Babilrob

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  1. Guida di base per neo vaper Questa guida nasce dalla necessità di racchiudere in un solo documento tutte le informazioni di base necessarie a un neo vaper che si accinga a fare il suo “esordio” nel vasto e variegato (se vogliamo anche complesso) mondo delle e-cig e ha la prioritaria finalità di fornire gli strumenti necessari a effettuare una corretta scelta del primo hardware oltre che a fornire gli strumenti per comprendere se e quali passi effettuare in un secondo momento. Cominciamo! Svapo di guancia (MTL) e svapo di polmone (DTL) Partiamo dal principio, quindi cerchiamo di inquadrare le nostre esigenze. Nel vaping esistono 2 differenti metodi di svapo: lo svapo di guancia (si abbrevia con MTL, ossia Mouth-to-lung) e lo svapo di polmone (DTL, ossia direct-to-lung). Lo svapo di guancia è metodo di svapo più immediato nel momento in cui ci si accosta al vaping provenendo da un’esperienza da fumatore. I fumatori infatti “tirano di guancia” inalando dapprima il fumo provocato dalla combustione nella bocca e successivamente inalando nei polmoni il fumo stesso. Lo svapo di polmone è, al contrario, innaturale per un ex fumatore ma può rappresentare il primo approccio al vaping qualora non si provenga da un’esperienza in qualità di fumatore. Lo svapo di polmone non emula il tiro di sigaretta, piuttosto possiamo definirlo come uno svapo di diaframma: emula quindi la respirazione. Perché è essenziale comprendere da subito (e magari sperimentare con l’aiuto di un amico o del negoziante di fiducia) se ci si orienterà verso un sistema MTL o un sistema DTL? Perché questo ci aiuterà a non disperdere troppe risorse (di tempo e denaro) saltando da un sistema a un altro. Ovviamente nulla ci vieterà di sperimentare entrambe le soluzioni e di alternarle (ci sono vaper che svapano sia di guancia sia di polmone) nell’uso quotidiano, ma comprendere da subito se cerchiamo un’emulazione del tiro di sigaretta o se vogliamo sperimentare qualcosa di completamente diverso (N.d.R. vogliamo fare i nuvoloni) ci aiuterà a orientarci con più sicurezza. Com’è fatta una sigaretta elettronica (d’ora in avanti e-cig)? Se vi state chiedendo: ma perché devo sapere anche come funziona nel dettaglio una sigaretta elettronica? non posso semplicemente caricare il liquido e svapare? vi consiglio di leggere con molta attenzione questo paragrafo. Una e-cig è composta essenzialmente da 3 elementi: atomizzatore, box (o tubo) anche definite big battery, e batteria. Nota: alcuni modelli di recente produzione (si definiscono pod-mod) destinati a un utilizzo “semplificato” della e-cig sono composti essenzialmente da 2 parti: corpo/batteria integrata + pod (cap comprensivo di tank e atomizzatore). In questi prodotti (vedi ad esempio la Minifit di Justfog) è possibile sostituire completamente la pod quando la resistenza si sarà rovinata o quando vorremo alternare liquidi differenti in pod differenti. Atomizzatore L’atomizzatore è il cuore pulsante della vostra e-cig: esistono centinaia di atomizzatori differenti, prodotti da aziende differenti e dai modder (artigiani dello svapo), e orientarsi fra tutta l’offerta disponibile sul mercato non è affatto semplice. Dall’atomizzatore dipenderà la resa della vostra e-cig: quando parliamo di resa andremo sempre a valutare 3 fattori: aroma produzione di vapore hit (colpo in gola) Un atomizzatore è composto da differenti parti costitutive (deck, torrette, restistenze o coil, campana) e ognuna di queste contribuirà in modo differente alla resa complessiva del sistema-atomizzatore. In questo forum vi imbatterete in centinaia di discussioni riguardanti la resa di ogni singolo atomizzatore e sarà complicato orientarsi e fare la scelta giusta se non avrete compreso innanzitutto che molti fra questi non sono sistemi adatti a un neofita (vedi atomizzatori rigenerabili, o RBA, che si dividono quindi in RTA (tank), RDA (dripper) e RTDA(tank/dripper). Una scelta senza dubbio ideale per un neofita è dotarsi di un atomizzatore dotato di tank (vaschetta che contiene il liquido) con alimentazione “dall’alto”, non rigenerabile ma dotato di resistenze prefatte (coil) acquistabili in un qualunque shop fisico e online specializzato in articolo per lo svapo. Queste resistenze sono prodotte a livello industriale e riportano la dicitura relativa al “grado” di resistenza in Ohm (unità di misura della resistenza elettrica di un conduttore). Acquistando quindi una box + atomizzatore non rigenerabile dotato di tank per contenere il liquido andrete semplicemente a impostare il wattaggio adeguato al funzionamento di quella specifica resistenza montata all’interno dell’atomizzatore e otterrete il massimo della resa di quel prodotto a livello di aroma, produzione di vapore e hit. In seguito potrete valutare di inoltrarvi nella vera e propria sperimentazione che porta con sé però lo studio di numerose variabili sulle quali andare ad agire per variare il risultato desiderato: atomizzatori rigenerabili, da dripping, bottom feeder, single dual e persino quad coil e così via. Ciò che è importante comprendere è che se avrete scelto di orientarvi verso uno svapo di guancia dovrete di conseguenza acquistare un atomizzatore dedicato a questo genere di svapo. Un atomizzatore da guancia differirà per le dimensioni dei seguenti elementi rispetto a un atomizzatore da polmone: drip tip (bocchino più stretto); diametro complessivo del deck/piatto (verosimilmente non dovrebbe superare i 22 mm ma con delle eccezioni); diametro dei fori della regolazione dell’aria Inoltre, un atomizzatore da guancia avrà un range di utilizzo in VW (variwatt) compreso fra i 9 e i 15W, fra i 20 e i 40W parleremo più propriamente di “flavour”, ossia una tipologia di svapo polmonare che predilige la resa aromatica rispetto alla produzione di vapore, mentre in un atomizzatore da polmone avremo un range di utilizzo maggiore di 40W. Da sottolineare come si possa svapare in flavour anche a wattaggi superiori (50/60/70W) nel caso di build (settaggi di rigenerazione) particolari, realizzate da utenti esperti. Le resistenze da montare su un atomizzatore da guancia o da polmone saranno quindi adeguate al wattaggio d’esercizio dell’atomizzatore stesso. Box o tubi Le box o i tubi rappresentano essenzialmente il supporto per l’atomizzatore e lo alimentano grazie all’utilizzo di una o più batterie (18650, 20700, 21700) attraverso il pin 510. D’ora in avanti parleremo di box e non di tubi per semplicità (per box intenderemo quindi anche quelle “a forma” di tubo ma che si distinguono dai veri e propri tubi, in particolare dai tubi meccanici). La box può essere essenzialmente di 3 tipologie: meccanica semi-meccanica elettronica Le box più diffuse fra i neofiti sono elettroniche, questo poiché permettono all’utilizzatore di variare con semplicità (attraverso i tasti presenti sulla box e il display) l’erogazione dell’atomizzatore impostando il wattaggio desiderato o (qualora utilizzata in modalità di controllo temperatura, TC) la temperatura d’utilizzo dell’atomizzatore. Queste regolazioni devono essere effettuate in conformità alla tipologia e grado di resistenza delle coil. Le box elettroniche consentono di ottenere un’erogazione della potenza costante anche in presenza di calo della carica della batteria. Le box elettroniche sono dotate di dispositivi di sicurezza integrati che le rendono parecchio affidabili. Le box meccaniche sono box dotate di un guscio, una boccetta dove inserire il liquido e l’alloggio per la batteria. Sulle box meccaniche potrete utilizzare atomizzatori che si alimentano sia dal basso, ossia i bottom feeder, dotati di pin 510 forato, sia atomizzatori dripper sia atomizzatori dotati di tank. Il wattaggio a cui viene utilizzata una box meccanica non è stabilito da noi attraverso una regolazione tramite chip come avviene nel caso delle box elettroniche ma si ottiene applicando la legge di Ohm (particolare riferimento alla seconda legge di Ohm), ovvero la potenza erogata è regolata dalla resistenza (espressa appunto in Ohm) della coil dell’atomizzatore: minore sarà la resistenza dell’atomizzatore (fino a valori prossimi a 0,1 Ohm) e maggiore sarà il wattaggio a cui lavoreremo. Infine, le box semimeccaniche (Pico Squeeze ad esempio) sono del tutto equivalenti alle box meccaniche ma dotate di semplici sistemi di protezione rispetto ad esempio al corto circuito. Le box elettroniche possono essere dotate di batterie integrate: le batterie integrate non sono estraibili dalla box e per questa ragione devono essere necessariamente ricaricate attraverso la micro ubs integrata nella box stessa tramite apposito cavetto usb. Le batterie integrate sono indispensabili in box di piccole dimensioni (pensiamo alle cosiddette pod-mod come la Minifit o la Aspire Breeze) ma sono sconsigliate nei sistemi maggiormente “professionali” nei quali è essenziale avere batterie estraibili che potranno sia essere ricaricate a parte, tramite caricabatterie dedicato, sia essere sostituite quando andranno a perdere in efficienza. Nel caso di batteria integrata, invece, saremo costretti a sostituire tutta la nostra e-cig quando la batteria perderà in efficienza. Batterie Le box funzionano grazie alla corrente erogata da 1 o più (fino a 4) batterie ricaricabili agli ioni di litio (le più utilizzate attualmente sono del tipo 18650, 20700, 21700): sul mercato esistono batterie di diverse marche (Sony, Samsung, LG ecc.) che possono dare rese differenti e durare più o meno cicli a seconda della qualità costruttiva della batteria. In meccanico si raccomanda l'uso esclusivo di batterie vtc5a. La capacità delle batterie si misura in mAh (milliampere) ed è essenziale comprendere che a seconda dela capacità della o delle batterie che andremo a utilizzare nella nostra e-cig avremo un’autonomia ideale in funzione delle nostre esigenze di svapo. Facciamo un esempio pratico: se è nostra intenzione svapare di guancia, con un sistema semplice (kit entry level, come può essere una Justfog Q16) e non desideriamo trascorrere tutta la giornata con il drip tip fra le labbra, per noi sarà sufficiente una box che accolga una singola 18650 di buona qualità e otterremo un’autonomia di svapo di 1-2 giorni; se vogliamo invece svapare di polmone, una box single battery con tutta probabilità ci costringerà a più ricariche giornaliere della batteria; ideale sarà l’acquisto di una box double battery all’interno della quale sceglieremo se alloggiare 2 batterie 18650, 20700 o 21700. Manutenzione Le e-cig non necessitano di particolare manutenzione, ma alcune accortezze è bene averle. Innanzitutto è consigliabile sciacquare spesso il drip-tip sia per una semplice questione igienica sia per evitare che residui di liquidi differenti vadano a mischiarsi inficiando la resa aromatica del nostro tiro. La manutenzione dell’atomizzatore, invece, è da effettuarsi meno di frequente (ci sono utenti che dichiarano di non farla praticamente mai) e può essere ottenuta tramite lavaggio in acqua calda, o acqua calda con l’aggiunta di bicarbonato, o ancora acqua calda e detersivo per piatti (attenzione, però, in quest’ultimo caso agli eventuali odori che potrebbero impregnare l’atom). Liquidi Il capitolo dedicato ai liquidi potrebbe essere decisamente lungo e complesso da sviluppare, ragion per cui per offrire delle indicazioni di base ci fermeremo ai concetti che è necessario padroneggiare in una fase iniziale dell’approccio al mondo del vaping. I liquidi per lo svapo sono sempre composti da una base neutra alla quale viene aggiunto un aroma (sintetico od organico) ed eventualmente della nicotina. La base neutra è composta da 2 elementi: Glicole Propilenico (o Propilenglicole, PG) e Glicerina Vegetale (o Glicerolo, VG) con eventuale aggiunta di acqua. Le basi saranno quindi un mix di questi 2 elementi in proporzioni variabili: 50/50 (50% di PG + 50% di VG), 70/30 (70% VG + 30% PG), 80/20 (80% VG + 20% PG), 50/40/10 (50% di PG + 40% di VG + 10% H20). Andando ad aggiungere a una base neutra un certo quantitativo di aroma (solitamente le percentuali di dlluizione degli aromi variano fra il 3 e il 20% a seconda della tipologia di aroma e vengono indicate dal produttore) otterremo un liquido pronto da svapo contenente lo 0% di nicotina. Aggiungendo invece alla base neutra un certo quantitativo di base contenente nicotina andremo a dosare il livello di nicotina complessivo contenuto nel liquido al quale andremo poi ad aggiungere il nostro aroma concentrato. In commercio potete trovare sia liquidi pronti (quindi svapabili da subito) sia liquidi scomposti (basi, aroma concentrato, basette contenenti nicotina). E’ essenziale comprendere che una base 50/50 sarà la più adatta allo svapo di guancia poiché avremo un liquido ben bilanciato in quanto a resa aromatica e produzione di vapore: il PG infatti veicola l’aroma mentre la VG influisce sulla densità e quantità del vapore prodotto. Nel caso di svapo di polmone vengono utilizzate basi 70/30 o ancor meglio 80/20. Gli aromi concentrati si dividono essenzialmente in 4 categorie: fruttati cremosi tabaccosi organici (estratti da matrice vegetale: tabacchi, frutta ecc.) I fruttati e i cremosi sono adatti a tutti ma maggiormente utilizzati da chi svapa di polmone, mentre i tabaccosi (sintetici) e gli estratti di tabacco organici sono apprezzati e utilizzati in larga parte da chi svapa di guancia. Riguardo alla quantità di nicotina presente nei liquidi è indispensabile chiarire che nel passaggio da fumo analogico (sigarette) a e-cig andremo in modo naturale e graduale a diminuire gli mg contenuti nei nostri liquidi: verosimilmente inizieremo a svapare con liquidi dal contenuto di nicotina piuttosto elevato (ad esempio 12 mg/ml) fino a calare a livelli pari a 3/4 mg/ml. Dopo un adeguato lasso di tempo (valutazione questa del tutto personale per il vaper) potremo arrivare a svapare a 0 mg/ml. Conclusioni Se avete deciso di smettere di fumare, o di sperimentare il vaping per pura curiosità, e siete giunti sulle pagine di questo forum per approfondire le vostre conoscenze e (magari) per evitare di fare acquisti errati, tenete nella dovuta considerazione le indicazioni e le distinzioni di cui abbiamo parlato. Di certo, nel momento in cui il vostro percorso vi porterà dall’essere semplici neofiti a utilizzatori e quindi sperimentatori dei sistemi di vaping questa guida non sarà più sufficiente e dovrete rivolgere le vostre domande a chi ne sa più di voi (utenti esperti del forum, Plus e Gold), non senza aver prima cercato con attenzione fra le migliaia di discussioni già esistenti e dalle quali potrete trarre importanti indicazioni senza ricercare un aiuto diretto da parte di altri utenti. L’importante, in ogni caso, sarà aver compiuto quel primo passo (mi riferisco a chi dovesse aver maturato la decisione di dire addio al fumo di sigaretta) per voi, per la vostra salute e per il bene dei vostri cari: ricordate che attualmente fare vaping, svapare come diciamo noi, è considerato il miglior sistema per allontanarsi dal vizio del fumo e, seppur non del tutto salutare, porta a una riduzione del 95% dei rischi connessi rispetto alla combustione prodotta dalle sigarette (dato ripreso da svariati studi in campo medico-scientifico). Quindi ragazzi/e buono svapo a tutti voi! P.S. nella redazione di questa semplice guida mi sono avvalso della collaborazione di diversi utenti Gold del forum. Ringrazio in particolare @polloalvapore e @dodi75 per il costante supporto che mi hanno fornito, e @johnnymax per le preziose informazioni e puntualizzazioni.