marcogg

2 ore fa, Rici ha scritto:

Oramai gli aromatizzati occupano solo una piccola parte delle mie preferenze, mi chiedevo invece se tu sei lanciato sulle nuove uscite ☺️

Niente nuove uscite... Sono un po' fermo da un po' di tempo...

@Itto78 dei virginia che citi ho provato solo il Red, è lo trovo molto buono per i miei gusti, ma ha bisogno dei suoi due-tre mesetti per dare il meglio. Andando a memoria, visto che è un bel po' che non lo svapo, più che vanigliato lo definirei moderatamente mieloso, con una buona nota pagliosa.

Dalla descrizione e vista la caratteristica di "stagionalità", ma autunnale e non natalizio, mi viene in mente il Nona di Five Pawns, che dovrebbe essere un tipico dolce speziato con la zucca e la vaniglia, e col tabacco non c'entra.

Il prezzo per un five pawns, in negozio fisico, potrebbe essere anche verosimile, seppur alto, e non mi stupisce, visto che ci sono negozi che vendono i mix&vape a 30 euro.

Complimenti @Itto78 per il lavorone!! Grazie per questo bel regalo di Natale che hai lasciato al forum 😉

Ma figurati @pierlu78! Sicuramente ne sai più di me di plastiche 😉 Io mi son basato sostanzialmente sulla sensazione al tatto. Altra cosa che mi pare strano è il peso... mi pare leggera per essere POM.

Comunque faccio un'aggiornamento sulla box non funzionante arrivata al negoziante: svitata la tazza e rimontata ruotandola di 180°, risultato tasto funzionante e non più autofire. Non so se sia un caso, ma funziona. Resta qualche perplessità sulla sicurezza di questa box. Alla fine la userà il negoziante, e se lui non salta per aria nelle prossime settimane magari rivaluterò il mio punto di vista

@pierlu78 non sono assolutamente un esperto mi materie plastiche, quindi ritiro le mie impressioni relative al processo produttivo della box, quello che confermo è la sensazione di assoluta povertà e grande fragilità/delicatezza del materiale. Magari mi sbaglio anche su questo e si dimostrerà infrangibile ed antigraffio, ma la prima impressione non è delle migliori.

Comunque sia, la maggior perplessità è sulla qualità della progettazione/costruzione e di conseguenza sulla affidabilità/sicurezza.

Adesso, Facco ha scritto:

chiedevo perché io invece l’us independence lo sento alcolico quanto il bodeguita (che per altro adoro), e di tutto ciò non mi capacito 

Nelle prime 24-48 ore alcuni blendfeel hanno un leggero sentore alcolico, ma che poi svanisce.

8 minuti fa, nichabo ha scritto:

Sto valutando le nuove uscite per lo zlide

Non ho provato nessuno dei liquidi della nuova linea degli scomposti microfiltrati di vapor cave, quindi non saprei dirti.

Invece, proprio sullo zlide con coil da 0,8 ohm, ho provato il brenta di VC, e sono arrivato serenamente a 15 mL. Col the creek di clamour vape sono riuscito a fare circa 10 ml scarsi (5 refill) bene, e altri 5 ml al limite dell'accettabile. Un amico è arrivato a 8 mL di wiener di blendfeel al 10%. Mi son fatto l'idea che le coil da 0,8 tollerino dignitosamente anche gli organici.

14 minuti fa, Facco ha scritto:

US independence che il Bodeguita? 
io li sento maledettamente simili

direi ben distanti i due... il bodeguita l'ho trovato al limite della svapabilità per l'eccessiva nota alcoolica e il fondo dolciastro a tratti quasi acidulo, l'us indipendence lo trovo tutt'altro che dolciastro... pulito, secco, speziato con qualche vaga nota tostata

7 ore fa, nichabo ha scritto:

Dove posso leggere qualche info sui microfiltrati?

C'è qualcosa sul gruppo ufficiale FB di Vapor Cave

19 ore fa, MDF ha scritto:

,ma vanno bene solo i riduttori del byka v7? Non sono uguali a quelli del V8?

Solo quelli del v7. Quelli del v8 son diversi.

Il 20 novembre 2019 alle 12:51 , Itto78 ha scritto:

Approfondendo lo studio dei tabacchi...

Grazie @Itto78, sei sempre una preziosa e referenziata fonte di informazioni! 😉

@peppy concordo con @misundaltor. I blendfeel sono tutti piuttosto carichi e "grassi". Per uno svapo di degustazione, per qualche tiro, al 10% ci sta, ma per sessioni più lunghe o addirittura per l'all day, 7-8% sono più che sufficienti.

2 minuti fa, matteo88 ha scritto:

Grazie x la risposta! A quanto ho letto nel rune non è presente il latakia come nel chinook, magari ho letto male 

Esatto, il chinook è un blend di Le Rune, prevalente, e una piccola quota di Latakìa.

3 ore fa, max2m23 ha scritto:

Ieri dal "pusher" di fiducia, che aveva un po' di provini prima di metterli in vendita, abbiamo fatto degli assaggi drippando su uno Speed 18

Cioè il tuo negoziante diluisce gli aromi, imbottiglia e poi vende il prodotto diluito?

5 ore fa, davide Deg ha scritto:

consigliatemi un rigenerazione per byka v8 

Il 06 novembre 2019 alle 07:41 , davide Deg ha scritto:

alla fine il migliore setup rimane punta da 2.5 e fili da 27 26g kantal sui 18w a mio avviso .il kantal 28 e fili sottili rendono peggio su questo atom

non credo ci sia altro da aggiungere

10 ore fa, Facco ha scritto:

comunque a chiunque piacesse il Creamy Latakia, e vorrebbe poterlo ricomprare, fatelo presente direttamente a Renzo..

Per chi fosse interessato, è nuovamente disponibile sullo shop ufficiale: https://blendfeel.shop/it/synergy-vape/62291-creamy-latakia-synergy-vape-concentrato-10-ml-1555001000003.html

22 ore fa, vito e alloggio ha scritto:

io li faccio con i pezzi blu delle scatole dei clonazzi… non sapevo esistessero!

Ma usi l'affettatrice per farli sottili?

Battuta a parte, effettivamente il materiale degli spongebox ricorda molto quei tasselli blu delle scatoline dei cinesi.

Cercherò di rispondere per punti.

Per quanto riguarda la tossicità della nicotina, intesa come "dose letale", il range postulato da Mayer tra 6 e 13,5 mg/Kg è piuttosto aleatorio. Il paper (Mayer B. Arch Toxicol 2014 88:5-7) a cui fa riferimento il sito linkato nella pagina precedente, non ha un gran spessore scientifico, essendo una interpolazione personale, definimola pure expert opinion, che prende in analisi una parte dei dati di letteratura (solo 21 lavori citati in letteratura) e trae delle conclusioni. Ammesso che si possa determinare un valore di tossicità attraverso una revisione della letteratura, questa dovrebbe essere condotta in maniera sistematica, e non su un limitato numero di lavori.
Ricordiamo poi che questi dati sono relativi alla LD50, ovvero la dose a cui il 50% della popolazione esposta decede, il che significa che potrebbe essere decisamente più alta o decisamente più bassa, rapportata al singolo individuo.
L'unico dato certo è quello relativo alla tossicità nel ratto, che è ben documentata in letteratura, avendo ucciso con la nicotina un congruo numero di ratti. Nell'uomo questo dato non può essere validato, non avendo, ancora, ucciso un congruo numero di uomini per determinare un range certo.
Alla luce di ciò, ignorerei, al momento, è manterrei, quanto prudenzialmente proposto in passato, il valore di LD50 a 1 mg/Kg nell'uomo.

Chi apre le capsule in maniera non conforme è un'ottimo esempio di stupidità. Non metto in dubbio che quanto sia stato riportato non corrisponda a verità, pertanto, qualora effettivamente sia un negoziante ad aprire le capsule per fare cose non congrue, ti invito a segnalare pubblicamente il nominativo, o quanto meno a blendfeel che provveda a revocare immediatamente l'autorizzazione alla rivendita. Il problema non è il prodotto, ma l'utilizzo scorretto dello stesso. Queste sono le persone che danneggiano il mondo dello svapo. Il negoziante deve vendere il prodotto integro e non mettersi a fare il druido dietro il banco. Denunciare questi soggetti è un dovere morale dello svapatore.
Ripeto che le capsule sono fatte per accoppiarsi con le PFP28, ovvero bottiglie da 100 mL a 1000 mL utilizzate dai produttori noti quali ad esempio Ribilio, Avoria, Eliquid France, Farmalabor, Mulo Rosa, T-Svapo, Base Master. Di bottiglie da 250 mL con una filettatura diverse ho presente quelle di un brand di dubbia integrità e il cui acquisto di tali prodotti è a rischio e pericolo dell'acquirente.
Se si vuole "nicotinizzare" un mix&vape si ricorra alla classiche basi da 10mL TPD compliant. Le capsule non sono state pensate per quello.

Il ragionamento relativo ai limiti imposti dalla TPD (max 10 ml, max 20 mg/mL di nicotina) non è applicabile ai sali per due motivi. Il primo che non si parla di concentrazioni, ma di peso, trattandosi di sostanza solida. La seconda è relativa alla sostanza stessa che non è nicotina. E' un sale, ovvero una molecola diversa. Il sale da cucina è cloruro di sodio, non è ne cloro ne sodio, ma una sostanza diversa. Trattandosi quindi di un'altra sostanza non ha la necessità di rientrare nei limiti della TPD. Finché non vi sarà un norma che assimila i sali di nicotina alla nicotina libera, i sali blendfeel sono assolutamente in regola.

Riguardo alla rischio di sovradosaggio di nicotina, svapando i sali, è un rischio, che nelle persone dotate di normale buon senso, non sussiste. E' difficile riuscire a capire i segnali del proprio organismo, ad esempio la cefalea, e smettere di svapare? E' difficile saper autoregolarsi in base all'esperienza maturata? Credo di no.
Non penso debba essere il grattino in gola a capire se si svapa troppo o poco. Personalmente il grattino mi da pure fastidio, quello che preferisco è l'effetto sistemico, ovvero quello sul SNC e sul sistema cardiovascolare rispetto al fastidio in gola. La dipendenza dalla sostanza, la nicotina, è dovuta proprio agli effetti sistemici e non quelli locali (faringo-laringei). Come succedaneo il sale è molto più simile al fumo analogico rispetto alla freebase.
Lo svapatore iperteso o comunque con delle malattie cardiovascolari, sarebbe opportuno che svagasse senza nicotina, o smettesse del tutto. Con lo svapo è vero che si riduce l'esposizione ai prodotti della combustione, anch'essi dannosi per l'endotelio, ma svapando con nicotina l'esposizione agi effetti vasoattivi della stessa persistono, quindi motivo per smettere.

Arrivando alla questione economica, credo che l'ottica più sbagliata con cui guardare i sali sia quella del risparmio. L'ottica è quella di permettere di ottenere delle basi a concentrazioni relativamente elevate con semplicità e sicurezza.
E' vero che le basi Blendfeel, rispetto ad altri marchi, siano più costose. Se il produttore non garantisce la solubilità con basi di altri marchi, non nega la possibilità che il processo possa essere ottenuto positivamente. Senza cercare basi nei sottoscala, un esempio di base più economica è la Pure di Ribilio, di buona qualità e con bottiglie che raccordano alla perfezione con le capsule salt.
Ritengo sarebbe giusto che pure le capsule venissero tassate, e facendo un'analogia con l'attuale tassazione, una giusta tassa potrebbe essere di 6 euro a capsula.

Personalmente credo che i sali debbano essere normati, così come tutti i liquidi. Sarebbe auspicabile che ci fosse una tracciatura di ogni prodotto. Ogni produttore dovrebbe essere in grado di dichiarare con certezza la propria filiera: chi ha prodotto il PG, il VG, la nicotina, gli aromi che vende, da chi sono stati acquistati, come stono stati conservati, etc. Stesso discorso per gli estratti organici. Sarebbe necessaria una tracciatura completa dalla foglia di tabacco sino allo scaffale del negozio. Se dalla fetta di prosciutto crudo del supermercato è possibile risalire a tutta lo storia di quel maiale, perché non dovrebbe essere lo stesso per lo svapo?

....

Grazie della recensione @SkaSoldier!

Il fatto di non avere un secondo o-ring sotto i fori dell'airflow fa perdere un po' di condensa?

7 ore fa, SkaSoldier ha scritto:

Capisco, ma io gli atom lo provo.

Non con 2 liquidi e 2 build.. li provo per bene.

Quindi, abbiate pazienza, oggi o domani avrete notizie.

Su su, sbrigati!! Ti serve un motorino per essere più veloce nelle tue prove?!? 😂😂