Risposta a Dry burn si o no?

Rici
Da Rici,
Arroventare la coil nera per far staccare i residui di incrostazione solo ed esclusivamente con questa azione non è un tocca sana per il filo in questione, che essendo portato a temperature elevate non può che cambiare le sue proprietà iniziali.
La medesima operazione la vediamo non solo per fare il dry burn ma anche alle prime attivazioni di una coil per dosarla che si vedono spesso dei video del tubo, quest'ultima operazione diventa parte dello show che se non fatta sembrerebbe togliere una certa efficacia al video stesso.

Un occhio allenato sulle coil spaced sa  prima di attivare la coil per la prima volta se questa si attiverà nel modo giusto, insomma se hai la sicurezza di aver fissato i capi alle torrette in n modo corretto e che le tue spire sono  equidistanti lo sai già a priori se la coil lavora nel modo giusto.

Ha forse senso insistere con più attivazioni con la coil qui sotto quando già l'occhio ti dice che è praticamente ben fatta e che si attiverà nella giusta maniera?



una coil così che andrà utilizzata a circa 14 watt la attivo con 4/5 watt per la prima volta, quando vedo un piccolo accenno di arrossamento sulla spira centrale mollo il fire e per me il gioco e bello e che concluso, non vado oltre.


Stesso meccanismo per il dryburn, in particolare con fili sottili e armati di spazzolino metallico, scovolino da denti da usarsi a coil fredda.

5/6 Watt per una resistenza da 1ohm e poi si lavora con altri strumenti.
 


Se si ha il tempo, la voglia, la pazienza di mettere l'atom sotto la corrente d'acqua il lavoro viene anche meglio.

Le mie considerazione sono fatte su atom su coil singola, in dual coil le cose cambiano.