Il mondo della rigenerazione vs le coil prefatte

A circa 1 mese dalla mia prima rigenerazione, anche se a regime sono andato da non più di una settimana, desideravo fare un confronto tra questi due mondi o se preferite queste due filosofie avendo iniziato anch'io come molti dai tank non rigenerabili. Ebbene, se potessi tornare indietro non avrei comprato tutti i tank non rigenerabili che posseggo. Essendo questo forum frequentato da molti newbie desideravo lanciare un messaggio: non abbiate paura di rigenerare! Rigenerare visto dagli occhi del neofita sembra un mondo difficilissimo, roba da laurea in ingegneria elettronica, credetemi non è affatto così. Le conoscenze ci vogliono, questo è innegabile, ma se vi fate prendere dalla passione tutto viene automatico perché il vostro desiderio vi farà apprendere tutto ciò che occorre per entrare nel mondo dei rigenerabili.

Faccio un breve confronto: muovere i primi passi nel mondo dello svapo crea inizialmente molta confusione ma alla fine ciò che viene visto come molto pratico è in realtà anche un grosso limite. Se ad esempio non rigeneriamo siamo costretti ad accontentarci di prodotti prefatti le cui caratteristiche sono decise dai produttori, non che sia un male ci mancherebbe, anch'io continuo a svapare col Melo-4 quando non ho voglia di drippare ma la possibilità di buildarsi le coil a propria misura ci consente di ottenere delle resistenze ideali per il nostro stile di vaping.

Io con l'elettronica e i calcoli non sono mai andato molto d'accordo ma i simulatori ci vengono in aiuto così come l'esperienza di chi ha maturato queste conoscenze prima di noi. Inoltre guardiamo anche l'aspetto dei costi: un rocchetto di filo di 15 ft (piedi), equivalente a circa 4.80 metri ci costa circa 5 euro, idem una busta di cotone, ergo con 10 euro di spesa rigeneriamo una miriade di volte. Al contrario una coil prefatta costa mediamente tra i 2 e i 5 euro e dopo 7-10 giorni dobbiamo sostituirla.

Ve lo dice uno che poco più di un mese fa non era capace nemmeno di attorcigliare due spire di filo e che non avrebbe mai immaginato di entrare nel mondo della rigenerazione. Poi un giorno un amico mi fece provare il suo dripper e iniziai a comprendere che tutto ciò che è contornato da un alone di difficoltà è in realtà molto più semplice di come appare.

Infine considerate che tutti gli atomizzatori rigenerabili più conosciuti si rigenerano secondo schemi già collaudati quindi non si tratta di andare alla cieca e aggrovigliarsi i neuroni per trovare difficili soluzioni. Basta emulare schemi di rigenerazione già conosciuti e disporre di quel minimo di attrezzi necessari (una pinza con punte in ceramica, un tronchesino, una forbice, una pinza e un po di filo e cotone, una spesa davvero irrisoria).

Tutto ciò col massimo rispetto per chi per sue ragioni preferisce i sistemi non rigenerabili e non è mio intento dire che rigenerare sia la strada maestra, dico solo che offre notevoli vantaggi e risparmi che andrebbero considerati almeno nell'ottica di chi vede nel vaping anche un hobby, quindi una passione e un modo per distrarsi e divertirsi cercando di ottenere il massimo appagamento.

Oggi un dripper lo si prende a meno di 20 euro ma conosco gente che a casa ha una collezione di tank non rigenerabili (incluso il sottoscritto), alla fine ti accorgi che sono tutti la stessa minestra, hai quello che fa più vapore, quello che ha una resa aromatica superiore ma la salsa non cambia, apri l'atom, metti la coil e il liquido e finisce li, dopo una settimana ripeti l'operazione in un ciclo ripetitivo. Rigenerando sperimenti valori ohmici diversi a seconda dei diametro dei filo, del suo spessore e del materiale, sperimenti differenti tipologie di cotone, sperimenti configurazioni diverse delle coils, confronti la tua esperienza da quella di altri vapers e accresci le tue conoscenze con risultati sempre differenti, a volte va detto anche con delle delusioni, a mio parere il gioco vale assolutamente la candela.

@Bizarre Inc non è proprio esatto, rigenerare richiede comunque la consapevolezza di dover mettere in conto tanta pazienza e per chi sceglie sistemi meccanici e non elettrici la necessità di studiare e comprendere molto bene la legge di ohm e le nozioni base sul funzionamento e sul corretto utilizzo delle batterie.

Non bisogna arrendersi al primo insuccesso, ma bisogna perseverare ed esercitarsi. 

Io uso sia rigenerabili che “usa e getta”... da anni.

E penso che continuerò a utilizzarli entrambi