Exvape expromizer v5 mtl RTA

Grazie a Sourcemore che mi ha inviato l'atom di seguito comunico le mie considerazioni
Questa è la mia prima recensione per cui andateci piano 😅
Quindi cominciamo

Confezionamento
La scatola si presenta bene
Colpisce subito il logo v5 ispirato palesemente alla S di Superman

Contenuto

Per il prezzo proposto la dotazione che vi danno è buona

Diversi oring, cacciavite, cotone, coil, viti e pyrex di ricambio

Aspetto esterno
Non mi dispiace anche se rispetto al v4 non è cambiato molto

Sono state apportate delle migliorie tra cui la gabbia proteggi-vetro che è un tutt'uno con la campana ma la cosa non mi fa impazzire, soprattutto perché ne ostacola la pulizia

La novità più importante è quella sul topcap con il nuovo sistema a scorrimento per agevolare il refil

L'atomizzatore mi è arrivato col pin a filo ed ho dovuto regolarlo

Mi è stato inviato gunmetal ma ne esistono di diversi colori

Tiro
Il tiro è piacevole, un vero mtl purosangue
La regolazione dell'aria, oltre ai classici fori, è stata addizionata di asolona ma scordatevi il tiro aperto

Purtroppo non c'è il blocco ghiera con tutti i problemi che ne comporta

Campana
È identica alla precedente
Ridimensionati i fori del passaggio aria che sono stati rimpiccioliti (rispetto al v4 intendo)

Deck
Come per la campana ExVape ha lasciato intatto pure il deck
Di facile rigenerazione grazie al tanto spazio ed alle grandi viti che permettono di lavorarci bene

A proposito di rigenerazioni consiglio coil su punta non inferiore a 2.5 per riuscire a cotonare con abbondante cotone ed evitare sovralimentazioni, difetto che si porta dietro dal suo predecessore

Resa
Leggermente migliorara rispetto al v4, percezione dei gusti più definita, ma non aspettatevi stravolgimenti
L'ho provato con tutti i tipi di aromi
Tabacchi singoli, mixati ed aromatizzati
Posso dire che secondo i miei gusti da  'diversamente sommelier' il suo campo sono chiari ed aromatizzati

Conclusioni
Tirando le somme, considerando prezzo, semplicità di gestione e facilità di rigenerazione lo considero un buon atom, destinato a chi vuole intraprendere la carriera del rigeneratore seriale ed iniziare a fare esperienza
Consiglio di abbinarci la prolunga da 4 ml perché i 2 di serie, col mio svapo ossessivo compulsivo mi durano un battito di ciglia
È praticamente il v4 con alcuni miglioramenti
L'avrei chiamato più v4.5 che v5

Ringrazio ancora un volta Sourcemore per avermi inviato il pezzo e dato l'opportunità di provarlo
Lo potete trovare scontato a $27.69 (code EXV5) qui

Un ringraziamento anche a svapo.it per avermi concesso lo spazio per esprimere le mie personli considerazioni 

Buongiorno cari vapers,

oggi vi voglio parlare dell’Expromizer v5, rta di casa EXVAPE che mi è stato gentilmente inviato da http://www.sourcemore.com per una recensione gratuita.

Ci arriva a casa in una scatola di cartone rigida sulla cui sleeve nella parte frontale possiamo vedere un grosso 5 ad indicare il modello del nostro rta. Sul retro, come consuetudine, sono riportati il contenuto della confezione, alcune precauzioni d’uso, il colore scelto per il nostro prodotto, e i classici simboli di certificazione. Su un lato troveremo invece un codice scratch and check che ci permetterà di verificarne l’autenticità.

All’interno della confezione troviamo:

1 x Expromizer v5 rta

1 x vetro di ricambio

1 x sacchettino spare parts (vari oring, viti di ricambio, una coil prefatta, cotone per rigenerazione, cacciavite)

1 x manuale di istruzioni multilingua (solo inglese e tedesco)

L’Expromizer v5 è disponibile nelle seguenti colorazioni:

Quello che mi è stato inviato è quello nella colorazione Black

L’Expromizer v5 è un rta dal diametro di 23mm che ha una altezza di 54mm (drip tip compreso) per un peso di circa 72 grammi.

Nonostante le sue dimensioni non proprio contenute e il notevole quantitativo di parti da cui è composto può contenere solamente 2ml (potremo portarlo a una capienza di 4ml attraverso una prolunga che andrà acquistata separatamente).

Per queste considerazioni, avendo il tanto odiato predecessore Expromizer v4, ho voluto fare un confronto di alcune modifiche che sono state apportate con il nuovo v5...Andiamole a vedere..

Rimuovendo il drip tip ci è subito possibile visionare il camino, a sinistra abbiamo il v5 dove questo ha un diametro di 3mm fino all’attacco col drip tip, mentre per il v4 a destra, come si può notare anche ad occhio, pur avendo un diametro sempre di 3mm, si va a restringere nel finale a soli 2.6mm in uscita inserendo il top cap (ho effettuato le misure con un calibro sicuramente non precisissimo ma come detto la differenza si nota subito).

Per questo v5, a differenza del v4 dove avevamo un classico top cap filettato per la ricarica dall’alto, è presente un sistema childproof in linea con le normative TPD. Il refill sarà semplicissimo e ci basterà andare a svitare la parte alta del top cap per poi farla scivolare su una guida come indicato da una freccetta posta sull’atom ed avremo accesso alla comoda asola. Personalmente ho trovato questo sistema comodo e può essere utile per una ricarica veloce quando si è in giro, dove avere un pezzo in meno da rimuovere fa sempre piacere.

La ghiera dell’aria, a differenza del v4, non è provvista di fermo corsa, avremo però più possibilità di regolazione potendo scegliere tra 6 forellini (penso da 0.8mm l’uno) oppure una ampia asola.

Devo segnalare che l’oring di questa ghiera nel mio esemplare non fa la giusta tenuta, rendendola molto lasca facendo si che si sposti facilmente al minimo tocco. Inoltre chiudendo completamente l’aria sarà possibile comunque effettuare un tiro a significare che non si ha una tenuta ermetica. Credo comunque che per via del particolare giro dell’aria non si avranno degli sfiati ma il tiro risulterà solamente leggermente più aperto di quello che dovrebbe essere. Oltre a questo, a differenza del v4 dove passare da 1 singolo foro all’intera ghiera aperta non faceva grossa differenza in fatto di ariosità, questo v5 funziona bene e le varie regolazioni sono percettibili restando sempre nell’ambito di un vero tiro mtl (si ha sempre un tiro abbastanza stretto anche nella configurazione più ariosa).

Le campane internamente presentano geometrie leggermente differenti, nel v5 il cielo è a cupola e lineare fino al camino, a differenza del v4 dove è stata inserita una ulteriore svasatura prima del foro del camino. Anche se la profondità interna delle due campane sembra uguale, si può subito notare che nel v5 esternamente è minore l’altezza e, anche se dalle immagini non sembrerebbe, la lunghezza dei camini è pressoché identica.

Anche le asole di entrata del liquido sono differenti, nel v5 più basse e larghe e la regolazione del liquido andrà fatta ruotando la campana che andrà a scoprire i fori di entrata del liquido presenti sul deck.

Purtroppo rispetto al v4 non sarà più possibile smontare la campana che rimarrà attaccata alla ghiera protettiva esterna e renderà più difficoltose le operazioni per una accurata pulizia.

I deck come si può vedere sono praticamente identici, l’unica differenza sta nel sottocoil dove non avremo più un inserto a singolo foto bensì 3 piccoli forellini che andranno a colpire la coil in tutta la sua lunghezza.

La rigenerazione è molto semplice, consiglio però di girare il filo intorno alla vite in fase di serraggio perché ho notato che se lo andiamo a posizionare in quegli inviti e andiamo a serrare, le viti tenderanno comunque a non bloccare correttamente il filo facendolo scivolare facilmente. Una volta inserito il cotone basterà tagliarlo all’altezza dell’oring del deck e adagiarlo nelle asole. Essendo molto lo spazio vi consiglio di aprirlo bene ma non sfoltirlo troppo perché l’atom si alimenterà benissimo evitando anche una possibile sovralimentazione in caso si tengano aperti più fori di entrata del liquido.

Infine vediamo il pin, particolare che non mi è per nulla piaciuto perché qui, come già avveniva nel v4, per far sì che sporga bisognerà avvitarlo senza però mandarlo in battuta a fine corsa.

CONSIDERAZIONI FINALI

Premessa...Solitamente quando so che mi arriverà un prodotto di cui dovrò parlare evito di guardare video su Youtube per non esserne influenzato e solo dopo aver fatto diverse prove e aver tirato le mie conclusioni inizio a guardarne qualcuno per vedere se ci sono riscontri con le mie sensazioni o se ho dimenticato qualcosa di veramente palese che non ho notato...Ma questo prodotto che tanto viene criticato è davvero così mediocre?

Exvape si è fatta conoscere in passato con prodotti eccellenti ed è innegabile che nel tempo le sue produzioni abbiano subito vari peggioramenti (probabilmente dovuti al cambio a livello di progettisti, informazione nota da tempo) che hanno portato a un vero declino con l’uscita dell’Expromizer V4, odiato da molti per i tanti problemi e la scarsa resa, atomizzatore che ho provato e tutt’ora possiedo e per il quale avevo speso parecchio tempo nel trovare una quadra che me lo rendesse piacevole o all’inizio quantomeno utilizzabile.

Dopo anni probabilmente è arrivata l’ora di non vedere più Exvape come l’azienda che ha sfornato il tanto amato Expro 2.1, ma solamente come una azienda che ha subito un cambio di rotta, tentando magari di migliorarsi senza riuscirci, e finendo in quella fascia di atom low cost classici della produzione orientale. Visto sotto questa ottica meno nostalgica a mio parere il nuovo Expromizer V5 è un prodotto che dalla sua non ha nulla da invidiare a tanti altri prodotti appartenenti a questa fascia di mercato e anzi, per il mio tipo di svapo con alcuni liquidi ho finito per trovarlo superiore a diversi concorrenti.

A prima vista, memori anche del flop V4, le differenze sembrano minime nelle componenti fondamentali, ma a differenza del V4...questo nuovo atomizzatore funziona...tutti i problemi più gravi della precedente versione sono stati risolti...mai fatta una bevuta tipica dell’ “effetto cannuccia”, mai svapato col terrore di quelle botte fotoniche di calore dovute a volte a lapilli incandescenti, altre volte all’esagerato surriscaldamento della coil dovuto al particolare giro d’aria che non funzionava.

Il nuovo V5 è un rta con un ottimo tiro felpato e silenzioso in ogni sua configurazione, un tiro sempre stretto per i veri amanti dell’mtl, vapore corposo e una resa né troppo secca né grassa. L’atom inoltre si presenta con un buon hit, probabilmente aiutato dal giro d’aria particolare che però in questo caso non da l’idea di quell’hit esagerato dovuto alla strozzatura dell’aria che non colpisce in modo corretto ma coil, ma risulta sempre piacevole.

Quello che si porta dietro come caratteristica dal V4 è una restituzione del vapore abbastanza calda, che va limitata con alcune accortezze in fase di rigenerazione ma che a mio parere lo rende adatto con alcune tipologie di liquidi che appunto da questo calore non vengono inficiati ma al contrario, vengono esaltati. Senza senso la coil fornita nel packaging, il mio consiglio è quello di utilizzare fili non troppo spessi, non andando oltre il 28ga ma preferendo a volte anche il 29ga (sia 0.28mm che 0.30mm) oppure il 30 ga spinti a bassi wattaggi (a seconda della coil ovviamente..io non mi sono mai spinto oltre i 12W ma questo è anche un mio gusto personale perché raramente mi spingo più in là con atomizzatori di questo tipo).

Durante le mie prove ho potuto apprezzarlo particolarmente con il kentucky (LT e Tennesse T3.0), ma soprattutto, i liquidi che a mio parere hanno avuto la miglior resa aromatica, sono quelli aromatizzati su base scura (o comunque scuri dove l’aromatizzazione non la fa da padrona). Due su tutti che mi sono piaciuti molto sono stati Angeli e demoni LT e The Master Tnt dove aromatizzazione e tabacco creano un buon connubio e vengono esaltati dal calore prodotto nella camera. Per queste tipologie la mia scelta rigenerativa è caduta su una classica coil da 28ga ka1, 5 spire su punta da 2.5mm, cotone angorabbit arancio. La punta da 2.5mm la trovo particolarmente adatta per riempire adeguatamente col cotone le asole di entrata del liquido ma il mio consiglio è anche quello di fare attenzione a non esagerare con la lunghezza dei baffi (non serve impallare il deck, abbiamo a disposizione una regolazione del liquido e spesso, pur non coprendo perfettamente i fori di entrata non ho comunque avuto problemi di sovralimentazione, men che meno allagamenti, l’unica accortezza da seguire è quella di aprire bene il cotone). Ecco, con queste accortezze e questi liquidi in particolare, come avevo già detto in precedenza, ho trovato il V5 superiore a tanti altri concorrenti low cost.

Non mi è dispiaciuto nemmeno col latakia, dove si colloca sullo stesso piano di altri prodotti di questo livello, e col basma dove la resa è accettabile (gli orientali a mio parere erano gli unici liquidi che uscivano veramente bene nel V4 una volta capito come farlo funzionare, qui molto meno bene).

Per quanto riguarda le miscele invece trovo la resa un pò confusa e impastata quando si inizia ad andare oltre i 2 tabacchi, in particolare l’ho provato con halfzware shag t3.0 e baffometto LT senza particolari risultati.

Devo allo stesso modo dire che non ho trovato soddisfazione con liquidi chiari dove preferisco altri tipi di rese e qui devo dire che escono parecchio sotto tono anche rispetto ai concorrenti (ho provato Black cavendish LT ed EcigLT), e l’unico modo che ho trovato per farmeli andar bene è stato cercare di seccarli limitando anche il più possibile il calore (che comunque tende ad ammazzare aromi di questo tipo, sicuramente più leggeri dei tabacchi scuri, e che ultimamente diluisco anche a basse percentuali 5% / 8%) con coil realizzate con fili molto sottili, in particolare da 0.28 mm e 0.25 mm, utilizzando quasi sempre la punta da 2.5mm (a volte anche da 3mm) ma girando solamente 4 spire per avere ancora meno materiale all’interno della camera.

Infine, ho voluto provare aromatizzati su base chiara, in particolare il lìmon di ADG e il caribbean di azhad. Per il primo posso dire di aver percepito solo l’aromatizzazione, anche in questo caso sottotono, probabilmente inficiata dal calore, per il secondo invece posso tranquillamente dire di preferire altri tipi di rese, solitamente più grasse ad esaltare la frutta (anche perché nel caribbean raramente sono riuscito a percepire chiaramente il tabacco e ho finito per rinunciarci cercando di esaltarlo in atom appunto dalla resa grassa).

Passiamo ora al lato costruttivo perché nel mio esemplare diverse cose non mi sono piaciute..

Partiamo da come è arrivato, e ovviamente posso fare riferimento solamente al mio esemplare..Solitamente questi prodotti su larga scala sono puliti e ben curati..Nel mio atom gli oring alla prima apertura erano parecchio secchi, inoltre ho trovato una grossa bava metallica nella filettatura del deck che ha portato alla rottura in più parti dell’oring di tenuta.

Passiamo alla ghiera dell’airflow..Come detto in precedenza l’oring è mal dimensionato e faceva muovere la ghiera al minimo tocco tanto che ho preferito sostituirlo con un altro più idoneo non presente nelle spare parts ma reperito tra le mie scorte..Da notare anche un altro problema, dovuto alla tenuta di questo oring o alla parte superiore del top cap, che fa si che mi ritrovi spesso con la parte della ghiera bagnata nonostante un sistema di airflow dall’alto ovviamente non preveda le classiche perdite (credo sia dovuto sia a della condensa che a del liquido che trafila in qualche modo attraverso la filettatura del top cap) ma appunto..quelle classiche da sotto..

Il deck..la rigenerazione è si molto semplice ma anche qui bisogna fare attenzione al serraggio delle legs..Le viti tendono a non serrare correttamente il filo per cui il mio consiglio è quello di non farlo solamente passare negli inviti ma posizionarlo direttamente attorno alla vite, inoltre la testa della vite tende facilmente a spanarsi per cui anche qui è necessario fare attenzione a non utilizzare troppa forza, o meglio andrebbero sostituite con altre più idonee..ma non dovrebbe essere compito nostro mi pare ovvio.. Sempre nel deck l’inserto sottocoil tende, durante il serraggio a spostarsi leggermente ritrovandosi con i 3 forellini non perfettamente paralleli alla coil..anche qui si poteva fare meglio.

Ultima cosa che non mi è piaciuta è il pin..il fatto che sia regolabile è positivo ma allo stesso tempo preferirei che fosse sporgente andando a fine corsa mentre questo non avviene..dietro a questa scelta non so se ci sia qualche motivazione ingegneristica, sta di fatto che io non capisco perché è stato fatto in questo modo.

In definitiva, esposti tutti quelli che per me sono i pro e i contro che ho potuto riscontrare, vi lascio liberi di pensare e di dirmi che sono io a non capirne un cavolo, ma non vedo il motivo di massacrare per partito preso un prodotto che non sarà certo l’atom dell’anno, ma che almeno sul piano aromatico funziona come tanti altri della stessa categoria e anzi, per alcuni liquidi, a mio parere è pure superiore.

Resto a vostra disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Vi ricordo che è possibile acquistare questo prodotto sul sito http://www.sourcemore.com al prezzo di $27.69 inserendo il codice “EXV5” in fase di acquisto.

Ringrazio inoltre svapo.it per lo spazio gentilmente concessomi per questa recensione.