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fanta_jiro

Nuovo wotofo profile rdta


119 messaggi in questa discussione

Preso da una combinazione tra noia, dubbio e curiosità mi è venuto il sospetto che le rope non alimentino poi molto, udite udite mi sbagliavo, ho rigenerato a tank pieno senza bagnare il cotone per poi lasciarlo stare e si è saturato bene da solo in 3/4 minuti stando in verticale. (magari a qualcun'altro era venuto il dubbio.....:lol:)

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@ZioDona come già detto nel mio video aggiornamento, questo profile rdta alimenta molto bene! Le rope funzionano!

anch’io ero tra quelli scettici all’inizio 😊

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La mesh clapton ha un verso? Mi spiego. A me sembra che la tre barrette sulle quali le clapton sono attaccate, siano più sporgenti o più a filo a seconda di quale facciata si guarda. È lecito chiedersi quale facciata è meglio mettere a contatto con il cotone?

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Ragazzi cerchiamo tra  tutti quanti di identificare uno shop dove reperire le rope del wotofo rdra Che ne dite?

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6 ore fa, robyg7793 ha scritto:

Ragazzi cerchiamo tra  tutti quanti di identificare uno shop dove reperire le rope del wotofo rdra Che ne dite?

Nella scatola ne hanno date due di scorta, non penso che se ne perdano davvero di frequente, diciamo che secondo me è più facile che ti perdi tutto l'atom a quel punto.

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Ho ben presente Cosa danno nella scatola in realtà ne ho ordinate 3 quindi Ho urgenza di trovarmi altre

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9 ore fa, Pervenio ha scritto:

La mesh clapton ha un verso? Mi spiego. A me sembra che la tre barrette sulle quali le clapton sono attaccate, siano più sporgenti o più a filo a seconda di quale facciata si guarda. È lecito chiedersi quale facciata è meglio mettere a contatto con il cotone?

Ciao @Pervenio io in base ai diversi video che ho visto in giro posiziono sempre la mesh con questo lato a contatto con il cotone

IMG-2961.jpg

Questo invece è il lato su cui verso il liquido

IMG-2962.jpg

Anch'io sono alle prime armi, magari qualcuno con più esperienza di me può confermare a entrambi la correttezza del posizionamento 😅

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21 ore fa, robyg7793 ha scritto:

Ho ben presente Cosa danno nella scatola in realtà ne ho ordinate 3 quindi Ho urgenza di trovarmi altre

Forse un qualche negozio che abbia ancora le rope per i genesis, altrimenti non saprei dirti, le originali wotofo nei miei soliti non le hanno.

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Salve a tutti. Ho preso anche io il Profile rdta. Uso un kylin m da un anno circa e qualche rigenerazione alle spalle ce l'ho.

Venendo al profile lo trovo veramente ottimo. La resa di un dripper, e che dripper, con la comodità di un tank. Punto fine. Non serve aggiungere altro.

IMG_20201009_111904.jpgL'ho rigenerato con la sua clapton mesh e con il suo cotone. 70w. Liquido cremoso 65/35. Mettendo il cotone come si deve alimenta benissimo fino alla fine del tank. Vi metto una foto per favi capire dove sono arrivato prima di sentire una secchezza nel vapore. Andando avanti avrei probabilmente steccato. Per me promosso al 100%

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Il 4/10/2020 alle 23:45 , Morberta ha scritto:

Ciao @Pervenio io in base ai diversi video che ho visto in giro posiziono sempre la mesh con questo lato a contatto con il cotone

IMG-2961.jpg

Questo invece è il lato su cui verso il liquido

IMG-2962.jpg

Anch'io sono alle prime armi, magari qualcuno con più esperienza di me può confermare a entrambi la correttezza del posizionamento 1f605.png

Si ti posso confermare anche io che con il lato liscio a contatto con il cotone non si hanno problemi di alcun tipo

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Inviato (modificato)

cover-forum.jpg

Lo store online Sourcemore.com mi ha inviato in prova Profile RDTA, quarto atomizzatore rigenerabile frutto della fortunata collaborazione di lunga data tra il produttore Wotofo e lo statunitense Joel Johnson, in arte #Mr.Justright1, noto influencer e youtuber del folto panorama vaping d’oltreoceano.

Wotofo Profile RDTA è già da qualche tempo in commercio ed il suo arrivo è stato preceduto a suo tempo da una mistica aura tra consolidata approvazione e quasi leggendarie qualità; è questo il mio primo Profile, da inesperto mi sono approcciato ad esso cercando di carpire i segreti di una così innegabile nomea.

 

DSC05559.jpgCome di consueto ho ricevuto l’esemplare da recensire per conto di Sourcemore.com nel packaging proposto per il mercato internazionale, una confezione decorata dei colori fatti propri dal brand con il nero a fare da sfondo alle varie informazioni stampate in bianco oppure in appariscente verde acido a seconda dell’effetto scenico pensato dai designers.

Al posto del solito cartone il coperchio della scatolina è interamente realizzato in materiale trasparente per esporre chiaramente la mercanzia incastonata nel poliuretano espanso decorato da una applicazione cartacea di quel verde “Kawasaki” dai molteplici “Profile”, in  inchiostro plasticato, tanto caro a Wotofo che rende ancora più evidente l’oggetto.

La titolazione del prodotto figurata con caratteri dallo stile tridimensionale con i loghi riconducibili al produttore ed all’ispiratore #Mr.JustRight1 sono le uniche informazioni stampate e poco evidenti su di esso.

DSC05560.jpgPer tutto il corollario delle informazioni di marketing ed accessorie gioco forza fruttata l’intera superficie cartonata della restante parte della confezione. Sulla faccia maggiore riportate avvertenze e divieti d’uso, le normative icone per l’immissione sul mercato e stringate diciture sulla proprietà intellettuale del progetto Profile RDTA appartente a ShenZhen Wotofo Technology Co. LTD oltre alla riproposizione della brandizzazione già apparsa sul coperchio trasparente.

L’elenco della generosa fornitura a corredo dell’atomizzatore Wotofo RDTA posizionata su una delle superfici minori, ripetute sulle altre le informazioni di branding con l’applicazione dello “Scratch&Check”, codice a barre di tipo EAN indicante la colorazione, per giunta ripetuta più volte con relativo adesivo colorato nel caso se ne abbiano ancora dubbi.

DSC05561.jpg  DSC05563.jpg

Ad accompagnare Wotofo Profile RDTA e già preannunciato dal corposo elenco a vista, al di sotto del comparto in espanso che trattiene l’atomizzatore, il totale dei bonus accessori tutti forzatamente stipati e sigillati in pratiche bustine ordinatamente etichettate:

DSC05566.jpg● 1 * nexMESH Clapton in Ni80 + Kanthal A1 di impedenza 0,20Ω e potenza massima di utilizzo consigliata tra 60W e 75W;

● 1 * nexMESH Extreme in Kathan A1 di impedenza di 0,16Ω e range di attivazione compreso tra 60W e 75W;

● 1 * nexMESH Turbo in Kanthal A1 ed impedenza di 0,13Ω con sempre potenza applicabile entro i 60W e 75W;

● 2 * Framed Staple Clapton Coils (28Ga+38ga*9+28ga)+36Ga in Nichrome80 con impedenza di 0,33Ω e potenza consigliata di 60W-75W;

● 4 + 2 Stainless Steel Wire Ropes (4 preinstallate) 7*19 ϕ 3mm;

DSC05567.jpg● spare parts comprensive di grani ed ‘o-rings di ricambio, pin 510 non forato, kit di trasformazione in RDA;

● cotone pretagliato in 2 baffi di sezione 3mm e 2 sezione 6mm;

● utensile per la conformazione delle meshes;

● cacciavite a croce per le viti del deck;

● chiave a brugola per la sostituzione del pin 510;

● inutile, per quantità e qualità del contenuto, manuale di istruzioni multilingua con italiano compreso.

Specifications.jpg

DSC05571.jpg«A caval donato non si guarda in bocca!» riferito al fatto di aver nuovamente ricevuto un RDTA in appariscente colorazione golden, altro pezzo quindi per la collezione di arnesi dallo stile quasi liturgico, Profile RDTA è già da tempo tra le mani di utenti e “stampa specializzata” che con dovizia di particolari ed esperienze di utilizzo ne hanno sviscerato quasi nella totalità caratteristiche, pregi e magari qualche magagna.

Alla luce di ciò per queste mie impressioni cercherò di essere il più conciso possibile, soffermandomi quasi esclusivamente su sensazioni e conclusioni viste da colui che non è solito svapare di polmone ed a maggior ragione quale novello utilizzatore, eccetto per una rapida escursione in tale ambiente con l’aromatico GeekVape Zeus X Mesh RTA, di sistemi “alimentati a mesh”.

DSC05574.jpgWotofo Profile RDTA è un atomizzatore rigenerabile del diametro di 25mm che può essere considerato come il complemento finale della omonima famiglia di vaporizzatori andando a colmare l’unico vuoto, in senso di tipologia, lasciato libero “dalla offerta a mesh” del produttore cinese.

L’ultimo nato dalla proficua collaborazione con il noto #Mr.Justright1 è un flessibile RDTA democratico ed inclusivo, paroloni a significare la possibilità di adottare su Profile RDTA molteplici tipologie di rigenerazione dalla mesh, alla single coil passando per build a doppia resistenza; inoltre adeguatamente “modificato” con poche manovre, capace forse di accontentare indistintamente ferventi squonkers, integralisti del dripping senza ovviamente dimenticare in primis, il nome lo suggerisce, gli habituè dei tanks.

DSC05575.jpgFautore di tale duttilità è il particolare deck, o meglio la sua ibrida morfologia, preso in prestito in buona parte da precedente Profile 1.5 RDA sempre ad opera di Wotofo ed opportunamente adeguato con il quale ne condivide gli elementi riscaldanti, almeno così mi ha suggerito il fidato amico negoziante data la mia ignoranza in materia e non possedendone uno per fare un raffronto diretto, con il quale utilizzare a piacimento guidati dal proprio “estemporaneo desiderio svapatorio” gli altri pochi elementi di base ed accessori che compongono Profile RDTA del suo insieme fornito con l’acquisto alla platea dei compratori.

Il deck è riconoscibilmente spazioso e ben razionalmente ordinato nei circa 22mm di diametro utile, dove l’intero spirito di Profile RDTA è concentrato nel grande elemento centrale nel quale indistintamente installare una le cinque tipologie di “piattine resistive” compatibili poi saldamente trattenute in posizione dai grandi morsetti non molleggiati oppure in modo del tutto simile per le controparti di tipo postless bloccare una o due coils nelle fessure ricavate sul generoso spingi cotone in ceramica, novità queste di Profile RDTA.

DSC05576.jpgPer ognuna delle possibile opzioni di installazione previste ai lati del fulcro del deck indipendenti elementi di serraggio dalla “testa a croce”: il centrale, quello più grande, riservato ai morsetti mesh mentre i due più piccoli adibiti a bloccare in loco gli eventuali avvolgimenti resistivi.

Con essi al centro esatto del piatto ceramico evidente la vite forata, già pronta per la squonkata, dalla quale in eventuale configurazione bottom feeder si avrà la risalita dell’e-liquid immediatamente diretta in buona parte al centro del materiale assorbente ed in piccola percentuale sospinta verso le sue terminazioni incanalata dalle particolari scanalature realizzate sulla superficie del piccolo bianco blocco termoresistente.

DSC05577.jpgNel nuovo Profile per la ricarica dei propri liquidi se utilizzato come RDTA, del resto è questa la modalità di fruizione principale per la quale pensato, realizzati opposti fori dal funzionamento simbiotico lungo la circonferenza del deck. Il più grande dei due nel quale riversare il contenuto dei propri flaconi dal diametro tale da ben accettare solo bottigliette con esile beccuccio ed un secondo nettamente più piccolo, quale foro di sfiato per compensazione dell’aria proveniente dal sottostante serbatoio sospinta per pressione verso l’alto dall’aumentare della quantità di e-liquidi riversato.

Di buona dimensione le vasche per la deposizione del cotone nelle quali realizzate due coppie di aperture dalla forma quadrata dove far scivolare altrettante wire ropes che per capillarità tenteranno a stento, in barba alla legge di gravità, di trasportare il liquido al materiale assorbente dal tank sottostante il deck, in PGTC e della capacità di 6,2ml, protetto esternamente da fortuiti impatti con una vistosa armatura metallica.

Si! Letto bene, ho scritto coscientemente “tenteranno a stento”, ciò perché la movimentazione dell’e-liquid è il più grande intoppo che ho incontrato durante le mie prove. Sono consapevole della mia inesperienza con questa tipologia di dispositivi e relative cotonature, ma avere sempre la sensazione di essere ad un passo dalla “steccata” e magari di tanto in tanto aver l’onore di saggiarne alcune non è sinceramente piacevole. Ma alla lunga, caparbiamente, penso di aver individuato la causa principale delle mie difficoltà nei cavetti forniti a corredo di Profile RDTA.

DSC05581.jpgTutti e 6 quelli forniti presentano la stessa scarsa qualità del materiale od una approssimativa cordatura che aumenta la pochezza percepita, inoltre in ognuno del corredo di Wotofo Profile RDTA ho trovato centralmente e solo ad una delle due estremità un qualcosa riconducibile ad una saldatura, quasi essere una goccia di stagno a tappare l’anima della rope nel migliore dei casi, contaminando anche alcuni tra i singoli filamenti adiacenti nel peggiore. Che sia questo un pessimo sotterfugio per evitare prematuri sfaldamenti del precario intrecciato?

Questo non posso saperlo, di contro posso beatamente affermare che sostituendo in toto quelli in dotazione con altrettanti del diametro di 3mm e lunghezza 25mm presi ad esempio in prestito da Vandy Vape Mato, unico RDTA con steel wires di misura compatibile in mio possesso, la musica è nettamente cambiata. L’alimentazione si è sempre mantenuta decisamente più costante scacciando di fatto il fantasma del dry hit; quindi personale consiglio, in caso di altalenante irrorazione della wick si proceda pure con tutta la franchezza del caso ad una loro sostituzione: morto un papa, se ne fa un altro, anzi 4!

DSC05586.jpgPrima delle naturali considerazioni sui risultati ottenuti mettendo in opera l’ultimo prodotto Wotofo, un ultimo accenno riferito agli “elementi superiori” di Profile RDTA, il duo metallico top-cap e camera di evaporazione con air-flow control.

Come avvenuto per il deck, riproposto in forma aggiornata quello del Profile 1.5, una similare operazione è stata compiuta nell’adattare al nuovo progetto top-cap e guaina metallica apertamente ispirati dal primissimo Profile, ed anche quest’ultimo ottimo suggerimento scaturito sempre dal pronto amico commerciante.

DSC05587.jpgDi conseguenza il dirigere il flusso di aria verso gli elementi riscaldanti è ancora una volta affidato alla coppia di 19 fori disposti in 3 righe realizzata sulle pareti del cilindro metallico facente funzione, come in tutti gli RDTA ed RDA, di camera di vaporazione ed espansione.

Mentre a regolarne la quantità in ingresso e logicamente a variare l’ariosità del tiro, una particolare lavorazione a “gradini” della parte inferiore del top-cap innestato al vertice dell’intero atomizzatore, che ruotando liberamente coinciderà in quantità più o meno marcata con le serie di aperture permettendo una ideale esperienza di aspirazione dei vapori che giungeranno alla cavità orale dell’utente tramite un drip-tip con innesto 810 in resina epossidica decorato da inserto metallico intonato alla colorazione scelta per il “proprio Profile RDTA”.

DSC05590.jpgInfoiato, nel senso figurato e lato del termine, da cotale abbondanza di soluzioni offerte da Wotofo Profile RDTA ho dedicato buona parte del tempo libero a disposizione cercando di percepire in rapide sessioni le varie sfumature ottenibili utilizzando la maggior parte degli elementi riscaldanti contenuti nella confezione. In questo ho deliberatamente trascurato le possibili opzioni offerte dalle tradizionali coil pre-made, concentrandomi sulle “piattine mesh” per me stimolante novità, ad eccezione di GeekVape Zeus X Mesh RTA con il quale unico metro di paragone a mia disposizione raffrontato nel caso il restituito, e perché reputo motivazione principe alla base della ricerca ed acquisto di questa tipologia di prodotti.

Ho sempre utilizzato lo stesso e-liquid (Mix&Vape Iron Vaper Chatenet) per ognuna delle numerose rigenerazioni occorse, l’inesperienza si paga, prima di trovare la “mia quadra” per quantità, taglio e disposizione del cotone sempre anche “pregiudicate” dalla scarsezza delle ropes a corredo fino a loro sostituzione, dopo cui tutto ha poi iniziato a “girare dovere”.

DSC05598.jpgDSC05599.jpgDSC05600.jpg

Anche in Profile RDTA il posizionamento della piattina nel deck è operazione veloce ed indolore; sufficiente imprimere la giusta curvatura con l’aiuto dello strumento cilindrico fornito nella confezione e successivamente adagiare il tutto sull’elemento in ceramica del deck, serrare i morsetti ed effettuare alcune brevissime attivazioni a bassi wattaggi, il produttore le consiglia in un intervallo tra 10W e 15W, per verificare la corretta conduzione.

DSC05601.jpgDSC05602.jpgDSC05603.jpg

Far scivolare delicatamente abbondante cotone ed in caso di difficoltà fare pressione sul blocco in ceramica per facilitarne il passaggio. Consiglio di prestare particolare cura in questa fase, secondo me la più critica, perché eccessiva quantità con conseguente eccessivo attrito sulla mesh potrebbe causarne il danneggiamento, soprattutto se in uso la nexMesh Clapton (quella in foto). Sfoltite le estremità ho notato migliore costanza di “assorbimento” effettuando un taglio a 45° dal basso verso l’altro e delicatamente far poggiare il baffo sul fondo delle vasche senza alcuna compressione.

DSC05604.jpgDSC05605.jpgDSC05611.jpg

Imbevuto il cotone con importante quantità di e-liquid e verificata la corretta vaporizzazione, effettuare il refill ed infine posizionare il top-cap per montare poi Profile RDTA sulla box mod di proprio gradimento.

Ho sempre utilizzato la stessa rigenerazione per ognuna delle tre nexMesh contenute nel pacchetto, questo quanto sperimentato in ordine di crescente gradimento.

nex-MESH-turbo-for-Profile-1-5-RDA-3.png

nexMESH Turbo - Kanthal A1 - 0,13Ω

Assimilabile morfologicamente alle “strips” degli altri produttori è purtroppo per lei quella che “non mi ha smosso un pelo”, espressione locale colorita per dichiarare una immensa piattezza. Mai ottenuta una resa apprezzabile degna di nota nonostante molteplici tentativi in un crescendo di potenza erogata.

Poca o quasi nulla la capacità di vaporizzazione ai minimi 60W consigliati con conseguente penuria aromatica. Apprezzabili risultati se alimentata con wattaggi tra 75W ed 80W, marcatamente più aromatica con interessante produzione di vapore dal buon corpo ma solo se coadiuvata da una media parzializzazione del flusso di aria. Percezione avvertita in una enfatizzazione delle note zuccherine dell’e-liquid vaporizzato.

nex-MESH-extreme-for-Profile-1-5-RDA-3.p

nexMESH Extreme - Kanthal A1 - 0,16Ω

La strip sovrapponibile strutturalmente alle “mesh old school” dai filamenti ordinatamente intrecciati ed al tatto la più solida del trio.

Indubbiamente la più esosa in termini energetici, nell’optimum ottenibile dalla soglia degli 80W dove è già prominente la produzione di vapore dal grasso corpo. Pegno da pagare la innegabile tendenza a scaldare più del dovuto vapore e struttura, motivo per il quale la ho apprezzata maggiormente con regolazione di aria al massimo della portata, di certo non consigliata per gli amanti delle svapate glaciali. Leggermente confusa la restituzione aromatica nella quale difficile individuare le sfumature del vaporizzato.

nex-MESH-Clapton-for-Profile-rdta.png

nexMESH Clapton - Kanthal A1 + Nichrome80 - 0,20Ω

Forse perché stregato dalla sinuosa ondulazione del complesso riscaldante, oppure già alla prima apparizione durante l’unboxing di intrigante aspetto, ma nexMESH Clapton è in assoluto la migliore del trittico allegato a Profile RDTA, a patto di soprassedere alla sua fragilità ed instabilità meccanica, così soggetta a facilissime deformazioni causate persino dal solo passaggio del cotone.

La particolare conformazione che sembra consistere in un insieme di clapton coils srotolate e termosaldate su tre distanziatori, garantisce già a partire da 55W una buona reattività ed un piacevole antipasto di quanto possibile assaporare già 65W. In una produzione di vapore grasso e denso ma di minore “quantità” rispetto alle altre; perfettamente e fedelmente riprodotti tutti gli ingredienti di Chatenet, chiari ed immediatamente riconoscibili. Mai assaporato in questa maniera il liquido di Stefano Porcelli! In un ipotetico scontro Zeus X Mesh RTA l’atomizzatore di Geek Vape in questa occasione ne uscirebbe completamente mortificato. Inutile salire con il wattaggio alla ricerca di migliori prestazioni, il limite è 70W oltre i quali infinitesimali le differenze avvertibili nel vaporizzato. La clapton mesh è senza ombra di dubbio il delicato asso nella manica di Profile RDTA, la consiglio caldamente.

DSC05592.jpgPer finire non ho voluto esimermi neanche dal tentativo di provare Wotofo Profile RDTA in versione squonk, troppa la curiosità.

Con un sistema per nulla nuovo, già proposto da Wotofo con il vecchio Faris RDTA ed a sua volta chiaramente ispirato al vetusto iJoy Combo RDTA, semplice convertire l’atomizzatore in un RDA bottom feeder.

Bastano pochi secondi, rimosse le ropes in acciaio, per separare il tank dal deck superiore. Sufficiente solo svitarlo e così scoprire un ulteriore connettore 510 con pin forato al quale avvitare una specie di fondello, già incluso nella dotazione accessoria, per sigillare completamente la base del deck.

DSC05595.jpgDSC05596.jpgDSC05597.jpg

Con questa rapida manovra ho voluto apprezzare la buona irrorazione della cotonatura per infusione indiretta e valutare l’effettiva utilità di tale accessoria trasformazione, constatando il completo “non sense” di un utilizzo in bf alla luce dei 6,2ml di capacità del serbatoio opposti ai quasi identici di una tra le numerose boccette in uso su mod bottom feeder ed anche una leggera penuria in fase di squonk nella quantità di e-liquid a giungere alle estremità del materiale assorbente.

DSC05621.jpgNulla di marcatamente penalizzante nella totalità della fruizione, ma che all’atto pratico impone, rispetto al più efficiente “sistema RDTA”, un notevole aumento della frequenza delle “squonkate” in relazione a quello delle vaporizzazioni eseguite per scongiurare possibili “secche”.

Oltre alle ottime doti aromatiche di Profile RDTA ho anche potuto apprezzare gli elevati consumi, beve come una fuoriserie, la più che buona generale qualità costruttiva e dei materiali, eccetto ovviamente i problematici cavetti in acciaio, le anche troppo precise tolleranze per le quali suggerisco accuratamente lubrificare le parti mobili e di contatto. Meno ho gradito l’assenza di una qualsivoglia lavorazione e/o decorazione sul liscio top-cap sulla quale fare presa per più facilmente ruotarlo in fase di regolazione dell’afflusso di aria alla coil.

DSC05623.jpgSegnalo la tendenza a perdere liquido dai fori dell’air-flow quando posizionato orizzontalmente se non perfettamente cotonato ed inoltre l’assenza di un “coil trimming tool” per tagliare alla misura di 7mm le gambe delle coils a corredo per eventuali builds in single o dual coils del quale si fa riferimento nello scarno manuale utente; infine un risolvibile, a mio giudizio, errore di assemblaggio: per default sul deck è avvitato il pin forato, quello da usarsi in congiunzione con mods bottom feeder, che consiglio di sostituire immediatamente con quello “standard” nel caso si decida utilizzare Profile RDTA nel modo per il quale essere pensato, evitando così sgradite infiltrazioni all’interno della “impanatura centrale” del serbatoio.

Ringrazio lo store online Sourcemore.com nella figura di Ms.Ella per avermi messo a disposizione gratuitamente Wotofo Profile RDTA oggetto di queste personali considerazioni, che ne offre la possibilità di acquisto scegliendo tra le possibili opzioni cromatiche al prezzo scontato di $ 29,99 con spese di spedizione gratuite, circa € 25,00, utilizzando il coupon code promozionale WPR in fase di checkout.

Wotofo-Profile-RDTA-Colors.jpg

Ringrazio inoltre svapo.it nella sua interezza, Amministratore e Moderatori, per lo spazio e visibilità concessami e come non ringraziare tutti Voi pazienti Utenti lettori come sempre liberi di regalarmi preziose critiche e/o utili consigli.

Grazie.

Modificato da iRcKenny
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A me il gold ,se è come la foto con quell'effetto "antico steampunk" piace. Ho ordinato il gunmetal anche se per i consumi che ha lo userò assai poco,  ma avevo un buono per un cambio  .Troppo curioso di sentire l'aromaticità.
Però.. lol son più quelli che lo ricevono da Sourcemore in review di quelli che lo comprano pare
( ottimo store cmq non vorrei sembrasse che ne parlo male anzi OTTIMI mi han contattato loro per primi per via di un piccolo problema  )

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Provate più soddisfazioni in termini di Roma ad usare questo atom in configurazione rdra oppure come dripper? Grazie

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33 minuti fa, robyg7793 ha scritto:

Provate più soddisfazioni in termini di Roma ad usare questo atom in configurazione rdra oppure come dripper? Grazie

Ultimamente lo sto usando come dripper e mi piace da morire. In resa aromatica cambia poco nelle due configurazioni 

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Ciao a tutti, è un pò che non scrivo e stamane ho montato l'ultima mesh extreme con scadenza quasi perfetta, dico scadenza perchè per qualche ragione le extreme come mesh mi mandano in hotspot il cotone (wotofo) dopo circa 600/650 puff a 65w e il dryburn le deforma parecchio già a 15w, nel primo profile con mesh wotofo e stesso liquido ci facevo quasi i 1000, mentre con le ofrf andavo anche a 1200 ma usando il cotone cb prime del quale ora sono sprovvisto quindi non posso fare test a riguardo ma già nel primo profile il cb prime durava di più del wotofo quindi forse è il cotone. Qualcuno ha fatto test a riguardo? sono le mesh extreme che si comportano così o magari il cotone o addirittura sono io che sbaglio qualcosa?

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@ZioDona ciao, per favore descrivi cosa intendi per "mandare in hotspot il cotone", per hotspot io intendo il punto in cui una resistenza "si accende" anche se ipoteticamente ben "bagnata".

Nel caso fosse anche questa la tua "definizione" penso che ciò sia dovuto ad una non perfetta irrorazione del cotone, sempre se posizionato correttamente e nella giusta quantità, causata dalle strampalate ropes fornite con l'atomizzatore che non riescono ad elevare sufficiente liquido.

Prova a sostituirle, magari risolvi. In caso contrario una foto esplicativa aiuterebbe di certo gli esperti a consigliare una valida soluzione al tuo problema.

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Inviato (modificato)

@iRcKenny intendo proprio questo, probabilmente se le usassi drippando ci farei di più...

Magari provo in bf.

edit: uso cotone wotofo sfoltito quindi direi che non è troppo, a breve provo le altre mesh e vediamo se sono le extreme o la sottoalimentazione.

Modificato da ZioDona

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Praticamente mi sembra di capire che se usato come dripper da meno problemi .corretto?

Sono abbastanza convinto che l' aroma ci guadagna

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Aromaticamente non cambia nulla, la camera è quella così come mesh e cotone, semmai alimenta meglio dato che lo si tiene alimentato forzatamente

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Lungi da me affermare che la sorgente di tutti i mali siano le ropes, ma personalmente anche come scritto in fase di recensione, ho notato un netto miglioramento dell'alimentazione dopo averle sostituite.

Ovvio poi che così come strutturato l'atom le ropes non è detto che riescano a saturare continuamente tutta quella quantità di roba, ma quelle del mio esemplare era indifendibili.

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Considera che io non ho il tiro compulsivo, ne infilo tre e sto bene per un pò quindi se il cotone ha abbastanza liquido per supportare i tre tiri poi si risatura con tutta la calma del mondo...

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Il 18/10/2020 alle 13:19 , iRcKenny ha scritto:

Lungi da me affermare che la sorgente di tutti i mali siano le ropes, ma personalmente anche come scritto in fase di recensione, ho notato un netto miglioramento dell'alimentazione dopo averle sostituite.

Ovvio poi che così come strutturato l'atom le ropes non è detto che riescano a saturare continuamente tutta quella quantità di roba, ma quelle del mio esemplare era indifendibili.

Sostituite con cosa? Dove si possono acquistare nuove ropes?

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Le misure delle ropes sono: 3mm diametro e 25mm di lunghezza, le puoi trovare ad esempio su Emporiopan.it, magari acquista anche quelle con diametro 2,5mm perchè può capitare che se impercettibilmente "deformate" quelle da 3mm non entrino facilmente nelle fessure.

Pagina Emporionpan.it

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Cambiando le robe se hai notato un miglioramento?

Onestamente io provo che non sempre alimentano bene.

Tutti sono entusiasti, mah

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