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  1. Guida ai liquidi fai da te ;)

    Ciao a tutti, visto che leggo spesso persone che chiedono consigli per prepararsi i propri liquidi fai da te ho deciso di scrivere una breve guida così che sia neofiti che persone più esperte possano trarne spunto! Se i mods lo ritengono opportuno mi farebbe piacere se fosse messo in evidenza ^^ Partiamo dal livello più basso in assoluto, cos'è il liquido che vogliamo preparare? I liquidi delle sigarette elettroniche che utilizziamo sono composti, di norma, da 5 ingredienti: Vg = Glicerina Vegetale, ha la funzione primaria di dare fumosità al vapore! Liquidi con elevate % di Vg danno alta fumosità ma scarso hit (percezione della nicotina che pizzica il palato) e scarsa percezione dell'aroma. Pg = Glicole propilenico, ha la funzione primaria di veicolare (trasportare) nicotina ed aromi. H2O = Acqua bidistillata, ha la funzione di rendere il liquido più fluido così che le wick (cordine) o le mesh possano assorbirlo facilmente e quindi che i nostri atomizzatori possano vaporizzarlo più facilmente Nicotina = Viene espressa in mg/ml ovvero in milligrammi ogni millilitro, normalmente non si svapa oltre ai 18mg/ml di nicotina. Aromi = ne esistono un'infinità, dai tabaccosi ai fruttati passando per alcolici ed i cibi! L unione di Vg+Pg+H2O in varie % si chiama VGP o anche BASE. Sapere che cosa vogliamo ottenere in termini di fumosità, hit, aromi e nicotina, determina le scelte da compiere per preparare i nostri liquidi fai da te! ^^ Passiamo al dunque, Come preparo il mio liquido fai da te? Per fare chiarezza assoluta sintetizzo in due metodi, quello elementare e quello un pò più evoluto. Il metodo più elementare, consigliato a chi si affaccia per la prima volta su questo aspetto appassionante dello svapo, consiste nel comprare una base con la % di nicotina che si desidera ottenere per poi aggiungerci semplicemente gli aromi che si desiderano. Esempio, attualmente svapo liquidi pronti a 18mg/ml di nicotina. Allora compro una base VGP proprio con nicotina 18mg/ml. Compro un aroma che possa piacermi. Travaso una parte della base in un recipiente (meglio se di vetro) e ci aggiungo qualche goccia di aroma. Voilà, dopo qualche giorno il liquido sarà pronto da svapare! Il metodo un pò più evoluto consiste nel comprare una base con alta % di nicotina ed una base e/o Vg Pg per diluire. Non è niente di troppo complicato, se ho una base a 36mg/ml di nicotina in 100ml di liquido e lo mischio con 100ml a 0mg/ml otterrò 200ml a 18mg/ml di nicotina. In sostanza è come se facessi variare la densità della nicotina partendo da un liquido ad alta densità per ottenerne uno diluito per ottenere la % di nicotina che voglio! In più, così facendo posso variare le % di composizione dei vari ingredienti così da poter ottenere ciò che più mi aggrata. Anche in questo caso, dopo aver miscelato a dovere, mi basterà aggiungere l aroma che desidero ed aspettare qualche giorno. Già finito? in pratica SI', il 90% di ciò che serve sapere è già stato detto ^^ Il resto che serve sapere coinvolge svariate aree e cercherò di riassumerle suddividendole per FAQ. Dove posso comprare basi ed aromi? I posti dove comprare variano dai negozi fisici ai negozi virtuali, con ciò si intende semplicemente che ci si può recare di persona in un negozio per comprare fisicamente il tutto oppure lo si può fare su gli infiniti siti di vendita online! Citarli tutti sarebbe impossibile, (sperando di non fare torto a nessuno) cito alcuni dei più noti dai vari utenti del forum : http://www.flavourart.it/ http://www.inaweraflavours.com/ http://www.svapoweb.it/ http://www.svapoqueen.com/shop/index.php http://www.a•••••/ Quanto si risparmia rispetto ai liquidi pronti? Essendoci una vasta gamma di costi, sia nei prodotti per il fai da te che nei liquidi pronti, non è facile dare numeri esatti. Il risparmio oscilla dal 1000% fino al 30%. Giusto per dare una vaga idea....se in media 20ml di liquido pronto costa 10€ in un negozio fisico allora 20ml di liquido fai da te costa 2€ Ho sentito che si possono comprare le varie sostanze in farmacia, è vero? Sì, in farmacia vendono Vg Pg ed H2O! Però non vendono basi contenenti nicotina!! I prezzi sono in linea con i siti online ma il tutto dipende dall'onestà del farmacista Posso usare aromi alimentari? Cos'è il diacetilene? Usare aromi non destinati allo svapo è un rischio. Gli aromi che si comprano in siti appositi sono solamente a base di Pg o di Vg e non presentanto (in teoria) altre sostanze... mentre gli aromi alimentari possono presentare sostanze oleose o comunque non idonee ad essere svapate. In particolare vi prego di notare come certi aromi a base di Pg e Diacetilene siano particolarmente pericolosi. Citando la pagina di Flavourart: http://flavourartexpress.biz/index.php?dispatch=pages.view&page_id=19 In sostanza il diacetilene è una sostanza che intacca gli alveoli e può portare ad infisemia e problemi respiratori IRREVERSIBILI. Svapare è divertente, creare liquidi è appassionante.... ma la salute và prima di ogni altra cosa, se volete risparmiare non fatelo su aromi e tantomeno su basi e componenti!! Cos'è l'acqua bidistillata? Posso farne a meno ed usare l'acqua del rubinetto? Con acqua bidistillata si intende acqua per uso farmaceutico ad alta purezza. Non sono presenti sali minerali ed oli e quindi rappresentano un ottimo fluido per i nostri liquidi! Usare acqua di rubinetto non è consigliato, questa (nella norma) è piena di calcare e sali minerali che incrostano facilmente le resistenze dei nostri atomizzatori! Non rappresenta un reale rischio per la salute... ma considerando che in farmacia 1 litro costa circa 1,5€ e che dura per litri e litri di preparati.... vale la pena risparmiare sull'acqua? N.B.: L'acqua distillata che si usa nel ferro da stiro NON và bene!!! Come devo conservare i liquidi che ho preparato? E le basi ed i vari componenti? Per conservare al meglio i liquidi preparati basta non tenerli vicino a fonti di luce e/o calore. Un cassetto è più che sufficente per lo scopo! Per le basi e le materie prime è possibile/consigliabile conservarli in freezers che non scendano sotto i -30°C. Per gli aromi invece non esistono particolari precauzioni necessarie, basta sempre tenerli lontani da fonti di calore e dalla luce del sole. Devo agitare/miscelare il liquido che ho prodotto? Sì, soprattutto nei primi giorni dopo la preparazione è buona cosa agitare/miscelare il liquido. Così facendo si aiuta l'aroma a mischiarsi bene con la base! Non è necessario esagerare, una miscelata ogni giorno è più che sufficente. Il liquido si "ossida" se compaiono bolle d'aria mentre agito? E' un male? Non esistono risposte certe alla domanda, si và ad opinioni. La mia opinione è che non sia un problema se si vanno a formare bollicine/vortici mentre si miscela.... a patto però di non aprire continuamente il contenitore! Così facendo infatti gli aromi volatilizzati possono fuoriuscire e quindi perdersi. Inoltre c'è l'eventualità che aromi particolarmente volatili non siano adatti ad essere trattati in questo modo, per tale tipo di aromi conviene una miscelazione lenta evitando la formazione di bolle Dopo quanto tempo sarà pronto il mio liquido? Più aspetto e meglio è? Dipende molto dal tipo di aroma utilizzato, esistono linee guida di massima che suggeriscono: Tabaccosi: almeno una settimana Fruttati: almeno tre giorni Tuttavia dipende da caso a caso, in linea di massima molti aromi,in particolare i tabaccosi, diventano più buoni col passare del tempo mentre alcuni fruttati tendono a smorzarsi se si attende troppo. Il modo migliore per scoprirlo è sperimentare e vedere ^^ Personalmente ritengo che molti tabaccosi diano il meglio dopo circa 3 settimane di attesa. A quanto corrisponde una goccia? Non esiste una risposta universale, dipende da cosa si usa per creare la goccia stessa! Molti aromi vengono venduti con un beccuccio che appunto crea goccie e non esiste una misura standard. Un facile espediente per sapere a quanto corrisponde una goccia del nostro aroma è il seguente: Versare l'aroma in un recipiente graduato contando le gocce fino ad arrivare a 2 ml. Quindi basta calcolare: Volume di una goccia = 2ml / n'di gocce Esempio: Ho versato 30 gocce per raggiungere i 2 millilitri. In questo caso, Volume di una goccia = 2 / 30 = 0.0667ml Ho sentito parlare di % di aroma, cosa significa? Come calcolo la mia? La % di aroma indica quanto aroma si è aggiunto nel totale del liquido. Un liquido di 20 ml con 10% indica che sono presenti 2ml di aroma! Sapendo il volume del liquido iniziale e quante gocce ci si sono versate basta calcolare: Volume liquido finale = Volume liquido iniziale + n'gocce*volume di una goccia % aroma = 100 - (Volume liquido di partenza * 100) / Volume liquido finale Esempio: Verso 30 gocce in 20ml di base. Volume liquido finale = 20 + 30*0.0667 = 22ml % aroma = 100 - (20 * 100) / 22 = 9% (che è altina!) Quante gocce di aroma devo aggiungere? E' buona cosa considerare che i gusti sono soggettivi ed il tutto dipende dall'aroma che si utilizza! Come buona indicazione si parte con 1 goccia di aroma ogni ml di base e poi ci si aggiusta a seconda dei gusti. In linea di massima si deve restare nell'intervallo 0.5gocce/ml (1 goccia di aroma ogni 2 millilitri di base) fino ad un massimo di 5gocce/ml. Aggiungere "troppo" aroma non è sempre efficace, è più consigliato invece partire aggiungendo poche gocce per poi provarlo ed eventualmente aggiustare il tiro aggiungendo più aroma! Partendo da aromi troppo forti invece sarebbe necessario aggiungere nuovamente della base neutra e non è immediata come operazione. Ho prodotto un liquido ma non sono soddisfatto, che fare? Soprattutto nei primi esperimenti è quantomento normale produrre risultati non esaltanti. Spesso i liquidi più deludenti sono quelli di cui non ci convince l'aroma poichè troppo debole o troppo forte oppure troppo dolce. La soluzione a questi problemi è di continuare a sperimentare finchè non si trova la giusta % di aroma! Inoltre mi sento di consigliare che, in linea di massima, i mix di più aromi sono più gradevoli rispetto ad aromi singoli! Giusto per fare un esempio che ho vissuto personalmente: Ho creato un aroma alla banana che risultava troppo dolce e nauseabondo.... insvapabile Ho creato un'altro aroma con banana ed un tabaccoso che si è rivelato esaltante!! Insomma, non buttate nel gabinetto i vostri aromi se non vi piacciono ma tentate di valorizzarli in mix ed a % diverse Che % di miscelazione dei componenti devo ottenere? La risposta giusta è che dipende dai gusti personali di ciascuno! Se non si hanno ancora le idee troppo precise su cosa si vuole è utile considerare che la maggior parte dei liquidi pronti è composta da 50%(Pg) 40%(Vg) 10%(H2O). Per chi non ama le percentuali ciò significa semplicemente che su 100 ml di liquido si hanno: 50ml di Pg, 40ml di Vg , 10ml di H2O In commercio e tramite miscelazione però si possono ottenere le % che desideriamo in base alla fumosità che vogliamo così come in base alla percezione di hit e aroma. Le più diffuse sono: Standard: 50%(Pg) 40%(Vg) 10%(H2O) Velvet: 0%(Pg) 80%(Vg) 20%(H2O) l'assenza di Pg pregiudica aroma e hit a favore della fumosità. Ice Blade: 95%(Pg) 0%(Vg) 5%(H2O) l'assenza di Vg pregiudica la fumosità a favore di hit ed aroma. Medium: 50%(Pg) 50%(Vg) 0%(H2O) l'assenza di acqua aumenta leggermente fumosità ed hit a discapito di una irrorazione affidabile della wick. Voglio ottenere una % di nicotina avendo una base a 36mg/ml, come faccio? Per ottenere le % di nicotina che desideriamo miscelando due basi basta eseguire un semplice calcolo per determinare quanta base a 36 di nicotina aggiungere. Facciamo un esempio, ho 1 litro di base neutra che voglio far diventare a 12 di nicotina usando una base di 36: A= quantità liquido che si vuole modificare (esempio 1litro=1000millilitri) B= nicotina da cui si parte (esempio 0, ma si può anche modificare una base con della nicotina! ) C= nicotina a cui si vuole arrivare (esempio 12) D= nicotina della base di cui disponi (esempio 36 ) E= quantità liquido da aggiungere Allora: E=A*(B-C)/(C-D) Nell' esempio: E=1000*(8-12)/(12-36)= 166,33 millilitri Se non si amano i calcoli consiglio l'utilizzo del calcolatore: http://www.svapo.it/tools/calcolatore/ Che strumenti devo usare? Se uno non vuole perderci la testa non è necessario comprare chissà cosa, in realtà basta solo almeno una boccetta vuota! Gli strumenti che però reputo più utili e consiglio a TUTTI sono i guanti in lattice per proteggersi dall'eventuale contatto dele mani con i liquidi contenenti nicotina! Come spero voi sappiate, la nicotina è tossica ed è sempre buona cosa evitarne il contatto con la pelle! Altri strumenti semplificano la vita sono: Boccette di vetro ambrato, per conservare al meglio i liquidi e lasciarli riposare adeguatamente. Siringhe ipodermiche con ago largo (con la base dell'ago rosa) per i travasi di liquido Beute graduate, per misurare e travasare i nostri liquidi Imbuti Contagocce Boccette di vetro o boccette di plastica? Per parere personale le boccette di vetro sono la scelta migliore. E' risaputo che il Pg abbia un'azione aggressiva contro la plastica e ciò risulta rimarcato proprio nel momento in cui lasciamo a riposare il liquido per miscelarsi all'aroma. Molti siti vendono boccette a buoni prezzi, vi linko alcuni dei migliori siti: www.bottiglie-e-vasi.it/Bottiglie-per-me...2fb8d9cb704350a81230 www.flaschenundverschluesse.de/Flaschen/...n-PP28:::1_4_11.html www.glas-shop.com/glasprodukte/apotheken...schenbraun/index.php hisvape.net/vapes/diy-do-it-yourself?sCo...ead855c219b80159b34a futurezig.de/de/Flaschen-mehr?x8460f=863...7b64c6ff2414093e1397 www.remedia.at/de-at/homoeopathie/Braung...iflaschen/p2015.html A cosa serve un agitatore magnetico? devo comprarne uno? Un agitatore magnetico è uno strumento che sfrutta il magnetismo per miscelare i nostri liquidi così da accelerarne la preparazione. Non è uno strumento indispensabile, è possibile creare aromi agitando con la forza delle braccia ed il risultato sarà valido ed assolutamente indistinguibile!! Ho sentito parlare di aromi organici, cosa sono? Sono più sicuri degli aromi industriali? Un aroma organico è un aroma ottenuto direttamente dal materiale a cui vuole assomigliare. L'esempio più noto riguarda gli aromi organici tabaccosi, questi si ottengono lasciando a macerare del tabacco puro in un solvente, in genere si usa il Pg, per estrarne appunto l'aroma. Detto fin da subito che non esistono studi scentifici certi....In linea di massima, per opinione personale, posso dire che non è affatto vero che siano più sicuri di aromi prodotti industrialmente/chimicamente. Se non trattati adeguatamente questi possono anchesì farci inalare molecole potenzialmente tossiche e dannose. Esistono siti e persone che producono questo tipo di aromi, hanno prezzi leggermente più alti di altri aromi ma a detta di molti e per esperienza personale sono di gran lunga più simili al gusto di tabacco vero. Sul forum questo argomento è stato trattato più volte, io stesso mi cimento nell'autoproduzione ed ho scritto la mia prima esperienza qui: Usando il tasto "cerca" troverete di sicuro molti altri spunti anche molto più sofisticati e dettagliati ^^ La nicotina ha una scadenza? Ufficiosamente no, la nicotina in teoria non scade. Le date di scadenza riportate sui flacconi dei liquidi sono messe più che altro per motivi legali di certificazione della stessa. Gli unici accorgimenti da tenere in mente sono di non lasciare i liquidi esposti alla luce del sole o a fonti di calore poichè in tali circostanze la nicotina può rispettivamente imbrunire ed il liquido stesso alterarsi con eventuale produzione di sostanze potenzialmente tossiche Ho cercato di rispondere al maggior numero di domande che io stesso mi posi all'inizio ed ho riportato molte informazioni lette quà e là.... spero di non aver annoiato nessuno e di non aver tralasciato troppe cose Se avete altre domande ponetele pure che io ed altri utenti vi risponderemo volentieri in questo topic ^^ In bocca al lupo a tutti e, voi neofiti, non demordete!! Vi assicuro che superato l impatto iniziale c è solo da goderne ed appassionarsi ancora di più
  2. PREMESSA Progettare e realizzare una resistenza (coil) per i nostri atomizzatori rigenerabili, richiede oltre che la manualità per poterlo fare, una sorte di “cognizione di causa” su cosa si vuol ottenere e su come potremmo ottenerlo. Capita spesso, fin troppo spesso, che qui al forum vengano richieste informazioni su come eseguire una coil, intuendo da subito che chi lo chiede non ha nessuna o poca dimestichezza sull'argomento. Purtroppo in molti casi, si palesa neppure la voglia di far sue un minimo di basi per rendersi in parte autonomi. Spesso le richieste sono del tipo: “ho questo filo, quante spire su che diametro?”, avuta la risposta, un bel ciao e arrivederci alla prossima coil. Questa guida nasce senza pretese di cambiare certi mal costumi, ma con il solo scopo di illustrare il funzionamento di un calcolatore on-line (disponibile anche in APP), nello specifico si parla di Vapez.fr, un calcolatore semplice e intuitivo che non prevede l'utilizzo di fili compositi e mette a disposizione un limitato numero di informazioni sulla coil che andremmo a realizzare. Inizialmente ero partito con l'intenzione di illustrate in modo veloce e semplice il solo funzionamento del calcolatore, poi non ho potuto fare a meno di farcirlo con alcuni dei concetti o teorie che fanno parte di questo tema, tanto è che questa guida potrebbe apparire come pesante e poco fruibile per chi si approccia per la prima volta su questo campo. Il mio scritto non è certo materia di studio per i vecchi vapers e nemmeno per giovani intraprendenti, un lavoretto umile per vapers umili alle prime armi che vogliono rendersi autonomi sulla rigenerazione. ☺️ Mi vien da sorridere a pensare a quei dinosauri rimasti qui al forum che all'alba dello svapo un calcolatore nemmeno ce l'avevano, tanto di cappello. INTRODUZIONE La resistenza che andremmo a creare per il nostro atomizzatore, che nella quasi totalità dei casi è a forma di bobina, ha la funzione di convertire l'energia elettrica fornita dalla batteria in calore, e tramite il contatto con il veicolatone del liquido (cotone, wick, mesh) trasferire questo calore al liquido in modo che evapori. Il calcolatore non è altro che uno strumento pratico che permette al vaper di progettare la propria coil senza commettere grossolani errori, lo stesso vaper deve però avere una buona idea di partenza su che tipo di coil inserire nell'atomizzatore. Faccio un esempio banale ma efficace, devo progettare una coil per un tiro di guancia su un kayfun mini v3, dovrò pur sapere che non posso spingere questo atom ad esempio a 35W per un tiro di guancia; dovrò pur sapere che una resistenza di diametro interno da 3,5mm non è funzionale in base alle dimensioni del deck del kayfun; come del resto un filo di diametro da 0,64mm (22ga) non può essere bloccato dalle viti in dotazione sul deck. Ha senso fare una coil da 1,2ohm su un goon? VAPEZ.FR Link on-line : http://vapez.fr/tools/coil/ APP per smartphone con Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=net.itech.coilcalculator Oppure cercate l' app MicroCoil Calculator tramite le funzioni del vostro telefonino. Il CALCOLATORE [1] In questo menù a tendina avrete la possibilità di scegliere il tipo di filo e la sua forma con il quale intendete realizzare la vostra coil. Kanthal A1 : lega di sezione circolare composta da ferro, cromo e alluminio.Kanthal A1 – Plat : lega di sezione piatta come un nastro (ribbon) i suoi valori geometrici sono altezza e larghezza espressi in millimetri, la misura più grande in genere si riferisce alla larghezza, quella più piccola all'altezza (es. 0,5x0,1). Kanthal D : lega di sezione circolare composto da ferro, cromo e alluminio in percentuali diverse dal più noto kanthal A1, questa lega è leggermente meno resistiva del più usato Kanthal A1 e leggermente più reattiva, le differenze restano comunque minime. NiChrome : si tratta della lega conosciuta come Ni80, composta da un 80% di nickel e il restante in chromo, come resistività e reattività è considerata una via di mezzo tra il Kanthal A1 e l'acciaio SS316L.Inox 316L : anch'esso una lega, conosciuto come acciaio inossidabile, resistente alla corrosione, bassa resistività elettrica. Bakero: filo flat o ribbon, introvabile e con pochi o nessun dato reale sulle specifica, pare sia un filo che deriva dalle filippine, dovrebbe trattarsi di una lega che contiene il platino il quale ha una alto punto di fusione, tuttavia il calcolatore lo vede come un normale ribbon in kanthal. Fettuccine : ovvero il classico filo appiattito come un nastro dove andremmo ad impostare larghezza e altezza e la sua resistività, conosciuto come ribbon. Classico filo roud a sezione circolare. Il ribbon [2] In questo campo troviamo il valore della resistività del materiale, il quale cambia in automatico al variare del materiale impostato sul campo [1], la resistività sarebbe la capacità di un dato corpo, quindi la sua dimensione e il materiale di cui è composto, nell'opporre resistenza al passaggio di scariche elettriche, tale valore è espresso in Ω mm²/m , un valore che rappresenta la resistenza di uno spezzone di quel materiale lungo un metro la cui superficie di sezione sia di 1 mm². Il valore presente su questo campo può essere modificato manualmente, questo ci permette di inserire le resistività di materiali diversi da quelli presenti sul menù a tendina sul campo [1], ad esempio se sul menù a tendina del campo [1] lasciamo impostato il materiale kanthal e poi sul campo [2] cancelliamo il valore 1,45 e lo sostituiamo con 1,11 avremmo dei risultati inerenti al Nichrome 60, dove 1,11 è appunto la sua resistività. Se cambiamo manualmente il valore sul campo [2] ricordiamo che questo rimarrà in memoria in corrispondenza del materiale scelto sul menù a tendina, per tornare alle impostazioni di default occorre reimmettere il valore iniziale o fare un aggiornamento della pagina. Se pensiamo di progettare una coil di 1 ohm e questa coil deve avere un determinato diametro ed una larghezza ben definita, considerando appunto le dimensione del deck dove sarà inserita, la resistività del materiale ha un ruolo molto importante. Qui sotto una tabellina dei valori di resistività dei materiali più usati. Kanthal A1 => 1,45 Ω mm2/m Kanthal A => 1,39 Ω mm2/m Kanthal D => 1,35 Ω mm2/m Nichrome 60 ( Ni 60%, Cr 15%, Fe 25%) => 1,11 Ω mm2/m Nichrome 80 (Ni 80%, Cr 10%) => 1,09 Ω mm2/m Nichrome 90 (Ni 90%, Cr 10%) => 0,70 Ω mm2/m Ni200 => 0,096 Ω mm2/m SS 316L => 0,75 Ω mm2/m SS 317L => 0,79 Ω mm2/m SS 304 => 0,73 Ω mm2/m SS 430 => 0,60 Ω mm2/m NiFe30 (Resistherm - Ni 70% - Fe 30%) => 0,20 Ω mm2/m (TCR 520) NiFe48 (Ni 52% - Fe 48%) => 0,37 Ω mm2/m (TCR 400) Utile può essere anche conosce e saper applicare la formula per ricavare la resistività del materiale di un filo conoscendone il suo diametro e la sua resistenza al metro, quest'ultimo dato viene fornito in alcuni shop specializzati sull'acquisto di fili per lo svapo. r = raggio del diametro del filo [3] in questo campo, va impostato il diametro del filo con cui vogliamo eseguire la nostra coil, il diametro è espresso in millimetri, con i pulsanti + e – possiamo salire e scendere con il valore del diametro, per comodità affianco alla prima immagine ho messo una tabella per la conversione delle misure espresse da gauge in mm. [4] Diametro interno della nostra coil, in pratica il diametro del tondino su cui andremmo ad arrotolare la nostra coil. [5] Numero delle spire eseguite con il filo, possono essere complete, ad esempio 5 oppure avere un avanzo di mezza spira, con i tasti + e – si aggiunge o toglie mezza spira alla volta, per facilitare la comprensione dei casi in cui si deve contare la spira intera o la mezza spira, potete fare riferimento alle immagini. Come potete immaginare guardando le immagini quando i contatti sono su lati opposti rispetto alla posizione della coil il numero di spire è sempre intero, mentre ci saranno sempre "mezze spire" se i contatti sono entrambi sul medesimo lato. Le coil che hanno spire che interpongono uno spazio tra una e l'altra sono chiamate coil a spire spaziate o spaced coil, quelle dove le spire si toccano sono chiamate micro coil. [6] In questo campo, anch'esso modificabile con i tasti + e – abbiamo la misura dei piedini (o leg) della coil espressa in mm, ed intesa come la distanza tra la mezzeria della coil e dove il piedino viene bloccato dalle torrette. [7] Qui avremmo il valore della resistenza espresso in ohm, diretta conseguenza di come abbiamo impostato i dati nei campi che stanno sopra, al variare di uno dei parametri sui campi da [1] a [6] varierà anche il valore della resistenza. [8] Heat flux, ecco uno dei parametri più importanti, come spiegarlo senza troppi tecnicismi magari poco comprensibili? Ci vorrebbe un'altro al posto mio. Potremmo iniziare dicendo che all'aumentare del calore del vapore possono variare anche le sfumature degli aromi percepiti, ci possono essere sfumature che vengono percepite con una temperatura del vapore più fredda, altre invece che tendono a venir fuori con vapore più caldo, in linea generale con l'aumentare della temperatura del vapore si riscontra una diminuzione dell'aroma. A oggi un po' tutti i calcolatori on-line come questo, colorano con il verde l'heat flux ottimale, ossia una fascia di valori dove l'aroma è percepibile, solitamente questa range va da 0,180 W/mm² a 0,330 W/mm². Meglio però rimanere più concentrati sul valore numerico di tali valori che sulla colorazione che potrebbe essere in disaccordo con il nostro palato e che può variare da calcolatore a calcolatore se siamo abituati ad usarne più di uno. Non è neanche un valore che possa essere considerato perfetto, poiché un valore di 0,260 W/mm² che potremmo considerare così per esempio perfetto per l'atomizzatore X potrebbe essere del tutto fuori luogo per l'atomizzatore Y. Quindi una data coil con un valore numerico di heat flux progettata per un atomizzatore potrebbe essere inadatta ad un'altro, sebbene la stessa coil possa essere inserita sul suo deck, questo perché tale valore poi nella realtà è influenzato da altri fattori, quali flusso dell'aria (quantità, direzione), apporto di liquido fresco, capacità di tutto l'atom di dissipare il calore. In sostanza l'heat flux che risulta dal calcolatore è un dato molto importante, un punto di partenza ma non sempre di arrivo, utilissimo per non essere fuori parametri di molto, ad esempio 0,12 W/mm² , oppure 0,430 W/mm², poi sarà il nostro palato a dirci quale è la miglior soluzione in base al vapore realmente prodotto dal nostro atomizzatore, in questo caso se siamo in elettronico e abbiamo progettato la nostra coil in modo che restituisca un W/mm² di 0,220 a 3,7v, abbiamo la possibilità tramite il circuito di partire con una potenza inferiore, ad esempio corrispettiva a 3,3v e poi salire finché non troviamo il giusto compromesso tra calore del vapore, quantità e resa aromatica, ecco che magari scopriremo che per quel dato atomizzatore e quella coil il nostro heat flux ideale è di 0,250 W/mm². Se avete notato ho parlato di alzare la potenza (W) per trovare un heat flux ideale (W/mm²), ebbene si, se non ci avete fatto caso al salire e scendere della potenza utilizzando i stati + e – del calcolatore nel campo [11], salirà e scenderà anche il valore di heat flux, non potrebbe essere altrimenti visto che tale valore è espresso in W/mm² dove appunto sono presenti i watt. Tutto sommato se facciamo una coil non propriamente adeguata al nostro atomizzatore con un heat flux che non ci soddisfi possiamo aggiustare il nostro svapo regolando la potenza, questo su circuito elettronico, ma in meccanico? 🤔 No, in meccanico no, saremmo costretti a rifare la coil da subito se il vapore che esce dal nostro atomizzatore non ci soddisfa. In meccanico, più che in elettronico, nel progettare la nostra coil il parametro heat flux risulta essere più importante che mai, se consideriamo appunto che una batteria a piena carica al netto di eventuali dispersioni dovrebbe lavorare su una tensione nominale di circa 3,7v, va da se che noi dovremmo progettare una coil che lavori bene con un heat flux ottimale tra quella tensione e quella di batteria quasi scarica (circa 3.2-3.3V). L'heat flux sarebbe la potenza per unità di superficie, se la stessa potenza viene applicata in meno superficie, avremmo un valore calorico più alto, se invece è applicata a più superficie, ad esempio più spire, avremmo meno calore perché vi sarà più effetto di dissipazione. Il concetto può essere dimostrato anche sul calcolatore, mantenendo fissa la potenza ed aumentando l'unità di superficie aggiungendo una spira o salendo con il diametro avremmo un heat flux che scenderà di valore. Consiglio vivamente di leggersi la discussione Resa e parametri di regolazione per approfondire questi concetti. [9] In questo campo troveremo il valore della potenza, sono i watt erogati sul rapporto tra il valore della resistenza e la tensione (volt) impostata sul circuito, oppure quella residua della batteria nel caso di una box meccanica o di un tubo. La potenza erogata alla coil è in relazione con la tensione e la resistenza, alzando o abbassando la tensione nel campo [11] avremmo un innalzamento o diminuzione dei watt, stesso effetto lo si avrà se cambierà il valore della resistenza, agendo sui parametri da [1] a [7] lo potremmo verificare direttamente sul calcolatore. Cosa altrettanto importante è che i watt sono parte del valore W/mm², ovvero dell'heat flux, il quale varierà se variano i watt. [10] Qui abbiamo la corrente generata dalla coil. Se si utilizzasse un sistema con regolazione elettronica questo valore indicherebbe solo la corrente che dal circuito va alla coil e non la corrente che il circuito preleva dalla batteria [vedi il link "Corrente prelevata dalla batteria nei device elettronici" su FAQ e Concetti utili ]. In questo caso il dato servirebbe solo per verificare che il valore non ecceda gli eventuali limiti di erogazione del circuito. Al contrario questo è un valore da monitorare con molta attenzione su un sistema meccanico puro per capire se tale corrente sia superiore a quella di scarica continua della batteria che stiamo attualmente usando, una valore da considerare per preservare la salute della batteria e, soprattutto, per metterci in sicurezza. Dobbiamo perciò conoscere anche le specifiche della batteria che stiamo utilizzando. Un solo esempio senza dilungarmi troppo, stiamo progettando una coil da 0,47 ohm su box meccanica per uno svapo semi polmonare che a 3,7v di tensione nominale il calcolatore ci indica che la corrente necessaria è di 7,82A, la nostra batteria ha le seguenti specifiche: Panasonic NCR18650B 3350mAh – 6.7A, come potete veder la corrente di scarica indicata dalle specifiche della batteria è di 6,7A, quella indicata sul calcolatore è di 7,82, la corrente necessaria è dunque superiore a quella che la batteria può fornire, senza considerare poi che è buona norma tenere dei margini di sicurezza, dunque la batteria è inadatta, o la si cambia con una di almeno 10A di scarica o si cambia la coil che stiamo progettando. [11] Agendo sui tasti + e – potremmo variare la tensione e simulare come cambiano i valori dell'heat flux, della potenza e dell'assorbimento di corrente, potremmo così simulare cosa può succedere nel caso in cui la coil fosse utilizzata in una box con circuito, utile è la possibilità di variare la tensione anche e soprattutto se si programma e realizza una coil per poterla usare in un sistema meccanico, ad esempio una box a lamelle, in questo caso imposteremmo la tensione a 3,7v che sarà la tensioni nominale di esercizio della nostra batteria, sul calcolatore poter variare la tensione è utile ad esempio per rendersi conto di: come cambiano i valori di heat flux e Ampere se utilizziamo una box meccanica limitata a 50W. osservare il cambiamento dei valori al calare della tensione della batteria (3,7v--->3,6v--->3,5v--->ecc...) su una meccanica pura. [12] Il numero di resistenze che andremmo ad inserire nel nostro atomizzatore. Programmate sul calcolatore una resistenza a vostro piacimento e poi portate questo contatore a 2, vedrete che il valore in ohm si dimezzerà, la potenza verrà raddoppiata così come la corrente necessaria, mentre il valore dell'heat flux rimarrà invariato. [13] Il numero di fili dello stesso tipo con il quale realizziamo la resistenza, portando a 2 il contatore otterremmo le medesime reazioni che otterremmo con il contatore del campo [12]. La coil realizzata sarà di questo tipo, una parallela. Sono due resistenze che corrono in parallelo, questo tipo di resistenza viene chiamata appunto parallela, una doppia coil monoposto utile per andare in subohm con spazi contenuti o per raggiungere valori con fili più sottili, magari perché al momento non abbiamo a disposizione un filo più adatto. Volendo possiamo sfruttare questo campo anche per coil con fili Twistati. Il calcolatore nel campo [13] interpreta la coil sempre come una parallela, due fili che scorrono uno affianco a l'altro, con un filo twisted (vedi fig. sopra) con un passo (P) non troppo stretto, ad esempio di 2 o 2,5 mm otterremmo valori reali che si avvicinano a quelli del calcolatore, approssimativamente otterremmo un incremento della resistenza nell'ordine di un 10% 15% (perché usiamo più filo) e un minor valore dell'heat flux sempre nell'ordine di un 10% 15%. In sintesi il calcolatore può essere usato anche per fili twistati, i valori che ne usciranno saranno valori comunque attendibili, maggiore attenzione va posta nel caso in cui si voglia utilizzare questo metodo per creare resistenze estreme. [14] Lunghezza del filo utilizzato per realizzare la coil, spire e piedini compresi, ovvero tutto il filo utilizzato da dove viene serrato sulla torretta del positivo a quella del negativo. Se otterremmo ad esempio un valore di 10cm dovremmo avere a disposizione più di 10cm di filo per realizzare la nostra coil. Suggerisco di tagliare uno spezzone di filo di almeno 5 cm più lungo del valore che esce in questo campo. [15] La larghezza della nostra coil, questo valore non è altro che il prodotto del diametro del filo per il numero di spire, qui la larghezza intesa come una micro coil (spire attaccate), nel caso di coil con spire spaziate la larghezza nella realtà sarà maggiore, in alcuni calcolatori più evoluti è possibile impostare il passo tra una spira e l'altra, tuttavia è un valore di poca importanza che influenza solo in minima parte il valore in ohm della resistenza finale. Esempi di coil 1-1,2 ohm per atomizzatore per tiro di guancia, diversi materiali. Atom wasp nano un atomizzatore che si presta bene alle parallele. Goon, doppia coil da utilizzare su meccanica non limitata. Ribbon in ni80 per un 18mm in bf sul quale è necessario tenere molto basso l'heat flux. FAQ e Concetti utili. Micro coil o spaced coil? Ho tre fili dello stesso diametro in kanthal, ni80 e ss316L voglio fare una resistenza da 1ohm, con quale filo posso ottenere la coil più reattiva? Una volta si utilizzava un heat flux di 0,350 W/mm², cos'è cambiato ora? Link 1 Link 2 Quali attrezzi per iniziare a rigenerare? Link 1 Link 2 A quanti Watt devo usare la mia coil? Corrente prelevata dalla batteria nei device elettronici Scegliere il diametro della coil La legge di ohm I materiali più usati ..................................................................... Un dovuto ringraziamento a @johnnymax e a @DrGi per avermi seguito nella stesura di questa guida.
  3. Scegliere le batterie

    1 - Introduzione Ho notato che a volte ci sono domande ricorrenti sulle batterie. Questo porta al moltiplicarsi delle discussioni sul forum, nonché alla frammentazione delle risposte che gli utenti piú preparati possono dare. Nel caso questo post sia una replica di una discussione giá presente che non sono riuscito a trovare mi scuso in anticipo. Con questo post cercheró di coprire le informazioni di base relative alla scelta della batteria, partendo da come determinare i requisiti che deve avere per l'uso che se ne decide di fare. Inoltre é un buon modo per festeggiare il ritorno online di svapo.it nella sua nuova veste. GRAZIE Amministratori. 2 - Info e Specifiche Prima di tutto, esistono molti tipi di batteria al litio, ed a seconda della mod/box che andiamo ad utilizzare sará necessario scegliere quella di dimension appropriate. Le dimensioni sono date nella sigla che identifica la batteria, ad esempio una 18650 ha un diametro di 18 mm (da cui il 18), é lunga 65 mm (da cui 650 essendo la lunghezza riportata in decimi di mm) Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Battery_nomenclature#Size_code Gli altri parametri di interesse nel nostro caso sono il tipo di chimica della batteria, la capacitá, il voltaggio nominale e la massima corrente di scarica continua. Una succinta spiegazione delle varie chimiche si puó trovare qui: https://batterybro.com/blogs/18650-wholesale-battery-reviews/18880255-battery-chemistry-finally-explained ma come sempre il vostro miglior amico in caso di dubbi é google. L'unica nota importante, scegliere una batteria che in caso di cortocircuito o surriscaldamento non dia adito ad esplosioni particolarmente rapide e violente. In genere vengono consigliate IMR o INR. La capacitá é spesso espressa in mAh (milli-ampere-ora) ed identifica quanta "corrente elettrica" la batteria contenga. Maggiore il valore maggiore l'autonomia (a paritá di altri fattori) Il voltaggio nominale é il voltaggio medio a cui la batteria opera, generalmente é di 3.7 V. La massima corrente di scarica continua é espressa in A (ampere) o C (un fattore per calcolare questo valore a partire dalla capacitá). Il valore in A é uguale alla capacitá (in Ah) moltiplicata per C. Esempio: Un'ipotetica batteria 18350 ha una capacitá di 1000 mAh ed un valore C di 8, la sua corrente di scarica continua é di 8 A 1000[mAh] / 1000[mA/A] = 1[Ah] capacitá 1[Ah]*8[C] = 8[A] scarica continua 3 - Scelta della batteria In linea di principio non esiste una batteria migliore in termini assoluti, ma solo la piú adatta all'uso che ne dobbiamo fare. Le batterie al litio in genere hanno uno "scambio" tra capacitá immagazzinata e valore si scarica, maggiore la prima minore il secondo e viceversa. Ne consegue che la batteria migliore per il nostro uso é quella che fornisce sufficiente corrente di scarica da consentire un uso in sicurezza mantenendo la maggior capacitá possibile. Se necessitiamo di soli 5-6 A di scarica per il nostro setup una batteria da 25 A sará deleteria, dal momento che per ottenere una performance che non usiamo é necessario sacrificare la capacitá. Una nota a parte va fatta sulla "marca" della batteria. I produttori di celle al litio sono molto pochi (che io ricordi solo Sony, Samsung, Panasonic ad LG). Batterie con marchi differenti sono comunque prodotte da loro, acquistate in stock da altre aziende, coperte con il loro logo e rivendute. La mia personale posizione é di acquistare direttamente celle dei produttori originali. Questo dovrebbe garantire che la batteria sia realmente conforme alle specifiche dichiarate dal produttore. Vediamo ora come valutare quali prestazioni necessitiamo dalla nostra batteria cosí da poterla scegliere con cognizione di causa. 4 - Calcolo per meccanico In u big battery meccanico la quantitá di corrente che verrá richiesta alla batteria dipende direttamente dal valore della resistenza che andremo a mettere nell'atom: A = V/R Il valore di voltaggio da usare é quello della batteria a piena carica (in genere 4.2V) essendo quello che porta alla maggiore richiesta di corrente. Man mano che la batteria si scarica questo valore andrá progressivamente calando). Per rimanere in sicurezza é necessario ignorare possibili cali di voltaggio dovuti alla conduttivitá del big battery, il calo di voltaggio sotto carico della batteria, ed aggiungere un 10-20% circa al risultato (valore spannometrico). Questo garantisce che la batteria in uso anche in caso di malfunzionamento od attivazione accidentale sia in grado di scaricarsi in sicurezza Esempi: Nel mio kayfun faccio una coil da 1 ohm, la batteria che necessito ha un minimo di 5 A di scarica continua: V = 4.2 (a pieno carico) A = 1.2 [margine di sicurezza] * 4.2 [V] / 1[Ohm] Ho appena comprato un rda, e ci monto 2 coil in parallelo per una resistenza finale di 0.3 ohm. La mia batteria deve avere almeno 17 A di scarica continua: V = 4.2 (a pieno carico) A = 1.2 [margine di sicurezza] * 4.2 [V] / 0.3[Ohm] 5 - Calcolo per elettronico A differenza di un meccanico un big battery elettronico ha un circuito che si frappone tra la batteria e la resistenza. In questo caso il valore da considerare é il wattaggio che impostiamo. Questo é uguale ai due lati del circuito (salvo perdite di efficienza dello stesso) e quindi puó essere utilizzato ai nostri fini. Per calcolare il prelievo massimo alla batteria é necessario conoscere il voltaggio a cui il circuito la indica come scarica (in genere 3 o 3,2 V). Ipotizzando che l'efficienza del circuito sia almeno del 95%, e sapendo che: W = A*V otteniamo che la capacitá di scarica necessaria é uguale a: A = W / (V*0.95) = W / 2.85 (per batterie che staccano a 3V). Esempio: Regolo la mia VTC mini su 14W. Quando erogo la box richiede 5A o meno alla batteria. A = 14/(3*0.95) Cambio atom e imposto 60W. Ora necessito di una batteria da 20A circa per essere in sicurezza. 6 - Manutenzione e sicurezza I consigli qui sono pochi e semplici. - Non scaricare sotto ai 3 V - Non caricare sopra ai 4.2 V - Non bagnare - Non rompere - Non cortocircutare - Non surriscaldare - Non usare al di fuori delle specifiche di utilizzo In caso di box con piú di una batteria (ad esempio noisy cricket, rx200 etc.) le batterie usate devono essere uguali, e venire trattate come se fossero una coppia indissolubile. Quindi scaricarle assieme, caricarle assieme, non mischiarle con altre, non disaccoppiarle, etc. Una spiegazione migliore di quella che posso dare io la trovate qui: http://guidetovaping.com/2016/01/10/how-important-are-married-batteries/ Infine, non portare batterie in tasca o nello zaino/borsa, senza coprirle con un portabatteria. Si trovano su FT••••• a 1$, ed evitano che gli altri oggetti possano creare un cortocircuito nelle nostre tasche. https://www.f•••••/products/1425/10011148/2605400 Se la pellicola della batteria si rovina va sostituita con una nuova. Per sapere come, basta guardare qui: 8 - Domande e risposte D - Il post fa schifo! R - Scrivine uno migliore. D - Il post é troppo lungo, come trovo quello che cerco? R - Ctrl-F é tuo amico D - Ma alla fin fine, tu cosa usi? R - Samsung 25R D - I link forniti non sono in italiano, come li leggo? R - Copia l'indirizzo qui: https://translate.google.it/?hl=it D - Ho trovato un errore, come lo segnalo? R - Purtroppo capita di sbagliare. Se trovi un errore segnalalo con una risposta cosí da evitare che altri utenti seguano informazioni errate. Grazie per la collaborazione. D - Sei un esperto? Sei affidabile? R - No. Il contenuto del post sono le informazioni che ho raccolto sinora ed alcune mie opinioni. Se hai dei dubbi chiedi a chi é qualificato. D - Mi interessa trovare altre informazioni, dove guardo? R - Qui sul forum, nel caso puoi sempre cercare con google usando la stringa: site:svapo.it chiave di ricerca. D - Ti riferisci a batterie protette o non protette? R - Non protette. D - Posso avere un disegnino? R - https://batterybro.com/pages/18650-battery-safety Si ringrazia l'utente @Il_Puma per aver postato questo Tool: ""Questo tool ti permette di cercare facilmente e rapidamente la data di produzione di qualsiasi tipo di batteria 18650 dei marchi: Samsung - Sony - Panasonic - Sanyo e LG"" --> 18650 Tool <--
  4. Confronto vari tipi di cotone

    Un mio amico, Stefano di Concetto, ha messo a confronto alcune delle più usate marche di cotone che adoperiamo per l'alimentazione dei ns sistemi di svapo. La voglio condividere con voi.......sperando di farvi cosa gradita Confronto Muji, Fiber Freaks, Cotton Bacon V2, Native Wicks by Stefano di Concetto E' da qualche tempo che volevo fare questa prova comparativa tra vari mezzi di trasporto del liquido, sono sempre stato attirato da sistemi alternativi al semplice cotone, convinto che ci potessero essere sistemi migliori. Premessa, Hardware e condizioni del test. Premessa d'obbligo viste le richieste che a volte mi arrivano in pm, tutte le confezioni oggetto della prova sono state da me regolarmente acquistate sui diversi siti da cui compro regolarmente con normali ordini, ho utilizzato a rotazione i vari supporti sui seguenti atom: - Kayfun lite plus 2014 sempre settato con ni200 con varie coil - Ataman V2 sempre settato con kanthal - Ubertoot UTA2 sempre settato con kanthal Nelle Varie sessioni di svapo, ho sempre utilizzato gli stessi liquidi che uso abitualmente, ho cercato per quanto mi è stato possibile di confrontare i vari sistemi almeno 1 volta con lo stesso liquido in modo da poter meglio notare le differenze in resa dei “cotoni” utilizzati, nelle prove ho coinvolto anche la mia compagna per aver un ulteriore parere, che non fosse solo il mio. Ho individuato 3 parametri per poter dare un giudizio il più obbiettivo possibile sui vari sistemi, non ne uscirà un vincitore questo post vuole essere un semplice confronto. MUJI http://www.muji.eu/pages/online.asp?Sec=17&Sub=70&PID=4479 Descrizione Il muji credo che sia il cotone più utilizzato in assoluto nei sistemi da svapo grazie al suo imbattibile rapporto prezzo/ prestazioni. Viene venduto sui vari siti di svapo che tutti conosciamo, ma il vero risparmio lo si ha acquistandolo direttamente dal sito della Muji, o dai pochi shop fisici esistenti, viene venduto in pacchi da 140 Pad al prezzo di 3 euro al pacco portando il prezzo del singolo pad a 2 centesimi. I pad presentano le facce esterne in una densità maggiore e maggiormente compatte rispetto allo spessore interno, tanto che l'uso abituale è aprire i pad e utilizzare per la rigenerazione solo la parte interna maggiormente vaporosa e spumosa. I pad nascono come articoli da trucco, propriamente come cotone struccante, per quanto io abbia setacciato la rete a caccia di informazioni da nessuna parte ho trovato informazioni sulla garanzia di igiene e coltivazione del cotone utilizzato dalla muji, in quanto l'uso per cui sono finalizzati non richiede certificazioni di alcunché, l'unico dato è riportato nelle Faq del sito della muji che assicura che tra le mission aziendali c'e' l'uso di materiali nel pieno rispetto ambientale, nulla è riportato sull'eventuale uso di pesticidi e/o sostanze che potrebbero risultare dannose se inalate. Uso L'uso nei sistemi da svapo è veramente facile e permette una buona dosabilità della quantità utilizzata, il suo grosso limite e maggior difetto è che nei primi 3-5 ml svapati rilascia un retrogusto amarognolo che devia decisamente l'aroma del liquido, ha la tendenza ad imbeversi in maniera costante come è naturale che sia, visto il cotone grezzo di cui è composto, questo fa si che se abbandoniamo il pv tra una sessione di svapo e l'altra i primi tiri saranno necessariamente molto grassi dovendo eliminare l'eccesso di liquido sulla coil, sempre nei primi ml ha la tendenza ad abbattere la resa aromatica del liquido, è quindi necessario un lungo tempo di rodaggio prima che esprima al meglio il liquido che stiamo svapando. Il suo grande pregio è l'economicità di esercizio per ora imbattuta, con un singolo pad si arrivano a fare 7 – 8 cambi di cotone portando il costo del singolo cambio all'irrisoria cifra di 3 millesimi di euro! Uso e manualità 8/10 Resa 5/10 economia d'uso 10/10 FIBER FREAKS http://www.fiberfreaks.com/ Descrizione E' l'unica fibra non discendente dal cotone, è composto da Lyocell una fibra derivata dalla cellulosa attraverso un processo di fabbricazione che prevede l'uso di solventi organici. Prodotto francese che come riportato sul sito del produttore, è stato studiato e messo a punto nei laboratori del CETELOR,http://www.cetelor.com/, laboratorio di ricerca nel campo tessile certificato secondo la normativa europea ISO 17025. Il prodotto viene confezionato in pacchi da 4-5 grammi sotto vuoto e richiudibili, dopo aver subito un processo di sterilizzazione con una metodologia pionieristica che non altera le qualità della fibra ma che non è riportata sul sito del produttore, viene ovviamente garantita la totale assenza di solventi organici, pesticidi e quant'altro possa determinare la presenza di sostanze pericolose nello svapo. E' prodotto in 2 differenti densità, la 1 del tutto simile come consistenza e uso al tradizionale cotone e adatta a qualsiasi tipo di atomizzatore, la 2 decisamente più compatta si presenta in pad che devono essere tagliati con l'uso di forbici e lavorati manualmente più adatto ad atom che richiedono una maggior afflusso di liquido come i genesis. Viene normalmente commercializzato intorno ai 4,50 Euro portando il costo del singolo grammo a 0,90 centesimi, decisamente più costoso del Muji. Il principio su cui si basa per il trasporto del liquido è la capillarità, in quanto attorno ad ogni fibra del Fiber il liquido forma una sorta di rivestimento che non impregna la fibra e che assomiglia molto al principio di funzionamento della mesh ecco perché il produttore oltre alla frase costruito da Vaper per i vaper riporta come denominazione del suo prodotto la mesh di cellulosa. Uso L'uso della densità 1 non prevede difficoltà di sorta essendo del tutto assimilabile al tradizionale cotone, può essere strappato e lavorato con le mani, anche se ha una consistenza e una resistenza allo strappo più alta del cotone, a volte si formano piccoli “grumi” che ne ostacolano l'inserimento nella coil, ma una semplice pressione con le dita o meglio con le unghie risolvono il problema. L'uso della densità 2 invece prevede assolutamente l'uso delle forbici per tagliare la quantità necessaria, e una conseguente lavorazione con le dita per ottenere il rotolino di materiale da inserire nella coil, personalmente uso la densità 2 solo su atom come il bf99. La resa ottimale richiede qualche tiro per mandare a regime il fiber, dopo 4 o 5 tiri il fiber dà subito il massimo delle sue prestazioni la resa aromatica è decisamente superiore al muji ma aggiunge una dominante dolciastra ai liquidi in uso che sinceramente non ho capito nelle mie prove se sia un esaltazione delle note dolci dei liquidi o un aggiunta data dal fiber. La resistenza al calore è decisamente superiore al muji, non mi è mai capitato anche su sistemi privi di TC di trovare allo smontaggio le fibre ingiallite da scottature della coil come invece mi è capitato col muji, assolutamente superiore anche il trasporto del liquido che avviene sempre ai massimi livelli consentendo di riprendere la svapata anche dopo le pause senza la sensazione di uno svapo maggiormente grasso. I dati del produttore riportano come sia possibile ottenere dalle 100 alle 150 sostituzioni di cotone per ogni pacchetto che nel caso peggiore portano ad un costo per singola sostituzione a 0,045 centesimi. Uso e manualità 8/10 Resa 8/10 economia d'uso 7/10 COTTON BACON V2 http://www.wicknvape.com/ Descrizione La storia del Cotton Bacon prodotto dalla wick n'vape iniziò decisamente male, la versione 1 del cotton bacon all'uso rilasciava sapori amari e poco piacevoli, che fecero precipitosamente tornare sui propri passi il produttore, che rilasciò in tempi brevi la V2 che sto utilizzando dichiarando che il nuovo processo di fabbricazione eliminava totalmente il problema di sapori e sostanze contenute nel cotone. Il cotone della Wick n'Vape viene dichiarato sulla confezione come di grado farmaceutico, fibre di cotone americano altamente selezionate, che il produttore dichiara di lavorare e imballare in stanze sterili e pulite, nella confezione viene riportata la dicitura che l'esclusivo processo di fabbricazione rimuove qualsiasi traccia di pesticidi, impurità e olii naturali. Non viene riportata ne sul sito ne sulla confezione alcuna dichiarazione di conformità a qualsiasi standard né europeo né americano. E' contenuto in buste sigillate da 10 grammi sotto vuoto e richiudibili. Vendute a circa 7 euro nei vari siti portando il costo per grammo a 0,7 centesimi. Ogni busta contiene 10 “barre” di cotone che si presenta bianchissimo, ed assolutamente privo di qualsiasi puntinatura scura come avviene invece per il muji, al tatto è soffice estremamente vaporoso e un po' polveroso, rilasciando piccole particelle di cotone. Estremamente facile nell'uso e nella manualità non pone il benché minimo problema di strappo e non offre nessuna resistenza all'ingresso nella coil risultando più scorrevole del fiber. Il trasporto del liquido avviene come in tutti i cotoni per imbibimento della fibra di cotone della quale è composto. Uso Fin dal primo tiro il cotton bacon rilascia le sue migliori prestazioni, non richiede nessun periodo di rodaggio, rilasciando da subito un aroma estremamente bilanciato e privo di qualsiasi retrogusto, non aggiunge nessuna dominante aromatica rispettando l'equilibrio del liquido, anche se la resa aromatica sembra lievemente recisa nella sua interezza, sensazione che non mi ha abbandonato durante l'uso. Estremamente facile da dosare ed inserire nella coil, non richiede l'uso di nessun attrezzo se non le proprie mani. Resistenza al calore decisamente superiore anche qui al Muji non ho mai trovato segni di inscurimento salvo in un caso in cui un errata configurazione mi aveva portato a diverse steccate durante lo svapo... Comprensibile direi! I 10 grammi contenuti nella confezione secondo il produttore porterebbero alla formazione di 80 wick, dato secondo me sottostimato, portando il costo di ogni singola sostituzione a 0,09 centesimi, più realistico che il dato sia molto simile al fiber ma questo solo l'uso prolungato potrà dirlo. Uso e manualità 9/10 Resa 9/10 economia d'uso 6/10 NATIVE WICKS http://www.nativewickscotton.com/ Descrizione Il Native Wicks come riportato sul sito dei produttori è ottenuto utilizzando cotone della specie Pima coltivato in Arizonahttp://arizonaexperience.org/remember/pima-cotton-boom che era in origine coltivato dalle popolazioni indiane delle regione (da qui il nome del prodotto ndr). Il Pima è considerata la specie più pregiata di cotone, ed il produttore dichiara che per la sua coltivazione non vengono assolutamente utilizzati pesticidi, ne vengono utilizzate sostanze chimiche o olii naturali per la sua lavorazione, dichiarato dal produttore come la fibra di cotone più duratura ed assorbente esistente. Secondo il produttore il cotone subisce un processo di cardatura semi manuale utilizzando delle punte di acciaio che stirano le fibre e le allineano tutte per un unico verso, rendendo l'uso molto semplice e la resa eccezionale, assicurando altre sì la totale assenza di sostanze pericolose nello svapo anche nel prodotto finito, anche qui né sul sito né sulla confezione vengono riportate certificazioni né secondo gli standard europei né secondo quelli americani. Il prodotto è contenuto in confezioni di plastica cilindriche con tappo richiudibile non sotto vuoto, si presenta in una sorta di lunga fascia avvolta a chiocciola all'interno della confezione, e le fibre sono tutte disposte lungo l'asse della fascia rendendo estremamente semplice l'uso ed il distacco della quantità desiderata, dopo un preventivo taglio con le forbici della lunghezza adeguata. Il cotone si presenta bianchissimo molto soffice al tatto e per nulla polveroso viene venduto a 7,90 euro nei soliti siti portando il costo a 1,58 euro al grammo! Decisamente elevato! Uso L'inserimento del cotone nella coil è di una semplicità disarmante, il fatto di essere quasi pretagliato in fibre tutte disposte secondo un asse comune rende facilissimo il distacco della quantità adeguata e l'eventuale aggiunta o rimozione delle fibre in eccesso o scarse, non ho mai trovato difficoltà nell'uso del native wicks che si presenta sempre molto vaporoso, anche dopo il passaggio dentro la coil basta muovere con le dita leggermente il cotone che subito si allarga a formare il ventaglio di fibre, nel caso si ecceda con la quantità basta rimuovere qualche fibra che potrà essere utilizzata in un secondo momento, o nel caso si sia stati scarsi basta aggiungere pochi filamenti per arrivare alla giusta quantità. Allo svapo la resa aromatica è davvero notevole, assolutamente bilanciata non aggiunge e non toglie nulla al liquido che stiamo svapando, l'aroma arriva carico e pieno fin dal primissimo tiro, il trasporto di liquido invece lascia un pelo a desiderare, minore rispetto al bacon e decisamente inferiore rispetto al fiber, ma si può giocare con la quantità del cotone per ovviare a questo problema, si rimane comunque stupiti dalla quantità e qualità di aroma rilasciato dal native, davvero una grande resa ad un costo però decisamente elevato, purtroppo né nel sito del produttore né sulla confezione è riportata una stima di uso che però si può stimare in un centinaio di sostituzioni che porta il costo della singola sostituzione a 0,079 centesimi per ogni cambio..... la qualità si paga purtroppo. Uso e manualità 10/10 Resa 10/10 economia d'uso 5/10
  5. Buongiorno mi chiamo Antonio ho ripreso a svapare da un mese dopo una pausa di riflessione con le bionde! il forum lo seguo da un po' e davvero interessante e professionale- svapo con istik 30w con il melo e vorrei provare a farmi il liquido fai da te, e grazie alle vostre guide ho trovato tante risorse sempre con il rispetto della sicurezza. grazie
  6. Ciao a tutti, apro questa discussione dopo aver chiesto un parere allo staff. L'obiettivo è fornire suggerimenti ed un primo aiuto ai chi si approccia per la prima volta ad articoli per lo svapo realizzati in metalli che richiedono particolari cure. La maggior parte dei tubi meccanici sono solitamente costruiti integralmente in Rame ed Ottone. Le box BF contengono invece le lamelle e i contatti realizzati in materiali diversi: argento, rame, ottone. Tutti sappimo che dopo un periodo di utilizzo, più o meno lungo, tendo a perdere lucentezza, ed in alcuni casi a ricoprirsi di ossido e sporco. Infatti Argento – Ottone – Rame, se non sono trattati con un bagno galvanico (placcatura o cromatura), risultano sensibili all’umidità ambientale, al sudore e ai residui dei liquidi usati, che in tempi variabili inficiano non solo l’aspetto (sporco ed ossidato) ma anche la conduttività e possono compromette il corretto funzionamento del dispositivo. A questo si aggiungo in prossimità dei contatti elettrici le bruciature causate dagli archi voltaici che in alcuni casi creano veri e propri riporti di materiale o “saldature”. Per conservare in buono stato questi oggetti e garantire un funzionamento ottimale nel tempo possiamo intervenire periodicamente con una spesa irrisoria riportandoli ai fasti del primo giorno dopo l’acquisto. Per la pulizia dello sporco e dell’ossidazione di Argento – Ottone – Rame possiamo utilizzare: Prodotto specifico per questi materiali (Sidol per Rame e Ottone, Argentil per argento) che ci permette di rimuovere sporco, ossidazione e opacità presenti sul metallo. Sapone neutro, tipo sapone per le mani Cotone idrofilo Panno di cotone morbido Spazzolino dei denti Paglietta verde per i piatti Carta assorbente Pulizia da Sporco e Ossidazione: L’applicazione e la pulizia con il prodotto specifico aiutandosi con del cotone idrofilo può essere accompagnata dall’aiuto con spazzolino per le filettature e le incisione, paglietta verde per rimuovere eventuali incrostazioni o punti particolarmente ossidati. Terminata questa fase, le parti pulite vanno lavate con acqua tiepida ed un po’ di sapone per le mani, sconsiglio il sapone per i piatti, che avendo una maggiore forza sgrassante può togliere lucentezza e favorire una precoce ossidazione. Quindi risciacquare bene aiutandosi con lo spazzolino per filettature ed incisioni. Asciugare bene prima con la carta assorbente, successivamente con un panno morbido di cotone, se possibile mettere al sole le parti (ad esempio corpo del tubo) per essere certi che non restino tracce di umidità. Applicare dove necessario lubrificanti a base di silicone o vasellina (ad esempio parti interne dei tasti o sugli o-ring). Rimuovere le bruciature da archi voltaici: In caso di bruciature causate dagli archi voltaici che in alcuni casi creano veri e propri riporti di materiale o “saldature” procurarsi una paglietta di acciaio a grana fine e delicatamente andare a ripulire i punti in cui sono visibili i segni, lucidando la zona fintanto se non sentiamo ritornale liscia la superficie. Questa operazione va fatta prima della pulizia con il prodotto specifico. Pulizia dell’acciaio da Sporco e Ossidazione: L’Acciaio solitamente non ossida, comunque tende a opacizzarsi e se di bassa qualità può anche presentare segni di ruggine. Per pulirlo e renderlo nuovamente brillante possiamo utilizzare i prodotti specifici per l’acciaio inossidabile aiutandoci con una spugnetta da cucina. Rimosso lo sporco, possiamo lavarlo con il sapone per i piatti e poi asciugarlo bene con carta assorbente e un panno di cotone morbido. Differentemente da altri metalli, l’acciaio se pulito correttamente non necessita di accorgimenti particolari. Attenzione: Argento, rame e ottone e acciaio non devono essere puliti con alcuni prodotti quali: Alcool: evaporando crea il cosiddetto effetto frosted, L'evaporazione dell'alcool la formazione di un sottile strato di condensa dell'umidità presente nell'aria, accelerando nuovamente i fenomeni ossidativi. Inoltre toglie la lucentezza al metallo appena pulito. Prodotti Spray: tutti i detergenti spray tipo sgrassatori nella composizione contengono degli agenti particolarmente aggressivi che posso non solo ossidare nuovamente i metalli, ma addirittura danneggiare eventuali decorazioni colorate. Acidi: assolutamente da evitare su qualsiasi metallo, in alcuni casi possono danneggiare, macchiando o corrodendo in maniera irreversibile le parti metalliche o eventuali componenti in materiale plastico. L'eventuale lubrificazione di molle, parti dei tasti, o-ring può essere fatta con silicone spray oppure vasellina in pasta. Evitare di utilizzare lubrificanti sintetici tipo svitol o altri oli lubrificanti, perché oltre ad essere tossici, hanno un'azione corrosiva ed ossidante.
  7. Visto che spesso si leggono cose sullo svapo in meccanico, che non si possono leggere... magari dette per inesperienza, o per convinzioni sbagliate, o per sentito dire, scrivo un "piccolo decalogo" da tenere a mente, prima di cimentarsi in questa pratica, cercando di essere il più sintetico e chiaro possibile, evitando di entrare in discorsi troppo tecnici. Non è altro che una raccolta di tutte le informazioni dette e ridette nel corso degli anni, ma che si trovano sparse in vari thread. Chiedo ai mod se possono stickarlo in alto, per evitare che si perda in qualche meandro del forum, come tanti altri thread interessanti che lo hanno preceduto e ora finiti nell'oblio... Usate solo batterie nuove, a chimica sicura (IMR-INR-ecc ecc), con il wrap e l'isolatore del positivo non danneggiato e di comprovata qualità (Sony, Samsung, LG, Sanyo, tutte le altre marche sono rewrapped di dubbia fattura o su cui non si ha la certezza della cella all'interno). Usare batterie con il wrap danneggiato su tubo meccanico, vuol dire rischiare l'autofire se il positivo è sul pin dell'atom o il corto all'attivazione se il positivo è sul tasto. La batteria deve avere un rate di scarica pulsata sufficiente a reggere la resistenza che andrete a fare, al netto del drop del tubo e del sag della batteria stessa. Se avete dei dubbi a riguardo, chiedete prima di comprarle, se sono adatte al vostro tipo di svapo, a persone di comprovata esperienza e non a ciarlatani o a negozianti furbetti... Usate solo hardware originale o comunque di ottima qualità, in ogni caso, controllate sempre tutto (filettatura, tasto, lamelle, pin, isolatori ecc ecc) prima di metterlo in servizio, di modo da verificare che non ci siano corti dovuti a difetti di produzione. Mantenete l'hardware sempre in ottimo stato, per garantirne un buon funzionamento nel tempo, soprattutto batterie, tasto, filettature varie e isolatori. Non fate resistenze troppo basse, indipendentemente dalla batteria. Sopra ai 25-30A di scarica (reali, non quelli usciti dai risultati dei calcolatori mettendo 4.2V o 3.7V come tensione), siamo in una zona dove fa caldo con qualsiasi batteria e ci si può avventurare solo se si ha sufficiente esperienza; non basta chiedere 2 informazioni in croce, per mettersi a svapare con res da 0.08-0.09 ohm su tubo meccanico o su box full mech unprotected. Tanta gente lo fa, io lo faccio, ma so quello che sto facendo, me ne assumo i miei rischi, non ho bisogno di chiedere niente a nessuno e soprattutto so che è una pratica al limite della sicurezza. Controllate sempre la vostra build, una volta fatta, su box elettronica, attivatela un paio di volte e solo dopo aver verificato che sia tutto a posto, montate l'atom sul tubo o sulla box. Inserite la batteria nel tubo solo dopo aver già montato l'atom, di modo da scongiurare attivazioni involontarie in corto, di tubi fatti male, che magari non hanno lo scasso anticorto. La batteria va inserita sempre con il positivo girato verso i fori di sfiato, perchè in caso di problemi deve avere la possibilità di sfiatare il più possibile, il tubo è stato progettato così? va inserita così... non date retta a santoni o ciarlatani che vi dicono che il positivo va sempre messo sul pin dell'atom o sempre sul tasto, perchè non è così! Il verso della batteria dipende da come è fatto il tubo! Preferite tubi con tasto ad espulsione, tipo il Gani (e mettete il positivo della batteria sul pin dell'atom, così se sfiata lo fa espellere) ed evitate come la peste i tubi che non hanno fori di sfiato, perchè in questi ultimi, l'unico punto di sfiato possibile è il 510 e in caso di problemi, vi prenderete l'atom nei denti o se il 510 tenesse, potrebbe esplodere tutto il tubo, perchè il gas deve ben uscire da qualche parte... Una volta montato il tasto o chiuso il tubo, fate qualche piccola attivazione per essere sicuri che sia tutto in bolla. Quando trasportate il tubo o la mod, bloccate sempre il tasto, se esiste un meccanismo di blocco, in caso non ci sia, togliete la batteria. Non si trasportano mod meccaniche, libere di attivarsi, mentre sono incustodite, perchè non è sempre detto che uno se ne accorga che il tubo sta esplodendo... se ce l'hai in una borsa, in uno zaino, o in un borsello e ti si attiva inavvertitamente per 5 minuti di fila (e questa è una scarica continua, non pulsata), con una res da 0.1, te ne accorgi quando è già bello che saltato... Se durante l'uso sentite che il tubo o il tasto scalda, fermatevi subito e controllate la batteria. Se è fresca, il calore che sentite è probabilmente dovuto al contatto con l'atom, scaldandosi lui, scalda tutta la mod. Se la batteria è molto calda invece, c'è un problema con il setup, quindi non andate avanti e cercate di capire cosa sta succedendo. Idem se il tubo o la mod non attiva. Fermatevi subito, smontate la batteria e controllate tutto. Non sottovalutate neppure il collasso della cella... vero che per fare ventare una batteria in condizioni ottimali ci vuole tempo, ma se per qualche motivo sfigato la cella è già gravemente deteriorata, perchè è vecchia, perchè è stata usata sempre oltre le sue reali capacità, perchè ha fatto dei corti, ma voi la continuate ad usare lo stesso... ecco in questi casi, la batteria potrebbe ventare nel giro di pochi secondi, perchè la sua chimica interna è già irrimediabilmente compromessa. Ma questo può succedere anche in elettronico... Fate le cose con coscienza, usando la testa, andate per gradi cercando di apprendere tutte le nozioni fisiche e chimiche che stanno dietro allo svapo. Se volete approcciarvi al subohm, all'inizio state sopra gli 0.12-0.13 ohm, usate solo batterie Sony VTC5A, seguite le poche regolette scritte sopra e sarete tranquilli. Poi quando avrete capito appieno la legge di ohm e come questa interagisce con il drop dell'hardware e il sag delle batterie, potrete anche avventurarvi nel subohm più spinto, ma fino ad allora, volate basso and stay safe. E non pensate di poter ignorare le regole di base solo perchè svapate di guancia, perchè un corto, lo puoi fare anche con una resistenza da 1 ohm, se l'atom è in corto o se c'è qualche difetto strutturale nel tubo o nell'hardware... Giusto per non finire con 17... lo svapo in meccanico non è pericoloso se affrontato con cognizione di causa, ma richiede attenzione ed esperienza, cercate di essere prudenti e non vergognatevi a chiedere se avete dei dubbi. Meglio fare la figura dello scemo più volte, che rischiare di farsi del male seriamente una volta sola.