Rici

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  1. Vi sarà sicuramente successo di trovare un atom con un tiro troppo chiuso o troppo aperto in base alle vostre esigenze, magari anche sul quale pur regolando la ghiera per il controllo del passaggio dell'aria e cambiando il diametro del foro sotto la coil non trovate l'equilibrio giusto tra contrasto, fluidità del tiro e aroma emesso. Questo breve scritto ha un semplice scopo darvi dei dati su quanto possa cambiare il tiro modificando un determinato foro dello stesso sistema, in particolare quello sotto la coil che è l'ultimo passaggio prima che l'aria entri nella camera di vaporizzazione e vada ad impattare sulla coil. Vorrei però andare un pò oltre sui dati che saranno riportati in calce a questo post ed estendere il discorso. Innanzi tutto la domanda è spesso focalizzata su quanto possa cambiare il nostro tiro con la sostituzione di un foro di diametro X con uno di diametro Y, oppure, avere una idea se invece di usare un unico foro ne utilizzo 2 di diametro inferiore, e in questi contesti, in queste domande, in questi quesiti, noi tutti riportiamo quasi sempre i termini portata e flusso. Sono proprio questi due termini a essere impropriamente usati poiché li abbiamo semplificati e adattati al gergo linguistico dello svapo per capirci, ma.... portata e flusso sono implicite di altri dati che noi non siamo in grado di reperire, come il tempo, la velocità, il tipo di fluido, la pressione e qui mi fermo perché sono consapevole di non avere i requisiti per inoltrarmi oltre poiché sono concetti su cui bisogna averci studiato o lavorato. Dunque, cosa vi posso raccontare, magari esperienze vissute che poi sono pure le vostre, a me ad esempio capita di ritenere un tiro più contrastato ed equilibrato su un atom che ha un foro sotto la coil di 1,8mm piuttosto di uno che ce l'ha da 1,2mm, dunque la domanda mi viene pure spontanea, come sia possibile visto che dovrebbe essere il foro più piccolo a darmi la sensazione di un tiro più duro? Diciamo che ho visto un pò di tutto, da 2 fori da diametro 1,2mm sotto la coil di un determinato atom che hanno un contrasto decisamente migliore e più equilibrato di un atom con un unico foro da 1,2mm, oppure citiamo qualche atom, un Precisio ad esempio, con quelle due grandi asole sotto la coil, eppure un tiro mtl niente male c'è l'ha comunque, cosa che non ha un dvarw con un inserto sotto coil da 1,5mm. Va da se dunque che le dimensioni dei soli fori sotto la coil di due atom differenti non riescono a dare l'esatta prospettiva del suo tiro, mentre potremmo avere una buona se non ottima idea di come potrebbe essere il tiro se allo stesso atom da un unico foro sotto coil da 1,3mm lo rimpiazzo con 2 fori da 0.8mm, .....come? leggendo la tabella riportata in calce. Dunque va da se che sugli atom vi sono più variabili che vanno a determinare il contrasto di un tiro, ecco quelle che ho identificato. la distanza tra il foro sotto coil e la coil il diametro e il numero dei fori sotto la coil in caso di 2 o più fori la loro posizione se non la distanza dall'asse interno dell'atom il percorso che fa l'aria prima di arrivare fino all'inizio del foro (o fori) sotto la coil la regolazione della ghiera AFC che fa entrare l'aria dall'esterno e la sua ermeticità e come è realizzata (asole, fori piccoli, grandi, graduali) il drip tip lunghezza e diametro del camino come va a impattare l'aria sulla coil Alcune progettazioni diverse di come far giungere l'aria sotto la coil che possono influire a prescindere del diametro del foro sotto la coil. Percorso dell'aria sul Patibulum Avevo trovato anche un piccolo scritto sui wikipedia o in qualche foro tematico (ma che non riesco più a trovare), il quale parlava di un diverso comportamento dell'aria nel caso quest'ultima sia costretta a subire una inclinazione per raggiungere il punto di depressione, l'inclinazione dell'aria che passa tramite i fori sotto coil, inclinazione che è dettata dal punto di depressione (imbocco del camino) e il punto da dove entra l'aria (foro laterale del disegno) ha un comportamento diverso se lo stesso foro fosse in realtà in asse con il punto di depressione, pare che l'aria non possa a causa della sua direzione sfruttare tutta l'area del foro, che a causa della sua posizione mette a disposizione una area più piccola rispetto al foro in asse con il camino. Per esperienza, anzi direi più per sensazione, direi che se ho due fori sotto coil di un millimetro ciascuno, al centro del deck con una distanza fra loro di due millimetri avrò in questo caso la sensazione di un tiro più aperto rispetto ad una situazione analoga (stessi fori, stesso atom, stessa depressione) ma con i fori che hanno una distanza fra loro di 6 millimetri (quindi più spostati rispetto all'asse centrale). Questa è una mia idea che però non tiene conto della coil, che in un atom si pone come ostacolo (per essere appunto investita dall'aria) tra il foro di depressione e quello da dove entra l'aria (sotto la coil). Quindi sono portato a credere, sia per sensazione che per ragionamento (non confermato ne da calcoli e formule) che se su un deck et9 Gus (2 fori da 0.9mm sotto la coil) allargo la distanza fra i due fori ottengo un tiro leggermente più contrastato. Domanda che qualcuno potrebbe porsi, ma se al posto di un unico foro da 1,2mm sotto coil ne faccio 2 da 0.6mm avrò lo stesso contrasto sul tiro? NO, la superficie o area che garantisce il passaggio dell'aria di un unico foro da 1,2mm è ben più ampia di quella di due fori che hanno la metà del diametro (0,6mm) del foro da 1,2mm. L'immagine qui sotto è molto esplicita, come vedete l'area in giallino è quella in più rispetto a quella dei due fori da 0,6mm. Grosso modo servono 4 fori da 0.6mm per coprire una superficie di un unico foro da 1,2mm. Visto che c'è una stretta relazione tra il diametro del foro sotto la coil, anzi potremmo dire, tra la superficie utile a disposizione per il passaggio dell'aria sotto la coil è il contrasto, l'equilibrio, la fluidità di un tiro ho pensato che fosse utile sapere quanto questa superficie utile varia a seconda della grandezza e quantità dei fori sotto la coil, che poi è il nocciolo di questo post. Considerando poi che nella maggior parte dei casi abbiamo a che fare con dei fori mi sembrava utile poter calcolarne la superficie dove appunto l'aria dovrà transitare per entrare nella camera di vaporizzazione. Quindi se non ci siamo scordati gli ormai lontani anni di scuola, per calcolare la superficie di un foro si usa la formula r²*π , ossia il raggio del nostro foro, 0.6mm se il foro è di 1,2mm, moltiplicato per se stesso, quindi 0,6x0,6, ed infine moltiplicato ancora per la costante matematica pi greco (π) la quale equivale a 3,14. Quindi nel caso di un foro da 1,2mm, avremmo 0,6² x 3,14 = 1,1304mm² Nel caso avessi sotto la coil 2 fori da 1,2mm sarà sufficiente moltiplicare 1,13mm² x 2 Qui sotto le superfici espresse per mm² dei fori più utilizzati in mtl e le loro possibili combinazioni (un foro, 2 fori, 3 fori etc..), in alcuni casi ho eseguito degli arrotondamenti per eccesso o difetto. Formula r²*π * n°fori Fori unici 0,5mm = 0.195mm² 0.6mm = 0,282mm² 0,75mm = 0.44mm² 0,8mm = 0,502mm² 0,85mm = 0,567mm² 0.9mm = 0,635mm² 1mm = 0,785mm² 1,1mm = 0.95mm² 1,2mm = 1,13mm² 1,3mm = 1,32nm² 1,4mm = 1,53mm² Con più fori 0,5 * 2 fori = 0,4mm² 0,5 * 3 fori = 0,6mm² 0,6 * 2 fori = 0,565mm² 0,6 * 3 fori = 0,85mm² 0,75 * 2 fori = 0,9mm² 0,75 * 3 fori = 1,3mm² 0,8 * 2 fori = 1mm² 0,8 * 3 fori = 1,5mm² 0,85 * 2 fori = 1,1mm² 0.9 * 2 fori = 1,3mm² 1 * 2 fori = 1,6mm² 1,1 * 2 fori = 1,9mm² 1,2 * 2 fori = 2,25mm² Ad esempio scopriamo che se amiamo il contrasto di un unico foro da 1,3mm e lo vorremmo distribuire per più fori, per avvicinarsi al risultato sperato dovremmo fare 2 fori da 0,9mm, oppure 3 fori da 0,75mm. ___________________ link di approfondimento https://it.qwe.wiki/wiki/Airflow https://it.qwe.wiki/wiki/Laminar_flow https://it.qwe.wiki/wiki/Turbulence
  2. PREMESSA Progettare e realizzare una resistenza (coil) per i nostri atomizzatori rigenerabili, richiede oltre che la manualità per poterlo fare, una sorte di “cognizione di causa” su cosa si vuol ottenere e su come potremmo ottenerlo. Capita spesso, fin troppo spesso, che qui al forum vengano richieste informazioni su come eseguire una coil, intuendo da subito che chi lo chiede non ha nessuna o poca dimestichezza sull'argomento. Purtroppo in molti casi, si palesa neppure la voglia di far sue un minimo di basi per rendersi in parte autonomi. Spesso le richieste sono del tipo: “ho questo filo, quante spire su che diametro?”, avuta la risposta, un bel ciao e arrivederci alla prossima coil. Questa guida nasce senza pretese di cambiare certi mal costumi, ma con il solo scopo di illustrare il funzionamento di un calcolatore on-line (disponibile anche in APP), nello specifico si parla di Vapez.fr, un calcolatore semplice e intuitivo che non prevede l'utilizzo di fili compositi e mette a disposizione un limitato numero di informazioni sulla coil che andremmo a realizzare. Inizialmente ero partito con l'intenzione di illustrate in modo veloce e semplice il solo funzionamento del calcolatore, poi non ho potuto fare a meno di farcirlo con alcuni dei concetti o teorie che fanno parte di questo tema, tanto è che questa guida potrebbe apparire come pesante e poco fruibile per chi si approccia per la prima volta su questo campo. Il mio scritto non è certo materia di studio per i vecchi vapers e nemmeno per giovani intraprendenti, un lavoretto umile per vapers umili alle prime armi che vogliono rendersi autonomi sulla rigenerazione. ☺️ Mi vien da sorridere a pensare a quei dinosauri rimasti qui al forum che all'alba dello svapo un calcolatore nemmeno ce l'avevano, tanto di cappello. INTRODUZIONE La resistenza che andremmo a creare per il nostro atomizzatore, che nella quasi totalità dei casi è a forma di bobina, ha la funzione di convertire l'energia elettrica fornita dalla batteria in calore, e tramite il contatto con il veicolatone del liquido (cotone, wick, mesh) trasferire questo calore al liquido in modo che evapori. Il calcolatore non è altro che uno strumento pratico che permette al vaper di progettare la propria coil senza commettere grossolani errori, lo stesso vaper deve però avere una buona idea di partenza su che tipo di coil inserire nell'atomizzatore. Faccio un esempio banale ma efficace, devo progettare una coil per un tiro di guancia su un kayfun mini v3, dovrò pur sapere che non posso spingere questo atom ad esempio a 35W per un tiro di guancia; dovrò pur sapere che una resistenza di diametro interno da 3,5mm non è funzionale in base alle dimensioni del deck del kayfun; come del resto un filo di diametro da 0,64mm (22ga) non può essere bloccato dalle viti in dotazione sul deck. Ha senso fare una coil da 1,2ohm su un goon? VAPEZ.FR Link on-line : http://vapez.fr/tools/coil/ APP per smartphone con Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=net.itech.coilcalculator Oppure cercate l' app MicroCoil Calculator tramite le funzioni del vostro telefonino. Il CALCOLATORE [1] In questo menù a tendina avrete la possibilità di scegliere il tipo di filo e la sua forma con il quale intendete realizzare la vostra coil. Kanthal A1 : lega di sezione circolare composta da ferro, cromo e alluminio.Kanthal A1 – Plat : lega di sezione piatta come un nastro (ribbon) i suoi valori geometrici sono altezza e larghezza espressi in millimetri, la misura più grande in genere si riferisce alla larghezza, quella più piccola all'altezza (es. 0,5x0,1). Kanthal D : lega di sezione circolare composto da ferro, cromo e alluminio in percentuali diverse dal più noto kanthal A1, questa lega è leggermente meno resistiva del più usato Kanthal A1 e leggermente più reattiva, le differenze restano comunque minime. NiChrome : si tratta della lega conosciuta come Ni80, composta da un 80% di nickel e il restante in chromo, come resistività e reattività è considerata una via di mezzo tra il Kanthal A1 e l'acciaio SS316L.Inox 316L : anch'esso una lega, conosciuto come acciaio inossidabile, resistente alla corrosione, bassa resistività elettrica. Bakero: filo flat o ribbon, introvabile e con pochi o nessun dato reale sulle specifica, pare sia un filo che deriva dalle filippine, dovrebbe trattarsi di una lega che contiene il platino il quale ha una alto punto di fusione, tuttavia il calcolatore lo vede come un normale ribbon in kanthal. Fettuccine : ovvero il classico filo appiattito come un nastro dove andremmo ad impostare larghezza e altezza e la sua resistività, conosciuto come ribbon. Classico filo roud a sezione circolare. Il ribbon [2] In questo campo troviamo il valore della resistività del materiale, il quale cambia in automatico al variare del materiale impostato sul campo [1], la resistività sarebbe la capacità di un dato corpo, quindi la sua dimensione e il materiale di cui è composto, nell'opporre resistenza al passaggio di scariche elettriche, tale valore è espresso in Ω mm²/m , un valore che rappresenta la resistenza di uno spezzone di quel materiale lungo un metro la cui superficie di sezione sia di 1 mm². Il valore presente su questo campo può essere modificato manualmente, questo ci permette di inserire le resistività di materiali diversi da quelli presenti sul menù a tendina sul campo [1], ad esempio se sul menù a tendina del campo [1] lasciamo impostato il materiale kanthal e poi sul campo [2] cancelliamo il valore 1,45 e lo sostituiamo con 1,11 avremmo dei risultati inerenti al Nichrome 60, dove 1,11 è appunto la sua resistività. Se cambiamo manualmente il valore sul campo [2] ricordiamo che questo rimarrà in memoria in corrispondenza del materiale scelto sul menù a tendina, per tornare alle impostazioni di default occorre reimmettere il valore iniziale o fare un aggiornamento della pagina. Se pensiamo di progettare una coil di 1 ohm e questa coil deve avere un determinato diametro ed una larghezza ben definita, considerando appunto le dimensione del deck dove sarà inserita, la resistività del materiale ha un ruolo molto importante. Qui sotto una tabellina dei valori di resistività dei materiali più usati. Kanthal A1 => 1,45 Ω mm2/m Kanthal A => 1,39 Ω mm2/m Kanthal D => 1,35 Ω mm2/m Nichrome 60 ( Ni 60%, Cr 15%, Fe 25%) => 1,11 Ω mm2/m Nichrome 80 (Ni 80%, Cr 10%) => 1,09 Ω mm2/m Nichrome 90 (Ni 90%, Cr 10%) => 0,70 Ω mm2/m Ni200 => 0,096 Ω mm2/m SS 316L => 0,75 Ω mm2/m SS 317L => 0,79 Ω mm2/m SS 304 => 0,73 Ω mm2/m SS 430 => 0,60 Ω mm2/m NiFe30 (Resistherm - Ni 70% - Fe 30%) => 0,20 Ω mm2/m (TCR 520) NiFe48 (Ni 52% - Fe 48%) => 0,37 Ω mm2/m (TCR 400) Utile può essere anche conosce e saper applicare la formula per ricavare la resistività del materiale di un filo conoscendone il suo diametro e la sua resistenza al metro, quest'ultimo dato viene fornito in alcuni shop specializzati sull'acquisto di fili per lo svapo. r = raggio del diametro del filo [3] in questo campo, va impostato il diametro del filo con cui vogliamo eseguire la nostra coil, il diametro è espresso in millimetri, con i pulsanti + e – possiamo salire e scendere con il valore del diametro, per comodità affianco alla prima immagine ho messo una tabella per la conversione delle misure espresse da gauge in mm. [4] Diametro interno della nostra coil, in pratica il diametro del tondino su cui andremmo ad arrotolare la nostra coil. [5] Numero delle spire eseguite con il filo, possono essere complete, ad esempio 5 oppure avere un avanzo di mezza spira, con i tasti + e – si aggiunge o toglie mezza spira alla volta, per facilitare la comprensione dei casi in cui si deve contare la spira intera o la mezza spira, potete fare riferimento alle immagini. Come potete immaginare guardando le immagini quando i contatti sono su lati opposti rispetto alla posizione della coil il numero di spire è sempre intero, mentre ci saranno sempre "mezze spire" se i contatti sono entrambi sul medesimo lato. Le coil che hanno spire che interpongono uno spazio tra una e l'altra sono chiamate coil a spire spaziate o spaced coil, quelle dove le spire si toccano sono chiamate micro coil. [6] In questo campo, anch'esso modificabile con i tasti + e – abbiamo la misura dei piedini (o leg) della coil espressa in mm, ed intesa come la distanza tra la mezzeria della coil e dove il piedino viene bloccato dalle torrette. [7] Qui avremmo il valore della resistenza espresso in ohm, diretta conseguenza di come abbiamo impostato i dati nei campi che stanno sopra, al variare di uno dei parametri sui campi da [1] a [6] varierà anche il valore della resistenza. [8] Heat flux, ecco uno dei parametri più importanti, come spiegarlo senza troppi tecnicismi magari poco comprensibili? Ci vorrebbe un'altro al posto mio. Potremmo iniziare dicendo che all'aumentare del calore del vapore possono variare anche le sfumature degli aromi percepiti, ci possono essere sfumature che vengono percepite con una temperatura del vapore più fredda, altre invece che tendono a venir fuori con vapore più caldo, in linea generale con l'aumentare della temperatura del vapore si riscontra una diminuzione dell'aroma. A oggi un po' tutti i calcolatori on-line come questo, colorano con il verde l'heat flux ottimale, ossia una fascia di valori dove l'aroma è percepibile, solitamente questa range va da 0,180 W/mm² a 0,330 W/mm². Meglio però rimanere più concentrati sul valore numerico di tali valori che sulla colorazione che potrebbe essere in disaccordo con il nostro palato e che può variare da calcolatore a calcolatore se siamo abituati ad usarne più di uno. Non è neanche un valore che possa essere considerato perfetto, poiché un valore di 0,260 W/mm² che potremmo considerare così per esempio perfetto per l'atomizzatore X potrebbe essere del tutto fuori luogo per l'atomizzatore Y. Quindi una data coil con un valore numerico di heat flux progettata per un atomizzatore potrebbe essere inadatta ad un'altro, sebbene la stessa coil possa essere inserita sul suo deck, questo perché tale valore poi nella realtà è influenzato da altri fattori, quali flusso dell'aria (quantità, direzione), apporto di liquido fresco, capacità di tutto l'atom di dissipare il calore. In sostanza l'heat flux che risulta dal calcolatore è un dato molto importante, un punto di partenza ma non sempre di arrivo, utilissimo per non essere fuori parametri di molto, ad esempio 0,12 W/mm² , oppure 0,430 W/mm², poi sarà il nostro palato a dirci quale è la miglior soluzione in base al vapore realmente prodotto dal nostro atomizzatore, in questo caso se siamo in elettronico e abbiamo progettato la nostra coil in modo che restituisca un W/mm² di 0,220 a 3,7v, abbiamo la possibilità tramite il circuito di partire con una potenza inferiore, ad esempio corrispettiva a 3,3v e poi salire finché non troviamo il giusto compromesso tra calore del vapore, quantità e resa aromatica, ecco che magari scopriremo che per quel dato atomizzatore e quella coil il nostro heat flux ideale è di 0,250 W/mm². Se avete notato ho parlato di alzare la potenza (W) per trovare un heat flux ideale (W/mm²), ebbene si, se non ci avete fatto caso al salire e scendere della potenza utilizzando i stati + e – del calcolatore nel campo [11], salirà e scenderà anche il valore di heat flux, non potrebbe essere altrimenti visto che tale valore è espresso in W/mm² dove appunto sono presenti i watt. Tutto sommato se facciamo una coil non propriamente adeguata al nostro atomizzatore con un heat flux che non ci soddisfi possiamo aggiustare il nostro svapo regolando la potenza, questo su circuito elettronico, ma in meccanico? 🤔 No, in meccanico no, saremmo costretti a rifare la coil da subito se il vapore che esce dal nostro atomizzatore non ci soddisfa. In meccanico, più che in elettronico, nel progettare la nostra coil il parametro heat flux risulta essere più importante che mai, se consideriamo appunto che una batteria a piena carica al netto di eventuali dispersioni dovrebbe lavorare su una tensione nominale di circa 3,7v, va da se che noi dovremmo progettare una coil che lavori bene con un heat flux ottimale tra quella tensione e quella di batteria quasi scarica (circa 3.2-3.3V). L'heat flux sarebbe la potenza per unità di superficie, se la stessa potenza viene applicata in meno superficie, avremmo un valore calorico più alto, se invece è applicata a più superficie, ad esempio più spire, avremmo meno calore perché vi sarà più effetto di dissipazione. Il concetto può essere dimostrato anche sul calcolatore, mantenendo fissa la potenza ed aumentando l'unità di superficie aggiungendo una spira o salendo con il diametro avremmo un heat flux che scenderà di valore. Consiglio vivamente di leggersi la discussione Resa e parametri di regolazione per approfondire questi concetti. [9] In questo campo troveremo il valore della potenza, sono i watt erogati sul rapporto tra il valore della resistenza e la tensione (volt) impostata sul circuito, oppure quella residua della batteria nel caso di una box meccanica o di un tubo. La potenza erogata alla coil è in relazione con la tensione e la resistenza, alzando o abbassando la tensione nel campo [11] avremmo un innalzamento o diminuzione dei watt, stesso effetto lo si avrà se cambierà il valore della resistenza, agendo sui parametri da [1] a [7] lo potremmo verificare direttamente sul calcolatore. Cosa altrettanto importante è che i watt sono parte del valore W/mm², ovvero dell'heat flux, il quale varierà se variano i watt. [10] Qui abbiamo la corrente generata dalla coil. Se si utilizzasse un sistema con regolazione elettronica questo valore indicherebbe solo la corrente che dal circuito va alla coil e non la corrente che il circuito preleva dalla batteria [vedi il link "Corrente prelevata dalla batteria nei device elettronici" su FAQ e Concetti utili ]. In questo caso il dato servirebbe solo per verificare che il valore non ecceda gli eventuali limiti di erogazione del circuito. Al contrario questo è un valore da monitorare con molta attenzione su un sistema meccanico puro per capire se tale corrente sia superiore a quella di scarica continua della batteria che stiamo attualmente usando, una valore da considerare per preservare la salute della batteria e, soprattutto, per metterci in sicurezza. Dobbiamo perciò conoscere anche le specifiche della batteria che stiamo utilizzando. Un solo esempio senza dilungarmi troppo, stiamo progettando una coil da 0,47 ohm su box meccanica per uno svapo semi polmonare che a 3,7v di tensione nominale il calcolatore ci indica che la corrente necessaria è di 7,82A, la nostra batteria ha le seguenti specifiche: Panasonic NCR18650B 3350mAh – 6.7A, come potete veder la corrente di scarica indicata dalle specifiche della batteria è di 6,7A, quella indicata sul calcolatore è di 7,82, la corrente necessaria è dunque superiore a quella che la batteria può fornire, senza considerare poi che è buona norma tenere dei margini di sicurezza, dunque la batteria è inadatta, o la si cambia con una di almeno 10A di scarica o si cambia la coil che stiamo progettando. [11] Agendo sui tasti + e – potremmo variare la tensione e simulare come cambiano i valori dell'heat flux, della potenza e dell'assorbimento di corrente, potremmo così simulare cosa può succedere nel caso in cui la coil fosse utilizzata in una box con circuito, utile è la possibilità di variare la tensione anche e soprattutto se si programma e realizza una coil per poterla usare in un sistema meccanico, ad esempio una box a lamelle, in questo caso imposteremmo la tensione a 3,7v che sarà la tensioni nominale di esercizio della nostra batteria, sul calcolatore poter variare la tensione è utile ad esempio per rendersi conto di: come cambiano i valori di heat flux e Ampere se utilizziamo una box meccanica limitata a 50W. osservare il cambiamento dei valori al calare della tensione della batteria (3,7v--->3,6v--->3,5v--->ecc...) su una meccanica pura. [12] Il numero di resistenze che andremmo ad inserire nel nostro atomizzatore. Programmate sul calcolatore una resistenza a vostro piacimento e poi portate questo contatore a 2, vedrete che il valore in ohm si dimezzerà, la potenza verrà raddoppiata così come la corrente necessaria, mentre il valore dell'heat flux rimarrà invariato. [13] Il numero di fili dello stesso tipo con il quale realizziamo la resistenza, portando a 2 il contatore otterremmo le medesime reazioni che otterremmo con il contatore del campo [12]. La coil realizzata sarà di questo tipo, una parallela. Sono due resistenze che corrono in parallelo, questo tipo di resistenza viene chiamata appunto parallela, una doppia coil monoposto utile per andare in subohm con spazi contenuti o per raggiungere valori con fili più sottili, magari perché al momento non abbiamo a disposizione un filo più adatto. Volendo possiamo sfruttare questo campo anche per coil con fili Twistati. Il calcolatore nel campo [13] interpreta la coil sempre come una parallela, due fili che scorrono uno affianco a l'altro, con un filo twisted (vedi fig. sopra) con un passo (P) non troppo stretto, ad esempio di 2 o 2,5 mm otterremmo valori reali che si avvicinano a quelli del calcolatore, approssimativamente otterremmo un incremento della resistenza nell'ordine di un 10% 15% (perché usiamo più filo) e un minor valore dell'heat flux sempre nell'ordine di un 10% 15%. In sintesi il calcolatore può essere usato anche per fili twistati, i valori che ne usciranno saranno valori comunque attendibili, maggiore attenzione va posta nel caso in cui si voglia utilizzare questo metodo per creare resistenze estreme. [14] Lunghezza del filo utilizzato per realizzare la coil, spire e piedini compresi, ovvero tutto il filo utilizzato da dove viene serrato sulla torretta del positivo a quella del negativo. Se otterremmo ad esempio un valore di 10cm dovremmo avere a disposizione più di 10cm di filo per realizzare la nostra coil. Suggerisco di tagliare uno spezzone di filo di almeno 5 cm più lungo del valore che esce in questo campo. [15] La larghezza della nostra coil, questo valore non è altro che il prodotto del diametro del filo per il numero di spire, qui la larghezza intesa come una micro coil (spire attaccate), nel caso di coil con spire spaziate la larghezza nella realtà sarà maggiore, in alcuni calcolatori più evoluti è possibile impostare il passo tra una spira e l'altra, tuttavia è un valore di poca importanza che influenza solo in minima parte il valore in ohm della resistenza finale. Esempi di coil 1-1,2 ohm per atomizzatore per tiro di guancia, diversi materiali. Atom wasp nano un atomizzatore che si presta bene alle parallele. Goon, doppia coil da utilizzare su meccanica non limitata. Ribbon in ni80 per un 18mm in bf sul quale è necessario tenere molto basso l'heat flux. FAQ e Concetti utili. Micro coil o spaced coil? Ho tre fili dello stesso diametro in kanthal, ni80 e ss316L voglio fare una resistenza da 1ohm, con quale filo posso ottenere la coil più reattiva? Una volta si utilizzava un heat flux di 0,350 W/mm², cos'è cambiato ora? Link 1 Link 2 Quali attrezzi per iniziare a rigenerare? Link 1 Link 2 A quanti Watt devo usare la mia coil? Corrente prelevata dalla batteria nei device elettronici Scegliere il diametro della coil La legge di ohm I materiali più usati ..................................................................... Un dovuto ringraziamento a @johnnymax e a @DrGi per avermi seguito nella stesura di questa guida.
  3. Aromi - the vaping gentlemen club

    Il Scottish Aged due aromi coi fiocchi
  4. Come di ha già detto il collega non aver paura di esagerare con fili medi (27/28awg) poiché a dispetto delle dimensioni il vs regge bene il calore, se un filo più fino magari 1 o 2 spire in più e viceversa con fili più grossi tipo 27awg con una spira in meno. Il piccolino regge tranquillamente i 17w rimanendo entro un heatflux, medio, medio alto. Io ad esempio molto spesso gli faccio 7½ di ni80, ma anche 8½, l'alimentazione regolare e copiosa da una buona mano a questo tipo di funzionamento ardito.
  5. Fastidio petto principiante con la svapo

    Non sono un medico ma che io sappia l'allergia ad un determinato prodotto può manifestarsi anche dopo anni di utilizzo.
  6. Dicodes e controllo di temperatura

    e si le differenze ci sono, nella lettura del valore della coil, nella erogazione iniziale, a volte più dolce a volte più spintarella e a volte sugli effettivi Watt erogati, dove senti che a parità di potenza una ha una erogazione più marcata di un'altra, lo senti a bocca e di conseguenza puoi anche intervenire abbassando o alzando i watt a piacimento. Altro esempio sono quelle con batteria integrata che hanno una erogazione iniziale ben più marcata di quelle con le 18650, almeno quelle che ho provato io Sicuramente la classica
  7. Ultra - design by gmg

    Oramai le scimmie le hanno farcite di Atom fino alla gola, prevedo un forte ristagno del settore, e come giustamente dice @Svapodrum i pezzi migliori li abbiamo già sulla mensola.
  8. Dicodes e controllo di temperatura

    Solo se è tua intenzione usare il TC più spesso, praticamente 3/4 delle volte che rigeneri. Se invece lo fai saltuariamente e ti trovi bene con l'Yihi non ne vedo la necessità, fermo restando che io stesso ho sia DNA, Yihi e Dicodes (4 box) e trovo che il circuito tedesco sia migliore sotto diversi aspetti.
  9. Iatty reloaded

    Il V7 con il Latakia ha una gran resa soprattutto con quelli più sfaccettati di sfumature, in questo senso con lo iAtty lo si può considerare sovrapponibile. Dove lo iAtty ha uno spunto in più del V7 sono le miscele scure che contengono del Latakia, E.M. e Balkaniche, ecco qui lo iAtty ha un po' di apertura dello spettro aromatico in più.
  10. Smokerstore - taifun gtr

    Molto tempo fa avevo fatto dei paragoni in parallelo tra shenray, yftk, sxk e originale. Era lo Shenray il più vicino, ma direi molto vicino, ad occhi bendati mi riusciva molto difficile azzeccare quale fosse l'originale fra i due. Purtroppo che io sappia la Shenray non ne fa più, anzi forse è sparito proprio come marchio.
  11. Smokerstore - taifun gtr

    Penso.....dopo aver provato numerosi Atom, che il gtr abbia raggiunto l'apice di quella particolare restituzione aromatica intesa anche come tipo di vapore e sensazione analogica più vicina alle paglie. Credo che per un Atom a cotone non si possa andare oltre se non con altri sistemi con concezione diversa.
  12. Tosse secca compulsiva

    Anche a io ho questa impressione, se mi gli ml al giorno sono pure tanti diventa una aggravante in più. Cmq esiste una base anallergica dove alcuni utenti con problemi di sono trovati bene, si chiama Unica.
  13. Ultra - design by gmg

    Ma quale scoop poveretto (e io lo seguo ogni tanto), la dichiarazione fatta è a dir poco sciocca e nello stesso tempo scontata nella sua verità. Mi pare ovvio che delegano altre officine italiane o non.......che non sono di loro proprietà. Che bel scivolone da farci 4 sganasciate, soprattutto quando si pone come garante nel'andar a verificare. Nella nicchia del settore dei youtuber sul tema svapo non gli si può negare che lui sia un anarchico, fuori dal sistema, cosa che fa sempre bene se uno vuole sentire un parere al di fuori di marchette, amicizie o accordi, ma in questo suo pensiero o meglio espressione del proprio Ego ai miei occhi ci ha fatto una magra figura.
  14. Smokerstore - taifun gtr

    Sono meno estremi, meno secchi e con qualche nota dolciastra in più, ma rimangono nella categoria dei secchi no scremature delle parti dolci, potresti considerare anche il GT One di Taifun.
  15. Mediamente 6ml per coil . Solitamente procedo così: - tolto il cotone spazzolo (spazzolino da denti) con sapone da piatti dove mi è possibile - risciacquo e asciugo deck - piccolo dryburn 4W (è qui che si staccato i residui rimasti) - altro passaggio con spazzolino e detersivo - in ammollo tutto l'Atom per mezz'ora (acqua, aceto e sapone) - risciacquo tutto quanto, se necessario pulisco alcune parti con cottonfioc e alcool
  16. Peccato, su play store cerca "Microcoil calculetor".
  17. Ellipse - bks

    E ci mancherebbe, certo che puoi avere una opinione ed una esperienza diversa dalla mia, opinioni diverse passano in primis dai gusti personali, poi in secondo luogo dal numero di esperienza con diversi Atom che uno ha potuto provare e quindi dai confronti diretti da Atom ad Atom.
  18. Amanti del perique

    https://www.tabaccomania.com/home/56-autentico-tabacco-perique.html
  19. Ellipse - bks

    Con questo invece il feeling è scattato al primo tank
  20. Ellipse - bks

    La mia disamina sarà un po' meno precisa e tecnica ma più a braccio visto che solo in poche occasioni ho fatto test con paralleli con altri Atom. La questione che in qualche video ho visto dove il tank ha difficoltà ad inserirsi sulla parte superiore (campana, camino e Cup) è successa anche a me, nel mio caso però non credo che il problema sia l'oring ma più che altro la profondità della gola che lo ospita, in effetti il problema di presenta non con tutte le campane. Il tiro non mi piace, nel senso che se vogliamo dare un alto punteggio al tipo di tiro per assenza di turbolenze, contrasto ben calibrato ci sono almeno 3/4 atom che ritengo abbiano queste peculiarità, l'Ellipse ha un tiro nella media e così succede un po' a tutti gli atom sprovvisti di ghiera o di un p.a.s.s. Ritengo che la forma ellittica delle campane e la coil a S non produca nessun vantaggio a livello aromatico, la considero più una trovata per differenziarsi da altri atomizzatori. La campana Solaris, quella che si compra a parte la considero un buco nell'acqua, è secca e taglia molto, un gtr che è ancora più secco ma taglia meno ed è più aromatico, il Gt One (sempre Taifun) che ha più o meno la stessa dose di secchezza è ben più aromatico. La campana che ha sul cielo le alette di dissipazione proprio non mi è piaciuta, le altre 2 abbastanza in particolare quella a scalini soprattutto con gli scuri, quello piatta se confrontata alle altre campane piatte di altri atomizzatori mi sembra meno intensa e meno aperta come spettro aromatico. Non ho trovato con questo Atom un feeling soddisfacente, non mi sembra alla pari di un Dilomat e sicuramente inferiore al Rubik.
  21. 23mm per una capienza superiore si 4ml, meccanismi a baionetta, ampia scelta tra fori sulla ghiera e airpipe sotto coil per personalizzare il tiro, camera piccola.
  22. Golden greek caspardina

    non ha l'originale quindi non può fare un confronto obiettivo, non ne è entusiasta, scalda un po', non sembra avere uno spettro aromatico ampio e definito ed arrotonda un po' troppo.
  23. Questo può anche dipendere da che parte si inclina l'atomizzatore durante la svapata, a quel punto quel poco di condensa che sta sul cielo della campana scende e potrebbe andare a finire proprio sopra sempre lo stesso baffo.
  24. Dicodes e controllo di temperatura

    @frank668 sullo Sputnik se hai problemi di quadra, nel senso che riscontri dei tagli sull'erogazione prova ad aumentare di 5 punti il tcr (es. da 100 a 105), aumentare di 5 punti la temperatura (es. da 215 a 220) ed abbassare di mezzo watt la potenza. Non riscontro un aroma migliore svapando in TC, se si fa bene il lavoro di rigenerazione con cotone e ka1 o ni80 non riscontro le differenze (questo all'inizio). Differenze che però iniziano a vedersi a fine tank dove il TC ha lavorato per farti fare un tot di ml senza intaccare l'integrità di coil e cotone, mentre in vw si va un po' a braccio. Il filo della dicodes da tcr 320 a livello commerciale lo trovo poco vantaggioso visto il costo, non ho avuto problemi a utilizzarlo con punte da 2.25 e resistenze fuori dal range indicato sul sito, sicuramente no dryburn su un filo da 0.30. Personalmente mi permetto di farlo in modo leggero, 5w con scarsa luce in modo da vedere i primi arrossamenti del filo che in un ambiente con scarsa luce si manifesta prima alla vista, il tutto solo per avere una conferma della centratura della coil rispetto al foro d'aria sotto coil. Pratica ché uso sporadicamente con fili più grossi (27ga) che sono più resistenti a questo tipo di shock energetico (di calore). Sempre sul filo della dicodes, lo ritengo un ottimo tramite per verificare il buon funzionamento del circuito visto che tale filo dovrebbe essere provvisto di una certificazione, cosa che non hanno altri fili di altri brand. Sul calcolo del TCR sicuramente a livello matematico e di formule di può fare e credo che in questo forum l'argomento sia già stato trattato, il problema resta sempre lo stesso, trovare i post che ne parlano e solitamente questo è un problema. Atom che rispondono bene in TC saprà risponderti meglio @Nicolasan poiché io alterno, spesso TC e vw, lui credo di no. Cmq io un Atom lo sceglierei in base alle peculiarità costruttive e aromatiche che può offrirti in primis. Spero d'aver risposto a tutto.
  25. Byka v7 di vape system

    Smontato molto tempo fa, almeno un paio di volte, però ho la memoria corta e di preciso ti posso dire solo che: - filetto dx - no frena filetti - a mano non c'è la si fa', servono 2 pinze in plastica da poter fare presa con una sulla parte superiore e con l'altra su quella inferiore.