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mgdroid

Studi a lungo termine


110 messaggi in questa discussione

Il ‎07‎/‎03‎/‎2019 alle 23:23 , peppy ha scritto:

Mah  speriamo  di  non  svegliarsi  bruscamente  un  giorno  scoprendo  che  sono  nocive  come  le  sigarette  classiche  .

Ciao, premetto che la mia non è una critica ma lo dubito fortemente visto che almeno lo svapo non si fonda sul principio della combustione (di non so quante svariate caxo di sostanze!!). Al contrario il vaping agisce su un concetto molto semplice dove una batteria riscalda una resistenza la quale vaporizza tramite cotone imbevuto dei liquidi a base di glicerina e glicole. Oltretutto se usiamo questo metodo di valutazione basandoci su ciò che si potrebbe scoprire domani, allora non dovremmo nemmeno più bere o mangiare visto che ogni giorno ne esce una nuova dalle microplastiche alle micropolveri e via discorrendo.

Insomma io mi reputo abbastanza un salutista ma non avendo particolari vizi almeno quello del vaping (oltretutto senza più nicotina), vorrei continuare a concedermelo (nuove tasse permettendo).

 

 

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1 ora fa, Babonzi ha scritto:

Non voglio rompere le uova nel paniere ma la maggior parte degli studi sono stati condotti su fibroblasti e non su cellule bronchiali. Le specie cellulari sono molto diverse.

L'esperimento di Shaller et al. del 2105 condotto in vivo su cellule bronchiali ha dimostrato che la combinazione PG+VG+Aroma+Nicotina è a tutti gli effetti citotossica.

L'esperimento è stato eseguito su tratti respiratori in vivo da donatori umani operati di carcinoma, naturalmente i tessuti testati erano sani. Le cellule in coltura sono esposte a vapore di e-cig hanno evidenziato fattori di citotossicità ben rilevabili con tecniche standard della biologia molecolare (hint, sono un biologo molecolare).

Il campione esposto a e-cig risultava meno vitale ed evidenziava un forte stress ossidativo rispetto al campione di riferimento esposto ad aria senza vapore e-cig. Oltre a vapore di e-cig, l'esperimento ha  campionato anche la tossicità della combustione del tabacco, rilevando che e-cig inducono livelli di stress ossidativo inferiore di 5 volte rispetto alle sigarette. Ma non zero. Lo stress ossidativo è causa di morte cellulare, la cellula smette di funzionare a dovere e limita i meccanismi naturali di auto-riparazione del DNA dando quindi potenzialmente luogo a sequenze non previste e quindi a quello che sappiamo.

Io personalmente non voglio mettere i paraocchi e rispetto le opinioni degli altri, ci mancherebbe. Ma sono uno scienzato di formazione e so leggere le pubblicazioni.

Se volete, la pubblicazione è qui: https://www.mdpi.com/1660-4601/12/4/3915/htm

Proprio per questo motivo, oltre alla moderazione, per me esiste solo il TCR con acciaio chirurgico SS316L made in Germany, coil sempre ben bagnata e TC fino ad un massimo di 200°C su ArcticFox che mi rivela una temperatura di svapo intorno ai 160°C (quindi sotto il punto di fumo del PG e quindi zero aleidi), non faccio mai il dry burn della coil per evitare di respirare ossidi della lega metallica, uso pochissimo gli organici macerati e soprattutto evito come la peste il NI200.

Insomma, cerco di stare nei limiti di sicurezza. Se poi uno si spara 100W su NI200 a VG/PG 70/30 e aromi cinesi sappia che è in un territorio non esplorato.

Auguro a tutti, ma con sincerità, una vaporizzazione sicura, consapevole e informata e mi auguro non prendiate nel verso sbagliato le informazioni sopra: questo è un ottimo forum di persone consapevoli e il mio post vuole incontrare e favorire proprio questo spirito.

Hai fatto benissimo, ovviamente determinati studi e determinate affermazioni di influenti professori servono a spingere le persone che non riescono a smettere e basta a tentare altre strade tra cui l'elettronica. E per quanto non sia respirare aria di montagna, perchè quella di città è a volte anche peggio che fumare, è sempre meglio che accendersi una "paglia".

Noterai che grandi studi sulla Iqos non ce ne sono e quei pochi vengono insabbiati non è un problema di salute è un problema di soldini e fai il ricercatore quindi saprai che i soldi che ti finanziano gli studi non sono affatto statali.

Ripeto da tempo ci si informasse così tanto, si stesse attenti e si seguissero studi prima di accendersi una sigaretta sarebbe decisamente meglio, ma tra quelli che leggeranno ci sarà chi si scoccerà di questi studi e ricadrà a fumarsi le sigarette in un niente, dicendo: "tanto è uguale" ed è esattamente questo che influenti medici e utenti a volte cercano di evitare, cadere nella facile demonizzazione per giunta anche gratuita degli strumenti che riducono i danni da fumo.

Percio' un po' di "imprecisione", io personalmente gliela concedo ;) e a me il fumo ha fatto danni veri non teorici.

Ripeto non è una critica al tuo intervento ma piuttosto un parere rispetto a certe frasi sparse che ho letto in questo e in thread similari.

Modificato da Xanny
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2 ore fa, Babonzi ha scritto:

Non voglio rompere le uova nel paniere ma la maggior parte degli studi sono stati condotti su fibroblasti e non su cellule bronchiali. Le specie cellulari sono molto diverse.

L'esperimento di Shaller et al. del 2105 condotto in vivo su cellule bronchiali ha dimostrato che la combinazione PG+VG+Aroma+Nicotina è a tutti gli effetti citotossica.

L'esperimento è stato eseguito su tratti respiratori in vivo da donatori umani operati di carcinoma, naturalmente i tessuti testati erano sani. Le cellule in coltura sono esposte a vapore di e-cig hanno evidenziato fattori di citotossicità ben rilevabili con tecniche standard della biologia molecolare (hint, sono un biologo molecolare).

Il campione esposto a e-cig risultava meno vitale ed evidenziava un forte stress ossidativo rispetto al campione di riferimento esposto ad aria senza vapore e-cig. Oltre a vapore di e-cig, l'esperimento ha  campionato anche la tossicità della combustione del tabacco, rilevando che e-cig inducono livelli di stress ossidativo inferiore di 5 volte rispetto alle sigarette. Ma non zero. Lo stress ossidativo è causa di morte cellulare, la cellula smette di funzionare a dovere e limita i meccanismi naturali di auto-riparazione del DNA dando quindi potenzialmente luogo a sequenze non previste e quindi a quello che sappiamo.

Io personalmente non voglio mettere i paraocchi e rispetto le opinioni degli altri, ci mancherebbe. Ma sono uno scienzato di formazione e so leggere le pubblicazioni.

Se volete, la pubblicazione è qui: https://www.mdpi.com/1660-4601/12/4/3915/htm

Proprio per questo motivo, oltre alla moderazione, per me esiste solo il TCR con acciaio chirurgico SS316L made in Germany, coil sempre ben bagnata e TC fino ad un massimo di 200°C su ArcticFox che mi rivela una temperatura di svapo intorno ai 160°C (quindi sotto il punto di fumo del PG e quindi zero aleidi), non faccio mai il dry burn della coil per evitare di respirare ossidi della lega metallica, uso pochissimo gli organici macerati e soprattutto evito come la peste il NI200.

Insomma, cerco di stare nei limiti di sicurezza. Se poi uno si spara 100W su NI200 a VG/PG 70/30 e aromi cinesi sappia che è in un territorio non esplorato.

Auguro a tutti, ma con sincerità, una vaporizzazione sicura, consapevole e informata e mi auguro non prendiate nel verso sbagliato le informazioni sopra: questo è un ottimo forum di persone consapevoli e il mio post vuole incontrare e favorire proprio questo spirito.

Ottimo post, grazie mille delle informazioni.

A tal proposito provo a buttare giù un'ipotesi personale sottoforma di domanda : fosse confermata la citotossicità anche da altri studi futuri, ed essendo cinque volte inferiore come danno cellulare, possiamo pensare che le ecig non farebbero in tempo, nel corso della vita media di un essere umano, a creare gravi danni come purtroppo fanno le sigarette tradizionali? Certo parliamo sempre di media, poi i casi singoli si diversificano come accade con il fumo tradizionale(per dire, ci sono persone che fumano da 40 anni e, oltre ai classici problemi di tosse e catarro e fiato, non hanno nulla di particolarmente grave; in altre persone i danni possono essere già evidenti dopo 15-20 anni di fumo).

Può avere un senso questa ipotesi?

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Bellissima riflessione, non fa una piega tuttavia da sanitario, riguardo lo Chantix va anche detta una cosa. Mi permetto di mettere in luce questo dettaglio in quanto lavoro come infermiere nel campo della salute mentale da quasi un decennio, e maneggio antidepressivi, antipsicotici e quant'altro ogni santo giorno.

Off topic, ma neanche tanto.

Lo Chantix se ben ricordo (mai maneggiato, ma tanto tempo fa mi andai a leggere i meccanismi di funzionamento della molecola), è un farmaco che nasce per l'appunto come anti depressivo ma che successivamente è stato riadattato per il tabagismo sfruttando un effetto collaterale, la nausea, che col fumo di sigaretta tende ad accentuarsi in maniera enorme costringendo la persona a non fumare. Tendo a precisare che dovrei andarmi a riguardare per bene il funzionamento della molecola, mi sembra che il meccanismo sia questo ma scrivo per ricordo vago. Riguardo gli anti depressivi in generale (ma anche molte altre categorie di farmaci, di base se per ogni cosa che prendiamo ci mettessimo a leggere gli effetti collaterali possibili (soprattutto andando sui casi 1:10.000; 1:100.000 e via dicendo), vi garantisco che nessuno prenderebbe più un aspirina (un farmaco che personalmente non assumerò mai a causa dell'incredibile gastro lesività che possiede, esistono tantissimi altri FANS meno nocivi, e non so quanta gente che appena butta uno starnuto mette mano impropriamente al Vivin C, che viene pubblicizzato anche (erroneamente) per combattere gli effetti del raffreddore).
Lo Chantix, a mio modestissimo parere andrebbe ritirato dal commercio si, ma non per i casi di decesso che ha causato (quelli  li possiamo riscontrare in chissà quante altre migliaia di farmaci), quanto per il fatto che, come anti depressivo non vale un soldo e per smettere di fumare, ci sono metodi più salutari di un farmaco che va ad agire su serotonina e noradrenalina. Questo è un ottimissimo motivo per ritirarlo (moralmente), ma la buona vecchia maledetta Pfizer ci fa troppi soldi con "la pillola per smettere di fumare", vi ricorda qualcosa il concetto di lobby farmaceutica? Due parole che spiegan tutto.

Riguardo ai decessi purtroppo, esistono individui intolleranti ad alcune molecole, ed esistono alcune molecole che possono scatenare reazioni così gravi da portare al decesso (fortunatamente si parla di casi su centinaia di migliaia generalmente), e da quel punto di vista il beneficio supera il danno, nel caso degli antidepressivi (la cui voce ne bugiardino "può causare istinti suicidi" è assai ricorrente ma andrebbe esaminata estremamente nel dettaglio e dovrei scrivere fino a domattina, per fortuna l'incidenza è strabassissima) purtroppo i "potenziali" effetti collaterali sono molti, le possibilità che quelli più gravi si manifestino sono bassissime e nel 99% terminano alla sospensione del farmaco, ma se si pensa che la depressione e l'ansia risultano la seconda patologia per incidenza mondiale (superata solo dall'ipertensione), beh, quando ci vogliono ci vogliono, perchè senza, di suicidi (e quindi morti) ce ne sarebbero molti ma molti di più; Inoltre vi garantisco che vedere una persona pesantemente depressa che dopo una mirata, oculata e ben monitorata terapia farmacologica (unita a psicoterapia), riprende letteralmente a vivere, da divisa bianca quale sono, rappresenta una bella soddisfazione.
Se vi ha spaventato lo Chantix, andate a leggere l'ultima voce del Daparox, un farmaco utilizzatissimo in Italia che di gente ne ha salvata tanta, nel bugiardino c'è scritto "può causare morte improvvisa". Incidenza 1: non so quanti milioni, e per scrivercelo, qualcuno ci sarà morto.

E dopo sto pippone inutile, (che se mi ci avete mandato avete pure fatto bene), ritornando allo Chantix, io trovo tristissimo che per smettere di fumare si debba ricorrere a quel tipo di chimica e che molti soppiantino la mancanza di volontà con la chimica, io son passato allo svapo perchè volevo ridurre il danno continuando a mantenere un vizio che adoro (spendevo troppo e respiravo da schifo), ma qualora mi dovessi ritrovare un giorno in una condizione dove smettere di fumare (nel mio caso svapare) è praticamente un obbligo, mi faccio un segno della croce e mi preparo ad una bella crisi da sospensione per la nicotina. Un mesetto (infernale) e passa.

Modificato da Nethunshiel
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Aggiungo al discorso una riflessione leggermente OT ma fondamentale per condividere i concetti alla base del TC nella vaporizzazione sicura, un po' tecnico ma non troppo, parliamo un po' di termodinamica della coil e di fisica dei fluidi, con riferimento al fenomeno della capillarità che trasporta il liquido dai baffi del cotone al centro della coil.

Il TC delle box fa questo: riscalda la coil ad un certo wattaggio, il metallo della coil modifica la sua resistività alzandola di pochi punti decimali in termini di ohm, il circuito rileva l'aumento di resistività e lo mappa su una presunta temperatura tabellata nel circuito oppure sul valore TCR che avete impostato, se la box supporta il TCR. Quindi un filo resistivo viene "descritto" dal suo TCR (0,092 di solito per l'acciaio 316 ma i produttori seri lo documentano per ogni filo, per esempio Zivipf indica 0,100 per il suo SS316L).

Quando il circuito, scaldando il filo, nel rileva una resistività del filo superiore a quella abbinata alla temperatura impostata, semplicemente blocca la corrente e la riprende quando il filo si raffredda (per effetto del flusso d'aria) e poi a ripetere quando si scalda di nuovo. Gli impulsi e le pause del TC mantengono la coil ad un range di temperatura prossimo a quello desiderato.

Veniamo ai fili. Il Kanthal non modifica la resistività al passaggio della corrente ovvero al suo riscaldamento. Il TC non rileverà quindi alcun cambio di resitenza e non bloccherà l'impulso, il TC non verrà mail applicato anche se impostato. Stesso discorso vale per il Nichrome.

Acciaio o titanio invece modificano la resistività al riscaldamento quindi il circuito TC rileverà il cambio di resistività e funzionerà correttamente (notate che non ho indicato il NI200 tra i metalli adatti al TC: è l'unico che in forma pura (non in lega d'acciaio) a temperature elevate volatilizza. E quindi viene respirato. Acciaio (anche se contiene Nickel) e titanio sono invece stabili, non rilasciano composti alle temperature dei PV).

 

Tutta questa premessa per dire che quando imposto in TC o meglio ancora in TCR 200 gradi sulla box succede questo: il filo si scalda, cambia resistività di qualche punto, la box interrompe la corrente fino a raffreddamento ovvero al ritorno della resistività ideale per quel filo. Quando il filo si scalda, vaporizza il liquido ad una certa temperatura ma il liquido è più freddo della coil, passa sul filo e lo raffredda (è termodinamica) e siccome ne acquisisce il calore, vaporizza. A che temperatura? Non a 200 gradi (quella è la temperatura della coil) ma a meno, a circa 160-170 gradi o forse anche meno. Il cotone a sua volta è bagnato di liquido, ma è più freddo del liquido quindi gli "ruba" un po' di calore, quindi anche se esposto alla coil non si brucia.

Quando il liquido a contatto con la coil viene vaporizzato, inoltre libera spazio nelle fibre di cotone e quindi il liquido alla base sale per capillarità riempiendo le fibre prima al centro della coil poi a contatto con essa, mantenendo bagnata la resistenza e nuovamente impedendo che il cotone superficiale si bruci e nel contempo raffreddando la coil.

Tutto questo permette al TC di lavorare correttamente, su un buon circuito possiamo portare una coil a 200-220 gradi e aspettarci una vaporizzazione del liquido intorno ai 150-170 gradi, ben sotto il punto di fumo della miscela PG/VG. Quindi niente aldeidi.

Quello che davvero manca nel TC tuttavia è un sensore di temperatura vero e proprio, quello sarebbe ideale. Ma il TC nelle box funziona comunque su principi di termodinamica e elettromagnetismo che sono prevedibili e a meno di avere un circuitaccio orrendo sono applicati correttamente alle box.

Fate una prova con una scemocoil in SS316 e premete fire per 10 secondi senza liquido regolando la box in TC a 250 gradi, poi estraete il cotone dalla coil e guardatelo:

1) senza liquido, il cotone si scurisce molto (il cotone brucia nel range 250-260 a seconda dei tipi).

2) con liquido (usatene solo PG/VG senza aromi per tenerlo chiaro), il cotone non si scurisce, non raggiunge temperature critiche per ragioni di semplice termodinamica elementare: il calore passa sempre da un corpo più caldo (il filo) ad uno più freddo (il cotone imbebuto) ad uno ancora più freddo (il liquido) generando un cambio di stato (da liquido a gassoso in forma di aerosol). La capillarità riempie nuovamente il cotone mantenendo il sistema in equilibrio per alcuni secondi.

E' la fisica che dimostra perché il TC è considerato più sicuro del variwatt :-)

Agli admin: se ritenete eccessiva la riflessione o troppo OT escludete pure questo messaggio.

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42 minuti fa, Babonzi ha scritto:

Aggiungo al discorso una riflessione leggermente OT ma fondamentale per condividere i concetti alla base del TC nella vaporizzazione sicura, un po' tecnico ma non troppo, parliamo un po' di termodinamica della coil e di fisica dei fluidi, con riferimento al fenomeno della capillarità che trasporta il liquido dai baffi del cotone al centro della coil.

Il TC delle box fa questo: riscalda la coil ad un certo wattaggio, il metallo della coil modifica la sua resistività alzandola di pochi punti decimali in termini di ohm, il circuito rileva l'aumento di resistività e lo mappa su una presunta temperatura tabellata nel circuito oppure sul valore TCR che avete impostato, se la box supporta il TCR. Quindi un filo resistivo viene "descritto" dal suo TCR (0,092 di solito per l'acciaio 316 ma i produttori seri lo documentano per ogni filo, per esempio Zivipf indica 0,100 per il suo SS316L).

Quando il circuito, scaldando il filo, nel rileva una resistività del filo superiore a quella abbinata alla temperatura impostata, semplicemente blocca la corrente e la riprende quando il filo si raffredda (per effetto del flusso d'aria) e poi a ripetere quando si scalda di nuovo. Gli impulsi e le pause del TC mantengono la coil ad un range di temperatura prossimo a quello desiderato.

Veniamo ai fili. Il Kanthal non modifica la resistività al passaggio della corrente ovvero al suo riscaldamento. Il TC non rileverà quindi alcun cambio di resitenza e non bloccherà l'impulso, il TC non verrà mail applicato anche se impostato. Stesso discorso vale per il Nichrome.

Acciaio o titanio invece modificano la resistività al riscaldamento quindi il circuito TC rileverà il cambio di resistività e funzionerà correttamente (notate che non ho indicato il NI200 tra i metalli adatti al TC: è l'unico che in forma pura (non in lega d'acciaio) a temperature elevate volatilizza. E quindi viene respirato. Acciaio (anche se contiene Nickel) e titanio sono invece stabili, non rilasciano composti alle temperature dei PV).

 

Tutta questa premessa per dire che quando imposto in TC o meglio ancora in TCR 200 gradi sulla box succede questo: il filo si scalda, cambia resistività di qualche punto, la box interrompe la corrente fino a raffreddamento ovvero al ritorno della resistività ideale per quel filo. Quando il filo si scalda, vaporizza il liquido ad una certa temperatura ma il liquido è più freddo della coil, passa sul filo e lo raffredda (è termodinamica) e siccome ne acquisisce il calore, vaporizza. A che temperatura? Non a 200 gradi (quella è la temperatura della coil) ma a meno, a circa 160-170 gradi o forse anche meno. Il cotone a sua volta è bagnato di liquido, ma è più freddo del liquido quindi gli "ruba" un po' di calore, quindi anche se esposto alla coil non si brucia.

Quando il liquido a contatto con la coil viene vaporizzato, inoltre libera spazio nelle fibre di cotone e quindi il liquido alla base sale per capillarità riempiendo le fibre prima al centro della coil poi a contatto con essa, mantenendo bagnata la resistenza e nuovamente impedendo che il cotone superficiale si bruci e nel contempo raffreddando la coil.

Tutto questo permette al TC di lavorare correttamente, su un buon circuito possiamo portare una coil a 200-220 gradi e aspettarci una vaporizzazione del liquido intorno ai 150-170 gradi, ben sotto il punto di fumo della miscela PG/VG. Quindi niente aldeidi.

Quello che davvero manca nel TC tuttavia è un sensore di temperatura vero e proprio, quello sarebbe ideale. Ma il TC nelle box funziona comunque su principi di termodinamica e elettromagnetismo che sono prevedibili e a meno di avere un circuitaccio orrendo sono applicati correttamente alle box.

Fate una prova con una scemocoil in SS316 e premete fire per 10 secondi senza liquido regolando la box in TC a 250 gradi, poi estraete il cotone dalla coil e guardatelo:

1) senza liquido, il cotone si scurisce molto (il cotone brucia nel range 250-260 a seconda dei tipi).

2) con liquido (usatene solo PG/VG senza aromi per tenerlo chiaro), il cotone non si scurisce, non raggiunge temperature critiche per ragioni di semplice termodinamica elementare: il calore passa sempre da un corpo più caldo (il filo) ad uno più freddo (il cotone imbebuto) ad uno ancora più freddo (il liquido) generando un cambio di stato (da liquido a gassoso in forma di aerosol). La capillarità riempie nuovamente il cotone mantenendo il sistema in equilibrio per alcuni secondi.

E' la fisica che dimostra perché il TC è considerato più sicuro del variwatt :-)

Agli admin: se ritenete eccessiva la riflessione o troppo OT escludete pure questo messaggio.

Si comunque sei O.T. ;) usa un bel circuito DNA o Yihi e tante cose vedrai andranno meglio, tra le quali i corretti gradi celsius da te impostati e tante altre cosette.

Usare un circuito Eleaf/Wismec/Joyetech (Nuvoton) con ArcticFox sopra per il TC non è lontanamente paragonabile, per quanto sia una buona simulazione, di un TC con il DNA e per quanto sia migliore che usare il software originale.

Modificato da Xanny
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Grazie del feedback Xanny, ho aggiunto questo post solo perché ho ricevuto alcune richieste di maggiori info in PM e ho ritenuto dare un aiuto un po' a tutti :-)

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@Babonzi ho delle perplessità sulle informazioni che hai riportato perché in contrasto con il prof. Polosa, e del quale ti riporto link ad uno dei suoi recenti interventi in merito agli effetti del vapore sulle vie aeree e polmoni:

https://www.sigmagazine.it/amp/2019/05/zero-rischi-2/

Tra le altre cose, in merito allo studio da te citato altri luminari si erano già espressi indicando tale studio come poco attendibile, soprattutto se riferito nel lungo termine. Molti articoli in merito al rischio ridotto del vapore sono presenti nella sezione Notizie, e la bibliografia è lunga.

PS: l'articolo a cui ti riferisci non è tra i più recenti, risale al marzo/aprile 2015, quindi abbastanza datato in un contesto in continua evoluzione, infatti fa riferimento a dispositivi ormai obsoleti e soprattutto si riferisce ad osservazioni cliniche degli albori dello svapo.

@Xanny 😉

Modificato da dodi75
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2 minuti fa, Babonzi ha scritto:

Buongiorno @dodi75, Polosa nell'articolo che indichi da le informazioni corrette, il suo obiettivo è infatti trasferire il concetto dimostrato che la vaporizzazione fa molto meno male del tabagismo ed è una certezza. Lo studio a cui puntavo io era limitato al fattore di cito tossicità, due cose da non confondere. Gli effetti a lungo termine della citò tossicità sono complessi e se studiati (e documentati) su colture in vivo devono essere poi riportati nel contesto degli organismi viventi complessi. Vedi, noi abbiamo un meccanismo di "clearance" bronchiale che in coltura non è rilevabile e che ci protegge naturalmente da polveri e microrganismi. Polosa ha ragione quando fa le affermazioni che citi. Punto. Ha ragione. Il mio contributo non è contraddittorio ma solo di approfondimento rispetto alle dinamiche di citotossicità. Che poi uno studio sia vecchio... 2015 non è vecchio, i metodi di rilevazione della citotossicità a livello cellulare sono ancora usati. Sono protocolli di laboratorio attuali. Io trovo lo studio ancora oggi molto contestuale. E in ogni caso rileva la differenza rispetto al fumo di sigaretta, non vorrei che tu avessi l'impressione che non sia a favore delle ecig rispetto al fumo, lo è. Esattamente come Polosa. Ma porta i dati, dati misurati, non opinioni. E i dati sono favorevoli alle ecig. Tutto qui ;-)

Una curiosità ma te sei un biologo molecolare? Che fai di preciso?

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Yes @Xanny, mi sono laureato in Biologia Molecolare all'Università di Trieste circa venti anni fa con un bel 102/110 e una tesi in Genetica e attualmente lavoro nell'ambito del software anche, ma non solo, medicale. Sul medicale mi sono fatto le ossa in UK e USA per alcuni anni, poi sono tornato in Italia. Bellissimo settore e ormai tutti i laboratori sono dei data center, la biologia molecolare è un settore che per il volume e la natura dei dati che tratta è un ottimo dominio. Non svolgo quindi analisi di laboratorio personalmente da tanti anni, il software è più divertente ;-) Nota a margine, sto sul codice di ArcticFox ogni tanto con qualche contributo open source per Mac ma non sono parte del team NFE e non sono collegato direttamente a quell'iniziativa, è solo un contributo pro-bono.

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4 ore fa, Babonzi ha scritto:

Buongiorno @dodi75, Polosa nell'articolo che indichi da le informazioni corrette, il suo obiettivo è infatti trasferire il concetto dimostrato che la vaporizzazione fa molto meno male del tabagismo ed è una certezza. Lo studio a cui puntavo io era limitato al fattore di cito tossicità, due cose da non confondere. Gli effetti a lungo termine della citò tossicità sono complessi e se studiati (e documentati) su colture in vivo devono essere poi riportati nel contesto degli organismi viventi complessi. Vedi, noi abbiamo un meccanismo di "clearance" bronchiale che in coltura non è rilevabile e che ci protegge naturalmente da polveri e microrganismi. Polosa ha ragione quando fa le affermazioni che citi. Punto. Ha ragione. Il mio contributo non è contraddittorio ma solo di approfondimento rispetto alle dinamiche di citotossicità. Che poi uno studio sia vecchio... 2015 non è vecchio, i metodi di rilevazione della citotossicità a livello cellulare sono ancora usati. Sono protocolli di laboratorio attuali. Io trovo lo studio ancora oggi molto contestuale. E in ogni caso rileva la differenza rispetto al fumo di sigaretta, non vorrei che tu avessi l'impressione che non sia a favore delle ecig rispetto al fumo, lo è. Esattamente come Polosa. Ma porta i dati, dati misurati, non opinioni. E i dati sono favorevoli alle ecig. Tutto qui ;-)

Concordano su quanto dici, resta un dato oggettivo, lo studio è ormai datato, in quanto dispositivi e liquidi a suo tempo usati per lo studio, oggi sono notevolmente cambiati in qualità e funzionamento. Nel caso dei liquidi ad esempio in Europa al momento non viene usato il diacetile, che come molti sanno è cancerogeno. Riguardo ai dispositivi, gli attuali hanno fatto un passo  evolutivo ciclopico rispetto a quelli utilizzati nel periodo dello studio.

Messa insieme questa evoluzione nei liquidi e nei dispositivi, i dati allora (2015) rilevati dovrebbero essere nuovamente convalidati ripetendo lo stesso studio con quello che offre il mercato odierno.

@Babonzi tra i liquidi che rappresentano un maggior rischio per la salute, quelli più hot sono come da una nota FDA: aromatizzati alla cannella, fragola, e se non erro anche le vaniglie, che per la maggior parte trovano le note aromatiche più forti e decise nelle aldeidi

Modificato da dodi75
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@dodi75 che piacere trovare persone informate, concordo pienamente sul tuo punto di vista. Grazie per le dritte sui liquidi e lo scambio di contributi. Buona domenica!

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Inviato (modificato)

4 minuti fa, Babonzi ha scritto:

@dodi75 che piacere trovare persone informate, concordo pienamente sul tuo punto di vista. Grazie per le dritte sui liquidi e lo scambio di contributi. Buona domenica!

Mi fa piacere che abbiamo in alcune cose punti di vista comuni. Se cerchi nel forum diacetile,aldeide e allergeni troverai articoli e discussioni anche abbastanza dettagliati, ovviamente certezze e sicurezze nello svapo al momento non ci sono, salvo che sia molto meno dannoso del fumo di sigaretta.

Modificato da dodi75
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Inviato (modificato)

9 minuti fa, Il Cecchino ha scritto:

A quanto mi risulta il diacetile non è un cancerogeno, tuttavia se inalato può causare la bronchiolite obliterante.

http://www.alkemikosvapo.com/2017/01/13/il-diacetile-verita-e-falsi-miti/

Tempo fa avevo trovato un articolo in cui veniva annoverato tra le sostanze nocive perché potenzialmente cancerogeno in quanto appartenente alla famiglia dei chetoni.

Se ingerito con il cibo non rappresenta un rischio per la salute.

Modificato da dodi75

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Prima avevi detto che "come molti sanno è cancerogeno", se permetti c'è una notevole differenza.

L'articolo che hai trovato a quali studi scientifici faceva riferimento? 

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Vedi il post precedente , ho specificato il perché della classificazione tra le sostanze nocive.

 

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17 minuti fa, dodi75 ha scritto:

Vedi il post precedente , ho specificato il perché della classificazione tra le sostanze nocive.

Ok, facciamo un po' di corretta informazione e non per "sentito dire da mio cugino" :

Per esempio il diacetile, un aroma molto utilizzato fra l'altro nel burro, è sicuro quando viene ingerito, ma è associato all'insorgenza di bronchiolite obliterante se viene inalato per lunghi periodi in alte concentrazioni.

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/la-sigaretta-elettronica-e-meno-pericolosa-della-sigaretta-di-tabacco

E se l'AIRC non lo considera cancerogeno... non so chi potrebbe sentirsi autorizzato a fare affermazioni di tal portata. 

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Bravo (Adesso sei contento??)

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59 minuti fa, dodi75 ha scritto:

Bravo (Adesso sei contento??)

Ciao, tu sei contento?

è un periodo che intervieni per fare allarmismo (vedi box con batterie integrate)

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Il diacetile presente in alcuni aromi( come alcuni della TPA, esempio) è in ppm(parti per milione). Sono il nulla cosmico, e la bronchiolite obliterante si cura e da comunque dei sintomi. Non è che di colpo arriva e ci si ritrova malati cronici.

Quindi tutta sta preoccupazione sul diacetile è esagerata. Tra non svaparlo e svaparlo, se si può scegliere è sicuramente meglio evitarlo. Ma se a uno piacciono alcuni aromi che contengono diacetile, non è che si inala del plutonio e dopo qualche anno diventa radioattivo.

 

 

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