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      Buy me a coffee!   22/04/2024

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Risultati per i tag ''Disposable''.

Trovato 2 risultati

  1. Ciao, oggi diamo un'occhiata a Endura S1 Kit inviatomi da Innokin. Esaminerò in questo Test ciascuna delle caratteristiche che contraddistinguono questo item. Spero che alla fine di questa lettura possiate aver compreso questo prodotto, e quindi decidere se investirci o meno. Come sempre, le mie opinioni sono libere e basate sulla mia esperienza personale. • Buona lettura. ► Innokin Endura S1 Kit; Prima d'iniziare vediamo insieme alcune caratteristiche speciali indicate dal produttore: • Fino a 7000 sbuffi • Riempibile fino a 30ml • Ricaricabile Usb-c • Soluzione più verde • Mesh Coil • Conveniente ► Innokin Endura S1 Kit; Packaging: La confezione di Endura S1 riporta sulla parte anteriore; il logo di Innokin, il nome del dispositivo (Endura S1), le avvertenze sull'uso di nic e le principali caratteristiche sotto forma d'icone. Sul retro della scatola ci sono; il packing list, le specifiche tecniche, i contatti dell'azienda, il serial number, scratch&check e ancora avvertenze sull'uso di nic. I bordi inferiori della scatola hanno due sigilli di carta. ► Innokin Endura S1 Kit; Packing List: • 1x ENDURA S1 Kit 2ml • 1x Manuale Utente ► Innokin Endura S1 Kit; Specifiche: • Dimensioni: 18.5x101mm • Capacità Liquido: 2ml • Batteria: Integrata 650mAh/3.7V • Resistenza: 0,8Ω Mesh KAL Coil • Tiro Automatico Usa e Getta • Ricarica Liquido: Laterale • Tipologia Tiro: di Guancia (MTL) • Ricarica: USB-C • Ricarica fino a 30ml ► Innokin Endura S1 Kit; Colori Disponibili: • Charcoal • Graphite • Silver • Pearl • Celadon • Cerulean • Irish • Blush ► Innokin Endura S1 Kit; Prime Impressioni: Innokin S1 è un dispositivo tascabile di tipo usa e getta con un buon grado di finiture, S1 impiega materiali di costruzione più pregiati rispetto a quello che si trova nei dispositivi dei concorrenti. Innokin per questo test mi ha inviato Endura S1 con una fantastica colorazione "Graphite" davvero bella e con riflessi metallizzati. Questo dispositivo con fattore di forma "vape pen" è davvero piccolo e leggero, tuttavia appare subito robusto al tatto, in quanto il corpo è realizzato in solida lega di alluminio e anche la cartuccia PCTG di colore scuro ha un notevole spessore. A completare le finiture ci sono due scritte verticali di colore bianco che sono gradevoli e poco invasive; il manico ha una forma tonda e riporta la scritta "Innokin". Il lato frontale al centro riporta la scritta "Endura S1", il lato è appiattito per favorire un'ottima presa delle dita. Sul fondo di Endura S1 c'è un piccolo foro (MTL) che consente il passaggio d'aria verso la coil. La presa di ricarica USB-C è affiancata da una luce Led. Durante l'uso la luce è Blue e quando il dispositivo è scarico la luce lampeggerà 10 volte. Durante la ricarica il led lampeggia e diventa fisso quando la batteria è completamente carica. La batteria interna è di 650mAh e si ricarica completamente in circa 50 minuti. Innokin Endura S1 è il dispositivo più semplice che possa esistere, adotta un serbatoio integrato con una capacità di liquido di 2ml. La coils integrata nel dispositivo è una kanthal Mesh da 0,8Ω che viene spinta a una potenza di circa 13W costanti, questa combinazione consente di ottimizzare la durata della batteria, inoltre la Mesh-coil di Endura S1 è valutata per resistere a ricariche complessive di 30ml di e-liquid per ottenere circa 7000 puffs durante il suo ciclo vitale. La cartuccia PCTG ha una forma slanciata con un classico drip tip integrato a forma di becco d'anatra che è confortevole per le labbra. Il sistema di riempimento laterale è protetto da un gommino in silicone sollevabile, la porta di riempimento è di buone dimensioni e consente d'inserire nella cartuccia fino a 2ml di e-liquid. Nella guida per l'utente si consiglia di mantenere il pod almeno 1/3 pieno per prestazioni ottimali e per scongiurare la prematura bruciatura della coil. ► Innokin Endura S1 Kit; Prova di Svapo & Conclusioni finali: Questa Vape Pen è una usa e getta, tuttavia non ho trovato nessuna indicazione di come debba essere scomposta per essere riciclata. La particolarità piuttosto attraente di S1 è quella di poter essere riempita con il tuo e-liquid preferito, inoltre S1 è ricaricabile grazie alla presa USB-C sul fondo. Durante tutti questi giorni di test (circa 20 giorni) non mi sono mai stancato di utilizzare Endura S1 trovandola davvero comoda da riempire senza dover asportare cartucce o svitare serbatoi, inoltre il controllo del liquido interno risulta davvero semplice grazie alla cartuccia trasparente. Inizialmente mi aspettavo che la batteria durasse poco e che la luce led diventasse presto rossa, invece la luce è rimasta blu per tutto il tempo, quindi ho capito che dovevo ricaricare la mia S1 solo quando l'erogazione di vapore stava svanendo. Ho fatto un uso piuttosto intenso di questo dispositivo utilizzando Colonel Custard con 4mg ml di nic. Il sapore e la veicolazione di nic sono davvero come devono essere. Nessuna perdita di e-liquid e nessuna formazione di condensa, probabilmente S1 è uno dei migliori kit entry level anche sotto questo punto di vista. L'estrazione automatica non sbaglia un colpo e il puff che regala è di tipo MTL ottimamente calibrato, non troppo ristretto, seguito da una abbondante mole di vapore decisamente interessante. Sono rimasto sorpreso in quanto la coils interna ha resistito ben oltre i 30ml di consumo dichiarati da Innokin per il suo ciclo vitale. Probabilmente utilizzando liquidi più zuccherini la vita della coil sarebbe stata minore, tuttavia posso decisamente ritenermi soddisfatto del risultato ottenuto. Nel complesso mi sento di consigliare questo Kit perchè consente di passare con disinvoltura e naturalezza dal fumo allo svapo, permettendo inoltre agli utenti di poter scegliere il proprio e-liquid preferito senza essere costretti ad acquistare unicamente le cartucce preriempite con sapori e concentrazioni di nic che i produttori mettono a disposizione. • Ringrazio Innokin per avermi inviato Endura S1 Pod Kit per questo test: https://www.innokin.com/endura-s1 • Ringrazio Svapo.it per lo spazio concesso.
  2. Zovoo dragbar f600

    Se fosse stato istituito un premio per migliore “pubblicità indiretta” il produttore Zovoo di certo ne avrebbe conquistati di numerosi, brand che per dare lustro alla propria produzione non fa che riferire ad assonanze con nomenclatura direttamente ispirata dal catalogo del marchio suo capofila, un continuo tripudio di riferimenti nemmeno velati alle conosciutissime DRAGs e ViNCIs. Bene, oggi Zovoo è riuscita nell’intento di conquistare anche un altro ambito premio: la migliore sembianza! Con la nuova disposable l’intenzione non è nemmeno nascosta e sottile, con DragBAR F600 un omaggio a DRAG X e DRAG S nel proseguo di un fenomeno che sembra non avere esitazioni, immune anche alle prime giornate stemperate, una moda sempre più “pericolosa” per chi è da tempo tra i vapori ed occasione sempre più ghiotta per il legislatore per poter imbavagliare un settore già in profonda crisi. Buona lettura! Ho ricevuto 5 campioni della nuova Zovoo DragBAR F600, spediti e consegnati sigillati nelle rispettive confezioni retail che altro non sono che le tradizionali scatoline in labile cartone dallo sviluppo verticale sulle quali secondo colorazione omologata “al gusto” riprodotta la silhouette della Usa&Getta di casa Zovoo, sua denominazione ed aromatizzazione ognuna con nome evocativo. Non manca l’indicazione del numero “di paventata autonomia” inglobata nella denominazione dei devices, con tanto di dettagli quali concentrazione di nicotina in sali nei 2 ml di liquido che rappresenta il contenuto massimo ammesso da normativa TPD per sistemi “chiusi” quali sono anche le disposables che così massicciamente stanno invadendo il mercato e monopolizzando sempre maggiore spazio negli scaffali di alcuni negozi che senza remore puntano sul modaiolo fenomeno per rimpinguare le proprie casse. Divieti di vendita a minori, corrette avvertenze sulla pericolosità della nicotina contenuta nelle disposables con indicazioni su loro adeguata manipolazione in ottica di personale salvaguardia sanitaria sono solamente alcune delle altre informazioni concentrate in ogni altro lato del cartonato con, tra le altre, le immancabili brandizzazioni accompagnate da indirizzi per contatto socials e non del brand produttore ZOVOO (ShenZhen) Technology Co., LTD., che ricordo essere come riportato su uno dei lati branca di ShenZhen Woody Vapes Technology Co., LTD (VOOPOO), nonché più che generica composizione del liquido precaricato. Completano la sequela di quanto stampato con caratteri infinitesimali una “quick start guide” per attivare ed utilizzare il dispositivo, i vari codici a barre con tanto di batch e seriale di produzione, data di confezionamento e di scadenza; non mancano nemmeno l’adesivo con “Scratch&Check” per la verifica dell’originalità del prodotto quanto mai necessaria con arnesi già “pronti” come questi, normativa iconografia secondo certificazioni e resi noti gli EC-REP e sua controparte UK-REP, referenti obbligatori per “dispositivi medicali” prodotti al di fuori dei confini europei, come fondamentali da normativa vigente le indicazione del codice identificativo ECID assegnato al device secondo numerazione TPD e quello UFI del liquido in esso contenuto secondo registri Universal Formula Identifier accessibili a livello globale da tutti i centri antiveleno. All’interno di ogni scatolina ovviamente il solo necessario dispositivo usa&getta Zovoo DragBAR F600 nella fragranza di proprio gradimento sigillato da busta protettiva di sicurezza a garanzia di integrità, accompagnato da striminzito manuale d’uso sul quale evidenziata la necessità di conservazione a temperatura ambiente compresa tra 18°C e 30°C ed in posizione verticale quando non in uso. Inoltre sempre lì stampato ben chiaro l’ovvio divieto di manomissione per inutili tentativi di qualsivoglia ricarica quando esausto, per il buon senso ciò superfluo ma specificare non costa nulla quando l’arguzia umana è spesso motivo di “prestazioni a favore degli annali”. Di fronte a tali prodotti ancora una volta è l’imbarazzo a prendere il sopravvento nel dover a tutti i costi trovare pensieri e nozioni relative ad un oggetto o meglio categoria di oggetti ormai definitivamente standardizzati: tutti sempre e solo da scartare ed iniziare subito a sfruttare senza necessità di benché minima operazione di inizializzazione, tutti uguali se non per aspetto esteriore e per i quali uniche sostanziali differenze imputabili alla presenza scenica del packaging, all’ampiezza del numero delle aromatizzazioni offerte, loro intensità e fedeltà rispetto a controparti “reali”. Fortunatamente per DragBAR F600 l’appiglio e giustificazione di “quattro parole in croce” è l’aspetto con il quale Zovoo ha voluto confezionare la sua ultima nata, risparmiandomi così l’esternazione di sempre maggiori perplessità riferibili alle “inutili Usa&Getta”. DragBAR F600 è evidente omaggio alla leggendaria DRAG che tanto scompiglio portò nel panorama delle mod compatte ad alte prestazioni con l’introduzione del Pod-Tank ormai standardizzato accessorio delle più disparate produzioni. Della sorellona a DragBAR F600 i designer Zovoo hanno voluto donare in scala contorni che ne celebrano la presenza, dettagli che ne richiamano l’estetica, persino riprodotto nel corpo interamente stampato in variopinto policarbonato l’iconico marchio DRAG originariamente impresso a caldo in ben più regali pellami F.U.; non manca nulla: la riproduzione de frontale in cui incastonata l’interfaccia utente con persino il profilo del glorioso PnP-Pod Tank dall’indissolubile drip-tip! Tutto questo al solo scopo di racchiudere una batteria LiPo con 500mAh di capacità non ricaricabile né sostituibile e serbatoio con 2ml di e-liquid nel quel immerso il vaporizzatore in maglia mesh con impedenza di 1,4Ω, la sufficiente dotazione per permettere all’acquirente di poter godere di circa 600puffs prima del naturale smaltimento del dispositivo secondo normativa RAEE. Per saggiare le qualità di DragBAR F600 i signori di Zovoo hanno deciso di consegnarmene ben 5 campioni, un esemplare per altrettante sintetizzate fragranze tra le prime 10 delle 20 con le quali commercializzata, come in passato ispirate a zuccherina frutta oppure freschi cocktails, tutte veicolate con e-liquids di formulazione non nota ad eccezione del volume/concentrazione di nicotina disciolta in sali pari a 0mg/ml, 9,8mg/ml oppure 20mg/ml, ossia il massimo consentito dalla vigente normativa TPD. Di tutte, come in passato da non abituale fruitore di tali mezzi, altro non ho potuto che apprezzare la generale freschezza del felpato vapore ed un tiro perfettamente bilanciato da “prime della classe”, addirittura migliore di precedenti produzioni, come non meno evidente la lontana fedeltà a reali controparti ispiratrici. Blueberry Sour Raspberry: un fresco mix di dolce mirtillo ed acidulo lampone e nulla più, probabilmente gradito agli estimatori “del genere” ma al distante palato da tabaccaro solamente “quel sapore di…” indefinito dolciume di gelatine da bancarella di colorazione bluastra. Drag Bull Ice: ciò che dovrebbe ricordare famoso energy drink ma nella realtà dei fatti guazzabuglio dal non ben definito “sapore”. Unico pregio quello di essere veramente fresco e nient’altro. Il meno gradito dei campioni. Cola Ice: rimarrà deluso chi come me si aspetterà di poter vaporizzare la famosa bevanda dalle due “C” racchiusa nella iconica lattina color rosso. Quella di DragBAR F600 più si accosta alle “bottiglie da litro e mezzo” che colmano gli scaffali di tutti i discount alimentari dal gusto un po’ “mbhè” e poco o nulla gassate. Watermelon Ice: un ghiacciato succo di anguria in tutta la sua mai stucchevole zuccherina magnificenza, aromatizzazione delicata e perfetta per le giornate a bordo piscina in quel di Ferragosto ma ad Ottobre? Pink Lemonade: la perfetta ricetta della limonata rosa in cui l’acidulo limone ben si sposa con mirtillo e zucchero di canna, l’aromatizzazione che ho maggiormente apprezzato: fresca al punto giusto con piacevole frizzantezza alla lingua. Blueberry Sour Raspberry, Drag Bull Ice, Cola Ice, Watermelon Ice e Pink Lemonade con le altre 15 aromatizzazioni, ottenute le necessarie autorizzazioni secondo il nostrano iter normativo, saranno prima o poi disponibili in tutti i migliori stores pronte ingrossare le sempre più numerose fila dei disposable devices, fenomeno modaiolo del momento che sembra non soffrire lo scorrere dei giorni e tantomeno i “primi freddi”. Ringrazio Ms. Fiona Fan PR Manager del reparto marketing di Zovoo (ShenZhen) Technology Co., LTD. per l’opportunità di provare in anteprima alcune delle nuove DragBAR F600. Data assoluta semplicità dell’oggetto, quindi nell’improbabile caso di necessarie ulteriori informazioni in merito a DragBAR F600 rimando alla landing page ufficiale approntata sul sito Zovoo: DragBAR F600 - Zovoo By Your Side Concludo con doveroso mio ringraziamento rivolto a svapo.it nella sua interezza, Amministratore e Moderatori per lo spazio e visibilità che mi sono ogni volta concessi ed allo stesso modo tutti Voi pazienti Utenti lettori come sempre liberi di regalarmi se costruttive utili critiche e graditi preziosi consigli. Grazie!