Risposta a Aromi la tabaccheria

Il Faro
Da Il Faro,
Fosse così facile raccontare l'identità di un estratto di tabacco l'avrebbero già fatto quelli de La Tabaccheria i quali, invece, (e saggiamente imho) si limitano a descrivere, neanche tanto minuziosamente, la provenienza geografica e il tipo di lavorazione di ogni loro prodotto. Poi non ti dicono più nulla. Vabbè ... siccome in fondo ti sono affezionato per tutte le dritte che mi hai dato ... ci provo a raccontarti qualche mia sensazione su Black Cavendish e Piloto Cubano, escludendo altri di cui non ho ancora trovato la quadra in termini di hardware. Il Piloto Cubano è un profumo, prima di essere un sapore: quando aspiri il vapore in guancia arriva prima il suo profumo rispetto al sapore che, invece, permane depositandosi vellutato sui ricettori, dopo l'espirazione, quel tanto che basta a richiamare un nuovo tiro per riattivare, il prima possibile, quel profumo appena perso in vapore espirato. Profumo di uve e di cantina, forse dovuto al processo di fermentazione; profumo di sottobosco umido, sai l'odore pungente e avvolgente del sottobosco dopo la pioggia? Profumo d'Asia, che mi ricorda l'odore intenso, complesso e attraente emanato dalle ceste di frutta dei mercati galleggianti in Thailandia. Sottilissima percezione di liquirizia, che io non ho mai amato, ma che in questo mix è talmente ben avvolta e sovrastata dagli altri sentori che ti riserva solo la sua punta minimale e, perciò, migliore. Quando svapo questo estratto sullo Zest mi ritrovo in viaggio, trasportato d'un colpo in un altro emisfero e in un altro tempo, come fossi dentro un fumetto di Corto Maltese. Esotico. Avvolgente. Inquietante. Mai stucchevole per dolcezza. Morbido e fresco anche a 15W con coil 0.32 mm appena sopra l'Ohm. Destabilizzante. Non è un semplice aroma estratto di tabacco. Per quanto mi riguarda, è un mondo lontano irretito in un piccolo tank di 4 ml. E lo puoi osservare, mentre viaggi altrove grazie al suo profumo e al suo gusto, svanire ed esaurirsi come fosse solo un liquido che si consuma, come i sogni migliori. ... il bello del tank. Il Black Cavendish è mooolto più rassicurante e domestico. Più equilibrato, stabile e classico rispetto al Piloto. Più accogliente e domestico, ma non meno esotico. Perfetto equilibrio tra il profumo dolce del gelsomino e quel morbido di una rosa (difficile meglio identificarlo) sul secco, però, di una natura minerale ruvida, granitica ma familiare, assente nel Piloto, e che sta lì a farsi bella con le spezie d'oriente che le scivolano su, mai cancellandola. Al contrario del Piloto ho la sensazione (ma non ne sono certo) che la prima percezione ad arrivare sia quella gustativa rispetto a quella olfattiva la quale, poi, arriva in seconda battuta, potente in espirazione a lasciare il suo segno. Ancora non ho capito, per la verità, se questa sequenza olfatto-gusto sia interamente merito del Black Cavendish o, in parte, favorita dal drip tip con foro sottile del Doggystyle (resistenza da 1,50 Ohm con Kanthal A1 0,25 mm) che ti scaglia l'aroma diretto sulle papille n° 1 e 2. Però, profumi da bazar di Istanbul. Sentori di miele e frutte, anche profumo di cannella. Ti tranquillizza il Black Canvendish. Piuttosto che essere lui a farti viaggiare sei tu che, assunto ormai l'aroma nella tua memoria sensoriale, te lo porti a spasso. Comunque, quando torni a casa, lo cerchi. C'è da rinverdire presto quel perfetto equilibrio perso nella nostra effimera memoria sensoriale. Una minima certezza nel caos dei volgari odori quotidiani. Dedicato a @Tep?   Il primo che fa un'altra battuta ... se la vede con @Tep