• Annunci

    • Tinny

      Buy me a coffee!   22/04/2024

      Da oggi tutti gli utenti possono aggiungere il pulsante "Buy me a coffee" al proprio profilo. Leggi tutte le info in "Annunci e avvisi".
zack822

Tecniche di macerazione, purificazione


665 messaggi in questa discussione

I barattoli sono di vetro quelli da marmellata il marchingegno l'ho fatto io con un po' di roba da aria compressa per il sottovuoto uso un motore da frigo 

Ma l'alcool (io non ho trovato il buongusto ma uno a 96 gradi alla coop ) può dare il sapore dolce anche dopo evaporato??

Stasera mi sono accorto che quel sapore che lascia il mio macerato in bocca è molto simile al profumo dell'alcool ma se annuso l'aroma non sento niente

Consigli????

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Inviato (modificato)

@Dendy

Non penso sia l' alcool a cedere quel sapore dolce, comunque alcool "buongusto" e 96 gradi sono la stessa cosa e di solito vengono ricavati dal grano. Prova ad evitare il passaggio in cui metti il glicole a contatto diretto col tabacco, usa solamente l' alcool per l' estrazione, poi dimmi come viene. Complimenti per l' attrezzatura! 

 

Aggiunta:

Se il sapore è blando diminuisci la quantità di glicole, in genere da un grammo di tabacco ottieni max 2 ml di aroma, 50ml per 20 grammi mi sembrano troppi. 

Modificato da Paolo Svaper

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Inviato (modificato)

Grazie per la risposta Paolo Svaper ma se posso ti volevo fare due domande

1 secondo te il sottovuoto 20g di tabacco 100ml alcool va bene o è troppo??

2 L'evaporazione a freddo può portare via parte dell'aroma??

Graziee

Modificato da Dendy

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Inviato (modificato)

@Dendy

Rispondo volentieri, ma tieni presente che non ho la verità in tasca e sono un semplice sperimentatore come te. La proporzione alcool-tabacco mi pare appropriata, io avevo iniziato mettendo più alcool poi col tempo ho visto che troppo alcool non fa altro che aumentare la quantità di scorie a discapito di un incremento poco significativo della parte aromatica. L' evaporazione sicuramente origina una perdita delle componenti volatili, farla a freddo minimizza le perdite.

Comunque il tuo mi sembra un ottimo metodo,  si tratta solo di migliorare un paio di passaggi e i risultati non si faranno attendere. Insisti ;)

Modificato da Paolo Svaper

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Vorrei porre l' attenzione su una parte del processo che finora mi sembra sia stata un po' trascurata: la preparazione della materia prima. 

Sto facendo dei tentativi per minimizzare la quantità di zuccheri che possono originare una sgradevole nota dolciastra nei nostri aromi. Per quanto ne so l' alcool solubilizza in quantità trascurabili il saccarosio (il comune zucchero) per cui penso, e qui chiedo l' aiuto di @Carlomod, che disidratare il tabacco prima di aggiungere l' alcool potrebbe essere una soluzione efficace. Per fare ciò, non avendo lampade ad infrarossi, sto mettendo il tabacco in un un vasetto che poi chiudo sottovuoto all' interno di un contenitore piuttosto capiente. Successivamente chiudo il tutto e pratico il vuoto, portando il recipiente ad una temperatura di 38 gradi per circa un' ora. Quando sulle pareti si è formata la condensa estraggo il tabacco e procedo normalmente. Qualcuno ha provato o usa metodi analoghi? 

Piace a 1 persona

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Io apro la busta in garage al buio per una settimana quando al tatto è secco lo sbriciolo in un mixer molto fine  penso che tenerlo al caldo per ulteriore tempo perda qualcosa  ho provato anche una volta sbriciolato a metterlo in alcool poi sottovuoto e 10 giorni in friser per rendere lento il processo di estrazione ma apparte la chiarificazione migliore il sapore non cambia

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Inviato (modificato)

@Paolo Svaperio  il tabacco prima di estrarlo lo lascio asciugare a temperatura controllata, dopo averlo asciugato lo pesto sul vecchio mortaio della nonna, che veniva usato per rompere le pietre di sale (40 anni di onorato servizio nelle famiglie calabre)  solo dopo lo lascio macerare nell'alcool, ti assicuro sapore dolciastro mai avuto con questo metodo, anzi direi parecchio secco.

🖖

Modificato da zack822
Piace a 1 persona

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Grande domani furto dalla mamma 😜😜

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Grande domani furto dalla mamma 😜😜

Piace a 1 persona

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
2 ore fa, Paolo Svaper ha scritto:

Vorrei porre l' attenzione su una parte del processo che finora mi sembra sia stata un po' trascurata: la preparazione della materia prima. 

Sto facendo dei tentativi per minimizzare la quantità di zuccheri che possono originare una sgradevole nota dolciastra nei nostri aromi. Per quanto ne so l' alcool solubilizza in quantità trascurabili il saccarosio (il comune zucchero) per cui penso, e qui chiedo l' aiuto di @Carlomod, che disidratare il tabacco prima di aggiungere l' alcool potrebbe essere una soluzione efficace. Per fare ciò, non avendo lampade ad infrarossi, sto mettendo il tabacco in un un vasetto che poi chiudo sottovuoto all' interno di un contenitore piuttosto capiente. Successivamente chiudo il tutto e pratico il vuoto, portando il recipiente ad una temperatura di 38 gradi per circa un' ora. Quando sulle pareti si è formata la condensa estraggo il tabacco e procedo normalmente. Qualcuno ha provato o usa metodi analoghi? 

Popolo, Se ho ben capito , utilizzi alcool 96 gradi per estrarre, quindi le quantità di zuccheri saranno molto limitate.

la preparazione del tabacco con disidratazione in ogni caso non può ridurre il contenuto di zucchero.

In generale estrarre dal tabacco non "elaborato" restituisce la maggior fedeltà aromatica, poiché qualunque passaggio ulteriore comporta inevitabilmente perdite aromatiche più o meno importanti. 

 di fatto però a seconda dei solventi e delle tecniche utilizzate ridurre l'umidità può avere la sua importanza.

direi poco importante in caso di estrazioni con alcool, più importante con estrazioni in pg.

Attenzione però a non seccare tropo il tabacco poiché se e' " naturale" , in questo caso si disidrata velocemente con poche perdite aromatiche , ma se invece è' trattato con umettanti per disidratarlo si avrà una notevole perdita aromatica.

 

Piace a 2 persone

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
19 minuti fa, Carlomod ha scritto:

Se ho ben capito , utilizzi alcool 96 gradi per estrarre, quindi le quantità di zuccheri saranno molto limitate.

la preparazione del tabacco con disidratazione in ogni caso non può ridurre il contenuto di zucchero.

Esattamente, pensavo però che l' umidità naturalmente presente nel tabacco fosse sufficiente a portare in soluzione una quantità non trascurabile di zuccheri. In pratica assieme all' alcool il mix comprenderebbe anche una percentuale di "acqua zuccherata", percentuale che cercherei di ridurre al minimo con la disidratazione. Dico male? 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

 

No quello che dici è possibile, ma dipende da quanto è rilevante l'umidità rispetto alla quantità di alcool utilizzato.

se questa è presente in misura tale da abbassare la gradazione alcolica in maniera significativa, allora è possibile che aumenti se pur debolmente la quantità di zuccheri.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Bene, quindi "in teoria" il discorso è giusto. Procedo e vedremo i risultati, grazie. :)

Piace a 1 persona

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
4 ore fa, Carlomod ha scritto:

se invece è' trattato con umettanti per disidratarlo si avrà una notevole perdita aromatica.

c'è un modo per capire se nel tabacco ci sono queste sostanze?è specificato sulla confezione?nel caso ci fossero come ci si comporta?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

mi pare che come sostanze umettanti usino proprio il pg.... soprattutto nei tabacchi da rolling

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
5 ore fa, giusejoint ha scritto:

c'è un modo per capire se nel tabacco ci sono queste sostanze?è specificato sulla confezione?nel caso ci fossero come ci si comporta?

Non è indicato, gli unici non umettati , o umettanti in misura molto molto bassa sono i "naturali" , dove specificano tabacchi non trattati, i sigari toscani, e sigari cubani.

tutti gli altri sono umettati in misura variabile, i tabacchi da pipa aromatici normalmente sono quelli con la maggiore percentuale.

non è facile rimuovere gli umettanti senza perdere anche parte dell'aroma, 

quindi in quei casi la cosa migliore è ridurre l'umidità con metodi soft con brevi esposizioni a lampade ir ,  senza cercare di disidratare completamente il tabacco.

se invece lo si vuole disidratare e rimuovere gli umettanti non rimane che fare un lavaggio alcolico veloce.

 

Piace a 2 persone

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Buongiorno a tutti, seguo questa discussione ormai da un po' di tempo e ho sperimentato in cantina le mie tecniche di macerazione e purificazione e vorrei tentare di contribuire con delle idee che potrebbero essere utili.

Per quanto riguarda l'estrazione ultimamente ho lavorato con una tecnica sperimentale utilizzata per la vinificatura. Io la chiamo torchiatura a gas. In pratica dopo avere messo il tabacco sotto alcool, sull'arco di una settimana circa faccio fare dei cicli della durata di circa un'ora a pressioni diverse. Da 0 atmosfere a salire piano all'inizio fino a raggiungere max 2.5 atmosfere e poi a scendere. Si tratta di cicli, quindi ogni volta che salgo con la pressione poi torno a zero prima di risalire nuovamente. ogni ciclo dura circa da un'ora a due ore a dipendenza della pressione massima raggiunta. Questo processo mi sembra dare buoni risultati per quanto riguarda la velocita di estrazione e la carica aromatica del prodotto finale. Come gas per mettere in pressione il tutto utilizzo il CO2.

Per quanto riguarda la purificazione dopo avere preso dimestichezza con i passaggi in freezer, ma che non mi davano grandi soddisfazioni, ho pensato di utilizzare il CO2 che avevo a disposizione. Praticamente cercando di mantenere il liquido ad una temperatura di circa 40 gradi immetto dal basso il CO2 raffreddato per espansione. Questo "ribollire" permette di solidificare velocemente olii, resine e le parti liposolubili portandole a galla. A questo punto aspiro dal fondo del contenitore per estrarre la parte purificata.

Spero possa essere utile a qualcuno...

 

Piace a 2 persone

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

io dopo quasi due mesi con grande entusiasmo...credo di buttare tutto!

non mi piacciono i tabaccosi e mi metto a macerare tabacco? ...maledetta schimmia del fai da te! ahahaha

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
1 ora fa, ilgulamc ha scritto:

Buongiorno a tutti, seguo questa discussione ormai da un po' di tempo e ho sperimentato in cantina le mie tecniche di macerazione e purificazione e vorrei tentare di contribuire con delle idee che potrebbero essere utili.

Per quanto riguarda l'estrazione ultimamente ho lavorato con una tecnica sperimentale utilizzata per la vinificatura. Io la chiamo torchiatura a gas. In pratica dopo avere messo il tabacco sotto alcool, sull'arco di una settimana circa faccio fare dei cicli della durata di circa un'ora a pressioni diverse. Da 0 atmosfere a salire piano all'inizio fino a raggiungere max 2.5 atmosfere e poi a scendere. Si tratta di cicli, quindi ogni volta che salgo con la pressione poi torno a zero prima di risalire nuovamente. ogni ciclo dura circa da un'ora a due ore a dipendenza della pressione massima raggiunta. Questo processo mi sembra dare buoni risultati per quanto riguarda la velocita di estrazione e la carica aromatica del prodotto finale. Come gas per mettere in pressione il tutto utilizzo il CO2.

Per quanto riguarda la purificazione dopo avere preso dimestichezza con i passaggi in freezer, ma che non mi davano grandi soddisfazioni, ho pensato di utilizzare il CO2 che avevo a disposizione. Praticamente cercando di mantenere il liquido ad una temperatura di circa 40 gradi immetto dal basso il CO2 raffreddato per espansione. Questo "ribollire" permette di solidificare velocemente olii, resine e le parti liposolubili portandole a galla. A questo punto aspiro dal fondo del contenitore per estrarre la parte purificata.

Spero possa essere utile a qualcuno...

 

Quali sono gli strumenti necessari per eseguire questa tecnica?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
25 minuti fa, Frnglt ha scritto:

Quali sono gli strumenti necessari per eseguire questa tecnica?

Io uso semplicemente una pentola a pressione che riempio a metà di acqua. Un beker aperto con il tabacco e l'alcool da mettere a bagno maria nell'acqua della pentola. Un misuratore di pressione montato sulla valvola della pentola. E una bombola di CO2 compresso. Tutto qua...

ATTENZIONE: non per principianti! MAI oltrepassare le 2 / 2.5 atmosfere (controllare le specifiche tecniche del produttore!). La pentola esploderebbe in modo estremamente pericoloso!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Ultimamente ho sperimentato un metodo di filtrazione della parte grassa (olii, resine, cere e grassi) utilizzando una sostanza facilmente reperibile ed economica. Il risultato mi ha lasciato davvero di stucco! Facile, veloce, economico e un liquido finale limpidissimo e senza lipidi.

Non diro' di che sostanza si tratta per le considerazioni che seguono.

Avevo già scritto un lungo commento qua sul forum preso dall'eccitazione. Poi per fortuna prima di clickare su "invia risposta" mi sono venuti alcuni dubbi che ho voluto approfondire. Informandomi meglio ho scoperto che benchè questa sostanza sia perfettamente legale ed utilizzata un po' in tutti gli ambiti, compreso quello alimentare, alcuni ricercatori ritengono che, in determinati casi non previsti dalle normative vigenti, questa sostanza possa essere molto pericolosa. Dico solo una parola per capire di che pericolo sto parlando: amianto.

E' vero, si tratta di ricercatori "puristi" che ritengono che anche se sono unicamente presenti piccolissime quantità di sostanze simili all'amianto, questo possa essere pericoloso alla lunga se ingerito o usato per altre applicazioni. Un po' come la questione dei sali di alluminio nei deodoranti...

Ora, io non so se delle piccolissime quantità di fibre asbestiformi nel cibo possano essere pericolose (il legislatore ritiene di no..), ma di sicuro non voglio assolutamente prendere il rischio di svaparmi qualcosa che possa contenere anche solo qualcosa che possa somigliare da lontano all'amianto.

Quando ho apprfondito la questione di cui sopra ho cancellato il testo che ero pronto a postare spiegando la tecnica utilizzata, per evitare di mettere in giro la ricetta per una tecnica che potrebbe essere davvero molto pericolosa per la salute dei nostri polmoni. Per me la questione era chiusa li. Pero' poi non riuscivo a togliermi dalla testa questa faccenda ed ho deciso di scrivere questo post.

Quello che mi inquieta è che questa tecnica è davvero molto semplice, economica e da dei buonissimi risultati. La sostanza è facilmente reperibile. E' legale e la legge non prevede limiti d'uso. Come ci sono arrivato io, sicuramente ci sono arrivati in tantissimi, anche nel mondo dello svapo e dei macerati. Non riesco quindi a togliermi dalla testa che qualcuno possa utilizzare questa tecnica per filtrare i propri liquidi e metterli in commercio. Sarebbe assurdo. Smettiamo di fumare le analogiche e poi ci svapiamo l'amianto?!

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Il 22/11/2016 alle 11:20 , ilgulamc ha scritto:

ho pensato di utilizzare il CO2 che avevo a disposizione. Praticamente cercando di mantenere il liquido ad una temperatura di circa 40 gradi immetto dal basso il CO2 raffreddato per espansione. Questo "ribollire" permette di solidificare velocemente olii, resine e le parti liposolubili portandole a galla. A questo punto aspiro dal fondo del contenitore per estrarre la parte purificata.

questo passaggio mi ha incuriosito non poco, proverò a svilupparlo in qualche modo, ho già in mente qualche soluzione...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Ciao a  tutti! Ho letto con molto interesse fino a qui e mi dispiace che la discussione si sia interrotta..

anche io da un pò di tempo sto cercando di capire di più su tecniche di estrazione e purificazione. 

Confrontandomi anche con un biologo e dopo aver discusso sulle tecniche di estrazione standard, siamo arrivati ad una conclusione..perchè non comprare un estratto di assoluto di tabacco al 100%??

Vorrei, col vostro aiuto sapere se avete già provato o se può essere una buona idea..visto che l' essenza,a quanto pare, è la più limpida e a livello di aroma, superiore. Qualcuno di voi ha mai provato ??

Ringrazio chi può delucidarmi.

Saluti a tutti e

buon svapo!!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

scusate, ma dopo oltre 3 ore a leggere e cercare di apprendere finisce cosi?

è un po come quando vedi un telefilm che ti prende parecchio,ma l'ultima stagione termina in un modo a dir poco di m.

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Ciao signori svapatori un mesetto fa ho messo un pezzetto di toscano spezzettato in una siringa con 10 ml di pg ieri preso dalla curiosità ho tirato fuori 05 ml con il cotone sullago e diluito con la base circa di 50 50 e anche se molto sottilmente si sentiva il gusto di toscano, quindi immagino che tra altri 2 mesi dovrebbe andare ancora meglio. Quindi mi chiedo dato che la tecnica è molto semplice quali sono i contro per non utilizzare tale tecnica ? 

Ciao

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio

Crea un account o accedi per partecipare

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Registrati ora, bastano due click!


Iscriviti a Svapo.it

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora