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Svapo

Esplode tubo, studente ferito avvia causa contro modder


584 messaggi in questa discussione

23 minuti fa, RedCherryBerry ha scritto:

 

boh.PNG

Tralasciando il pezzo che non appartiene al tubo in questione ma a qualcos'altro (ragionevolmente una dripbox), ma daltronde, chi non ha pezzi in più d buttare in una foto che girerà rete e giornali. Tanto, son sempre ecig.

Una resistenza da 0.4-0.5 con quel filo è possibile solo se sei in singola coil (5.5 spire per un 0.41ohm) , cosa che mi risulterebbe strana sia per l'uso di quel prodotto con una singola coil (improbabile, ma il mondo è bello perchè vario, o più correttamente, avariato) , sia perchè sarebbe parecchio sovralimentata in meccanico (ma ci può stare, i gusti son gusti, diceva quel che si puliva il deretano con la carta vetrata).

Se fosse stata, come è più ragionevole supporre, una dual coil, non poteva avere quel valore. Avrebbe richiesto 11-12 spire almeno, che ti ci voglio vedere a farcele stare. Inoltre il meccanico, per quanto buono, non avrebbe mai spinto in modo decente quella coil (che, va bene tutto, va bene che è teoria, ma nemmeno 100mW/mm2 col cavolo che lo usi...siamo realisti)

Resta comunque, fosse per assurdo il valore reale, una resistenza che al massimo ti fà 9A in meccanico, ma a volerne tirar fuori tanti. E questo porta ad un'altro punto: la batteria.

A 9 ampere una batteria non sfiamma, nemmeno se ce la lasci tutto il giorno. Sempre ammesso che fosse una batteria sana e di qualità.

Ma qui , il tutto, mi porta ad un'altra osservazione. Tutte le sue affermazioni sono corrette ad una prima lettura. La resistenza non è "spinta" , il materiale è giusto ,anzi, denota una certa perizia. Ha ben specificato che materiale fosse, e ha dettagliato pure la tipologia; non ha detto "acciaio" ha detto specificatamente 316L, e quel ribadire la L, una sotto tipologia, mostra ottima conoscenza e familiarità con la cosa. Quanti di noi chiamano indistintamente il 316L, più semplicemente 316? 
Altra cosa, specifica bene di seguire tutte le usuali abitudini di sicurezza: tubo in mano e non in tasca, trasporto senza batteria... Si evince chiaramente che non è un fesso ma uno che sà quel che fà. Aggiunge anche che la batteria era destinata solo ed esclusivamente al tubo, altra abitudine, forse paranoica, ma sempre di estrema sicurezza.

Ma poi... ecco che in questo bel quadro intravedo un piccolo errore, anzi, due:

Parla di batteria "omologata per lo svapo". Omologata? Chi ha un minimo di esperienza, e che potrebbe riportare le identiche affermazioni riguardo all'uso e preparazione , sà perfettamente che non esistono batterie "omologate per lo svapo" , sà perfettamente che non esistono proprio batterie omologate! Anzi, sà perfettamente che le batterie che usiamo, i produttori tengono ben a specificare siano destinate solo ed esclusivamente all'uso industriale, e non civile (quella scritta sulle sony, che specifica chiaramente siano destinate solo a pacchi batteria, per dire). Una persona con le adeguate competenze, dimostrate in quanto dichiarato, saprebbe benissimo queste cose. Le uniche aziende che han il coraggio di dichiarare le "loro" batterie come speciiche per lo svapo , sono aziende come efest e soci ben peggiori, che pur di vendere le dichiarerebbero pure adatte alla guerra termo nucleare. E una persona con l'esperienza e formazione che trasale dalle affermazioni, non si affiderebbe mai a una di queste aziende, per una batteria specificatamente destinata al meccanico, no?
 

Il secondo piccolo errore è di tipologia, diciamo, "balistica". Ammettendo lo avesse tenuto in mano (denotando di essere un fesso non da poco a continuare a premere per un tempo esageratamente lungo, e cercando di premere per spegnerlo invece di liberarsene), per ferirlo nelle zone colpite (non voglio dubitare delle refertature, non è ambito che mi compete) , e per sparare l'atom fino a piantarsi nel soffitto, la decompressione violenta della batteria avrebbe dovuto avere un comportamento alquanto insolito, ragione in più ammettendo una batteria, come dice lui, "omologata per lo svapo".
 

Per ustionare coscia e genitali avrebbe dovuto sfiatare, e con molta violenza, verso il basso, verso appunto il tasto e i relativi fori di sfiato. Comportamento coerente.

Per far partire verso l'alto l'atom, colpendo petto e viso, e facendolo piantare nel soffitto, la decompressione dovrebbe essere stata tremenda. Non sò se avete idea di quanti chilogrammi forza servano per strappare un'atomizzatore dalle sue filettature... provateci, e poi mi dite. Anche ammettendo che si sia spezzato il pin, e perciò la filettatura non abbia opposto resistenza, mi resta da capire come i gas sviluppati siano riusciti a spingere l'atomizzatore, considerato che non mi risulta avere fori di sfiato superiori. I gas avrebbero spinto contro la parte superiore del tubo, una superficie piena e piana, dove l'unico foro è occupato dal pin. Anche, e metto le mani avanti lanciandomi nell'assurdo, i gas avessero risalito la filettatura nei microspazi di gioco fra i filetti, dovrebbero aver avuto una pressione tale da, quantomeno , devastare lo stesso tubo.
Il tubo infatti, oltre che annerito, non risulta visibilmente gomfio o deformato. Una pressione simile, capace di spezzare il pin o quantomeno spezzare le filettature, avrebbe in modo assoluto e sicuro deformato il tubo (che probabilmente avrebbe ceduto prima del filetto, aprendosi a fiore, in modo similare a quel che accade nelle armi da fuoco che restano occluse).

La discrepanza non è trascurabile, una batteria che per comrpessione dei gas prodotti riesce a distruggere la filettatura e proiettare così distante e con così tanta energia l'atomizzatore avrebbe quantomeno deformato il tubo, cosa che non è accaduta (e non si tratta di poca deformazione). Parliamo, ottimisticamente parlando, di almeno un centinaio di joule, forse qualcosa di più. Sufficienti a devastare la scocca del tubo e strapparglielo dalle mani piantandolo per terra (considerato le leggi della conservazione del moto, tanto spinge il proietto in sù, tanto spinge il tubo in giù, e non avendo sistemi di smorzamento...dovrebbe essere ercole per tenerlo saldo in mano)

Però, e qui si torna indietro di un passo, dei sistemi di smorzamento a tale rinculo ci sono, gli sfiati verso il basso. Già, gli sfiati attraverso il quale ha ventilato ferendogli coscia e genitali. L'energia dispersa in quel modo (che oppone ,senza discussione, molta meno resistenza dell'atomizzatore, dissipando così una percentuale enormemente elevata dell'energia  prodotta dalla compressione dei gas) , che si sarebbe dispersa nell'ambiente senza vincolo alcuno (o meglio, con solo il tappo e i relativi sfiati) capace di rallentarla ed opporsi.

A questo punto, per stimare la pressione nel tubo, e dunque l'energia sviluppata, dovremmo sommare l'energia necessaria a sparare l'atomizzatore, qualunque sia la dinamica meccanica in atto, a quella dissipata dal tasto di accensione (la butto li che non ho voglia di farmi mezz'ora di calcoli, ma considerati gli abbondanti sfiati ,stimerei sia almeno 4-5 volte quella necessaria a far partire in orbita l'atomizzatore). Ne risulterebbe un'energia totale assurdamente elevata, capace di causare danni molto maggiori di quelli dimostrati (i frammenti della mano li starebbero ancora cercando all'altezza di Pavia). Ma a questo punto, stiamo ragionando di una batteria 18650 o di una carica di comp.B (RDX+TNT) ?

Ultimo dettaglio dissonante, è appunto la distribuzione delle lesioni.
Se io stò impugnando il tubo, cerco di premere per spegnerlo, e questo sfiata in ambo le direzioni, sparando da un lato l'atomizzatore e dall'altro sfiammando verso il basso... a che altezza tenevo il tubo? Perchè logica dice (provate ad impugnare un tubo e fare le stesse azioni, ovviamente senza farvi saltare una mano), che le traiettorie, per essere compatibili e coerenti, non avrebbero coinvolto sia petto che viso. L'atomizzatore sarebbe partito con una traiettoria capace di colpire solo uno dei due ,non entrambi. Questo perchè la posizione più logica prevede di tenere il tubo ad un'altezza compresa fra quella dell'arco sternale e quella  delle ultime costole. Per colpire con l'atomizzatore sia petto che viso , il tubo dovrebbe essere stato molto più in basso,almeno all'altezza dello stomaco e molto vicina al busto. Ma in questo caso sarebbe, oltre che una posizione innaturale (già in una situazione controllalta, figuriamoci in una situazione di stress) , avrebbe ferito in modo molto più grave la zona inguinale e quantomeno entrambe le cosce. 

La dinamica non torna in relazione a quanto detto.

La dinamica però assume senso se quel tubo ha iniziato a surriscaldare in tasca, in un'ambiente dove la fuga dei gas è limitata dall'opposizione dei tessuti . Raggiunta una temperatura critica il ragazzo avrebbe potuto estrarlo, e la fuga dei gas avrebbe ragionevolmente ferito il soggetto nelle parti genitali e nella coscia. In questo caso, ruotandolo verso di se, magari cercando di togliere l'atomizzatore, avrebbe potuto allentare la pressione all'interno del tubo fino a far schizzar via l'atomizzatore, che avrebbe ragionevolmente seguito una traiettoria compatibile con i danni riportati.

Certo, magari lo teneva sul pube e lo attivava con il glande, le cose assumerebbero senso, ma la vedo leggermente improbabile.

 

 

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7 minuti fa, Guaro ha scritto:

Guarda che con 6 spire saresti su uno 0.20 circa in dual coil non di certo 0.5

Ottimo link  grazie 

giusto avevo letto male 

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15 minuti fa, belivmi ha scritto:

con quei valori bastano 6 wrap per fare una 0.5 circa non 12/14

Senza titolo-1.jpg

Direi di no

SS316L, 26GA(0.4mm), punta da 3, 0.4-0.5ohm

Singola coil : 5.46 spire

Doppia coil : 11.34 spire

Terrei improbabile l'opzione a singola coil, come spiegato. Ho riportato anche l'amperaggio prodotto a una tenzione ideale di 4V. Amperaggio trascurabile.

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8 minuti fa, Cheshire ha scritto:

 

Certo, magari lo teneva sul pube e lo attivava con il glande, le cose assumerebbero senso, ma la vedo leggermente improbabile.

 

 

 

Dai..ammettilo che ci hai già provato :ghgh:

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volevo citare giusto 10 o 20 reply, fatti da ieri sera (oh! quanto mi piace quando un thread va in vacca e si discute di massimi sistemi :D

volevo farlo xkè interessanti punti di vista, poi ho dato una scorciatina alla TPD (o TDP) e nn so se il mio acroridder è fallato ma nn mi trova nessuna ricorrenza al termine "battery"... e nemmeno ai meccanici ma questo è il meno, nn c'è proprio riferimento alla parte erogante energia...

si kiude il superpippone poi col il divieto di vendita di prodotti nn conformi.
a me qcs nn mi torna... possibile ke la TPD sia fallata già di suo? datemi un pizzicotto x favore
 

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28 minuti fa, Cheshire ha scritto:

Tralasciando il pezzo che non appartiene al tubo in questione ma a qualcos'altro (ragionevolmente una dripbox), ma daltronde, chi non ha pezzi in più d buttare in una foto che girerà rete e giornali. Tanto, son sempre ecig.

Una resistenza da 0.4-0.5 con quel filo è possibile solo se sei in singola coil (5.5 spire per un 0.41ohm) , cosa che mi risulterebbe strana sia per l'uso di quel prodotto con una singola coil (improbabile, ma il mondo è bello perchè vario, o più correttamente, avariato) , sia perchè sarebbe parecchio sovralimentata in meccanico (ma ci può stare, i gusti son gusti, diceva quel che si puliva il deretano con la carta vetrata).

Se fosse stata, come è più ragionevole supporre, una dual coil, non poteva avere quel valore. Avrebbe richiesto 11-12 spire almeno, che ti ci voglio vedere a farcele stare. Inoltre il meccanico, per quanto buono, non avrebbe mai spinto in modo decente quella coil (che, va bene tutto, va bene che è teoria, ma nemmeno 100mW/mm2 col cavolo che lo usi...siamo realisti)

Resta comunque, fosse per assurdo il valore reale, una resistenza che al massimo ti fà 9A in meccanico, ma a volerne tirar fuori tanti. E questo porta ad un'altro punto: la batteria.

A 9 ampere una batteria non sfiamma, nemmeno se ce la lasci tutto il giorno. Sempre ammesso che fosse una batteria sana e di qualità.

Ma qui , il tutto, mi porta ad un'altra osservazione. Tutte le sue affermazioni sono corrette ad una prima lettura. La resistenza non è "spinta" , il materiale è giusto ,anzi, denota una certa perizia. Ha ben specificato che materiale fosse, e ha dettagliato pure la tipologia; non ha detto "acciaio" ha detto specificatamente 316L, e quel ribadire la L, una sotto tipologia, mostra ottima conoscenza e familiarità con la cosa. Quanti di noi chiamano indistintamente il 316L, più semplicemente 316? 
Altra cosa, specifica bene di seguire tutte le usuali abitudini di sicurezza: tubo in mano e non in tasca, trasporto senza batteria... Si evince chiaramente che non è un fesso ma uno che sà quel che fà. Aggiunge anche che la batteria era destinata solo ed esclusivamente al tubo, altra abitudine, forse paranoica, ma sempre di estrema sicurezza.

Ma poi... ecco che in questo bel quadro intravedo un piccolo errore, anzi, due:

Parla di batteria "omologata per lo svapo". Omologata? Chi ha un minimo di esperienza, e che potrebbe riportare le identiche affermazioni riguardo all'uso e preparazione , sà perfettamente che non esistono batterie "omologate per lo svapo" , sà perfettamente che non esistono proprio batterie omologate! Anzi, sà perfettamente che le batterie che usiamo, i produttori tengono ben a specificare siano destinate solo ed esclusivamente all'uso industriale, e non civile (quella scritta sulle sony, che specifica chiaramente siano destinate solo a pacchi batteria, per dire). Una persona con le adeguate competenze, dimostrate in quanto dichiarato, saprebbe benissimo queste cose. Le uniche aziende che han il coraggio di dichiarare le "loro" batterie come speciiche per lo svapo , sono aziende come efest e soci ben peggiori, che pur di vendere le dichiarerebbero pure adatte alla guerra termo nucleare. E una persona con l'esperienza e formazione che trasale dalle affermazioni, non si affiderebbe mai a una di queste aziende, per una batteria specificatamente destinata al meccanico, no?
 

Il secondo piccolo errore è di tipologia, diciamo, "balistica". Ammettendo lo avesse tenuto in mano (denotando di essere un fesso non da poco a continuare a premere per un tempo esageratamente lungo, e cercando di premere per spegnerlo invece di liberarsene), per ferirlo nelle zone colpite (non voglio dubitare delle refertature, non è ambito che mi compete) , e per sparare l'atom fino a piantarsi nel soffitto, la decompressione violenta della batteria avrebbe dovuto avere un comportamento alquanto insolito, ragione in più ammettendo una batteria, come dice lui, "omologata per lo svapo".
 

Per ustionare coscia e genitali avrebbe dovuto sfiatare, e con molta violenza, verso il basso, verso appunto il tasto e i relativi fori di sfiato. Comportamento coerente.

Per far partire verso l'alto l'atom, colpendo petto e viso, e facendolo piantare nel soffitto, la decompressione dovrebbe essere stata tremenda. Non sò se avete idea di quanti chilogrammi forza servano per strappare un'atomizzatore dalle sue filettature... provateci, e poi mi dite. Anche ammettendo che si sia spezzato il pin, e perciò la filettatura non abbia opposto resistenza, mi resta da capire come i gas sviluppati siano riusciti a spingere l'atomizzatore, considerato che non mi risulta avere fori di sfiato superiori. I gas avrebbero spinto contro la parte superiore del tubo, una superficie piena e piana, dove l'unico foro è occupato dal pin. Anche, e metto le mani avanti lanciandomi nell'assurdo, i gas avessero risalito la filettatura nei microspazi di gioco fra i filetti, dovrebbero aver avuto una pressione tale da, quantomeno , devastare lo stesso tubo.
Il tubo infatti, oltre che annerito, non risulta visibilmente gomfio o deformato. Una pressione simile, capace di spezzare il pin o quantomeno spezzare le filettature, avrebbe in modo assoluto e sicuro deformato il tubo (che probabilmente avrebbe ceduto prima del filetto, aprendosi a fiore, in modo similare a quel che accade nelle armi da fuoco che restano occluse).

La discrepanza non è trascurabile, una batteria che per comrpessione dei gas prodotti riesce a distruggere la filettatura e proiettare così distante e con così tanta energia l'atomizzatore avrebbe quantomeno deformato il tubo, cosa che non è accaduta (e non si tratta di poca deformazione). Parliamo, ottimisticamente parlando, di almeno un centinaio di joule, forse qualcosa di più. Sufficienti a devastare la scocca del tubo e strapparglielo dalle mani piantandolo per terra (considerato le leggi della conservazione del moto, tanto spinge il proietto in sù, tanto spinge il tubo in giù, e non avendo sistemi di smorzamento...dovrebbe essere ercole per tenerlo saldo in mano)

Però, e qui si torna indietro di un passo, dei sistemi di smorzamento a tale rinculo ci sono, gli sfiati verso il basso. Già, gli sfiati attraverso il quale ha ventilato ferendogli coscia e genitali. L'energia dispersa in quel modo (che oppone ,senza discussione, molta meno resistenza dell'atomizzatore, dissipando così una percentuale enormemente elevata dell'energia  prodotta dalla compressione dei gas) , che si sarebbe dispersa nell'ambiente senza vincolo alcuno (o meglio, con solo il tappo e i relativi sfiati) capace di rallentarla ed opporsi.

A questo punto, per stimare la pressione nel tubo, e dunque l'energia sviluppata, dovremmo sommare l'energia necessaria a sparare l'atomizzatore, qualunque sia la dinamica meccanica in atto, a quella dissipata dal tasto di accensione (la butto li che non ho voglia di farmi mezz'ora di calcoli, ma considerati gli abbondanti sfiati ,stimerei sia almeno 4-5 volte quella necessaria a far partire in orbita l'atomizzatore). Ne risulterebbe un'energia totale assurdamente elevata, capace di causare danni molto maggiori di quelli dimostrati (i frammenti della mano li starebbero ancora cercando all'altezza di Pavia). Ma a questo punto, stiamo ragionando di una batteria 18650 o di una carica di comp.B (RDX+TNT) ?

Ultimo dettaglio dissonante, è appunto la distribuzione delle lesioni.
 

 

Ok o sei uno 007 o sei della scientifica 😂

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Lui è jason bourneeeee

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Ricordo che qui nacque minimeccanico, alcuni di noi si spinsero colle 18350 verso l'ohm....perfortuna nessuno si fece male...oggi noto con disappunto che molti indicano "sicure" dual coilda0,2 ohm con tubo 18650

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Inviato (modificato)

10 minuti fa, TUX01 ha scritto:

volevo citare giusto 10 o 20 reply, fatti da ieri sera (oh! quanto mi piace quando un thread va in vacca e si discute di massimi sistemi :D

volevo farlo xkè interessanti punti di vista, poi ho dato una scorciatina alla TPD (o TDP) e nn so se il mio acroridder è fallato ma nn mi trova nessuna ricorrenza al termine "battery"... e nemmeno ai meccanici ma questo è il meno, nn c'è proprio riferimento alla parte erogante energia...

si kiude il superpippone poi col il divieto di vendita di prodotti nn conformi.
a me qcs nn mi torna... possibile ke la TPD sia fallata già di suo? datemi un pizzicotto x favore
 

Non è che la TDP è fallata, la TDP parla di sigarette elettroniche e ne da la definizione ad inizio documento:

«sigaretta elettronica»: un prodotto utilizzabile per il consumo di vapore contenente nicotina tramite un bocchino o qualsiasi componente di tale prodotto, compresi una cartuccia, un serbatoio e il dispositivo privo di cartuccia o di serbatoio. Le sigarette elettroniche possono essere usa e getta o ricaricabili mediante un contenitore di ricarica o un serbatoio oppure ricaricabili con cartucce monouso;

Una batteria non è una sigaretta elettronica, è una batteria punto, un tubo porta batterie non è una sigaretta elettronica è un tubo porta batteria e basta.

Siamo in pieno fai da te: il fai da te non è contemplato nella TDP proprio per la sua natura proteiforme: è tutto, è nulla .

Per questo che l' approccio di Cilindro non lo ritengo particolarmente efficace: cos' è una batteria omologata per lo svapo? 

 

 

Modificato da liviomex

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2 minuti fa, Peppe_F ha scritto:

Ok o sei uno 007 o sei della scientifica 😂

mi piace guardare i dettagli, Sono i dettagli che formano l'immagine d'insieme, fondendosi e perdendo la loro identità davanti all'osservatore superficiale. Noi guardiamo una foto su uno schermo, e perdiamo di vista i punti che compongono l'immagine.

In realtà è tutto il giorno che non ho nulla da fare, e non riesco a togliermi di mente la cosa, e provare ad elaborare in modo logico i fatti. :D 

Nemmeno l'arrivo di 2 spedizioni di gearbest mi han distolto il pensiero da questo tarlo.

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2 minuti fa, liviomex ha scritto:

Non è che la TDP è fallata, la TDP parla di sigarette elettroniche e ne da la definizione ad inizio documento:

«sigaretta elettronica»: un prodotto utilizzabile per il consumo di vapore contenente nicotina tramite un bocchino o qualsiasi componente di tale prodotto, compresi una cartuccia, un serbatoio e il dispositivo privo di cartuccia o di serbatoio. Le sigarette elettroniche possono essere usa e getta o ricaricabili mediante un contenitore di ricarica o un serbatoio oppure ricaricabili con cartucce monouso;

Una batteria non è una sigaretta elettronica, è una batteria punto, un tubo porta batterie non è una sigaretta elettronica è un tubo porta batteria e basta.

Siamo in pieno fai da te: il fai da te non è contemplato nella TDP proprio per la sua natura proteiforme: è tutto, è nulla .

 

 

quindi chi svapa a 0 nicotina come lo definiamo?

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Infatti  non è certo una novità che la TDP non abbia nulla da dire su chi svapa a zero : semplicemente non sta utilizzando una sigaretta elettronica.

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2 minuti fa, belivmi ha scritto:

quindi chi svapa a 0 nicotina come lo definiamo?

è un paradosso, ma tecnicamente della tdp se ne sbatte. Non risente delle tassazioni e dei limiti dovuti alla nicotina, non è tenuto a rispettare le limitazioni e indicazioni dei contenitori/atomizzatori in qunato non contenenti nicotina... è di per sè un mezzo buco legale.

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@liviomex
eh no! caro livio. io di giurisprudenza nn capisco na fava xò nn mi puoi (la UE) scrivere ke la sigaretta elettronica e vavavì e vavavà e poi scopro ke stai parlando di un oggetto privo di autonomia, privo di caratteristike funzionali... ma di ke stiamo parlando? ancora di aria fritta? no dai... è fallata, anke xkè l'attacco è "proprietario" il 510, mica è un'alcalina ministilo AAA eh!
aspetto il parere di un avvocato svapatore

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Inviato (modificato)

50 minuti fa, Cheshire ha scritto:

Se io stò impugnando il tubo, cerco di premere per spegnerlo, e questo sfiata in ambo le direzioni, sparando da un lato l'atomizzatore e dall'altro sfiammando verso il basso... a che altezza tenevo il tubo? Perchè logica dice (provate ad impugnare un tubo e fare le stesse azioni, ovviamente ......... omissisi (per questioni "spazio" WOT + WOT = Casino

La posizione del tubo e delle lesioni ci sta anche o comunque ci potrebbe stare se, visto che premento il tasto non otteneva nulla, da seduto lo abbia attivato tenendolo basso, accostato all'inguine per guardare dentro dal tip se si "accendeva" ...... così si spigherebbe la bruciatura all'inguine della sfiammata da sotto nonché la strisciatura sul torace e l'impatto, di striscio, sulla faccia dell'atom-proiettile.

Poi sul fatto di quanto tengano queste filettature ed il rapporto tra la "forza" necessaria a "farle saltare" e la resistenza strutturale del tubo in relazione allo spessore del materiale non entro nel dettaglio perché non conosco l'oggetto in questione né tantomeno le sue "quote" ma sta di fatto che nei pochi casi riportati di tubi "esplosi" in quel modo (vedi anche, pur se messo peggio, quello del ragazzo americano) è proprio l'atom a partire come un proiettile prima che il tubo si apra come la buccia di una banana ..... non so se, conti "ingegneristici" alla mano sia possibile dare una spiegazione tecnica precisa e matematica, ma la (fortunatamente) scarsa documentazione che si reperisce di simili "incidenti" (leggasi anche come; ovvie conclusioni per attività gestite con "sufficienza") mostra sempre analogo risultato. Da ignorante immagino che probabilmente la pressione abnorme si genera e concentra prioritariamente sotto l'atom a causa dell'esiguo spazio che resta tra la batteria inserita ed il tubo, spazio la cui sezione è del tutto insufficiente a far sfogare i gas verso i fori di sfiato posti in basso. Se così fosse sarebbe lo stesso "effetto venturi" a proteggere il tubo dalla deformazione laterale. Magari a questo si può pensare che si sommi il risultato della maggior pressione unita al notevole incremento termico nella zona alta che faccia sì che il tubo "tenda" a dilatarsi quel tanto che basta a rendere molto più instabile la tenuta delle filettature..... Ipotesi ....

_______________________________________

Sul discorso caro a @Cilindro di stabile parametri di "certificazione"........

Le uniche cose che vedo "certificabili" su un meccanico potrebbero essere:

  • la presensa di fori di sfiato con superficie complessiva non inferiore a XX mm2
  • un congruo "gioco" della batteria che lasci, anche tramite canaline scavate longitudinalmente al tubo, una superficie libera tra batteria e sezione interna del tubo con sezione di area non inferiore a xy mm2
  • un sistema di attivazione del contatto (pulsante o quant'altro) che possa supportare YY ampere per ZZ tempo senza aumentare la propria temperatura di oltre XX °C
  • un sistema di attacco dell'atom assolutamente non ibrido (eventuali modifiche o accesori per ibridare di utilizzo consentito solo durante le competizioni)

Cose di questo genere insomma ......  da sole forse sarebbero già un bel passo avanti ma tutto il resto?

Nessuno "certificherà" mai una batteria perché, fosse anche la più rivoluzionaria innovazione futuristica, nessuno potrà mai garantirne lo stato d'uso (impossibile da accertare "postumo" ad un danno)

 

Modificato da DrGi

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ok sulla i dubbi sulla coil ma secondo me dalla compressione esplosiva della batteria(lasciando stare com'è avvenuta) potrebbe teoricamente aver strappato i filetti dell'atom soprattutto se clone ma in generale i filetti anche di buon acciaio SS304 (che non è noto tanto per la sua resistenza meccanica,tra gli acciai, quanto per il fatto che sia inossidabile) si strappano per micro difetti nel materiale, sollecitazioni a fatica, temperatura, ossido, tensioni residue dovute alla lavorazione, ecc ecc.

Poi sono ignorante sulla pressione che esercita la batteria in caso di esplosione.

Ma vi immaginate le indagini in merito all'accaudato? degne di quelle dell'NTSB per gli amanti di indagini ad alta quota!!! processo lungo che non porterà da nessuna parte... quanto costerà tutto il procedimento dal punto di vista giuridico per un tubo di 140 euro e due ustioni?! a mio avviso denuncia inutile ma utile lo "scoop" giornalistico per far riflettere qualcuno
P.S. io sono tra quelli che non punta il dito solo al ragazzo e mi dispiace che si sia fatto male sinceramente, non godo per il suo male come qualcuno in rete...

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1 minuto fa, DrGi ha scritto:

Sul discorso caro a @Cilindro di stabile parametri di "certificazione"........

Le uniche cose che vedo "certificabili" su un meccanico potrebbero essere:

  • la presensa di fori di sfiato con superficie complessiva non inferiore a XX mm2
  • un congruo "gioco" della batteria che lasci, anche tramite canaline scavate longitudinalmente al tubo, una superficie libera tra batteria e sezione interna del tubo con sezione di area non inferiore a xy mm2
  • un sistema di attivazione del contatto (pulsante o quant'altro) che possa supportare YY ampere per ZZ tempo senza aumentare la propria temperatura di oltre XX °C
  • un sistema di attacco dell'atom assolutamente non ibrido (eventuali modifiche o accesori per ibridare di utilizzo consentito solo durante le competizioni)

Cose di questo genere insomma ...... ma tutto il resto?

Nessuno "certificherà" mai una batteria perché, fosse anche la più rivoluzionaria innovazione futuristica, nessuno potrà mai garantirne lo stato d'uso (impossibile da accertare "postumo" ad un danno)

 

Aggiungo un caspita di fusibile di protezione...o qualcosa del genere. Non è più "meccanico puro"? Chissene... 
Nel "tutto il resto" non rimane più altro...penso che già così sarebbe un modo diverso di partire, no?
Poi ripeto, la certificazione non è solo implementazione di caratteristiche, è anche validazione, controllo, test...è tutto già in quello che ho scritto nel topic. ;) 

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Inviato (modificato)

L'unica cosa che mi dà un fastidio bestia in questa discussione non è tanto il tubo (non ne capisco niente e ne sto alla larga) ma il fatto che spendo 10€ per una 18650 e mi arriva avvolta nella plastica da cucina...una fott.ta confezione sigillata con il marchio del produttore no, troppo sforzo?

Modificato da Brawler
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Inviato (modificato)

6 ore fa, Andrea_1908 ha scritto:

 

non risco a togliere quella citazione, bo...

non sono impacchettate perchè non potrebbero essere vendute al dettaglio singolarmente le 18650

Modificato da Peppe_F

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se la mamma avvocatessa intenta una causa nel nome della TPD secondo me la perde xkè i dispositivi di erogazione tensione nn sono regolamentati

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4 minuti fa, Brawler ha scritto:

L'unica cosa che mi dà un fastidio bestia in questa discussione non è tanto il tubo (non ne capisco niente e ne sto alla larga) ma il fatto che spendo 10€ per una 18650 e mi arriva avvolta nella plastica da cucina...una fott.ta confezione sigillata con il marchio del produttore no, troppo sforzo?

da FT ti arrivano cosi

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3 minuti fa, belivmi ha scritto:

da FT ti arrivano cosi

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si ma nessun marchio del produttore, la custodia la mettono loro perchè son "buoni"

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On 1/17/2017 at 2:23 PM, Cilindro said:

A margine di tutta la vicenda rimane ancora un punto: perchè non esiste un produttore serio di celle che si metta a commercializzare delle 18650 di un certo tipo?

Perchè bisogna ricorrere a siti stranieri o a negozi in cui non hai la più pallida idea di cosa ti stiano vendendo davvero?
Ogni 18650 - 18350 che ho comprato mi è arrivata a casa senza una scatoletta, senza un nome, senza un fogliettino...per quanto ne so io potrebbe anche essere stata presa da vecchie battery box di notebook. 
Questo crea un problema (più di uno a dire il vero, ma parliamo di uno): se mi esplode una "Sony" o una "LG", con chi me la prendo? Verso chi mi muovo legalmente?

Prima di tutto bisogna accertarsi che siano davvero Sony o LG i produttori, poi bisogna affrontare il problema che le celle in questione le sto utilizzando al di fuori del loro "intended use"...e ne consegue che sono fatti miei. Compro, spero che sia tutto a norma, prego...e stop.

Allora mi chiedo, tornando all'inizio: se lo svapo è davvero così diffuso a livello mondiale, possibile che non ci sia un produttore che sia uno, che si metta a produrre un certo tipo di batterie, con tutti i controlli qualità e di sicurezza del caso?
 

Guarda io lavoro in un negozio di sigarette elettroniche ti posso dire che è vero non ci sono fogliettini con scritti la provenienza però noi le vendiamo con lo scatolo che arriva dai nostri grossisti 

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