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dirtysvapo

I nostri macerati casalinghi


5.043 messaggi in questa discussione

Oggi proviamo con questo:

A traditional Irish blend. Burley leafs from Africa, Brazil, India and dark fired Kentucky from Italy, lightly flavored with Irish Whiskey for a unique aroma.

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Scusate ma mi sono perso... Dove trovo il metodo di estrazione?😒

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@Svapometto in questo thread. Ne troverai diversi. Purtroppo devi un po’ sfogliare indietro. Parliamo di estrazioni in PG, in alcool, a freddo e a caldo. Abbiamo raccolto diverse testimonianze.

PS non escludo che il metodo della concreta sia stato esposto nel thread che si chiama “metodi di purificazione “ o qualcosa di simile 

Modificato da Euler

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Inviato (modificato)

Ciao a tutti ho qualche domanda sparsa, se a qualcuno va di rispondere.

1) Tabacchi da pipa più diffusi e facilmente reperibili (Amphora, Skandinavik, Borkum Riff, Clan...), che esperienze avete avuto? Io mi ricordo con particolare affetto, quando anni fa fumavo la pipa, l'amphora rosso e il nero (black cavendish), e un tabacco che purtroppo non si trova più ma al quale ero affettivamente legato perchè lo usava mio nonno, il Flying Dutchman. Avete avuto esperienze di estrazione con questi tabacchi più "commerciali" e, se sì, quali vi hanno soddisfatti di più?

2) Uso del talco veneto (in alcol o in PG?): appena ritirato in farmacia ma attendo ad usarlo, per chiarirmi prima le idee. Non mi è chiaro se può essere usato anche nella fase di lavorazione in alcol. Motivo la domanda: l'alcol passa molto più rapidamente nei filtri. Ok che fin da quando giocavo col piccolo chimico mi hanno sempre detto che la fretta e nemica dei buoni risultati :) ma c'è una ragione specifica per cui si consiglia di usare il talco solo dopo il passaggio in PG?

3) Idea folle... ma la zeolite? Quando ho trovato il consiglio di usare il talco veneto per assorbire residui mi sono ricordato di un barattolo di zeolite in polvere che mia madre, fissata con l'omeopatia, mi ha procurato tempo addietro. Ogni tanto ne metto mezzo cucchiaino nello yogurth (la zeolite ha capacità di trattenere metalli pesanti ed altri composti/elementi  pericolosi comunemente contenuti nelle acque potabili e viene espulsa - scusate la finezza - facendo pupù). Mi è venuto in mente: potrebbe avere qualche utilità usarla allo stesso modo del talco veneto, ossia usarla per catturare altre sostanze dannose prima del filtraggio? La polvere di zeolite di cui sto parlando si presenta, all'aspetto, simile al talco, probabilmente a grana maggiore quindi anche più facile da filtrare. ovviamente il preparato è di origine farmaceutica.

4) I'm confused: rapporto materia prima / PG. Coi primissimi esperimenti di macerazione, quando ancora manco si ventilava (almeno non "pubblicamente") l'uso preventivo dell'alcol ma la macerazione diretta in PG, mi attenevo a un rapporto 1g / 10 ml. Ossia per un ipotetico 50 grammi di materia prima -> 500 ml di PG.
Sono rimasto decisamente confuso da un videotutorial (che in realtà si rifà direttamente ai due opuscoli di Alkemiosvapo) nel quale si afferma che alla fine della lavorazione di 20 g di tabacco, l'aroma ottenuto è stato di 20 ml (18, per la precisione, considerando la perdita meccanica dovuta alle fasi di filtraggio, travasi ecc). Il che significa un rapporto 1 g / 1 ml. Sono io che non ho capito un tubo e quindi sto marcerando da mesi aromi che sono a un decimo della concentrazione a cui dovrebbero essere o è l'autore del videotutorial che ha cannato qualosa?

5) Carta filtrante per caffè, quanti micron?: nonostante si continui a dire che si trova al supermercato, io non l'ho trovata e non so quanti supermercati ho girato. L'ho trovata solo nel più grosso Auchan di Roma (reparto elettrodomestici da cucina) e da mediaworld (stesso reparto), ovviamente da mediaworld costava il triplo, stessa marca e stesso numero di filtri. Domanda: a quanti micron è?

6) Chicca del finesettimana, il karkadè. Mi avanzava un residuo di alcol 96° ed essendomi capitata sott'occhio al supermercato una scatola di karkadé, domenica mi sono lanciato. Già alla prima rimescolata col cucchiaino l'alcol era diventato color lampone, come prevedibile. Qualcuno ci ha già provato? Risultati? Consigli sui tempi di macerazione in alcol, filtraggio, rapporto materia prima / PG? :) 

Grazie a tutti e scusate la raffica di domande :) 

Modificato da Beric

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Beh, le domande sono tante e alcune non di facile risposta. Io ti posso dire brevemente quello che so.

51 minuti fa, Beric ha scritto:

1) Tabacchi da pipa più diffusi e facilmente reperibili (Amphora, Skandinavik, Borkum Riff, Clan...), che esperienze avete avuto? Avete avuto esperienze di estrazione con questi tabacchi più "commerciali" e, se sì, quali vi hanno soddisfatti di più?

personalmente - se parliamo di trinciati da pipa - ho sempre estratto tabacchi un gradino sopra quelli davvero commerciali. Quindi non ho esperienza al riguardo, ma qualcuno nel thread credo possa dirti la sua.

51 minuti fa, Beric ha scritto:

4) I'm confused: rapporto materia prima / PG. Coi primissimi esperimenti di macerazione, quando ancora manco si ventilava (almeno non "pubblicamente") l'uso preventivo dell'alcol ma la macerazione diretta in PG, mi attenevo a un rapporto 1g / 10 ml. Ossia per un ipotetico 50 grammi di materia prima -> 500 ml di PG.
Sono rimasto decisamente confuso da un videotutorial (che in realtà si rifà direttamente ai due opuscoli di Alkemiosvapo) nel quale si afferma che alla fine della lavorazione di 20 g di tabacco, l'aroma ottenuto è stato di 20 ml (18, per la precisione, considerando la perdita meccanica dovuta alle fasi di filtraggio, travasi ecc). Il che significa un rapporto 1 g / 1 ml. Sono io che non ho capito un tubo e quindi sto marcerando da mesi aromi che sono a un decimo della concentrazione a cui dovrebbero essere o è l'autore del videotutorial che ha cannato qualosa?

Effettivamente il trend attuale e' 1 g / 1 ml. Ma un tempo le classiche macerazioni a freddo in PG si facevano 1 g / 10 ml. La differenza si sente a mio avviso, ma poi dipende da molti aspetti, a partire dal metodo che usi. Con una macerazione in PG 1 g / 1 ml non e' possibile in seguito alla viscosita' e densita' del PG: per coprire 10 grammi di tabacco ti serve ben piu' che che 10 ml di PG. Quando leggi 1 g / 1 ml credo si faccia implicitamente riferimento alla macerazione in alcool. Questa permette poi una miscelazione in PG di 1 g / 1 ml.

51 minuti fa, Beric ha scritto:

5) Carta filtrante per caffè, quanti micron?: nonostante si continui a dire che si trova al supermercato, io non l'ho trovata e non so quanti supermercati ho girato. L'ho trovata solo nel più grosso Auchan di Roma (reparto elettrodomestici da cucina) e da mediaworld (stesso reparto), ovviamente da mediaworld costava il triplo, stessa marca e stesso numero di filtri. Domanda: a quanti micron è?

quella da caffe' credo che nessuno sappia che passo abbia. Alcuni di noi usano la carta filtro da laboratorio che ha un passo nominale di circa 6-8 micrometri. Si trova in negozi specializzati, come Farmacondo. 

Modificato da Euler
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47 minuti fa, Beric ha scritto:

Ciao a tutti ho qualche domanda sparsa, se a qualcuno va di rispondere.

1) Tabacchi da pipa più diffusi e facilmente reperibili (Amphora, Skandinavik, Borkum Riff, Clan...), che esperienze avete avuto? Io mi ricordo con particolare affetto, quando anni fa fumavo la pipa, l'amphora rosso e il nero (black cavendish), e un tabacco che purtroppo non si trova più ma al quale ero affettivamente legato perchè lo usava mio nonno, il Flying Dutchman. Avete avuto esperienze di estrazione con questi tabacchi più "commerciali" e, se sì, quali vi hanno soddisfatti di più?
 

io ho estratto un borkum riff cherry cavendish

tra tutte è l'estrazione che mi è venuta meglio

peccato sia una tipologia di tabacco che poco mi piace :(

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Inviato (modificato)

50 minuti fa, Euler ha scritto:

Effettivamente il trend attuale e' 1 g / 1 ml. Ma un tempo le classiche macerazioni a freddo in PG si facevano 1 g / 10 ml. La differenza si sente a mio avviso, ma poi dipende da molti aspetti, a partire dal metodo che usi. Con una macerazione in PG 1 g / 1 ml non e' possibile in seguito alla viscosita' e densita' del PG: per coprire 10 grammi di tabacco ti serve ben piu' che che 10 ml di PG. Quando leggi 1 g / 1 ml credo si faccia implicitamente riferimento alla macerazione in alcool. Questa permette poi una miscelazione in PG di 1 g / 1 ml.

Ecco questa cosa, giuro che davvero non mi torna. Perchè in entrambi i casi quello che otteniamo è un "aroma concentrato" in PG che si consiglia di utilizzare diluito al 10-15% in base neutra.

Se le cose stanno davvero così, da un punto di vista puramente di efficienza, sarebbe una bocciatura senza appello per il metodo "rapido" della concreta ottenuta tramite alcol.
Perchè parleremmo di un intero ordine di grandezza di differenza (10x), in termini di quantità di aroma finale ottenuto a parità di materia prima utilizzata. Mi spiego meglio:

Macerazioni lente in PG:
10 gr materia prima -> 100 ml aroma concentrato

Macerazioni rapide in alcol -> concreta -> PG:
10 gr materia prima -> 10 ml aroma concentrato

Ragazzi è esattamente un decimo.

I casi sono due: o non è vero che gli aromi ricavati vanno comunque diluiti al 10% nella base neutra (e in tal caso presumo che gli aromi ottenuti col secondo metodo vadano diluiti a percentuali molto inferiori), o da un punto di vista puramente di efficienza, il secondo metodo è 10 volte più inefficiente del primo.

Anche se poi magari intervengono altre valutazioni: rapidità di estrazione (traduzione: scimmia di avere subito l'aroma) e minori rischi di decomposizione/degradazione della materia prima durante il processo di macerazione.

Però mi chiedo se davvero il risparmio di tempo giustifichi una perdita del 90% in termini di aroma finale ottenuto, soprattutto considerando che in tanti guardano alla macerazione casalinga non solo per il divertimento di ottenere da sè qualcosa di svapabile con soddisfazione ma anche in un'ottica di risparmio (coi tempi che corrono, dalla TPD in poi...)

Se mi faccio due conti di quanto costano 40-50 gr di trinciato o di sigari tritati, l'alcol per estrarli e il pg, il consumo di energia elettrica per forno e freezer, il talco, ecc, faccio prima a comprarmelo l'aroma, se il rapporto diventa 1gr di materia prima per 1 ml di aroma da diluire al 10% :D 

Modificato da Beric

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@Beric qui purtroppo non c'e nessuna verita' assoluta. Bisogna sporcarsi le mani e provare i vari metodi. Poi comparare e decidere cosa si apprezza. 

Con il metodo della concreta si ottiene - al mio palato - un aroma piu' secco, piu' fedele a quello che mi aspetterei dalla matrice cruda e meno incrostante. Indubbiamente si consuma molto tabacco: 10 grammi danno 10 ml di aroma. E l'aroma ottenuto va diluito al 10% di massima comunque. Sono abbastanza convinto che La Tabaccheria ad esempio ottiene i suoi estratti con una variazione professionale e perfezionata del metodo della concreta.

I 100 ml di PG aromatizzati con 10 grammi di tabacco li ho avuti anche io macerando in PG. Il risultato non era per me davvero soddisfacente. Aroma dolciastro e impastato. Poi decade nel tempo. Quindi usi i primi 20 ml, gli altri li butti. Almeno io ho fatto cosi'. Dopo un paio di mesi avevano perso carica aromatica.

In generale non si risparmia affatto secondo me. Ci si diverte e si possono provare nuovi sapori che magari non trovi negli estratti commerciali.

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@Beric

Ho provato entrambi i tipi di estrazione, preferisco quella in alcool. 

In PG con rapporto 1g/4ml (sotto a questo rapporto non riesci a coprire la matrice vegetale) e infusione prolungata ho ottenuto un aroma di qualità media, dolciastro (dipende molto dal tabacco), abbastanza incrostante e che diluivo tra il 10% e il 20%.

Con estrazione in alcool a temperatura ambiente e infusione di massimo una settimana ho ottenuto ottimi aromi, molto fedeli al profumo originale, non dolciastri, più concentrati (diluizione tra il 5% e il 10%) e meno incrostanti. 

Sono due metodi che danno risultati diversi, non è corretto valutare l'efficienza solo in rapporto dei ml di aroma ottenuto. 

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32 minuti fa, Euler ha scritto:

Con il metodo della concreta si ottiene - al mio palato - un aroma piu' secco, piu' fedele a quello che mi aspetterei dalla matrice cruda e meno incrostante. Indubbiamente si consuma molto tabacco: 10 grammi danno 10 ml di aroma. E l'aroma ottenuto va diluito al 10% di massima comunque. Sono abbastanza convinto che La Tabaccheria ad esempio ottiene i suoi estratti con una variazione professionale e perfezionata del metodo della concreta.

I 100 ml di PG aromatizzati con 10 grammi di tabacco li ho avuti anche io macerando in PG. Il risultato non era per me davvero soddisfacente. Aroma dolciastro e impastato. Poi decade nel tempo. Quindi usi i primi 20 ml, gli altri li butti. Almeno io ho fatto cosi'. Dopo un paio di mesi avevano perso carica aromatica.

Sai, mi ha dato molto da pensare l'intervista al chimico di cui stavate parlando qualche pagina più indietro. Presumendo che sia una fonte attendibile mi sembra molto importante quello che ha detto delle "due fasi" di azione dell'alcol sulla materia prima:
- Prima fase (2 gg): l'alcol "apre i pori" della matrice rendendo possibile il trasbordo della comoponente aromatica al solvente
- Seconda fase (da 2gg fino a 2 settimane): l'alcol effettivamente estrae l'aroma

Per questo mi interrogo se non sia fattibile (e preferibile) una via di mezzo (che in effetti già uso), in cui l'alcol viene usato come "grimaldello" per permettere la fuoriuscita della componente aromatica e per una estrazione parziale più rapida, ma il PG viene aggiunto subito (magari gradualmente) senza passare per la concreta.

Perchè non posso fare a meno di chiedermi se non sia proprio l'ansia di ridurre al minimo il tempo di estrazione (2-5 giorni in alcol, "cottura" a bagnomaria dell'alcol) la causa di quella che per me è una mostruosa perdita di efficienza: in sostanza temo che diamo troppo poco tempo all'acol di agire dopo la fase iniziale di 2 giorni nei quali l'alcol (a sentire il chimico dell'intervista) non estrae affatto, o estrae ben poco, e si limita ad "aprire i pori" della matrice.

Capisco benissimo quello che dici sul sapore diverso derivato dall'estrazione "lunga". In particolare io sento sempre una nota di sottofondo che mi ricorda l'erba appena falciata ai giardinetti pubblici e questo probabilmente è dovuto proprio alla quantità di sostanze vegetali "indesiderate" che la lunga macerazione si porta dietro. Va anche detto che i tre barattoli di aroma che ho attualmente più il quarto appena messo sotto alcol, li ho fatti quando manco avevo sentito parlare del talco micronizzato, quindi può anche darsi che usandolo al momento opportuno avrei ridotto parecchio il problema.
 

Cita

In generale non si risparmia affatto secondo me. Ci si diverte e si possono provare nuovi sapori che magari non trovi negli estratti commerciali.

Sul risparmio mica tanto. Considera che da quando ho iniziato a fare esperimenti con la macerazione gli unici aromi che ho acquistato sono stati una nocciola FA, un biscotto FA, un legno di quercia FA e un perique FA che ho usato come "additivi" sul mio primo esperimento di macerazione coi toscani. E parliamo di un barattolo da circa 500 ml, in cui sono finiti circa 40 ml di aromi commerciali. Gli altri due barattoli, manco ci ho messo "additivi" (in particolare nocciola e biscotto li avevo aggiunti perchè fino al mese scorso svapavo solo col Moradin 25).

Con le scorte che ho attualmente, microbi permettendo, potrei andare avanti anni e quindi il problema "scimmia di avere l'aroma subito e ridurre al minimo i tempi di estrazione" non ce l'ho proprio, quindi per me oggi metterci una o due settimane in più o anche un mese in più non cambia assolutamente nulla. ragion per cui credo che proverò a sperimentare metodi intermedi che prendano il meglio dei due sistemi.

Sul divertimento, invece, è scontato. Il fai da te dà sempre una grande soddisfazione :D 

Modificato da Beric

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10 minuti fa, Beric ha scritto:

Capisco benissimo quello che dici sul sapore diverso derivato dall'estrazione "lunga". In particolare io sento sempre una nota di sottofondo che mi ricorda l'erba appena falciata ai giardinetti pubblici e questo probabilmente è dovuto proprio alla quantità di sostanze vegetali "indesiderate" che la lunga macerazione si porta dietro.

ecco, questo aspetto rendeva i miei macerati in PG al limite dell' insvapabile. Poi dipende da quale tabacco si macera. Con la concreta non c'e traccia di erba. Per me e' gia' un motivo sufficiente ;)

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Secondo me gli aromi pre-concreta non erano così male, ma con la concreta sono meglio. A proposito dell'alcool che "scardina" l'aroma dalla materia prima...nel procedimento che usavo prima, personalizzato sulla base del metodo Alkemicosvapo, bagnavo il tabacco con alcool senza mettercelo a mollo, dopo due giorni lo strizzavo in una garza per poi lasciarlo asciugare completamente per 24 ore, poi partiva la fase pg per un mese. Questo per dire che, se in effetti in due giorni l'alcool apre solo i pori del tabacco per facilitare l'estrazione (come detto dal dottore estrattore del video), il fatto di macerare in pg solo il residuo solido e non il liquido acquista un senso. 

La prossima estrazione provo a conservare sia concreta che tabacco esausto o presunto tale, voglio capire quale risulta migliore.

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3 ore fa, Euler ha scritto:

@Svapometto in questo thread. Ne troverai diversi. Purtroppo devi un po’ sfogliare indietro. Parliamo di estrazioni in PG, in alcool, a freddo e a caldo. Abbiamo raccolto diverse testimonianze.

PS non escludo che il metodo della concreta sia stato esposto nel thread che si chiama “metodi di purificazione “ o qualcosa di simile 

Ok grazie cerco di trovare.. diciamo che un riassunto dei vari metodi sarebbe interessante... 

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Inviato (modificato)

Io ho provato un mio aroma al tabacco che feci con un sigaro cubano che mi venne regalato quando feci un viaggio a Cuba, parliamo di molto tempo fa ed era un viaggio che feci con mio padre perché ovviamente ero piccolo; incontrammo un vecchio venditore che faceva sigari artigianali (che possedeva una piccola bottega dove lui e i suoi "adepti" facevano sigari secondo le esigenze dei clienti, tipo di tabacco, grandezza, peso..), ci hanno detto che era meglio fumarselo dopo tanto, perché secondo loro dopo anni il sigaro sarebbe diventato molto aromatico.

 Mio padre da amante dei sigari ne ha presi cinque lasciandone uno per me.

Parliamo di un sigaro molto massiccio, ora non ricordo i grammi perché la creazione di questo liquido risale ad un annetto fa (poi ho atteso mesi ovviamente per farlo maturare, volevo veramente il massimo. :muro:)

Posso solo dire che utilizzai il metodo di Azhad per l'estrazione dell'aroma ovvero:

•Ho messo il tabacco nella boccia e l'ho coperto con l’alcool, ho sbattuto la boccia e l'ho lasciato in un luogo buio per 3 giorni.
•Ho aperto la boccia e ho lasciato ad asciugare in un luogo caldo per 3 giorni, fino alla completa evaporazione dell’alcool con un fazzoletto sopra per evitare polveri etc.
•Ho il pg nella boccia e ho agitato con forza.
•Ho messo il tutto in un luogo buio e ho agitato ogni giorno per 3 mesi. (che pazienza..)
•Ho filtrato il composto, usando un imbuto e filtri da caffe americano.

Dopo secoli di attesa per avere in mano il prodotto completo.. finalmente apro i miei pochi ml ricavati da quel sigaro artigianale.

Ecco qui che lo svapo sullo speed revolution, un CAPOLAVORO, ho provato a fare molti altri liquidi con la procedura Azhad e non sono mai usciti così bene. Il tabacco aveva un profumo spettacolare, si coglieva ogni nota e con la nicotina giusta fu un liquido artigianale che a mio grandissimo dispiacere finì in 1 settimana rigenerando come un matto.

Quasi quasi mi dispiaceva fumarlo sapendo che non avrei mai svapato un prodotto così buono, così raffinato.. delicato ma deciso allo stesso tempo.

 

Il materiale usato da me: ovvero quel sigaro particolare che non so nemmeno io con cosa e come è stato fatto ovviamente non è reperibile ma per rimediare basta andare a Cuba e comprare un buon sigaro, questo è tutto.

 

Modificato da smokytobacco
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Dalle prove che ho fatto l'alcool in 2 giorni non si limita soltanto ad aprire i pori, anzi è già abbastanza carico... non so se il professor Naviglio sarà d'accordo, ma questa è la mia esperienza. :umpf

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@Svapometto Ti incollo la ricetta originale di @StefSwiss:

Dunque il mio processo estrattivo è questo.

Da premettere che estraggo in piccole quantità per evitare tempi di evaporazione astronomici.

1 - Peso il tabacco. Questo servirà poi, perché di solito per ogni grammo di tabacco cerco di ottenere 1 ml di aroma in PGovviamente.

2 - Inserisco in un contenitore il tabacco e lo ricopro per intero con Alcool. A questo punto lascio per almeno un giorno il tutto chiuso, ovviamente scuotendo il tutto di tanto in tanto.

3 - Primo e grossolano filtraggio. Rimuovo con un normalissimo colino da cucina tutto il tabacco ormai “esausto” dall’alcool. Butto via il tabacco e tengo l’alcool contenente l’aroma estratto.

4 - Evaporazione. Metto l’alcool con l’estratto in un recipiente con bocca abbastanza larga (maggiore sarà la superficie dell’alcool esposta all’aria, minore sarà il tempo di evaporazione).

Copro il recipiente con una garza e lascio semplicemente che l’alcool evapori. Due o tre giorni, dipendentemente dalla quantità di Alcool utilizzato, dovrebbero bastare:

5 - Concreta. Una volta evaporato l’alcool otterrete la concreta. Questo è quanto estratto dalla matrice vegetale. In foto l’alcool è quasi del tutto evaporato.

6 - Raccolgo la concreta e la inserisco nel PG. Cerco di utilizzare l’equivalenza ml PG = gr Tabacco precedentemente pesati.  Magari giusto un paio di ml in più per andare a coprire il PG perso nella fase di filtraggio. Ovviamente il tutto lo lascio per almeno un paio di giorni sotto agitatore magnetico.

7 - Filtraggio. E qui si apre un mondo. Io, ad ogni modo, utilizzo i normalissimi setti porosi misura 2 semplicemente posizionati all’interno di un imbuto in vetro. Ottima la procedura di AlchemicoSvapo che inserisce del talco micronizzato nel PG e che dovrebbe provvedere a tirar via buona parte delle clorofille dal composto. Risultato molto più pulito ma, questa è la mia esperienza dopo aver testato il suo metodo, aroma leggermente più scarico.

8 - L’estratto a freddo è un “agita & svapa” proprio come gli estratti LT. Nessuna maturazione necessaria. Io almeno non ho trovato alcun miglioramento nel liquido finito, anche dopo periodo lunghi di maturazione.

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@Svapometto qui trovi la variazione a temperatura costante. Ci ho appena estratto una Irish mixture. Vediamo che esce fuori:

Il 27/3/2018 alle 21:15 , StefSwiss ha scritto:

Il procedimento è stato il seguente.

Solite quantità, 10 grammi di tabacco (il buon vecchio Vintage Syrian che ormai conosco talmente bene da poter fare dei paragoni concreti) in 50 ml di alcol a 96°. Contenitore chiuso ermeticamente.
Ho messo il contenitore in forno, a bagnomaria in un recipiente, e lasciato "cuocere" il tutto a temperatura controllata (tra i 35° e i 40°, con picchi massimi di 42°) per ben due ore.
Il mio "controllore" è stato un termometro con sondino esterno.

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Appena rimosso il tutto dal forno, ho proceduto ad un primo filtraggio con carta. Probabilmente questo è stato un errore. Da quanto sembra, raffreddandosi, gran parte del materiale in eccesso si è raccolto direttamente sul filtro. E' la prima volta che faccio un filtraggio direttamente sul solvente. Di solito in passato ho utilizzato un semplice colino a maglie medie per rimuovere il tabacco dal solvente. Questo è quello che si è raccolto sul filtro.

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Un composto abbastanza resinoso. Aroma non molto presente all'olfatto.

 

A questo punto ho lasciato raffreddare il solvente in una beuta. Raggiunta la temperatura ambiente, il solvente si presentava in questo modo.

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Uno strato abbastanza ceroso è affiorato. Inoltre, all'interno della beuta è stato possibile notare altro materiale in sospensione. Lasciato riposare il solvente una notte (non per mia scelta, era semplicemente molto tardi), il giorno dopo ho inserito del giacchio in un contenitore, aggiungendone dell'altro se necessario, e vi ho lasciato la beuta a bagnomaria finche non ho visto sparire tutti i residui in sospensione. 
A questo punto ho semplicemente, e con cautela, versato il contenuto della beuta in un contenitore a base larga, adatto all'evaporazione dell'alcol. Ho dimenticato di fotografare il residuo addensato sul fondo della beuta. In realtà non ritengo che questo passaggio abbia avuto particolare importanza.

Una volta evaporato tutto l'alcol, la concreta estratta si è presentata in questo modo. 

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Una quantità davvero notevole, mai avuta nelle precedenti estrazioni.

Come di consueto ho inserito 15 ml di PG direttamente nel contenitore. Ho lasciato la concreta in macerazione per tre giorni esatti. 

Ho filtrato il PG ed ottenuto esattamente 10 ml di PG aromatizzato.
Questo è quello che è rimasto nel filtro.

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Bene, quest'ultimo passaggio è stato fatto questa sera. All'olfatto l'aroma presenta un odore molto molto intenso. Ragion per cui ho deciso di procedere al 5% di diluizione nel preparami il primo campione di prova che sto svapando proprio adesso.

Quello che posso dirvi è che il liquido è davvero carico di aroma (forse troppo!!) e che sicuramente sono riuscito ad ottenere un liquido molto più intenso a diluizione 5% di quello che ottenevo con lo stesso estratto diluito però al 10%.

 

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2 ore fa, Scabros ha scritto:

La prossima estrazione provo a conservare sia concreta che tabacco esausto o presunto tale, voglio capire quale risulta migliore.

Questa prova l'ho fatta. Con Latakia, sigaro cubano e un altro che non ricordo. Il tabacco era stato immerso in alcool per 24 ore o poco piu'. Poi l'ho asciugato e messo in PG per un paio di mesi. Non sono arrivato al filtraggio perche' alla "prova di lingua" il PG era scarichissimo. Sapeva di poco e niente, giusto un fondo dolciastro. La mia deduzione e' stata che l'alcool (da cui avevo precedentemente ottenuto la concreta) si era completamente mangiato l'aroma. In altre parole il tabacco messo in PG era ormai esausto e non aveva quasi piu' niente da dare.

Prova e facci sapere ;)

Modificato da Euler
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@Bericsinceramente...sarebbe il sogno di tutti avere una resa così alta come quella che tu descrivi con il "metodo Azhad" (o il presunto tale). Ma la verità è che l'aroma ottenuto con questo metodo, a mio avviso, non è affatto soddisfacente. Se proprio si vuol tenere l'alcol fuori dai giochi, ci sono metodi molto più efficaci (percolazione con PG o estrazione in ultrasuoni, come da guida sul blog di Alkemikosvapo). 

Il talco in Alcol, perchè non farlo. 
Chi veicola l'aroma? I terpeni. Da dove arrivano i terpeni? Dalle resine. Se usassi il talco per trattenere le resine dal solvente contenente l'aroma cosa succederebbe?? Che andrei a macerare in PG una concreta pulita ma priva della parte aromatica. 
Diversamente invece, dopo macerazione della concreta "sporca" in PG, si suppone che le resine (o i terpeni contenuti in esse) abbiano già ceduto il cedibile aromatico al PG. Possiamo dunque, grazie al talco, separare dal nostro estratto la parte resinosa ormai esausta.

Riguardo al rapporto Tabacco/PG in generale per avere un buon risultato vige la regola empirica del 1/1. Ma giocando con le estrazioni capirai che con certi tabacchi questa regola decade. Per ottenere buoni risultati con tabacchi più anonimi potresti, ad esempio, aver bisogno di macerare in PG una concreta derivante da 1,5/2 volte la quantità di matrice vegetale (in grammi) rispetto al PG aromatizzato che vorrai ottenere.

@smokytobaccoparla di ottimi risultati ottenuti con un sigaro. La verità è che ottenere cattivi risultati dai sigari è davvero difficile. Io credo sia dovuto al trattamento minimo che il tabacco subisce prima di essere "impacchettato" e venduto come sigaro. (immagino si usi solo della semplice colla). Mentre nei trinciati da pipa sono contenuti umettanti, aromi, e spesso zuccheri (me ne parlava anche @Euler proprio qualche minuto fa).

Questo dovrebbe far accendere un'ulteriore riflessione. Una cosa a cui mai nessuno pensa e cioè quanto sia importante la matrice vegetale di partenza. Nessuno mi toglie dalla testa che estraendo da foglie di tabacco non trattate e di buona qualità, i risultati sarebbero molto migliori. 

 

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Inviato (modificato)

5 ore fa, StefSwiss ha scritto:

@Bericsinceramente...sarebbe il sogno di tutti avere una resa così alta come quella che tu descrivi con il "metodo Azhad" (o il presunto tale). Ma la verità è che l'aroma ottenuto con questo metodo, a mio avviso, non è affatto soddisfacente. Se proprio si vuol tenere l'alcol fuori dai giochi, ci sono metodi molto più efficaci

In effetti io non parlavo di tenere l'alcol fuori dal processo, anzi.

Quello che dico é che non avendo un grosso problema di tempi, ossia non avendo la scimmia di ottenere l'aroma concentrato il più rapidamente possibile, io nelle macerazioni che ho fatto ho usato l'alcol inizialmente, lasciandolo agire per 5-7 giorni (con regolari rimescolamenti 2-3 volte al giorno).
Ho poi fatto evaporare buona parte dell'alcol in modo graduale, a volte semplicemente mettendo il recipiente protetto da garza su un termosifone, altre volte con riscaldamento lento a bagnomaria, ma senza eliminarlo del tutto (diciamo che ne elimino circa 3/4).
Ho quindi aggiunto il PG nelle vecchie quantità consigliate (1 gr matrice : 10 ml PG) e proseguito nei rimescolamenti giornalieri per un mese (quindi con matrice + parte dell'alcol + PG).
Trascorso il mese ho ripetuto il riscaldamento a bagnomaria aspettando l'evaporazione degli ultimi residui di alcol, separato la matrice dal solvente e filtrato.

L'aroma ottenuto non è male nonostante le proporzioni 1:10 tra materia e PG. Il difetto è quello che ho detto ossia un retrogusto di "erba tagliata" che probabilmente potrei eliminare con un filtraggio migliore e il ricorso al talco veneto.
Potrei fare la prova anche domani con il talco, per verificare se in questo modo riesco a eliminare o almeno ridurre quelle note "erbose" residue, ma purtroppo ho solo filtri di carta da caffè e non credo bastino quelli per eliminare i residui di talco.

Resta il fatto che in questo modo pur non avendo un metodo ultrarapido, ottengo comunque ottime quantità di aroma diluibile al 10-15% e senza dover attendere le manciate di mesi di maturazione di cui si parla sempre per le macerazioni dirette in PG.

Premetto che nelle macerazioni fatte finora sono andato un po' a naso e un po' ad intuito quindi mi riservo di "formalizzare" la procedura che seguo meglio di quanto ho appena fatto.
Con il prossimo tentativo proverò sicuramente la stratificazione tramite freezer e l'uso di talco e zeolite.
Vi farò sapere. A mio parere se i tempi ultrarapidi non sono un fattore determinante nella scelta del metodo... sputaci sopra sulla possibilità di ottenere una quantità di aroma svapabile quasi 10 volte superiore :D

Modificato da Beric

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2 ore fa, Beric ha scritto:

. A mio parere se i tempi ultrarapidi non sono un fattore determinante nella scelta del metodo... sputaci sopra sulla possibilità di ottenere una quantità di aroma svapabile quasi 10 volte superiore :D

Di sicuro più aroma ottieni meglio é, ma la qualità dell'estrazione in concreta é assolutamente superiore: aroma più vivo, più acceso, più ricco e completo, stratificato e screziato, é quasi come se "accendessi" un sigaro quando svapi.

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11 ore fa, StefSwiss ha scritto:

 La verità è che ottenere cattivi risultati dai sigari è davvero difficile.

:(

un altro triste primato del sottoscritto

 

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43 minuti fa, SvapoElkann ha scritto:

:(

un altro triste primato del sottoscritto

 

Ma dimmi, che tipo di problemi incontri nelle tue estrazioni??

Condividiamo! E' un forum questo no? :)

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le estrazioni (3) son sempre andate bene

il problema è la materia da cui ho estratto:

- borkum riff cherry cavendish (aroma fedele ma non di mio gradimento)

- sigari cubani selctos (estratto da sigari "vecchi", aroma simil bezuki che a me non piace)

- tabacco da pipa "perfection" (nell'estrazione son saltate fuori prepotentemente quelle note vanigliate che erano indicate in etichetta ma che fumate analogicamente non si sentivano)

insomma, errore mio che ho estratto cose che non mi piacevano :D

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