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svapador

Attenzione:studio Harvard aromi malattie


66 messaggi in questa discussione

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Frankygo ha scritto: le aziende americane, il 99% se ne fottono se compromettono la salute dei loro consumatori! l'importante è produrre! portare profitto!
Attento , qualche ammmmericano potrebbe obiettare che un italiano mescitore di vino e metanolo che fa tali affermazioni è come il bue che da del cornuto all ' asino.
È sempre pericoloso fare affermazioni tanto forti : gente senza scrupoli , cantinari , delinquenti ci stanno dappertutto , in USA, Italia, Germania , ecc.

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liviomex ha scritto: [quote=Frankygo ] le aziende americane, il 99% se ne fottono se compromettono la salute dei loro consumatori! l'importante è produrre! portare profitto!
Attento , qualche ammmmericano potrebbe obiettare che un italiano mescitore di vino e metanolo che fa tali affermazioni è come il bue che da del cornuto all ' asino.
È sempre pericoloso fare affermazioni tanto forti : gente senza scrupoli , cantinari , delinquenti ci stanno dappertutto , in USA, Italia, Germania , ecc. si verissimo... ma bisogna ammettere che l'italia sulla questione delle legislazioni produttive e sulla stringenza di normative di controllo sanitario è una delle realtà più all avanguardia a livello mondiale.. non perchè siamo dei virtuosi certo ma perchè teniamo e vogliamo preservare il valore della nostra cultura enogastronomica e del madeinitaly... il made in italy per quanto sia inflazionato e criticato è un eccellenza a livello mondiale.. è sinonimo di qualità e di artigianalità... buttamelo via... il fatto che ci faccia sentire più tranquilli sapere che un prodotto è fatto in italia è dovuto al fatto che sappiamo che ci sono leggi più precise in italia rispetto ad altri paesi (cina su tutti) dove sono permesse "maglie più larghe" diciamo.. non certo perchè riteniamo che gli italiani siano più onesti e meno attirati dal profitto... anzi... siamo un paese mezzo in mano alla mafia... però abbiamo regole più severe nei cicli produttivi... e questo è un fatto... che poi le regole vengano sviate beh quella è una congettura.. plausibile ma pur sempre una congettura..:sisi
PS- pensa che le normative produttive dello champagne sono quelle che prevedono la maggior quantità di anidride solforosa nella conservazione del vino..tradotto... ci sono più solfiti in un pregiato champagne che nel tavernello... fai te...:sisi

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Questo non credo abbia nulla a che vedere con la questione : ribadisco i cantinari ci sono dappertutto anche nei paesi con tante belle , severe e manzoniane legislazioni

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Si ci sono le leggi ....ma siamo anche il paese dei piu' furbi....Certe normative restrittive sono anche figlie di questo. Vedasi il Vino al metanolo, la mortadella allo sterco, le mozzarelle blu, l'olio di oliva su cui si fa carne da macello con gli imbrogli.....e sono le prime cose che mi vengono in mente.Io non sto mai tranquillo con i nostri prodotti

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si ho capito ma non possiamo mettere sullo stesso piano i casi straordinari figli di qualche furbo che sono l 1% della produzione nazionale con la quotidianità di un azienda estera che nel 100% della sua produzione usa sostanze tossiche in quantitativi superiori a quelli che sarebbero concessi in italia... è un pò diverso... significa certezza di assumere quelle sostanze..

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Come esiste il furfante in Italia, esiste all' estero e se è vero come è vero che stiamo parlando di casi straordinari riguardo alla produzione nazionale, stiamo parlando di casi straordinari anche all' estero.

Mi sfugge qualcosa nella tua affermazione " non puoi paragonare qualche furbo nostrano che fa l' un per cento della produzione nazionale con il furbo estero che usa sostanze tossiche per il cento per cento della sua produzione"

Se uno è furbo si presume che faccia sempre il furbo al cento per cento in Italia come in America, no? :lol:

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liviomex ha scritto: Come esiste il furfante in Italia, esiste all' estero e se è vero come è vero che stiamo parlando di casi straordinari riguardo alla produzione nazionale, stiamo parlando di casi straordinari anche all' estero.

Mi sfugge qualcosa nella tua affermazione " non puoi paragonare qualche furbo nostrano che fa l' un per cento della produzione nazionale con il furbo estero che usa sostanze tossiche per il cento per cento della sua produzione"

Se uno è furbo si presume che faccia sempre il furbo al cento per cento in Italia come in America, no? :lol:
Forse perchè qui da noi ci sono le leggi e quindi se fai il furbetto sei fuorilegge.
Lì non ci sono e quindi puoi fare le schifezze come ti pare, tanto sei lindo e innocente.

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Scusa , in USA non vi sono leggi ? A tutela del consumatore ? Vallo a chiedere ai tipi di FP tanto per stare in tema od alla Ferrero tanto per tirar fuori il furbetto "un per cento" nostrano se in America non ci sono leggi a tutela dei consumatori, o forse vale la pena chiederlo a qualche ingegnere tedesco puoi fare come ti pare "tanto sei lindo ed innocente ".

Infine cercando di riportare il discorso in tema : stiamo affermando da mo che non vi sono indicazioni chiare circa la concentrazione minima di diacetile ammessa in un liquido ergo di che leggi parliamo? I governi letta e Renzi a parte tassare hanno mai legiferato circa la corretta formulazione di un liquido x sigaretta elettronica ? questo mi sfugge , tutt' al più parliamo di norme mutuate da quelle alimentari dove , detto per inciso , il diacetile è mica un problema , gli aromi a base oleosa neppure.

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Madseizero ha scritto: [quote=liviomex ]Come esiste il furfante in Italia, esiste all' estero e se è vero come è vero che stiamo parlando di casi straordinari riguardo alla produzione nazionale, stiamo parlando di casi straordinari anche all' estero.

Mi sfugge qualcosa nella tua affermazione " non puoi paragonare qualche furbo nostrano che fa l' un per cento della produzione nazionale con il furbo estero che usa sostanze tossiche per il cento per cento della sua produzione"

Se uno è furbo si presume che faccia sempre il furbo al cento per cento in Italia come in America, no? :lol:
Forse perchè qui da noi ci sono le leggi e quindi se fai il furbetto sei fuorilegge.
Lì non ci sono e quindi puoi fare le schifezze come ti pare, tanto sei lindo e innocente.
esatto.. intendevo proprio questo... parlando di congetture (teorie non comprovate ma verosimili)

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scusate ma sciogliete subito ogni dubbio fateveli da voi i liquidi e cosi sapete cosa svapate. come me ovvio....

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Eccovi una bella foto,ma ai tempi in cui fumavate 1 o 2 pacchetti al di lo sapevate che le sigarette contengono anche diacetile?
Io non lo sapevo,vabbe che me le sarei fumate lo stesso....guardate bene la differenza tra sigaretta di tabacco e liquido per e-cig


Poi basterebbe una bella presa di posizione da parte dei produtttori per cercare almeno di limitarne l'uso entro parametri accettabili.
Mentre cercavo info su un liquido mi sono imbattuto in un azienda che oltre a pubblicare correttamente le % impiegate di vg/pg/h2o fa pure dei test su i sui prodotti.
Eccovi il link dell' azienda Inglese:
http://www.colonelboom.co.uk/diacetyl/test-results

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bacco1985ms ha scritto:
esatto.. intendevo proprio questo... parlando di congetture (teorie non comprovate ma verosimili)

Lo studio qui proposto non mi sembra una base valida per simili congetture : studio americano fatto su quali liquidi ? Americani ? Probabile e se anche per amor di discussione diamo questo come acclarato non potremmo comunque generalizzare .

Se ci pensiamo è grazie ad uno studio americano che è stato reso di pubblico dominio se una casa automobilistica europea falsava costantemente i test sui valori di emissione di alcune loro categorie di autovetture.

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@svapador : Sarebbe quindi opportuno secondo me diffondere il più possibile la notizia, soprattutto incollandola sulle bacheche di venditori su Facebook, in modo da obbligarli a dare peso alla notizia e a indagare più approfonditamente sulla composizione dei liquidi, ed eventualmente ritirarli dalla vendita!

E' veramente opportuno?
Secondo te il comportamento che esorti spingerebbe le persone ad informarsi o provocherebbe allarmismo e disinformazione?
Esortare la gente ad informarsi va bene (premettendo ovviamente che chi informa od esorta sia anch'esso informato a sua volta da fonti imparziali e si sia documentato approfonditamente sui temi, o in questo caso, sulla/e sostanze trattate), anzi è encomiabile, ma l'allarmismo non porta mai benefici anzi.

Ora parliamo del articolo estraendo da esso un apio di affermazioni:

E-cigarettes are not currently regulated, but the U.S. Food and Drug Administration (FDA) has issued a proposed rule to include e-cigarettes under its authority to regulate certain tobacco and nicotine-containing products.

La stessa FDA che tuttora permette l'inserimento di tali sostanze chimiche dannose e/o cancerogene nel tabacco dovrebbe regolamentare la composizione chimica dei liquidi per e-cig? :rotfl
Allen and colleagues tested 51 types of flavored e-cigarettes and liquids sold by leading brands

Nel PDF della ricerca non si parla di marchi leader, ma bensì di liquidi di attrattiva per il pubblico.
Due cose ben diverse
Per di più si parla di solo 3 marchi, numero peraltro non specificato nel articolo.

In addition to containing varying levels of the addictive substance nicotine, they also contain other cancer-causing chemicals, such as formaldehyde, and as our study shows, flavoring chemicals that can cause lung damage,” said study co-author David Christiani, Elkan Blout Professor of Environmental Genetics.

Quali sarebbero queste sostanze cancerogene?
Sono contenute in tutti i liquidi per e-cig in commercio?
Riguarda solo il segmento americano o anche quello europeo?
Test scientifici eseguiti dal Ministero Della Salute su alcuni liquidi Italiani ed europei non hanno rilevato la presenza di sostanze cancerogene.
Riguardo alle aldeidi sono stati condotti vari test che hanno dimostrato come esse si sviluppino solo durante la vaporizzazione dei liquidi a temperature molto elevate raggiungili solo da alcune tipologie di hardware non convenzionali, con settaggi in certi casi estremi.
Concludo l'analisi dell'articolo esortando tutti a spendere 10 minuti leggersi il PDF in link al suo interno piuttosto che l'articolo stesso (es. nel PDF è spiegato come 11 dei 51 liqudi testati siano prodotti da aziende di sigarette non di e-cig) malgrado sarebbe stato meglio un test più approfondito (es: il diacetile è contenuto nei liquidi pronti di queste marche ma è la base o l'aroma a contenerlo? quindi se compro una base della suddetta marca, ammesso che essa ne produca, rischio di trovarlo comunque?) e non sarebbero guastate anche informazioni sull'hardware e con che settaggi lo hanno utilizzato.
Concludo indirizzandovi alla versione "giornalismo d'assalto italiano" dell'articolo per farci quattro risate :fum

http://www.retenews24.it/sostanza-intossicante-nelle-sigarette-elettroniche/

Da notare la parola "svaporatori" :ghgh

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Il diacetile comunque è contenuto nell ' aroma particolarmente "burroso "

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Più che altro mi sorge una domanda. Questo studio, poi l'altro post su repubblica pieno di pagliacciate.....ma perché ogni volta che il mercato esig riprende a crescere (come sta facendo ultimamente nonostante tutto) rispuntano articoli falsi su media di grande diffusione? E che due sfere! La cosa puzza moooooolto

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Seguo argomento molto interessante

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