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alc

Le «nuvole» delle e-cig? sono aerosol e non soltanto vapore


6 messaggi in questa discussione

Le «nuvole» delle e-cig? Sono aerosol e non soltanto vapore

Esperti Usa ribadiscono che contengono sostanze nocive e possono provocare danni a svapatori e fumatori passivi. Ragazzi che usano sigarette elettroniche più a rischio di Covid

di Vera Martinella

Non sono innocue e definirle «vapore» è volutamente fuorviante. Le emissioni rilasciate dalle sigarette elettroniche sono al centro di un’indagine di ricercatori americani, secondo i quali non possono essere definite esattamente fumo, ma utilizzare il termine vapore le accomuna troppo a semplici e non pericolose «nuvole d’acqua». L’opinione degli scienziati statunitensi è che andrebbero definite come aerosol, visto che è stato dimostrato che (anche nelle varianti pive di tabacco) contengono sostanze chimiche nocive e possono quindi provocare danni sia alla salute di chi svapa, sia a quella di chi gli sta accanto.Una precisazione pedante? Non secondo gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Journal of American College Health che, dopo aver sondato le impressioni di circa 800 studenti al college, hanno concluso che la parola «vapore» è quella collegata a una più bassa percezione del rischio per il fumo passivo. Tanto più alla luce degli esiti di una ricerca dell’Università californiana di Stanford che ha dimostrato che i ragazzi che usano le e-cig hanno cinque volte più probabilità di sviluppare l’infezione da Sars-CoV-2 e che questo dato sale addirittura a sette volte di più se i giovani fumano e svapano in contemporanea (i cosiddetti fumatori duali, tutt’altro che rari anche tra gli adolescenti).

Aerosol e non vapore

Le parole, insomma, hanno un peso di rilievo per non sottostimare i potenziali pericoli derivanti dagli sbuffi delle sigarette elettroniche (per i fruitori di e-cig) e dalle boccate di «seconda mano» (per chi viene esposto al consumo indiretto). Dall’indagine, emerge infatti che di fronte a vocaboli quali «effluvi chimici» o «aerosol» raddoppiano le probabilità che i ragazzi credano di trovarsi a contatto con qualcosa di pericoloso e molto nocivo. E, in quest’ultimo caso, lievitano anche le adesioni degli studenti all’ipotesi di avere campus universitari al 100% liberi dal fumo, con un divieto di consumare tabacco e ogni tipo di sigarette nell’intera area accademica. «La comunità scientifica dovrebbe iniziare a parlare di aerosol e non di vapore per sensibilizzare di più i consumatori, specie giovani - sottolinea l’autore principale della ricerca, Matthew Rossheim della George Mason University in Virgina (Usa) -. Servirebbero maggiori controlli per regolamentare le pratiche di marketing del settore delle sigarette elettroniche in modo che la comunicazione non minimizzi riguardo la nocività dei vari prodotti. E fra le misure di salute pubblica particolarmente utili in questo periodo c’è sicuramente il divieto di fumo nelle aree studentesche, visto il forte legame che è stato evidenziato fra uso di tabacco e trasmissione di Covid-19 fra i giovani».

I rischi per i ragazzi

Le sigarette elettroniche sono state salutate come una buona alternativa alla sigaretta tradizionale rispetto alla quale comportano diversi rischi in meno. Alcuni studi, tuttavia, indicano che, al contrario, potrebbero essere la porta d’ingresso all’abitudine al fumo «vero». «È vero che la sigaretta elettronica è certamente meno dannosa del tabacco tradizionale, ma non si può affermare che sia innocua a causa delle presenza di alcune sostanze pericolose, come metalli pesanti e aldeidi nell’aerosol – commenta Chiara Veronese, farmacologa e membro del Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. Gli esiti raggiunti finora mostrano effetti negativi misurabili sulla salute e sulle cellule dei polmoni, nelle persone, negli animali e sui campioni di tessuto analizzati in laboratorio. Diversi studi scientifici hanno evidenziato un aumento di disturbi respiratori negli adolescenti e nei ragazzi che svapano, quali bronchiti, asma, affanno, infiammazioni. E poi sono tanti gli indizi raccolti in merito ai danni sui polmoni di giovani e adulti, compresa una certa casistica di polmonite lipoidea, che si può verificare per l’inalazione di sostanze oleose. La nostra esperienza di laboratorio è che si tratti, in effetti, di un aerosol, ma che chiamarlo per semplicità vapore e l’uso delle e-cig “svapare” (in inglese “vaping”) non abbia un impatto realmente minimizzante sulla loro ormai dimostrata non innocuità. Se però le e-cig vengono utilizzate in un contesto professionale e dedicato alla smoking cessation possono essere utili, ma solo seguendo precise regole».

 

https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/20_novembre_30/nuvole-cig-sono-aerosol-non-soltanto-vapore-0e31e380-32fb-11eb-8c3f-06b3d9915517.shtml

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Io ancora mi stupisco di quanto il giornalismo italiano sia veramente a un livello imbarazzante e basso, ma c'è poco da stupirsi. La signora, come del resto il 99% dei giornalettisti e pennivendoli che hanno scritto sulle e-cig, non ha la minima idea di quello di cui scrive, di cosa contenga o non contenga il vapore, delle ricerche (risalenti ormai alla preistoria dello svapo) che vogliono lo svapo come porta di accesso al fumo, il vapore contenente metalli pesanti. Gli olii. GLI OLII! 

C'è un però, non disperate. Se la sigaretta elettronica "segue le regole", ovvero viene magari monopolizzata da una certa Philip Morris (ha appena presentato una sua ecig) che è tanto generosa con giornalisti e politici, allora si. Rivoltante

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Solita buffonata disinformativa e terroristica, zeppa di informazioni errate già confutate. Sarei pronto a scommettere sulla serietà e la provenienza dei fondi dei "diversi studi scientifici". Non parliamo poi nemmeno dei "tanti indizi raccolti", notoriamente le basi sulle quali si fondano solide teorie scientifiche.

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E' giusto e doveroso che la scienza faccia luce su quello che svapiamo, che si sappia cosa immettiamo nel nostro corpo e quanto sia dannoso per noi farlo. Però va fatto con cognizione di causa e con correttezza morale. 

Fino ad oggi la maggior parte dei test fatti hanno avuto lo scopo di screditare lo svapo e sappiamo da chi questi attacchi partivano, questo non è il modo di fare ricerca. Inoltre credo non si possa oggi tirare conclusioni su test fatti su liquidi di 5 o 6 anni fa, vista l'evoluzione fatta da questo settore negli ultimi anni,  o con un liquido a caso, visto la varietà presente sul mercato, o peggio in condizioni non corrette (vedi parametri di svapo scorretti o resistenze inguardabili). Occorre che le associazioni di categoria partecipino attivamente a queste ricerche per aiutare e controllare che vengano fatte in modo corretto. Inoltre, se si scoprisse che vengono inalate sostanze nocive per la salute (che è molto probabile, visto che ce lo ripetiamo continuamente che non è aria di montagna) voglio sapere quanto dannose. Anche l'aria che normalmente respiriamo contiene sostanze nocive, quindi svapare quanto aumenta il rischio di danni alla mia salute? il 500%? Ok, allora ci sarebbe da preoccuparsi. L'1%? Allora non morirò certo per lo svapo. Per quel che riguarda i giovani, mi auguro che non si approccino allo svapo se non sono dei fumatori, per quanto piacevole è pur sempre un vizio. Ma non credo sia l'anticamera delle sigarette, proprio perché è una moda che ha soppiantato l'altra. Inoltre vorrei vedere la faccia di uno svapatore che non ha mai fumato fare un tiro di sigaretta...

Mi scuso se sono stato approssimativo, non sono uno scienziato o un ricercatore, ma tutti quei "potrebbe" che spesso si leggono in quei comunicati scientifici mi lasciano molto perplesso perlomeno sulla completezza delle ricerche fatte. Quello che di sicuro (spero) si sa ad oggi è che lo svapo è nettamente meno dannoso del fumo e per quel che mi riguarda al momento l'alternativa non è fra svapare o niente, ma fra svapare o fumo, quindi vi saluto svapando dal mio spica un buon piloto cubano! 

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"Alcuni studi, tuttavia, indicano che, al contrario, potrebbero essere la porta d’ingresso all’abitudine al fumo «vero»"

Ancora oggi ad usare vecchie teorie ormai confutate per spargere terrore...

Il famigerato effetto Gateway, usato dagli americani molti anni fa in una campagna contro la cannabis...

Oibhò...

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Però tra tutte le bufale andrebbe veramente studiato a fondo il “rimasuglio” sui tessuti ( mucose) lasciato dall’ aerosol di pg vg e aromi. Ho il sospetto che sia lì il busillis...

invece di alzare gabelle e fare disinformazione si dovrebbe studiare quanto sopra e anche controllare BENE qualità provenienza e “manipolazione” dei liquidi.

il resto per me è fuffa e spesso malafede di chi in pochi anni ha visto gente che prima spendeva minimo 5€/gg e poi migliaia in cure oncologiche spendere molto meno e stare più in salute... è il kapitale baby!

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