delrin

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  1. Menelaus rta clone

    Avendo letto molti pareri entusiastici su questo rta per come si comporta con gli aromi tabaccosi, essendomi perso le evoluzioni di Gus nel tempo (sono rimasto al Phenomenon lite) e nella speranza che il clone abbia una resa simile all'originale, mi sono deciso ad ordinarlo. Usiamo questo spazio per tutti coloro che sono stati spinti dalla mia stessa curiosità, per condividere impressioni e confronti.
  2. Visto che i clonatori pare c'abbiano messo del loro e che le repliche del tanto discusso rta di Luca Creations potrebbero presentare delle diversità più o meno evidenti, credo sia giusto aprire un capitolo a parte della saga, per orientarsi meglio. Ad ora, le sigle più accreditate dovrebbero essere sxk con un foro sottocoil aumentato di diametro e yftk con un allineamento dello stesso rispetto alle torrette e un migliore sistema jfc.
  3. Sì scusate l'extra dry. Io parlo parlo e mi dimentico la cosa principale. No...non mi viene in mente niente che gli assomigli, è veramente particolare. Potere dei blend.
  4. Ammetto che ero incuriosito dall'E-cig per una ragione puramente nostalgica, per vedere cioè se effettivamente questo liquido potesse ricordare la cara vecchia sigaretta, che adesso giustamente schifiamo come il male di tutti i mali, ma che bisogna ammettere è stata in passato una compagna per molti di noi. Non sto rimpiangendo la "e-cicca", intendiamoci. Prendetelo come un semplice ricordo, come quando si guardano delle vecchie fotografie. Dopo averne svapato diversi ml, posso dire che la mia impressione è che il risultato degli aromatieri si avvicina di molto a quelle immagini ingiallite, per quanto l'aggiunta di una barricatura (quella della EM, non l'invecchiamento dei Reserve) abbia poco da spartire con la tradizionale sigaretta. Ma abbiamo già imparato come nelle miscele fatte con cognizione di causa l'interazione degli ingredienti porti a un qualcosa di nuovo al palato. In questo senso l'e-cig si può definire una miscela complessa, perché non è semplice decifrare cosa vi sia all'interno, ma allo stesso tempo sempliciotta e un po' cafona se andiamo a vedere l'effetto che si viene a creare. Intendiamoci, i tabacchi utilizzati sono di qualità. Probabilmente del Latakia in piccolissima quantità, ma sufficiente a impuzzolentire di fumo e cuoio il blend, forse del Burley per dare quel tocco equilibratore di tabacco, potrebbe esserci qualcos'altro, come un sigaro sudamericano per speziare leggermente il tutto, come si diceva la barricatura piuttosto secca. Quello che di sicuro non c'è è il dolce e da questo punto di vista l'e-cig è il classico prodotto della cultura tabaccosa incompromissoria del marchio, alla faccia di chi temeva un cambio di rotta con la nuova linea biscottosa. Perfetto per chi è sempre alla ricerca di un surrogato delle sigarette da poco abbandonate, ideale per il dopo caffè, le serate alcoliche, prima di un esame, etc. etc.
  5. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Ahahaha ma no, io non riesco a farmi capire mi rendo conto. Io ero in una fase in cui ero esaurito dai continui lavaggi e buildature e mi sono aporocciato agli extra dry giusto per capire cosa potessi fare per vivere con un po' più di tranquillità e sono rimasto spiazzato dalla qualità di questi prodotti. Mi aspettavo una delusione, infatti avevo preso solo una boccia. So benissimo che gli estratti hanno una marcia in più, ma durante il giorno, che per me non è di certo un momento per degustare, a me vanno benissimo. Cioè quel dedidarmi allo svapo come facevo prima non esiste più, me lo sono gettato alle spalle. Sono sempre stato uno che ha badato alla praticità (infatti uso pochissimo gli rta), ma sentivo che ancora non era come volevo io. Io sono fiducioso che LT stia arrivando a una formula che crei gli estratti classici che non sporchino. Penso sia nelle loro intenzioni a giudicare da cosa hanno ottenuto con i dry. Guarda che il Kentucky usa extra dry è più forte di un qualsiasi Vapor Cave o Tabcchificio o Azhad per dirtene una. Vedremo, ma nel frattempo non mi metto a svapare 2 ml di Latakia classico quando sono fuori. Non esiste. Anzi mi sento un po' scemo a non averlo fatto prima. Per quanto riguarda questa nuova linea dolciaria la vedo solo come un arricchimento dell'offerta, non mi preoccupa. Insomma sono sereno, poi se mi sarò sbagliato, pazienza, svaperò qualcos'altro.
  6. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Però Massi queste stime dei millemila ml bisogna un attimino scremarle per me. Anche con i dry io dopo una trentina di ml sento che la coil chiede pietà e comincia a schizzare come un lama e anche l'aroma ne risente. Non so se capita solo a me. In ogni caso abituato a prima mi va benissimo. Quindi i biscotti a naso se fanno 20 ml bisogna già ritenersi soddisfatti. Ma ce lo potrà dire solo chi li ha già provati.
  7. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Non credo, lo avrebbero specificato...no? Saranno una via di mezzo utilizzabili un po' su tutti i sistemi. Non credo si siano preclusi la fetta delle pod. Sto sparando ovviamente. Piuttosto, visto che dovrebbe essere stata impiegata materia di qualità, mi sta venendo la malsana idea per Natale di provare a fare degli aromatizzati aggiungendo un po' di tabacco, per quanto sappiamo come sia difficile fare delle misture che "funzionino". Per dire quel cacao con l'arancia lo vedrei già bene con una punta di Kentucky. Mah, adesso vediamo.
  8. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Aspe' io non ho mai provato i for pod e non metto in dubbio quello che mi dici, mi basavo su quello che avevo letto qui e fidandomi delle info LT. C'è da dire però che in un futuro non molto lontano da quello che ho capito i dry diventeranno i nuovi estratti chiamiamoli classici de La tabaccheria e un motivo ci sarà. Nel senso...hanno già una loro struttura, anche se perfettibile. Poi uno può non essere d'accordo, cambierà marca, maledirà LT, ma credo che la strada sia quella, quindi gli white vecchi presumo rimangano con il loro target. Per i prezzi che ti devo dire. Per questi biscottoni può anche andar bene, perché magari uno si svapa una boccia ogni tanto, ma sui tabaccosi di consumo non ci siamo.
  9. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Io ho un collega che usa una pod con i for pod e un giorno sono arrivato con la mia boccetta di extra dry tutto entusiasta e gli ho detto che gli avrei cambiato la vita. Ero veramente contento di fargli sentire la differenza. L'ha provato e mi ha detto che era da vomito, troppo forte per lui. Magari la elimineranno come linea, non ne ho idea, ma evidentemente i for pod hanno un altro target. Comunque anche con sti biscottoni non ci siamo con i prezzi...
  10. Vapers, agrumi da spremere

    Per me per quanti aumenti possano esserci stati, stiamo pur sempre parlando di cifre ridicole. E vi garantisco che ho uno stipendio normale. A meno che uno non compri un atomizzatore e una box alla settimana, quando si è esaurita quella fase compulsivo scimmiesca, il vaper medio si ritaglia un suo spazio nel mercato facendo girare quei 2/3 atom di riferimento e un lotto ristretto di aromi/liquidi, la cui spesa credo sia affrontabile senza andare in rovina. Le box sono acquisti saltuari e vengono cambiate solo quando non funzionano più. Ogni tanto per noia o curiosità, si fa un acquisto inutile, ma anche in questo caso è preceduto da una valutazione della propria disponibilità economica e dei rapporti grado di soddisfazione/prezzo e qualità/prezzo. Questo è il normale comportamento di un consumatore, che nessuno costringe a comprare niente. Chi pensa di spremere i limoni quando di succo non ce n'è più, va a sbattere contro un muro, perché è il mercato che determina la sua selezione naturale. Chi invece "spreme" con successo evidentemente ha incontrato i gusti dei consumatori, propone prodotti di qualità a prezzi tollerati, ha comportamenti leali, come una comunicazione non ingannevole e un buon servizio post vendita, etc. etc. Altro discorso è se è subentrata un'apatia e un'insoddisfazione nello svapo, che ci fa storcere il naso anche se dobbiamo tirar fuori 5 € per una confezione di cotone. Anche in questo caso la soluzione c'è e si chiama "smettere", convogliando le proprie spese in altre direzioni oppure, se il vizio permane, passando alla iqos (credo sia quella che vedo in bocca a tutti). Abbiamo sempre una scelta. Con questo non voglio sminuire il problema degli aumenti, ma per adesso, a mio avviso, è gestibile.
  11. Il biscottificio roma, by la tabaccheria

    Beh con i fire cured per me ci sono quasi, è solo questione di dettagli, con il Black Cavendish pure, con gli altri c'è un attimino da lavorare, ma non sono tanto lontani. Quello che devono studiare molto a fondo è il prezzo 😄 chissà che per il prossimo anno la rivoluzione non sia portata a termine. Sarebbe veramente di una portata incredibile per lo svapo. Per quanto riguarda i biscottoni, c'è chi sarà interessato, ma non credo proprio che vadano a intaccare l'identity aziendale.
  12. Solo con il tuo? A parte gli scherzi, non conosco il Chariot, ma la differenza tra una pod e un rigenerabile vale come per i classici. Ma non serve neanche sottolinearlo talmente è lampante. Ecco, questo è il prossimo passo che mi aspettavo
  13. ragaz non vorrei aver generato panico e una rincorsa all'accaparramento di tabaccosi tradizionali 😄 La mia era solo un'ipotesi di uno scenario non so quanto lontano. Però, se ci riflettete, a parte chi svapa molto poco, è un'anomalia star sempre a rigenerare e lavare, anche se c'è a chi piace o chi è abituato e non ci fa più caso. E' come se la benzina incrostasse il motore di un'auto e dopo un paio di curve bisognasse andare a farlo lavare. La tecnologia, anche quella "povera" dello svapo, va avanti. Ne abbiamo visti di cambiamenti in questi anni. Solo pensare che un idrolato se fosse uscito una decina di anni fa avrebbe fatto gridare al miracolo con le porcherie che giravano al tempo, già vi dà la cifra delle evoluzioni. E secondo voi non troveranno prima o poi delle tecniche estrattive sempre più performanti? Difficile pensare il contrario. Per quello che ho provato ad oggi, la qualità di questi prodotti è alta, ma non raggiunge ancora quella degli aromi tradizionali. Tuttavia il gap per quanto mi riguarda è irrilevante rispetto alle scocciature di cui sopra. Se accadrà che costi, benefici, prezzi si allineeranno a quelli degli estratti e macerati non purificati, non ne discuteremo più. Per adesso la differenza esiste e ognuno ha la libertà di scegliersi i suoi prodotti. C'è sempre più scelta, meglio di così.
  14. io ho come la sensazione, ma può darsi che stia prendendo una cantonata, che un giorno troveremo solo questi liquidi in vendita, senza distinzione di pod, atom a testine, rigenerabili, con un conseguente abbassamento di prezzo. Resterà qualche tabaccoso tradizionale per un po' d tempo, ma alla lunga scompariranno anche quelli. E non lo dico come una sciagura. Sarà un passaggio graduale apprezzato da tutti. Mi sto rendendo conto che ero in un tunnel che non riesco a spiegarmi oggi: rigenerazioni continue, lavaggi e ingrassaggi, uscite mancate perché non avevo l'atom pronto. Dico che bisogna essere veramente appassionati per star dietro a sta tiritera, ma tanto tanto. Ogni tanto la sera svapo un estratto classico, ma ne sento sempre meno la necessità, specie quando mi ritrovo dopo un paio d'ore a dover rigenerare. Le differenze si assottiglieranno sempre di più. Comunque in arrivo e-cig e Perique extra dry 😁
  15. Ho provato il Red Virginia extra dry. Chi ha svapato l'estratto classico sa già cosa aspettarsi. È lo stesso che ritroviamo anche nell'Ape Virginia Azhad, quindi un Virginia cremoso e dolce, contrapposto all'altro Virginia che possiamo definire più "strong", erbaceo e sigarettoso. Quello che mi preme specificare nella fattispecie è che la cremosità delicata che accarezza il palato come un balsamo zuccherino non viene persa con la purificazione. Il vapore stesso, anche in sistemi secchi, ha una consistenza soffice e cremosa, a riprova del fatto che le textures e più in generale il realismo di questa linea sono per me sorprendenti considerata la trasparenza del liquido. Il bouquet viene infine impreziosito da note leggermente salate/tostate e da lontani richiami a spezie da pasticceria. Consigliato a chi piacciono i tabacchi dolci e delicati, ma non stucchevoli.
  16. Non li conoscevo...ho dato una rapida occhiata, ma sbaglio o tolti gli aromatizzati sono pochetti? Perché la varietà di scelta degli extra dry comincia a essere decisamente interessante... E cosa intendi per "più buoni"?
  17. Non ho ancora provato altre marche, ma lo sospettavo. Per me continuano a essere i numeri uno, nonostante varie vicende degli ultimi tempi. Tra l'altro mi sono chiesto: se all'epoca dei primi aromi LT fossero usciti questi invece degli estratti "sporchi" avremmo avuto la stessa positiva reazione? Per me sì e questo conferma quello che hai detto. Il livello raggiunto è alto. Chiaro che se non permettessero di fare decine di ml con la stessa coil e non lasciassero gli atom lindi non avrebbero senso, anche per il costo. Ma allo stato delle cose sono un ottimo compromesso, specialmente quando non si ha voglia o tempo di rigenerare.
  18. Io io ho provato il Kentucky usa extra dry. Ecco, in questo caso, il termine di paragone con l'estratto non purificato è abbastanza impegnativo. Difficile ricreare la potenza che lo contraddistingue, però se l'è cavata più che bene. Intanto l'effetto salsa barbecue è presente, anzi direi che è la protagonista assoluta, quindi se non vi piace passate ad altro. Manca forse un po' di fumosità e legnosità rispetto al "padre", però si avvertono delle tostature speziate di assoluto rilievo. È una versione light del K usa, un po' come il London con la EM, però chi ormai è sulla lunghezza d'onda dei trasparenti, si ritroverà con un ottimo Kentucky americano di un certo peso. Per me promosso. Ah, lo svapo nello Speed 2019. Va specificato, perché magari in altri sistemi esce più slavato e mi prendo parole 😄
  19. Ho preso Kentucky usa, Maryland, Red Virginia e Mata Fina del nuovo lotto degli extra dry. Per ora ho provato il Mata Fina. Io non so se hanno affinato ulteriormente le loro tecniche o sono io che mi sto abituando a questa tipologia di aromi, ma davvero faccio fatica a distinguerlo dall'estratto normale, tantevvero che ho guardato lo stato della coil per vedere se mi fossi sbagliato. Anzi, mi sembra quasi più rotondo questo, nel senso che lascia una patina avvolgente che butta sull'umido molto persistente, nocciolata e moderatamente dolce. Ma le caratteristiche del sigaro non vanno perse, anzi. La sua tipica texture sabbiosa che gratta bene la gola, la secchezza erbacea e analogica rimangono qui intatte. Un tabacco all day nerboruto in pieno stile La tabaccheria, veramente convincente. Curioso di provare gli altri.
  20. A me il Virginia extra dry ha sorpreso come gli altri e lo sto ricomprando regolarmente. Ovviamente per sua natura non ha la corposità del Kentucky o del Latakia, ma lo trovo all'altezza dell'intera linea. Lo sento poco erboso/paglierino e molto erbaceo, secco e asprigno con una piacevole tostatura di sottofondo e accompagnato dalla sua inconfondibile nota dolcina. È forse la cosa più simile ai trinciati di Virginia secco che fumavo nel periodo pre svapo. Non lo nego, con la qualità di questi prodotti sto mollando lentamente i classici, se non fosse che molti ancora non ci sono tra gli white. Troppi, troppi vantaggi per giustificare un ritorno tout court agli estratti non purificati. Secondo me al prossimo step con una linea nuova, magari più economica, li mollo del tutto.
  21. il London è almeno da provare per me. E' già la seconda volta che lo compro e abbinato all'8C è una prelibatezza. Lo preferisco all'EM LT, quando ancora si trovava, non tanto perché abbia così meno corpo essendo un white (io continuo a dire che tutta questa differenza con gli estratti classici non ce la sento), ma perché per le mie papille è meno scorbutico. Il latakia pare più gentile, meno ceneroso e più incensato, il legno e il cuoio sono più amabili e anche la barricatura la sento meno secca. Il Virginia poi è ben presente. Il tutto insomma mi sembra più a fuoco e morbido. Davvero va giù che è un piacere. L'unica è che non sento Orientali, ma proprio neanche l'ombra. Lo proverò in un altro sistema, magari qualcosa salta fuori.
  22. Smokerstore - taifun gtr

    Uhm...per me no. Prescindendo dalla resa che è un fattore troppo personale, ho il mini v3 originale ed è uno dei 3-4 atom che ho usato di più. Anche se nel passato, me lo ricordo bene. Intanto non è il Kayfun più secco per me (l'LT anche 2021 è molto più secco). Il v3 mini ha un tasso di umidità ben presente. Mi ricordo che dell'AB tirava fuori molto la barricatura e con il Latakia si difendeva bene, cosa che non si può dire del Gtr. Il mini lo paragono allo Sputnik no campana tonda, cioè quella famiglia di atomizzatori che frenano le note dolci in un contesto che tende all'umido, ma non arrotondano. Qui invece siamo proprio nella rarerefazione, nell'atmosfera zero, nell'affilatura del vapore. Per certi versi siamo più vicini al Kayfun Lite Plus prima maniera, pur con performance decisamente superiori. Per questo quando ho sentito parlare di crema sono saltato sulla sedia e credo come me molti altri. Il Gtr dà il massimo con Bezuki, Mata fina, Black Cavendish, aromatizzati chiari alla frutta, etc. etc. Con un Latakia sfanga di brutto proprio per questa sua caratteristica. Ma ripeto, non voglio fare la gara a chi è più secco (che meriti ci sarebbero poi non si capisce), quindi come sempre ognuno posta le sue impressioni e farà di testa sua, com'è giusto che sia.
  23. Smokerstore - taifun gtr

    Ti auguro di trovare la quadra, perché questo è un tank che vale anche per come è progettato e costruito. Però un giorno devi dirmi quale diavoleria di setup hai usato per ottenere un vapore grasso dal Taifun Gtr. Vorrei provare anch'io questa esperienza psichedelica, grazie.
  24. Smokerstore - taifun gtr

    No, mi sembrano identiche. Comunque Svapodrum ti ho detto qual è la tipologia di funzionamento (tiro, vapore, aroma). È un simil 900 in versione rta. Altro non so dirti, mi spiace. Non credo possano esserci altri fattori oltre alla campana che ne stravolgano la resa. Il camino? Mah! Ho seri dubbi. Tu lo senti così, amen, vendilo e prosegui col Kayfun.
  25. Smokerstore - taifun gtr

    Ma anfatti, hai detto bene, pungente e immagino ti riferisca a cosa restituisce di un tabacco chiaro, cioè quella texture della foglia che solo un vapore tagliente tira fuori e che sinceramente a me piace parecchio. Cosa che anche alcuni Kayfun, anche se in maniera più limitata e piatta a mio avviso, riescono a ottenere. Non credo giovi a nessuno fare a chi ce l'ha più lungo in fatto di secchezza (pare diventata di moda, boh), ma cercare di capire se sono cambiate le campane, perché l'aggettivo "grasso" accostato al Gtr non si può sentire. Prima prova per esempio è trovare una somiglianza tra questo e il 900 o il Karma. Se non vi ci ritrovate nel paragone, avete in mano qualcos'altro. Anche perché ricordiamo cosa svapano in Germania e spesso si è detto che il Gtr potrebbe essere stato un incidente di percorso. Quindi l'ipotesi che abbiano cambiato la campana con le nuove batch non è poi così peregrina.