marcogg

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  1. Clamour Vape è un brand svizzero che si è da poco affacciato sul mercato, ma dietro questo marchio c’è un robusto background relativo al mondo dello svapo, quale il team di Swiss Vape Technology e il modder Saul Fiori, ideatore del ben noto Crossbow. Il marchio Clamour Vape, al momento, propone 5 aromi, organici, di tabacco concentrato: Black Cavendish English Mixture Latakia Twelve Better Vape Saul L'English mixture è particolare, in quanto è presente del kentucky. Per quanto riguarda il Latakia non è nota l’origine geografica. Il Twelve è una mixture alquanto originale ed intercontinentale: latakìa, orientali, virginia brasiliano e sigaro cubano. Better Vape Saul, il cui nome si ispira scherzosamente alla serie TV Better Call Saul, spin-off di Breaking Bad, ed è un omaggio a Saul Fiori. La composizione non è dichiarata dal produttore, ma le opinioni che si possono reperire in rete ci dicono essere un latakìa aromatizzato alla vaniglia. Gli aromi sono confezionati nelle classiche boccette da 10 mL in vetro ambrato con tappo senza contagocce, stile La Tabaccheria o Blendfeel. Le etichette, che con stilemi tipicamente elvetici non celano l’origine del prodotto, contengono tutte le informazioni necessarie senza perdersi in troppe parole. Per tutti questi aromi è consigliata una diluizione del 10%. La maturazione suggerita è di 14 giorni, ad eccezione del Black Cavendish, di cui andrò ora parlare, che è di sole 24 ore. Nella sintesi non ho citato il Black Cavendish perché, incuriosito dalla novità, dal paese d’origine, dai pochi pareri in rete tutti concordi e positivi, ho deciso di provare questo brand acquistando proprio quello che ha raccolto maggiori consensi, e che probabilmente rientra di più nei miei gusti. La descrizione ufficiale del produttore: “Qui ci si tuffa in un mondo estremamente morbido e speziato con note delicate di miele. Al Black Cavendish è aggiunta una nota di eccellente Virginia che dona al sapore quel senso di pienezza e soddisfazione durante tutta la svapata. Eccellente sapore come pure stupendo è l’aroma rilasciato nell’ambiente. Diluizione consigliata: 10% Tempo di maturazione: 24 ore” Stupore appena aperta la boccetta! La prima impressione annusando il concentrato è stata quella di infilare il naso dentro una latta di un buon black cavendish scandinavo. La seconda impressione è stata quella del profumo familiare del fornello di una pipa, dopo averlo svuotato e pulito. Cercando la conferma son andato ad odorare la vecchia billiard da cesto, usata l’ultima volta qualche anno fa con un W.O. Larsen Fine & Elegant, un cavendish e virginia con note agrumate: il profumo ero lo stesso. Profumo che caratterizzava alcune tabaccherie d’un tempo, ricolme di tabacchi e misture d’ogni tipo e le banali sigarette erano relegate in un angolo. Diluito, atteso le 24 ore suggerite e testato nel By Ka v7 alla ricerca di conferme dell'ottimo profumo nel gusto. All’inizio della svapata si può ritrovare quella stessa nota odorosa della boccetta accompagnata da una leggera nota balsamica e quasi speziata, a cui si embrica il mieloso tipico del virginia. La nota mielosa non è però pesante ed invadente come potrebbe essere quella dell’Ape Virginia, e le caratteristiche non ricordano il millefiori, ma forse un miele più consistente e meno dolce come potrebbe essere quello di castagno. La nota dolce continua durate tutta l’espirazione, ma sempre appoggiata e legata alla nota legnosa che torna ad essere la protagonista alla fine della svapata, e che resta in bocca. In alcune svapate ho avuto quasi l’impressione di sentire una leggera nota di mela cotta, unica nota fruttata percepita a differenza degli altri cavendish. Riscaldando bene l’atom con doppiette, triplette e tiri ravvicinati, o semplicemente salendo di watt, la nota legnosa tende a essere più presente acquisendo anche una nota amarostica. Svapandolo un po’, tende a lasciare il pizzicorio sulla lingua, così come fa il virginia combusto. Globalmente ha un resa molto piena, appagante e senza vuoti e soluzioni di continuo. Sullo Spica, come poteva essere prevedibile, ma nota legnosa prende il sopravvento, andando a limare quella dolce, e a mio gusto anche troppo. Tende a “semplificare” troppo l’aroma. La sorpresa arriva dal Penodat. Mi aspettavo l’esaltazione del miele a discapito del resto, invece la nota tabaccosa e legnosa, quasi tostata e con un finale fienoso, la fa da padrona, relegando il miele ad una ruolo di contorno. Il tutto nel contesto di una svapata piena, quasi cremosa, e molto appagante. Il 900, con la jet bell, non è altro che l’analogia dell’analogico. La svapata si asciuga, per garantendo una buona vaporosità, mantenendo legnosità e dolcezza sullo stesso piano, ben distinguibili entrambe, anche se quasi “slegate” tra loro. La campana media aumenta leggermente la percezione del dolce, ma globalmente si avvicina alla jet. La piccola fa perdere un po’ troppo la nota mielosa. La grande, a mio avviso, è quella che interpreta peggio l’aroma, amalgamando troppo l’insieme. Ultimo atom lo Strike 18 con re-dress ElyonMods e coil VCC Nano Staple da 0,85 ohm. Anche qui altra sorpresa, ovvero la svapata inizia in maniera simile al By Ka, ma la nota dolce, stranamente, tende ad uscire meno e più lentamente, e la nota legnosa, qui più affine alla paglia e quasi “camomomillosa”, ha una maggiore carica amarostica. Molto piacevole e delicato anche su questo sistema. L’atom su cui lo preferisco, per la resa maggiormente articolata e ricca, è il By Ka v7. Il profumo lasciato nell’ambiente è moderatamente persistente e molto piacevole. E’ un aroma che si potrebbe prestare sia per lo svapo giornaliero che per dei momenti di svapo da relax, ritagliandosi il tempo necessario per goderselo. La variabile che distingue queste due modalità la può fare l’atom: By Ka e Penodat per i momenti di relax, mentre 900, Strike e Spica per sessioni più prolungate. E’ un black cavendish sicuramente molto diverso dai black cavendish a cui siamo abituati nel mondo dello svapo. Qui non ritroviamo le note fermentate, quelle di frutta come la prugna o l'albicocca e tanto meno la liquirizia o l’anice. Ha una resa aromatica più affine a quella del cavendish fumato in pipa rispetto ad altri brand. A chi potrebbe non piacere? Agli amanti dei gusti decisi, lineari, secchi oltremodo, affumicati e incensati. A chi ama sentire la frutta fermentata nei cavendish, qui non la trova. A chi potrebbe piacere? A chi ha la nostalgia della pipa. A chi predilige i gusti amabili. A chi ama i contrasti. A chi cerca qualcosa di nuovo e di diverso dall'abituale. Non so se sia semplicemente l’onda dell’entusiasmo della novità, ma la mia personale opinione, al momento, lo colloca tra i migliori aromi provati. Non so se tra alcuni mesi, invecchiando, si deteriori e muti trasformandosi in un aroma di rösti e raclette, che tuttavia potrebbe essere alquanto originale, ma questo solo il tempo potrà dirlo e per ora me lo godo in formula praticamente shake&vape. E’ un aroma che sicuramente riprenderò e apre la porta per esplorare altri prodotti di questo brand, e il prossimo della lista potrebbe essere il twelve.
  2. Aromi artemisia italian vape

    Artemisia Italian Vape è un nuovo brand che si è fatto conoscere al mercato in occasione della fiera Exvapo 2019 di Napoli. Le uniche informazioni reperibili, al momento, sono sulla loro pagina Facebook, in cui è riportata la loro mission: “Selezioniamo materie prime naturali di altissima qualità e le lavoriamo con passione e dedizione per creare aromi speciali in grado di esaltare ogni occasione di svapo.” Leggendo alcuni posti specificano che i loro aromi sono naturali ed estratti direttamente dal frutto. Attualmente la loro offerta è costituita da 4 aromi: Brown Frastuca: Pistacchio e Cavendish (in collaborazione con Azhad’s Elixirs) Caffè Più: Caffè del Guatemala e Cannella Limonero: Limone di Sicilia e Zenzero Malena: Arancia amara siciliana Qualche settimana fa, guardando un video di due recensori del gruppo FB MTL Svapo di Guancia sono rimasto colpito dalla descrizione di un aroma di questo brand: il Brown Frustuca. L’aroma veniva recensito con gran entusiasmo per la sua qualità e resa aromatica. In gran parte dei casi mi sono trovato in accordo con le loro opinioni, e incuriosito dalla novità, e dal loro entusiasmo, alla prima occasione l’ho preso. Il produttore lo descrive come: “Dall’incontro tra pistacchio e tabacco nasce un mix di gusto perfetto, un blend unico caratterizzato da una forte complessità aromatica e dal corpo generoso e ricco. Alla dolcezza del Cavendish (tipologia di tabacco trattato a vapore) si contrappone la leggera sapidità del pistacchio californiano tostato, lavorato con maestria al fine di ottenere quel gusto morbido e cremoso tipico del frutto sgusciato. Perfetto per uno svapo quotidiano, al palato Brown Frastuca risulta morbido e persistente, dal finale armonico e arricchito da eleganti note dolci leggermente sfumate. Per gustare al meglio la sua aromatizzazione consigliamo uno svapo di guancia a basse temperature (max 25W). Ottimo in un Nautilus 2S con resistenza a 0.7. Per chi preferisce uno svapo da polmone da provare sul Preco One.” Classica boccetta ambrata da 10 mL, con tappo a contagocce con tettarella bianca uguale ai prodotti di Azhad. Diluizione consigliata 12%. Nessuna indicazione rispetto alla composizione della base da utilizzare. Viene suggerito di lasciare riposare per 48 ore. L’impatto con l’odore dell’aroma mi ha lasciato un po’ perplesso, avvertendo qualcosa tipo l'acetilpirazina, che mi ha ricordato quella nota tostata dei tabaccosi sintetici. Una volta diluito e lasciato riposare le 48 ore tale nota si è smorzata notevolmente. Il primo atom su cui l’ho provato è stato il Phevanda A1, e già li la sorpresa. La prima cosa che mi ha evocato è stato un gusto di fritto, ma non dolce, quasi salato. Seppur non sgradevole, ma certamente spiazzante. L’impressione era quella di svapare qualcosa di burroso/unto associato a delle note tostate, di frutta a guscio non meglio definibile e riconoscere con certezza del pistacchio non mi è riuscito. Il cavendish in netto secondo piano e poco leggibile. Sul By Ka v7, è risultato più aperto, meno “fritto” e più “cremoso”, con la nota tostata più definita, ma che qui parlare di pistacchio non mi è stato possibile. Il passaggio sul Penodat ha confermato la cremosità, ma, salendo coi watt, in particolare in espirazione, qualche nota più tipica del pistacchio si è fatta sentire, sempre però non come protagonista ma come nota di contorno. Infine sul Dvarw da 16 con una coil molto old school (KA1 0,25mm, 7@1,6mm) la nota tostata è quella che ha il primo piano e la corposità della componente “grassa” accompagna sul fondo, lasciando uscire un po' di più il tabacco, seppur sempre in maniera non direttamente identificabile come cavendish. In sintesi, seppur parecchio spiazzante, non mi è dispiaciuto come aroma, da svapare con disimpegno ogni tanto, Considerando la stranezza di questo aroma e la difficoltà a trovare corrispondenza tra i recensori di cui sopra, di cui peraltro ho stima, e quando avevo avvertito, ho pensato di coinvolgere 4 amici vapers, ai quali ho dato una boccetta non facendogli sapere cosa contenesse, per avere un parere libero da influenze. I 4 amici sono: @Saragi, @Frabiz, @Rici e @skasoldier, ai quali lascio spazio per le loro impressioni.