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  1. E come ogni anno sarebbe arrivata la “tanto attesa” sorpresa anche sul fronte della fiscalità delle sigarette elettroniche. Il clamore mediatico che nelle ultime settimane ha ruotato attorno al tabacco riscaldato rischia di trascinare dentro anche i liquidi da inalazioni. La confusione lessicale tra riscaldatori di tabacco e sigarette elettroniche potrebbe causare un patatrac in grado però di accontentare tutte le forze politiche, una sorta di lavarsene le mani “per dimostrare di non volere fare favori a questa o quella multinazionale del tabacco”, come ha detto in Transatlantico a microfoni spenti un esponente della maggioranza di governo. Indiscrezione dell’ultima ora è infatti la possibilità che anche i liquidi da inalazione potrebbero vedere ritoccata al rialzo l’imposta di consumo. Si tratterebbe di un raddoppio dell’imposta sui liquidi senza nicotina, che passerebbero quindi da 50 centesimi a 1 euro ogni 10 millilitri e di un aumento del 50% su quelli con nicotina, che arriverebbe dunque a 1,5 euro ogni 10 millilitri. A farsi da promotore della riforma sarebbe la deputata pentastellata Martinciglio che già ha ideato l’aumento progressivo dell’accisa sul tabacco riscaldato. Per parafrasare un celebre film degli Anni 80, ha proposto la “bizona 5-5-5 riscaldata”: +5% nel 2021, +5% nel 2022, +5% nel 2023. L’aumento del tabacco riscaldato secondo questo schema sarebbe già cosa fatta. La guerra commerciale tra le multinazionali del tabacco, supportata da un battage mediatico senza precedenti, sta però gettando discredito anche alla sigaretta elettronica vera e propria, quella che sprigiona vapore e non utilizza il tabacco. A prendere però le distanza, segnalando l’opportunità di non ritoccare l’imposta sui liquidi da inalazione, è il sottosegretario Villarosa (M5S). “L’emendamento Martinciglio sulla correzione dell’imposizione fiscale sui tabacchi da inalazione senza combustione dovrà essere votato nell’attuale formulazione. Ho già rappresentato al Ministro Gualtieri ed al delegato M5S alla legge di bilancio che non sono necessarie riformulazioni e soprattutto ritoccare anche l’imposizione sulle sigarette elettroniche a vapore potrebbe confermare un’ulteriore irragionevole disparità di trattamento, da scongiurare”. Si attendono ore concitate sul fronte del vaping: riuscirà Villarosa nella sua operazione di convincimento che garantirà lo status quo fiscale? L'articolo Legge di bilancio: spunta ipotesi aumento tassazione sigarette elettroniche proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  2. Un nuovo interlocutore si affaccia nel mondo degli operatori della sigaretta elettronica. L’Unione negozianti indipendenti svapo (Unis) nasce come “consorzio senza scopo di lucro” volto a sviluppare e realizzare idee e progetti tra negozianti specializzati. “Vogliamo consolidare il mercato – spiega il presidente Roberto Paciaroni – attraverso la tutela dei negozianti aderenti. Ma anche garantendo la qualità del servizio reso al cliente finale. Vogliamo abbracciare, a livello nazionale, tutte quelle realtà operanti nel settore delle e-cigs che, in questo momento di forte incertezza, attacchi mediatici e caos normativo, si sentono schiacciati da un mercato talvolta selvaggio. Ma che, in fin dei conti, credono ancora ad una unione che possa riconsolidare il proprio mercato di riferimento”. Paciaroni è affiancato da Miguel Botticelli (vice presidente) a cui si aggiungono i cinque componenti del direttivo: Stefania Cavina, Rita Lamattina, Vincenzo La Torraca, Andrea Putzoli, Dario Romeo. “Non tutti coloro che faranno domanda di adesione saranno accettati – continua Paciaroni – Dovranno essere in linea con quanto espresso dal codice etico. L’immagine che diamo all’esterno è il biglietto da visita per tutti noi. Se uno lavora male, possiamo andarci di mezzo tutti. Ecco perché è importante rispettare un certo comportamento all’interno del negozio che rispetti, oltre le norme di legge, anche l’etica e la morale comune. Dobbiamo comportarci verso il mondo esterno come un unico soggetto, agire rispettando le regole e il dettato del codice etico. Non sarà accettato chi ha conflitti d’interesse con partecipazioni o adesioni a un soggetto concorrente al consorzio, così come non sarà accettato un negozio di proprietà diretta di un produttore di liquidi. Vogliamo tutelare l’indipendenza: ci rapportiamo come un unico soggetto contrattuale seppure ognuno di noi poi mantenga la sua identità e la sua indipendenza commerciale”. Unis farà la prima uscita ufficiale con uno stand alla fiera Vaping Expo che si terrà da venerdì 11 a domenica 13 ottobre presso Malpensa Fiere a Busto Arsizio (Va). Per contattare il direttivo di Unis è sufficiente scrivere una mail all’indirizzo [email protected]. L'articolo Nasce Unis, il consozio a tutela dei negozi indipendenti di sigarette elettroniche proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  3. Sarà disponibile da domani, venerdì 22 marzo, la piccola sigaretta elettronica di AerTek Labs dal design italiano e con pod precaricate con liquidi made in Italy. Si chiama Lixe e, fanno sapere i suoi creatori, nasce da un processo di progettazione durato quasi un anno per raggiungere un obiettivo preciso: creare un prodotto facile da usare, destinato ai fumatori adulti che desiderano abbandonare la sigaretta tradizionale. E, come i visitatori della fiera Exvapo di Napoli hanno potuto constatare in anteprima rispetto al lancio sul mercato, Lixe è una pod mod piccola, automatica e leggera che funziona a sistema chiuso, cioè con cartucce non ricaricabili. Dieci sono i gusti disponibili nelle pod con concentrazioni di nicotina che vanno dallo zero ai 18 mg/ml, passando per 4,5, 9 e 16 mg, in modo da andare incontro a tutte le esigenze del consumatore, anche quella di scalare la nicotina nel tempo. Sui liquidi i creatori di Lixe hanno deciso di andare sul sicuro, utilizzando miscele che hanno già superato (alcune da molti anni) la prova del mercato. Nella scelta si trovano, infatti, cinque liquidi di Alternative Vapor (fra cui alcuni autentici cavalli di battaglia dell’azienda) e cinque di Royal Blend. Il corpo della mod pesa 15,5 grammi ed è in allumino. La batteria è da 240 mah e si ricarica con un cavo micro usb. Le pod contengono 0,8 ml di liquido e la sigaretta elettronica completa misura 10,2 centimetri. Queste le caratteristiche tecniche di Lixe, ma c’è di più. I suoi ideatori, infatti, oltre ai danni del fumo hanno pensato di ridurre anche quelli sull’ambiente, cercando di creare un prodotto il più possibile sostenibile. Al momento il 90 per cento dei componenti della sigaretta elettronica sono riciclabili, ma i produttori fanno sapere che stanno lavorando per portare questa percentuale al 100 per cento. “In questo anno 2019, definito da molti l’anno della svolta – commenta Jacopo Opipari, il giovanissimo amministratore delegato di AerTek Labs – sono fermamente convinto che la sigaretta elettronica possa essere riconosciuta pubblicamente come una valida alternativa alla sigaretta tradizionale. Io e il mio team, durante la fase di sviluppo e dopo numerosi prototipi, abbiamo ottenuto Lixe, un piccolo device che spero aiuterà milioni di fumatori a smettere di fumare. Durante questo percorso abbiamo studiato attentamente i fumatori in modo da creare un’esperienza che rispecchi in pieno la gestualità e la routine a cui sono abituati, a partire dall’apertura del pacchetto fino alla tipologia di tiro. Sono fiducioso che, se il fumatore potrà avere un prodotto semplice, facile da usare e soddisfacente come Lixe, sarà più propenso a ridurre l’uso delle sigarette tradizionali e scoprirà così tutti i vantaggi dello svapo”. Lixe sarà distribuita in esclusiva da Aer WholeSale e, fa sapere il distributore, sarà proposta a un prezzo consigliato di vendita al pubblico di 29,90 euro, mentre per le pod, vendute in confezione da quattro unità, il prezzo consigliato al pubblico è di 12 euro. L'articolo Lixe, la sigaretta elettronica di AerTek Labs che vuole bene all’ambiente proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  4. di Stefano Caliciuri Si chiama Flavorito ed è l’importante sfida su cui hanno puntato tre giovani appassionati di vaping. Ai fondatori Edoardo Bernardelli, Vincenzo Cani, Daniel Cani (sotto, in foto), col tempo si sono aggiunti a far parte dello staff anche Fabio Borda, Adriano Mazzola, Ivan Forti, Davide Sobrito, Denis Sobrito, Fabio Hoti, Giorgio Wittreich, Fabio Camaioni e Cristian Collufio. L’idea è tanto semplice quanto geniale: raccogliere e catalogare tutti i liquidi e aromi per sigarette elettroniche presenti in commercio e renderli pubblici tutti insieme attraverso un portale web. Una operazione titanica, si dirà, eppure ce l’hanno fatta. Ad oggi Flavorito conta circa 2.200 liquidi. Il sito però non vuole essere un mero catalogo, ma un indicatore delle tendenze e dei gusti degli svapatori. Sotto ogni prodotto liquido è possibile scrivere una recensione, una impressione o un commento. In sostanza, una sorta di TripAdvisor dello svapo, una bussola per il consumatore che vorrebbe avere notizie su un determinato liquido prima di acquistarlo. Anche se il gusto è soggettivo, la massa fa certamente opinione. “Lavoriamo a questo progetto da più di un anno – spiega Edoardo Bernardelli – La nostra start up è nata a novembre e, dopo aver visto che in due mesi ospitavamo già circa 2000 recensioni, abbiamo deciso quindi di rifare il tutto in maniera più funzionale e curata graficamente. Su questa piattaforma abbiamo investito molti dei nostri risparmi, ma i feedback positivi che abbiamo ricevuto ci dà la forza e la spinta per continuare“. Su Flavorito non si compra e non si vende nulla. Si possono vedere i packaging, leggere la descrizione del liquido così come pensato dall’azienda ma soprattutto consultare tutte le recensioni degli utenti. Gli utenti, quando lasciano una recensione, possono seguire le linee guida messe a disposizone dallo staff così da uniformare tutte le informaizoni e renderle fruibili ai lettori. Flavorito è anche in applicazione disponibile su Play Store. “Sono sicuro – spiega ancora Bernardelli – che la nostra piattaforma, oltre ad offrire un comodo e sicuro aiuto agli utenti che cercano liquidi e aromi, possa essere d’ausilio anche per le aziende del settore, perchè se un liquido non riceve recensioni brillanti può sempre essere migliorato e i consigli degli utenti potrebbero essere preziosi. Un ulteriore ed importante servizio che diamo sia agli utenti sia alle aziende è di poter inserire il tasto acquista all’interno di ogni singolo liquido presente su Flavorito che riporta allo shop dell’azienda proprietaria del prodotto, così l’utente una volta lette le recensioni, se ritiene che il liquido possa essere di suo gradimento, cliccando sul tasto acquista posto sotto la descrizione del prodotto – conclude Bernardelli – può procedere all’acquisto direttamente sul sito dell’azienda che produce quel determinato liquido“. L'articolo Flavorito, la start up aggregatrice di liquidi per sigaretta elettronica sembra essere il primo su Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  5. Il sistema di servizi di pagamento online Paypal al centro di una polemica che coinvolge i rivenditori di sigarette elettroniche di tutto il mondo. Da qualche tempo l’azienda americana sta cancellando senza preavviso gli account delle attività commerciali che hanno in prevalenza scambi economici legati all’acquisto di sigarette elettroniche, liquidi e accessori. Un cambio di politica che ha drasticamente lasciato senza parole migliaia di imprenditori e commercianti, costretti adesso a dover rapidamente tamponare la situazione d’emergenza. Già nel 2015 il commercio di sigarette elettroniche era stato inserito tra i servizi che necessitano del consenso preventivo di PayPal. Secondo l’azienda inglese Druid’s Brew, il cui account è stato chiuso senza preavviso la scorsa settimana, ci sarebbero “indicazioni che PayPal stia classificando lo svapo come un comportamento “rischioso”. Un messaggio che contrasta con quanto sostenuto da molti operatori sanitari e da molte ricerche scientifiche. Non si può far passare l’idea che il vapig sia dannoso”. In Canada è stata avviata una petizione per incoraggiare PayPal a riconsiderare la sua decisione e non punire i fumatori che cercano di accedere ad alternative più sicure attraverso la rete vendita dei negozi di sigarette elettroniche. Anche dall’Italia sono giuste numerose segnalazioni da parte di rivenditori che hanno avuto l’oscuramento del servizio senza alcun preavviso e, soprattutto, senza possibilità di replica. L'articolo PayPal chiude gli account dei venditori di sigarette elettroniche proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  6. Una disfatta. Un segnale di debolezza. Una occasione perduta. Si potrebbe descrivere in tanti modi l’insuccesso ottenuto dalla petizione europea Vaping is not tobacco, lanciata un anno fa e arrivata oggi al suo giorno di chiusura. L’obiettivo era importante: fare ascoltare la voce dei consumatori e degli operatori della sigaretta elettronica in ambito europeo, dimostrare le proprie ragioni, avanzare proposte che prevedevano la scissione del vaping dalla normativa del tabacco, creando invece una apposita Direttiva sganciata anche dai prodotti farmaceutici. Perché questo accadesse, occorreva raccogliere un milione di firme, spalmate tra i 28 – poi diventati 27 a causa della Brexit – Paesi membri dell’Unione. Leggere a un anno di distanza il numero di sottoscrittori totali è disarmante: meno di 50 mila. E magra consolazione è vedere l’Italia seconda soltanto alla Germania come numero di firme raccolte: 11.800 per noi, 22.700 per loro. Fanno riflettere le 342 firme raccolte in Belgio, tra i Paesi più ostili in materia di vaping, i cui consumatori proprio per questo dovrebbero essere i più motivati. Per non parlare della Francia: 250 firme raccolte. E si può continuare con la Spagna (823), la Croazia (45), la Polonia (778). A leggere i numeri si potrebbe pensare che al consumatore medio nulla importi nulla della regolamentazione o delle politiche legate al mondo della sigaretta elettronica. Può anche essere. Ma non basta. Ci deve essere un altro motivo su cui convogliare il disappunto della più parte degli stakeholder europei. Uno potrebbe essere aver visto tra i sostenitori economici dell’iniziativa la multinazionale Imperial Brands. Diecimila euro destinati alla realizzazione del sito. Certamente il logo dell’azienda può aver fatto storcere il naso a qualcuno. Ma se si vanno a vedere i brand aderenti, si può notare che non era l’unica Big del tabacco o multinazionale del vaping. C’era Bat, rappresentata dalla propria associazione, c’era Juul direttamente e, di conseguenza, c’era anche Altria, ovvero Philip Morris International. C’erano le principali associazioni di categoria italiane ed europee, dai produttori ai negozianti, sino ai consumatori. Col senno del poi, non è stata una scelta vincente aprire alle multinazionali e alle aziende, se è stato questo ad aver dato adito a timori e spavento agli occhi dei consumatori. D’altro canto è pur vero che, se loro stesse avessero impegnato direttamente forze e risorse per sostenere la petizione, probabilmente il risultato sarebbe stato molto più facile da raggiungere. O perlomeno si sarebbe arrivati molto più vicino. La loro scelta di esserci, insomma, è sembrato un fatto dovuto: piantare la bandierina per rappresentanza ma senza colpo ferire. Malumore è stato espresso anche perché in fase di sottoscrizione era richiesto l’inserimento dei dati anagrafici, verificati da documento d’identità personale. E sarebbe dunque questo un problema? Quando si acquista un biglietto ferroviario, si prenota un albergo, si compra un articolo online, quando si fa tutto questo non si inserisce addirittura il numero di carta di credito? Proprio perché era una petizione seria e riconosciuta dalla massima istituzione europea, era doveroso inserire i propri dati al fine di poter verificare l’esistenza del sottoscrittore. Con tutto il rispetto, non si trattava di una petizione su Change.org ma di una iniziativa regolamentata da norme e vincoli di legge. Ma probabilmente è mancata una chiara comunicazione a tutti i livelli sin dall’inizio. Pur essendo nell’era digitale, non si può affidare la sorte di una petizione soltanto al web. Occorreva procedere con più determinazione alla vecchia maniera: scarpe comode e strade battute, marciapiede dopo marciapiede, negozio dopo negozio. Per fare questo però occorrono – e si torna al ragionamento di poco fa – denaro e persone. Purtroppo in un anno sono mancati entrambi. Aver fallito un appuntamento così importante alla vigilia della rimessa in discussione della Direttiva europea sui tabacchi e i prodotti liquidi da inalazione è stata un’occasione persa. Ma soprattutto ha dimostrato agli occhi del legislatore l’inconsistenza – per non voler dire l’assenza – di un movimento di opinione attorno al mondo della sigaretta elettronica. È questa la cosa più grave: aver forse perduto l’autorevolezza che soltanto i grandi numeri avrebbero potuto legittimare. Il vaping ha bisogno urgentemente di una normativa chiara che possa sancirne il ruolo di alternativa al fumo. L’attuale direttiva, invece, lo pone sotto il cappello del tabacco, riconoscendogli quindi una subalternità, una correlazione. Non è così. Il vapore, i liquidi, anche gli aromi e gli accessori, hanno bisogno al più presto di regole chiare e puntuali, dettate da conoscenza e competenza. Soltanto un confronto serio e sincero avrebbe potuto se non altro portare avanti un ragionamento e una ipotesi di sviluppo unitaria basata su tre principi chiave: il vapore non è fumo; il vapore non è un medicinale; il vapore deve essere regolamentato autonomamente. Il problema di fondo, l’ostacolo che ogni volta si frappone tra il dire e il fare – e il mondo del vaping straborda di chiacchiere – è sempre lo stesso: chi deve decidere cosa? Chi deve rappresentare chi? Fino a quando il problema sarà “chi” e non “cosa” non si andrà da nessuna parte. Anzi, si andrà dove decideranno e vorranno altri. Si andrà, come foglie secche, nella direzione decisa dal vento. L'articolo Si chiude con un flop la petizione europea sulla sigaretta elettronica proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  7. Da oggi, sabato 4 settembre, sono aperte le registrazioni a Vapitaly 2021, la fiera internazionale del vaping tra i principali eventi di riferimento per il comparto della sigaretta elettronica. Vapitaly 2021, in programma presso la nuova Fiera di Roma (Ingresso Est, vista A.G. Eiffel), accoglierà operatori del settore e consumatori con un nuovo format misto B2B/B2C. Il mattino di sabato 2 e domenica 3 ottobre sarà, infatti, esclusivamente riservato agli operatori di settore e alla stampa professionale con ingresso dalle 10 alle 14, mentre a partire dalle 14 fino alle 19 le giornate di manifestazione proseguiranno con l’apertura del padiglione anche ai privati, appassionati e consumatori maggiorenni. Chiunque voglia entrare in fiera dovrà registrarsi sul sito ufficiale della manifestazione compilando l’apposito form di registrazione. Per garantire lo svolgimento della manifestazione nella massima sicurezza, l’organizzazione terrà in considerazione tutte le norme anti Covid-19 emanate a livello nazionale e regionale, oltre che le procedure di sicurezza previste dal quartiere fieristico della fiera di Roma. Il green pass sarà quindi obbligatorio per accedere ai padiglioni espositivi. Per evitare assembramenti, non sarà possibile – né per gli operatori di settore né per i consumatori finali – effettuare la registrazione all’ingresso del quartiere fieristico. Potranno entrare in fiera dunque soltanto i visitatori e gli operatori preventivamente registrati. Per poter garantire la sicurrezza dei visitatori l’organizzazione ha predisposto i seguenti accorgimenti: Mascherina obbligatoria all’interno del padiglione. Biglietto nominativo. Richiesta dei biglietti è consentita solo online per evitare assembramenti in biglietteria. Accesso in fiera solo previa presentazione della Certificazione Verde (Green Pass) o esito del tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti all’ingresso. Al fine di garantire il corretto distanziamento interpersonale verrà attivato un controllo della capienza negli spazi utilizzati. Ingressi contingentati. Spazi e corridoi rimodulati per ridurre gli assembramenti e garantire il distanziamento interpersonale. Postazioni diffuse per l’igienizzazione delle mani. Accurata pulizia di tutte le aree utilizzando prodotti specifici e sanificando gli spazi comuni. Materiali informativi veicolati esclusivamente in formato digitale oppure in modalità self-service. Segnaletica informativa diffusa. Eventi in programma con posti limitati e sedute distanziate. Consumazione di cibi e bevande consentita solo nelle apposite aree esterne. L'articolo Vapitaly 2021, apre biglietteria: ingresso solo con green pass proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  8. Trentuno organizzazioni che rappresentano milioni di consumatori di sigarette elettroniche in tutto il mondo stanno unendo le forze per chiedere che l’Organizzazione mondiale della sanità ponga fine alla sua “guerra allo svapo” e ad altre alternative al fumo. I gruppi insistono sul fatto che l’Oms dovrebbe invece concentrarsi sulla realizzazione del suo impegno per ridurre i danni del fumo, anche utilizzando gli strumenti alternativi che grazie alla tecnologia sono a disposizione da almeno un decennio. “L’Oms – commenta Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, una delle associazioni firmatarie – ha l’opportunità di battere il fumo per sempre, ma invece sceglie di sprecare le proprie energie dichiarando guerra al vaping. Ignora abitualmente la ricchezza di prove scientifiche che indicano i benefici di questi prodotti e l’esperienza diretta di milioni di cittadini che hanno smesso di fumare per sempre. Michael LandlLimitare o vietare l’accesso allo svapo, ai sacchetti di nicotina, allo snus e ad altri prodotti non farà altro che costare vite, milioni di vite, che potrebbero altrimenti essere salvate se l’Oms fosse seriamente intenzionata a sconfiggere il fumo. Il 2021 è un anno critico per le politiche di salute pubblica a livello globale. La conferenza globale Cop 9, che si terrà a novembre, stabilirà la direzione per le politiche contro il fumo e lo svapo in tutto il mondo. Uno dei principali problemi relativi alla Cop 9 è che il protocollo della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) ha perso di vista il suo obiettivo principale di ridurre il fumo e sembra invece concentrarsi a contrastare l’accesso alle alternative meno dannose. si stima che sono 200 milion le vite umane che potrebbero essere salvate in tutto il mondo, ma allo stato attuale sembra che la Cop 9 sarà un’altra farsa dell’Oms contro la scienza e contro i consumatori. È tempo di mantenere effettivamente l’impegno della Fct per la riduzione del danno da tabacco approvando i prodotti per la riduzione del danno“. Le trentuno organizzazioni dei consumatori rappresentano i consumatori di Europa, America Latina, Nord America, Asia, Africa e Australia. L'articolo Consumatori di sigarette elettroniche scrivono all’Oms: “Lo svapo salva la vita” proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  9. Settecentoquarante persone con disturbi mentali riceveranno sigarette elettroniche gratuitamente dal servizio sanitario britannico. Una fase pilota che dovrebbe durare quattro anni prima di essere generalizzata in tutto il Regno Unito in caso di aumento del tasso di cessazione dal fumo attraverso l’uso di sigarette elettroniche. Guidato da Elena Ratschen, professore associato di scienze della salute presso la York University, e Lion Shahab, professore di psicologia della salute presso l’University College di Londra, il progetto prevede la distribuzione di kit per il vaping a 740 persone che vivono nella regione e che attualmente ricevono cure ambulatoriali per malattie mentali. “Il fumo peggiora i sintomi della malattia mentale e può anche essere collegato al suo sviluppo – spiega Ratschen – Ai pazienti verrà così offerta una sigaretta elettronica completa di liquido di ricarica, il tutto accompagnato da un supporto comportamentale da parte di un medico del sistema sanitaro. La sperimentazione dovrebbe essere condotta per un periodo di quattro anni. In caso di successo, il metodo potrebbe essere adottato dai servizi di salute mentale in tutto il Paese”. Nel Regno Unito, il numero di fumatori è stimato al 15,4%. Nelle persone con disturbi mentali comuni come depressione o ansia, il tasso sale al 27,3% e fino al 42% per le persone con malattie più gravi. Sarà interessante seguite e verificare l’esito della sperimentazione che, se andrà a buon fine, sarà una dimostrazione dell’efficacia della sigaretta elettronica come strumento alternativo per smettere di fumare. La sperimentazione dovrebbe costare allo Stato circa 1 milione di sterline. L'articolo Progetto britannico: sigarette elettroniche gratis ai pazienti mentali proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  10. “Sebbene le prove scientifiche indichino che l’uso della sigaretta elettronica stia facendo aumentare le cessazioni del fumo, l’impatto potrebbe essere molto maggiore se la comunità sanitaria prestasse seria attenzione al potenziale del vaping per aiutare i fumatori adulti, se i fumatori ricevessero informazioni accurate sui rischi relativi dello svapo e del fumo e le politiche fossero progettate tenendo conto dei potenziali effetti sui fumatori. Non è quello che sta accadendo”. Così si esprimono tredici accademici americani e due britannici nell’importante lavoro scientifico pubblicato alla fine di agosto sull’American Journal of Public Health. L’articolo si intitola “Balancing Consideration of the Risks and Benefits of E-Cigarettes” e il suo scopo è proprio quello di rappresentare l’urgenza di trovare un equilibrio fra la protezione dei minori e il grande aiuto che la sigaretta elettronica può dare a chi fuma. Al momento, lamentano gli autori, la ricerca e le iniziative politiche sono fortemente sbilanciate verso la prima, soprattutto (ma non solo) negli Usa. Ma, continua l’articolo, “noi riteniamo che i potenziali benefici salvavita delle e-cigarette per i fumatori adulti meritino un’attenzione pari ai rischi per i giovani. Centoquaranta milioni di fumatori di mezza età e anziani sono ad alto rischio di malattie e morte nel prossimo futuro”. E, solo nell’ultimo anno, negli Usa il fumo ha causato la morte di 480mila persone. La circostanziata analisi parte dalle prese di posizione di due importanti istituzioni sanitarie, l’americana National Academies of Science, Engineering and Medicine e il britannico Royal College of Physicians, entrambe d’accordo nell’affermare la minore dannosità della sigaretta elettronica rispetto al fumo. Poi si addentra nella grande messe di ricerche e studi che dimostrano i benefici per i fumatori del passaggio al vaping e la maggior efficacia della sigaretta elettronica per aiutare la cessazione rispetto ad altri strumenti. Gli autori affrontano poi il tema del vaping giovanile, mettendo seriamente in dubbio alcuni cavalli di battaglia di chi si oppone alla sigaretta elettronica. Per esempio il fatto che introduca al fumo, il cosiddetto “effetto gateway”, o che la nicotina influisca negativamente sul cervello in fase di sviluppo. Fenomeno osservato su modelli animali ma mai sull’uomo. “Date le differenze di specie e le controversie sulla rilevanza dei paradigmi sperimentali di dosaggio della nicotina negli animali per i modelli di uso umano – commenta lo studio – la validità dell’estrapolazione per l’uomo è speculativa”. I punti fermi della “questione minori”, secondo gli autori sono che la stragrande maggioranza dei giovani che non usa tabacco non svapa; che gli utilizzatori di e-cig sono soprattutto saltuari o sperimentali, mentre gli svapatori abituali sono fumatori o ex fumatori; e soprattutto che “la forma più pericolosa di esposizione giovanile alla nicotina, il fumo di sigaretta, è diminuita a un ritmo senza precedenti durante l’era dello svapo giovanile”. Eppure questa concentrazione sui possibili rischi per i minori ha creato una narrazione che ha indotto i fumatori a ritenere l’e-cigarette addirittura più pericolosa del fumo. E ha dato la stura a una serie di limitazioni e restrizioni normative, che spesso hanno l’effetto indesiderato di far aumentare i fumatori, come dimostrato, per esempio dai casi del Minnesota e di San Francisco. Gli autori del lavoro offrono anche dei suggerimenti normativi per preservare i minori, senza penalizzare i fumatori adulti. Per prima cosa, spiegano, bisognerebbe tassare pesantemente sigarette e tabacco combustile a vantaggio dell’e-cigarette. Invece di vietare totalmente gli aromi, consigliano di permetterne la vendita solo nei negozi specializzati, riservati agli adulti. Suggeriscono poi alle agenzie governative e sanitarie di adottare una comunicazione differenziata per dissuadere i minori e, separatamente, evidenziare i benefici del vaping per i fumatori. Infine si chiede alla Food and drug administration di vietare le pubblicità che si richiamino al lifestyle, ammettendo invece quelle che incitano a passare dal fumo allo svapo, e di sviluppare uno standard per i prodotti del vaping. Così, forse, si riuscirà a non sprecare l’occasione fornita dalla sigaretta elettronica. In conclusione gli autori citano il Surgeon General americano Charles Everett Koop, che per primo adottò pesanti misure contro il fumo. “Mentre intraprendiamo ogni azione possibile per salvare i nostri figli dalle devastazioni del tabacco – disse già nel 1998 – dovremo dimostrare che il nostro impegno nei confronti di coloro che sono già dipendenti non verrà mai meno”. Una affermazione che oggi – commenta lo studio – appare a rischio. I firmatari dell’articolo sono: David J. K. Balfour, University of Dundee; Neal L. Benowitz, University of California; Suzanne M. Colby, Brown University; Dorothy K. Hatsukami, University of Minnesota; Harry A. Lando, University of Minnesota; Scott J. Leischow, Arizona State University; Caryn Lerman, University of Southern California; Robin J. Mermelstein, University of Illinois; Raymond Niaura, New York University; Kenneth A. Perkins, University of Pittsburgh; Ovide F. Pomerleau, University of Michigan; Nancy A. Rigotti, Harvard Medical School; Gary E. Swan, Stanford University; Kenneth E. Warner, University of Michigan; Robert West, University College London. L'articolo Scienziati americani: non sprecate le potenzialità della sigaretta elettronica proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  11. Germania – Spiegel: la tassa sull’ecig voluta da Scholz è stato un favore alle lobby del tabacco Secondo gli ultimi sondaggi è al momento sorprendentemente il candidato favorito alla successione di Angela Merkel alla Cancelleria, ma è anche il politico più legato alle lobby del tabacco. E ia loro favore ha prodotto una legge fiscale che ha assecondato i desideri dell’industria del tabacco, colpendo un suo temibile concorrente: la sigaretta elettronica. Parliamo del ministro delle Finanze Olaf Scholz, vice cancelliere e candidato dei socialdemocratici alle elezioni di fine settembre, oggi in testa nei sondaggi. Anzi ne parla lo Spiegel (settimanale di lunga tradizione progressista) che racconta nell’ultimo numero come la controversa legge sull’ammodernamento del tabacco di cui abbiamo lungamente scritto nei mesi passati sembra proprio scritta dalle lobby del tabacco. I punti centrali: un leggero e costante aumento del prezzo delle sigarette (che al contrario di un aumento drastico non spaventa i fumatori e garantisce introiti moderatamente crescenti ai produttori) e la tassa sui liquidi per le sigarette elettroniche, una vera e propria stangata che rischia di far molto male all’industria concorrente del vaping. È esattamente quel che i manager delle multinazionali del tabacco chiedevano ai funzionari del ministero delle Finanze. Se Merkel non è stata un’amica dell’ecig, di certo il suo possibile sostituto rischia di essere un nemico. Usa – La Fda sta introducendo un “divieto di fatto” per i liquidi aromatizzati? La Food and Drug Administration ha negato lo scorso 31 agosto l’autorizzazione alla commercializzazione per 800 prodotti di tre produttori di e-liquid. Le notifiche, scrive Tobacco Reporter, non sono state pubblicate sul sito web dell’agenzia. All’inizio di agosto, la Fda aveva reso noto di aver negato l’autorizzazione a 55.000 prodotti aromatizzati realizzati da altre tre società. E in precedenza, l’agenzia statunitense si era rifiutata di vagliare 4,5 milioni delle 6,5 milioni di richieste che le erano state presentate, sostenendo che la compagnia che le aveva raccolte e messe insieme non aveva incluso le valutazioni ambientali appropriate per ciascun prodotto. Tutti i prodotti rifiutati il 31 agosto erano aromatizzati e i difensori dei consumatori e i produttori temono che la Fda si stia muovendo per introdurre un divieto di fatto degli aromi, nonostante le assicurazioni fornite. In realtà sin dall’inizio della nuova procedura di autorizzazione si è temuto che le condizioni fossero talmente rigide, complesse e onerose da essere alla portata solo di un ristretto numero di grandi player. Ora il sospetto di una stretta ulteriore e indiretta sul fronte degli aromi. Germania – Tappe a Monaco e Berlino per il Vape Bus della World Vapers’ Alliance Dopo la partenza di Barcellona e la tappa italiana di Milano, il Vape Bus della World Vapers’ Alliance ha portato il suo messaggio pro-vaping in Germania. Prima a Monaco di Baviera, poi a Berlino. La manifestazione bavarese si è tenuta nel centro commerciale La Maquinista, dove con l’ausilio di altoparlanti è stata data voce ai vapers tedeschi, in questo periodo arrabbiati per la nuova tassa sui liquidi imposta dal governo. Germania – Per il deputato Liese il vaping è un buon metodo di riduzione del danno Dichiarazioni nette da parte del deputato tedesco Peter Liese nel corso del consueto appuntamento settimanale di confronto con il mondo politico europeo, Politicians Talk Vaping, organizzato dalla World Vapers’ Alliance. “Molti fumatori vorrebbero abbandonare il tabacco, ma non possono farlo”, ha detto Liese nell’intervista puntando il dito contro gli ostacoli che vengono frapposti dai legislatori ai sistemi alternativi. “Per i fumatori è sempre meglio poter utilizzare strumenti alternativi meno nocivi”, ha aggiunto il deputato, “e il vaping costituisce un buon metodo di riduzione del danno da fumo”. Ue – Due emendamenti dell’europarlamentare Sardone al rapporto Beca della Commissione Sono stati presentati da deputati italiani i primi emendamenti al rapporto Beca, il piano anticancro della Commissione europea. Due modifiche al testo sono state proposte in settimana dall’europarlamentare Silvia Sardone e riguardano direttamente la sigaretta elettronica e il suo approccio in ottica di riduzione del danno da fumo, puntando l’attenzione sul ruolo dell’ecig nella riduzione delle malattie a esso legate. L’articolo di Sigmagazine esplicita in dettaglio il contenuto dei due emendamenti e i punti del rapporto che intende modificare. Sardone aggiunge: “Nello spirito del piano europeo di lotta contro il cancro e del suo obiettivo di raggiungere una generazione senza tabacco combusto, il potenziale di questi prodotti dovrebbe essere sfruttato al massimo, grazie a un quadro normativo e fiscale adeguato”. Gli emendamenti di Sardone seguono le interrogazioni già presentate a inizio anno con i colleghi Fiocchi e Patriciello: un’alleanza bipartisan in nome della salute dei cittadini europei. Usa – Il paradosso dell’Indiana: alle viste tassa più alta per l’ecig, ma il tabacco non si tocca È ormai quotidiana la sorpresa per quel che avviene negli Stati Uniti sul fronte del vaping. Questa volta sotto i riflettori finisce lo Stato dell’Indiana, dove i legislatori paiono vivere in un mondo all’incontrario. Non si spiega diversamente la notizia riportata dalla Nbc, secondo cui è alle viste una nuova e più alta tassa sui prodotti del vaping. Il paradosso è che questo Stato ha da poco rigettato una proposta di aumento della tassa sul tabacco combustibile. La misura anti-vaping rientra come ormai consuetudine negli Usa nella campagna che pretenderebbe di scoraggiare in tal modo il vaping giovanile, piaga più mediatica che reale a detta di ormai tante indagini sul campo. A poco servirà la reazione di molti esperti del mondo sanitario che, forti anche di una recente ricerca canadese, segnalano come la diffusione del vaping corrisponde parallelamente a una diminuzione del tasso di fumatori proprio fra i più giovani. Un guadagno anche in termini di salute, vista la certezza scientifica del minor danno dei sistemi alternativi come l’ecig. “Una tassa insignificante”, l’ha bollata anche il presidente della Camera di commercio dell’Indiana Kevin Brinegar, per il quale i giovani verranno spinti verso un maggiore consumo di tabacco. Ungheria – Aperto a Budapest un centro riciclaggio per le sigarette elettroniche di Pmi Philip Morris International ha inaugurato un centro per il riciclaggio delle sigarette elettroniche alla periferia di Budapest. Secondo quanto riportato dal Budapest Business Journal si tratta di un investimento di 10,16 milioni di dollari (pari a 3 miliardi di fiorini ungheresi) e 100 posti di lavoro. Il centro può riciclare 150.000 dispositivi di tabacco elettrici al mese, ma la capacità può essere aumentata secondo necessità, come ha spiegato il direttore della sostenibilità di PMI Miguel Coleta. La società ha scelto Budapest per la stabilità economica dell’Ungheria e il contesto favorevole agli investimenti, ha aggiunto Coleta. L'articolo SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 29 agosto al 4 settembre proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  12. Tre concetti chiave descrivono STILO: “variopinto, sicuro, la vita colorata”. Nell’ombra dell’epidemia, tutti hanno il morale nero o grigio, ma noi siamo convinti che la vita debba essere “colorata”. Perciò ci siamo impegnati a creare il kit STILO ispirato all’Italia, nella speranza di offrire ai consumatori un’esperienza più sana, sicura e godibile. Abbiamo scelto lo slogan “La vita colorata”, augurandoci che tutti gli utilizzatori di STILO ritrovino ogni giorno il buonumore e sperando di tornare alla vita normale il più presto possibile. Cos’è STILO? STILO è un dispositivo a pod ricaricabili progettato in Italia. Andiamo a conoscerlo in dettaglio. Specifiche MOD: Dimensioni: Diametro 16.2 mm x 98 mm (118 mm con cappuccio) Capacità della batteria: 500 mAh Erogazione: 10 W Materiale: lega di alluminio POD: Capacità: 2 ml Riempimento: laterale facilitato Materiale: PCTG Perché STILO? Ci sono cinque caratteristiche che rendono differente STILO dalle altre pod-mod a penna. Sottile e raffinato STILO ha un design elegante e alla moda. Il corpo sottile, di squisita fattura, è dotato di batteria integrata da 500 aAh. Cappuccio protettivo colorato Lo speciale cappuccio antipolvere mantiene i filtri morbidi, puliti e igienici. Non si piega facilmente, quindi può essere inserito nella parte inferiore del dispositivo durante l’uso. Il cappuccio protettivo è disponibile in una varietà di colori, da abbinare liberamente in base alle proprie preferenze cromatiche. Blocco a prova di bambino La pod di STILO si inserisce con un movimento a rotazione che la mantiene più salda alla batteria. Questo impedisce l’apertura da parte dei bambini meglio delle pod con inserimento a pressione. Resistenza sostituibile Le resistenze di STILO sono sostituibili e si inseriscono a pressione in modo semplice e comodo. Cinque sistemi di protezione Protezione contro l’uso eccessivo Protezione dal surriscaldamento Protezione dal sovraccarico Protezione da cortocircuito Protezione da bassa tensione Il kit STILO contiene 1 mod 1 cappuccio 1 pod 1 drip tip tradizionale 1 resistenza Prod V2 Mesh 2 filtri in cotone 1 cavo di tipo C 1 manuale di istruzioni 1 scheda di garanzia STILO è distribuito da Amico Svapo , Must 500 Aer Pubbliredazionale – Copyright Shenzhen First Union Technology Co. Ltd L'articolo Vaptio rende “la vita colorata” con la pod mod Stilo proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  13. Da domani, 1 settembre, non potranno più essere estratti dai depositi fiscali i liquidi da inalazione privi del contrassegno di Stato e delle nuove indicazioni di sicurezza obbligatorie. Lo ribadisce l’Agenzia delle Dogane e Monopoli con una nota rivolta alle aziende di produzione. I liquidi destinati alla vendita al dettaglio (e quindi destinati al pubblico) potranno invece essere venduti sino al prossimo 31 dicembre. L’unica eccezione riguarda i depositi fiscali che vendono sul web e che destinano la vendita ai privati: anche in questo caso i liquidi potranno essere venduti senza contrassegno sino a tutto il 2021. Secondo il parere di Adm, “qualora si ritenesse che il termine indicato al 31 dicembre 2021 per la cessione di prodotti non conformi al consumatore finale fosse previsto solo a benicio dei rivenditori fisici e non anche dei rivenditori online […] si determinerebbe (tra le altre) una chiara restrizione della concorrenza e una violazione delle disposizoni di riferimento“. La questione era stata sollevata dall’associazione Anafe-Confindustria e la nota è stata diramata in risposta al quesito. Rimane invece ancora aperto il ricorso presentato da Smooke France contro la distruzione dei liquidi senza contrassegno rimasti invenduti nei negozi in data successiva al 31 dicembre. L’udienza è fissata il 12 gennaio, giorno comunque successivo al termine imposto da Adm. L'articolo Sigarette elettroniche, da settembre stop ai liquidi senza contrassegno proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  14. Nonostante ci sia tempo sino al 14 settembre per presentare gli emendamenti al rapporto Beca sul piano anticancro della Commissione europea, gli europarlamentari italiani si stanno muovendo per tempo, giocando d’anticipo rispetto ai colleghi stranieri. Silvia Sardone ha proposto due modifiche al testo che riguardano direttamente la sigaretta elettronica e il suo approccio in ottica di riduzione del danno da fumo e delle patologie ad esso collegate. “L’attuale direttiva sui prodotti del tabacco – spiega Sardone – copre già la regolamentazione della sigaretta elettronica. Tuttavia, questo prodotto è considerato e regolamentato come un prodotto di tabacco da fumo ignorando il suo potenziale nel ridurre il rischio del fumo di sigaretta. È quindi necessario indagare sia l’impatto positivo che quello negativo che questi prodotti possono avere sulla salute umana al fine di valutare la regolamentazione nel modo più appropriato“. In particolare, i due emendamenti puntano l’attenzione sul ruolo della sigaretta elettronica nella riduzione delle malattie fumo-correlate. L’assenza di combustione, come dimostrato dall’Istituto di sanità pubblica britannica, abbatte del 95 per cento le tossicità sprigionate dalla combustione del tabacco. Il primo emendamento interviene per modificare l’articolo 8, lettera E, del rapporto Beca, aggiungendo la frase “e il loro ruolo positivo nella riduzione del rischio di cancro” dopo le parole “sigarette elettroniche“, in maniera da risultare così modificato: “il proseguimento delle valutazioni dei rischi per la salute legati alle sigarette elettroniche e il loro ruolo positivo nella riduzione del rischio di cancro, e la definizione di un elenco di sostanze contenute ed emesse da questi prodotti a livello europeo, sulla base del modello pubblicato dall’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria“. Da sinistra: Fiocchi, Sardone e Patriciello.Il secondo emendamento invece vuole aggiungere un nuovo paragrafo al Rapporto, auspicando un impegno diretto della Commissione europea “a riconoscere che i prodotti del tabacco alternativi e meno rischiosi, in particolare le sigarette elettroniche, hanno contribuito ad abbassare i tassi di fumo nell’UE. Nello spirito del piano europeo di lotta contro il cancro e del suo obiettivo di raggiungere una generazione senza tabacco combusto, il potenziale di questi prodotti dovrebbe essere sfruttato al massimo, grazie a un quadro normativo e fiscale adeguato”. Gli emendamenti in materia di sigarette elettroniche firmati da Silvia Sardone fanno seguito alle interrogazioni già presentate a inizio anno in collaborazione con i colleghi Fiocchi e Patriciello. Interessante notare come i tre esponenti italiani appartengano a gruppi parlamentari diversi: Pietro Fiocchi è nel Partito dei conservatori e riformisti europei (eletto nelle liste di Fdi), Silvia Sardone nel gruppo Identità e Democrazia (eletta nella Lega) e Aldo Patriciello nel Partito popolare europeo (eletto in Fi). Le iniziative parlamentari sono state intraprese anche a seguito degli incontri formali avvenuti con l’Associazione nazionale dei consumatori di sigarette elettroniche Anpvu. L'articolo “Europarlamento riconosca potenzialità della sigaretta elettronica” proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  15. Nuova Zelanda – La nuova legge incoraggia il vaping e apre nuove frontiere alla lotta al fumo Una normativa vaping-friendly invidiata anche dai precursori britannici. È la nuova legge varata dal governo neozelandese che spicca nel panorama mondiale per liberalità e per il convinto sostegno alle sigarette elettroniche fra le alternative meno dannose al fumo. Tra le nuove disposizioni, oltre alla richiesta ai produttori di notificare alle autorità sanitarie la congruità dei prodotti in materia di qualità e sicurezza, è stato alzato il limite di nicotina a 20 milligrammi per millilitro (come la Direttiva europea sui tabacchi) per la nicotina a base libera, ma a ben 50 mg/mL per i prodotti a base di sali alla nicotina. I flaconi di ricarica potranno avere una capienza sino a 120 millilitri (in Europa il limite è 10 millilitri). Anche i negozi generalisti potranno vendere i liquidi ma solo a base di di tabacco, menta o mentolo mentre i negozi specializzati saranno tutelati perché potranno vendere tutti i gusti senza alcuna limitazione. Ungheria – Tasse sul tabacco più alte, l’8% dei fumatori vuol passare alle sigarette elettroniche Refrattaria a seguire raccomandazioni o correzioni suggerite dall’Unione Europea in molti campi, per quel che riguarda il tema della lotta al tabacco l’Ungheria è invece più diligente. Almeno negli ultimi tempi. L’argomento è la tassa sui pacchetti di sigarette, ritenuta dall’Ue troppo bassa, che non scoraggiava l’acquisto del tabacco da parte dei consumatori. Dopo un paio di richiami – l’ultimo nel 2019 – il governo di Budapest ha avviato un graduale incremento delle accise sul tabacco, culminato quest’anno con due ulteriori “stangate”: la prima del 7,3 per cento a gennaio, la seconda del 4,8% ad aprile. Articolate le reazioni dei consumatori al progressivo aumento del costo delle sigarette. Secondo un’indagine condotta dalla società Pulzus Inc. in collaborazione con il sito economico Napi, il 23% dei fumatori ha lamentato l’eccessivo aumento del prezzo dei pacchetti e ha dichiarato di voler smettere di fumare. Il 10% ha invece detto di voler aggirare l’aumento dei costi passando all’acquisto del tabacco sfuso (più economico) e al rullaggio individuale delle sigarette. Interessante il dato sulle sigarette elettroniche: l’8% degli interpellati ha detto di voler approfittare dell’aumento dei prezzi dei pacchetti di sigarette per passare al meno dannoso vaping. Magari un primo passo verso il completo abbandono del tabacco. Attualmente sono 2,5 milioni i fumatori in Ungheria. Spagna – Vape-bus: politiche pro-vaping possono salvare fino a 19 milioni di vite umane Una politica antifumo basata anche sul sostegno alle sigarette elettroniche come strumento di riduzione del danno potrebbe salvare fino a 19 milioni di vite umane. È il messaggio con cui il vape-bus della World Vapers’ Alliance ha aperto il suo tour europeo, partito da Barcellona. La tappa catalana è la prima di una serie di appuntamenti in gran parte del territorio europeo, Italia compresa. Dopo Barcellona, infatti, è stata anche la volta di Milano, prima di proseguire per la Germania e il Nord e Centro Europa. “Il fumo è ancora la principale causa di malattie prevenibili in Spagna”, ha detto Michael Landl, presidente Wva, spiegando le ragioni della partenza dell’iniziativa a Barcellona, “e se i politici spagnoli e dell’Ue abbracciassero lo svapo, 2,4 milioni di vite potrebbero essere salvate solo in Spagna”. Nei due link a seguire i resoconti della tappa in Spagna e, per chi fosse interessato, anche di quella in Italia. Usa – Sondaggio Gallup: tasso fumatori stabile ai livelli più bassi (16%). Il 6% ha utilizzato l’ecig La quota di fumatori negli Stati Uniti è rimasta costante negli ultimi due anni a uno dei livelli più bassi di sempre. È quanto emerge da un sondaggio dell’istituto demoscopico Gallup reso noto nei giorni scorsi. Il rapporto di quest’anno fissa al 16% la quota dei fumatori americani, che secondo gli esperti di Gallup è statisticamente equivalente al 15% registrato nel 2019. Da segnalare che il 6% di questi fumatori ha dichiarato di aver utilizzato una sigaretta elettronica nelle settimane precedenti l’intervista, percentuale che sale al 17% se si considera la fascia di età fra 18 e 29 anni. Il 72% dei fumatori ha espresso il desiderio di voler smettere di fumare in. futuro. Gli studiosi di riduzione del danno potrebbero suggerire che quel 6% che ha iniziato ad aver confidenza con il vaping sia già sulla buona strada, anche se tutti gli esperti sconsigliano di indugiare troppo a lungo nell’utilizzo duale, accelerando il passaggio dalla sigaretta tradizionale all’ecig. Gallup traccia i fumatori negli Usa dal lontano 1944, e dal 1984 le sue rilevazioni sono diventate annuali: a quei tempi la quota di fumatori raggiungeva il 40%. Usa – Studio: gli avvertimenti grafici sui pacchetti di sigarette enfatizzano la lotta al fumo I segni grafici sui pacchetti di sigarette sono utili indicatori nella lotta contro il fumo, forse anche più dei messaggi di avvertimento scritti. Lo rivela uno studio realizzato in una collaborazione fra diverse istituzioni accademiche statunitensi, tra cui l’Università di California, l’Università di San Diego e la Scuola di salute pubblica e scienze della longevità umana “Herbert Wertheim” sempre di San Diego. “Gli avvertimenti grafici posti sui pacchetti aumentano la percezione dei fumatori sui rischi nocivi del fumo”, ha spiegato David Strong, coordinatore dello studio effettuato sui fumatori statunitensi, “e aumentano le preoccupazioni riguardo ai rischi per la salute causati dall’utilizzo delle sigarette tradizionali”. I pacchetti con avvertimenti grafici sono già adottati in 120 Paesi, ricordano gli autori della ricerca, ma negli Usa devono ancora essere implementati, nonostante sia stati previsti già nel Tobacco Control Act del 2009. Il rapporto, pubblicato dallo Jama Network Open, è stato finanziato dal National Cancer Institute. L'articolo SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 22 al 28 agosto proviene da Sigmagazine. 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  16. La carovana del vaping europeo è a Milano. Arrivato questa mattina, il Vape Bus di World Vapers’ Alliance ha fatto sosta prima davanti Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale, e poi al Pirellone, sede della Regione. Michael Landl, direttore generale del network che raduna le maggiori associazioni europee dei consumatori di sigarette elettroniche, ha incontrato alcuni consiglieri comunali e regionali lombardi, tra cui Fabrizio De Pasquale (già presidente commissione parchi e verde cittadino), Klevis Gjoka e Gianluca Comazzi (commissione bilancio e programmazione Regione Lombardia). L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le rappresentanze politiche nei confronti dei nuovi strumenti di somministrazione della nicotina in ottica di prevenzione e di riduzione dei danni da fumo. Tutto questo non può essere realizzato se prima non viene separata la normativa delle sigarette elettroniche da quella del tabacco, differenziando cioé anche a livello legislativo i prodotti senza combustione – e per questo sino al 95% meno dannosi – da quelli tradizionali contenenti tabacco. Michael Landl a colloquio con Fabrizio De Pasquale e Klevis Gjoka“Nella sua ansia di regolare la vita privata dei milanesi – ha commentato De Pasquale a margine dell’incontro – il Comune nei mesi scorsi ha introdotto nche un divieto di fumo all’aperto che è veramente assurdo, soprattutto per quel riguarda l’utilizzo delle sigarette elettroniche. Evidente oltre ad essere meno dannose sono soprattutto molto meno inquinanti. Chiediamo al Sindaco di emanare una direttiva che possa chiarire che il regolamento che ha introdotto il divieto del fumo non si applica alle sigarette elettroniche all’aperto. Qualora Sala non lo facesse, ci impegniamo con il prossimo Sindaco per correggere questo eccesso di regolazione nei confronti di un fenomeno che invece deve considerarsi positivo perché spinge i fumatori verso pratiche meno dannose per la salute“. Secondo Klevis Gjoka, tutelare la sigaretta elettronica significa anche, se non soprattutto, salvaguardare il posto di lavoro a decine e decine di famiglie milanesi. “La Giunta Sala con il suo talebanismo green ha superato ogni limite. Le battaglie contro l’inquinamento legato a pratiche come il vaping che produce soltanto vapore non solo sono insensate ma fanno anche del male a 112 negozi a Milano che producono posti di lavoro e a svariate persone che hanno deciso di abbandonare il fumo in favore di una alternativa più sana e meno inquinante. È inaccettabile continuare con queste campagne assolutamente prive di fondamento e proibitive“. Il sindaco Sala non ha dato udienza alla delegazione. Gli è comunque stata recapitata una lettera firmata da Landl. “Le scrivo – debutta Landl – a nome della World Vapers’ Alliance (WVA), un’organizzazione di consumatori che rappresenta più di 14.000 vapers e 23 organizzazioni partner in tutto il mondo. La nostra associazione le scrive per chiederle di abbracciare il vaping come un modo per aiutare i fumatori di Milano a smettere il loro vizio e di togliere dalle restrizioni approvate dalla sua giunta approvate le sigarette elettroniche e gli svapatori. Tali restrizioni vanno contro le sostanziali prove scientifiche che dimostrano che il vaping è il 95% meno dannoso del fumo, e che è usato come uno strumento di uscita dal vizio del da migliaia di persone. Ci sono più di 700.000 persone che muoiono ogni anno nell’UE a causa del fumo, e più di 100 milioni di fumatori nel continente. Ma ci sono anche più di 15 milioni di vapers che hanno già trovato un’alternativa valida e meno dannosa. Seguendo la scienza intorno al vaping e promuovendo il suo uso, si possono salvare altri 19 milioni di vite aiutando le persone a smettere di fumare, di cui 2,7 milioni sono solo in italia e circa 300 mila nella Città metropolitana di Milano. Ecco perché chiediamo alle autorità milanesi di incoraggiare i fumatori a passare al vaping e di garantire che il vaping sia protetto dalle restrizioni antifumo. Come parte della nostra campagna globale “Back Vaping. Beat Smoking” ci stiamo impegnando con i responsabili politici, come lei, per un approccio più sano, più sicuro e basato sulla scienza alla regolamentazione del vaping e saremmo lieti di avere la possibilità nelle prossime settimane di discuterne con lei e il suo ufficio“. Per avere ulteriori informazioni sulla campagna globale promossa da World Vapers’ Alliance è possibile consultare il sito dell’associazione. L'articolo “Contro la sigaretta elettronica un talebanismo green ingiustificato” proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  17. È stato pubblicato su Terapeutic Advances in Chronic Disease, e quindi sottoposto al processo di revisione, lo studio dell’Università di Catania di cui avevamo dato notizia quando era ancora in fase di pre pubblicazione. Il lavoro dimostra che chi utilizza regolarmente la sigaretta elettronica ha un sistema di pulizia mucociliare efficiente come quello degli ex fumatori o di chi non ha mai fumato e quindi che il passaggio dal fumo combusto ad un sistema di somministrazione senza combustione, come l’e-cigarette o il tabacco riscaldato, consente il ripristino del sistema di difesa delle vie aeree compromesso dal fumo. Il team di ricerca è stato coordinato dal professor Riccardo Polosa e comprende, fra gli altri, Rosalia Emma, Massimo Caruso e Pasquale Caponnetto dell’Università di Catania oltre a Fabio Cibella del Consiglio nazionale delle richerche e Mario Malerba dell’Università del Piemonte Orientale. La ricerca si intitola “Impact of exclusive e-cigarettes and heated tobacco products use on muco-ciliary clearance” e ha utilizzato il test del transito della saccarina per valutare la clearance mucoliare. Questa è uno dei meccanismi con cui il nostro organismo si difende da batteri e agenti patogeni. Semplificando, il muco intrappola le particelle mentre il movimento delle cellule ciliate ne favorisce l’espulsione, proteggendo il sistema respiratorio. È noto che il fumo altera l’efficienza della clearance mucociliare e infatti i fumatori tendono ad ammalarsi più frequentemente. Per capire cosa accade a chi usa sistemi senza combustione per assumere nicotina, i ricercatori hanno reclutato 39 fumatori, 40 ex fumatori, 40 persone che non avevano mai fumato, 20 utilizzatori regolari esclusivi di sigaretta elettronica e altrettanti di prodotti a tabacco riscaldato (Htp). I fumatori consumavano almeno 10 sigarette al giorno, gli ex avevano smesso da almeno sei mesi, mentre i vaper e gli utilizzatori di Htp avevano smesso completamente di fumare da almeno tre mesi. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti al test del transito della saccarina, che consente di valutare la clearance mucociliare. In pratica si inseriscono nel naso del paziente (circa un centimetro dietro l’estremità anteriore del turbinato inferiore) delle particelle di saccarina: in presenza di attività mucociliare nella norma, la saccarina viene spinta nella rinofaringe e la persona percepisce un gusto dolce. Più lenta è questa percezione, meno efficiente il sistema di pulizia mucociliare. I risultati dimostrano che la clearence mucociliare dei vaper è molto simile a quella di chi non fuma. I fumatori, infatti, hanno avuto un tempo medio di percezione del dolce di 13,15 minuti, di molto superiore agli altri gruppi. Gli ex fumatori hanno registrato un tempo di 7,26 minuti e coloro che non avevano mai fumato di 7,24 minuti. Gli utilizzatori di sigaretta elettronica hanno percepito il sapore dolce dopo 7 minuti e quelli di Htp dopo 8. Questo vuol dire, commentano gli autori, che “gli ex fumatori che sono passati all’uso regolare esclusivo di sistemi di somministrazione di nicotina privi di combustione (cioè e-cigarette e Htp) mostrano un tempo di transito della saccarina simile a quello degli ex fumatori e di chi non ha mai fumato”. “Ciò suggerisce – conclude lo studio – che è improbabile che le tecnologie di rilascio della nicotina prive di combustione abbiano effetti dannosi sulla funzione di clearance mucociliare”. L'articolo Sistema di difesa delle vie aeree dei vaper come quello dei non fumatori proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  18. L’appuntamento è fissato: mercoledì 25 agosto alle ore 10,30 davanti Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale di Milano. Il Vape Bus itinerante per l’Europa farà tappa domani nel capoluogo lombardo: la città è stata scelta perché si è dimostrata tra le più ostiche nei confronti della sigaretta elettronica e nell’attuazione delle politiche di riduzione del danno da fumo. Una delegazione della World Vapers’ Alliance incontrerà alcuni consiglieri comunali uscenti e altri candidati alle prossime amministrative per sensibilizzarli nei confronti dell’e-cig. L’occasione sarà utile anche per consegnare un appello al sindaco Giuseppe Sala. Le finalità dell’incontro sono spiegate da Michael Landl, direttore generale di Wva. “Abbiamo deciso di passare da Milano poichè il sindaco Sala ha deciso di proibire l’uso delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, tra cui alcuni parchi cittadini, paragonandole così alle tradizionali sigarette. Per questo simbolicamente passeremo nel centro di Milano con il nostro Vape Bus, incontreremo candidati al consiglio comunale che capiscono l’importanza delle sigarette elettroniche e consegneremo una lettera al sindaco Sala, chiedendogli di prendere una posizione chiara a favore delle sigarette elettroniche. Soltanto così facendo si potrà salvare la vita alle centinaia di milanesi sceglieranno di abbandonare il tabacco a favore dello strumento elettronico senza combustione“. Chiunque volesse partecipare e incontrare i rappresentanti europei di Wva potrà farlo presentandosi a Palazzo Marino prima delle 10,30. L'articolo Sigarette elettroniche, appello al sindaco Sala: “Basta divieti” proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  19. Il vape-bus della World Vapers’ Alliance (Wva) è a Barcellona e sta diffondendo il messaggio della riduzione del danno da fumo attraverso la sigaretta elettronica. Secondo le stime del network internazionale, sarebbero 19 milioni le vite umane salvate se tutti i fumatori passassero ai moderni dispositivi elettronici di somministrazione della nicotina. “Abbiamo iniziato oggi il nostro viaggio a Barcellona – spiega Michael Landl, presidente Wva – perché il fumo è ancora la principale causa di malattie prevenibili in Spagna. Se i politici spagnoli e dell’Ue abbracciassero lo svapo, 2,4 milioni di vite possono essere salvate solo in Spagna. Vogliamo rendere il 2021 l’anno in cui il mondo abbraccerà una delle più grandi invenzioni di salute pubblica del secolo: lo svapo. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che le voci dei vapers vengano ascoltate“. Nel corso del prossimo anno, i responsabili delle politiche dell’UE riesamineranno la principale legislazione dell’UE sul tabacco: la direttiva sui prodotti del tabacco (TPD). La revisione delle norme avrà un enorme impatto sulla salute pubblica negli anni a venire, in Europa e nel mondo. Il Vape Bus intende dunque raccogliere le storie personali dei consumatori di sigarette elettroniche chiedendo audizione e ascolto a tutti i decisori che nel corso dei prossimi mesi interverranno per modificare la normativa in essere o per tentare di renderla ancora più rigida. La prossima tappa del Vape Bus sarà Milano: l’arrivo è previsto per mercoledì 25 agosto. Quindi proseguirà per Monaco di Baviera, Berlino, Londra, Bruxelles e chiuderà a Ginevra. “Porteremo il nostro messaggio in tutta Europa – conclude Landl – e speriamo che coloro che prendono decisioni sul futuro dello svapo capiscano che 19 milioni di vite sono messe a rischio se non agiscono in tempo e con coscienza. Il modo migliore per sconfiggere il fumo è promuovere lo svapo come parte integrante delle politiche di salute pubblica“. L'articolo L’autobus della sigaretta elettronica è arrivato a Barcellona proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  20. La Nuova Zelanda supera il Regno Unito in ottica di diffusione e sostegno della sigaretta elettronica tra i fumatori. Lo ammette perfino l’associazione britannica dell’industria del vaping (Ukvia) salutando con favore la nuova normativa antifumo e definendola “una boccata d’aria fresca”. Mentre in Australia i liquidi di ricarica contenenti nicotina sono regolamentati come il tabacco, la Nuova Zelanda è andata controcorrente considerandoli come un’alternativa più sicura al fumo Tra le nuove disposizioni, oltre alla richiesta ai produttori di notificare alle autorità sanitarie la congruità dei prodotti in materia di qualità e sicurezza, è stato alzato il limite di nicotina di nicotina a 20 milligrammi per millilitro (come la Direttiva europea sui tabacchi) per la nicotina a base libera ma a ben 50 mg/mL per i prodotti a base di sali alla nicotina. I flaconi di ricarica potranno avere una capienza sino a 120 millilitri (in Europa il limite è 10 millilitri). Anche i negozi generalisti potranno vendere i liquidi ma solo a base di di tabacco, menta o mentolo mentre i negozi specializzati saranno tutelati perché potranno vendere tutti i gusti senza alcuna limitazione. “Apprezziamo l’approccio audace e coraggioso della Nuova Zelanda – si legge in una nota Ukvia – ora sancito dalla legge e possiamo solo incoraggiare tutti gli altri Paesi a seguirne l’esempio, soprattutto quelli che mantengono atteggiamenti regressivi e oppressivi nei confronti dello svapo”. L'articolo Nuova Zelanda, sigaretta elettronica promossa unica alternativa al fumo proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  21. Spagna – Partito dalla Catalogna il bus di World Vapers’ Alliance. Tappe a Milano, Berlino, Londra e Bruxelles È partito da Barcellona il bus di World Vapers’ Alliance, il mezzo con cui l’associazione intende portare in tutta Europa la voce e le istanze del mondo del vaping. L’iniziativa, che avevamo illustrato in precedenti edizioni di Svapoworld, ha esordito dunque sulla costa catalana, ma si trasferirà subito (seconda tappa) in Italia, fermandosi a Milano (il 25 agosto sarà in Piazza Duomo). Il tour proseguirà sulle strade europee, toccando la Germania con Monaco e Berlino, quindi il Belgio con Bruxelles (simbolicamente anche capitale europea), l’Inghilterra con Londra e concluderà il giro a ginevra, in Svizzera, dove ha sede la controversa Organizzazione mondiale della Sanità. Germania – Cambio della guardia al vertice dell’associazione VdeH Cambio della guardia e sdoppiamento al vertice dell’associazione dei commercianti di sigarette elettroniche VdeH. Michal Dobrajc, attuale direttore operativo e amministratore delegato, ha comunicato l’intenzione di lasciare le proprie cariche. Da qui la decisione di separarle per articolare meglio l’azione dell’associazione, che ha sede a Berlino. A novembre verrà eletto il nuovo amministratore delegato, mentre Dobrajc lascerà anche la carica di direttore operativo alla fine dell’anno. La doppia carica non è più al passo con i tempi e con le necessità di un’organizzazione che è cresciuta negli ultimi anni, è scritto in una nota della VdeH. Francia – Necessario il green pass per il VapExpo di Parigi a ottobre Ripartono le fiere del vaping, ma non scompaiono le misure di sicurezza che hanno accompagnato la nostra vita quotidiana da quando la pandemia del Covid ha colpito il globo intero. Si annuncia un autunno ancora difficile, tra campagna vaccinale in corso e nuove ondate portate dalle varianti del virus che stanno riportando in alto le curve dei contagi, favorite anche dall’ancora alto numero di non vaccinati. Così la fiera di Parigi corre ai ripari e forse indica alle altre manifestazioni la via da seguire per la graduale ripresa del settore nel 2021 e 2022. VapExpo Parigi si terrà dal 16 al 18 ottobre, le date sono state confermate. E gli organizzatori hanno annunciato anche le regole di ingresso ai padiglioni: prima su tutte, la necessità del green pass, la certificazione dell’avvenuta vaccinazione (con doppia o singola dose, a seconda del tipo di vaccino), che in tutti i Paesi europei sarà comunque il lasciapassare per poter partecipare alle attività al chiuso (ristorazione compresa). Le altre misure restrittive che interesseranno gli attesi visitatori di VapExpo sono illustrate nell’articolo di Sigmagazine. Cambogia – Misure più stringenti contro il tabacco, ma anche per l’ecig nessun alleggerimento Il ministro della Salute cambogiano ha ammonito le aziende del tabacco a modificare gli attuali avvertimenti sui rischi alla salute con indicazioni specifiche e più esplicite fornite dalle stesse autorità ministeriali. Una richiesta analoga era stata già espressa più di sette mesi fa, nel dicembre 2020, ma da allora nulla era accaduto e le aziende avevano fatto orecchie da mercante. Ora il ministero torna alla carica e prospetta avvertimenti più incisivi rispetto a quelli chiesti alla fine dello scorso anno. In più, per evitare la melina dell’industria, fornirà direttamente il testo da inserire su tutti i prodotti. Un’ulteriore misura annunciata: tali avvisi saranno cambiati ogni due anni, adeguando le informazioni alle novità sui rischi del tabacco che arriveranno dalle ricerche scientifiche. Che in questo rafforzamento della campagna contro il fumo possa trovare spazio la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno appare tuttavia assai improbabile. L’autorità che si occupa di contrastare le dipendenze – il Cambodia’s National Authority for Combating Drugs (Nacd) – ha recentemente chiesto ai ministeri competenti e alle autorità locali di mettere in campo strategie adeguate a rafforzare i divieti di utilizzo e commercio dei prodotti del tabacco riscaldato e degli Electronic Nicotine Delivery Systems (Ends). Usa – Treni Amtrak, una legge estende il divieto di fumo e svapo a tutte le infrastrutture servite Un aggiornamento della legge federale sulle infrastrutture propone di estendere il divieto di fumo e vaping tuttora in vigore sui treni del servizio Amtrak (operato dal National Railroad Passenger Corporation e dal governo federale degli Statri Uniti) anche alle aree infrastrutturali servite. Attualmente il doppio divieto è già in vigore su tutti i vagoni dei treni Amtrak, ma in alcune stazioni permangono delle aree fumatori dove è possibile anche utilizzare sigarette elettroniche. La nuova legge, sostenuta in maniera bipartisan dai due partiti americani, elimina queste eccezioni e definisce in maniera più precisa i device elettronici. L'articolo SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 15 al 21 agosto proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  22. Anche per comprare un liquido di ricarica per sigarette elettroniche si potrebbe avere bisogno del il passaporto vaccinale, il cosiddetto Green Pass. Lo dispone una direttiva firmata dal direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, nel caso in cui all’interno dell’esercizio commerciale autorizzato alla vendita di Pli sia presente una sala gioco, un servizio di ristorazione o la fornitura di un pubblico esercizio. Gli ispettori delle Dogane, nell’esercizio delle loro funzioni, potranno verificare e sanzkionare gli eventuali trasgressori. Il Qr Code può essere verificato dopo aver scaricato l’applicativo dalla pagina istituzionale di Adm . L’informativa è rivolta essenzialmente alle attività commerciali dotate di una sala gioco o di apparecchi per l’acquisto di criptovalute poiché considerato servizio pubblico. “Con l’inserimento nel D.L. 22 aprile 2021, n. 52, dell’art. 9-bis – si legge nella circolare Adm – per effetto delle modifiche ad esso apportate dal DL. 23 luglio 2021, n. 105, l’accesso ad una serie di servizi ed attività specificate dalla suddetta disposizione è stato subordinato, nei territori del Paese collocati nella c.d. zona bianca e nelle altre zone ove gli stessi sono consentiti, al possesso da parte degli utenti di una delle certificazioni verdi COVID-19, individuate dall’art. 9 del medesimo D.L. n. 52/2021, fatte salve specifiche esclusioni. Il comma 4 del predetto art. 9-bis impone ai titolari o ai gestori dei servizi e delle attività individuate nel comma 1 di verificare il rispetto della prescrizione sancita nel medesimo comma. La disposizione si va ad affiancare a quella contenuta nell’art. 13, comma 2, del d.P.C.M. 17 giugno 2021 che demanda la verifica del possesso della certificazione, tra gli altri, anche ai “soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati”. Ciò premesso, si rileva che nel novero dei servizi ed attività ad accesso condizionato la lettera h), comma 1, dell’art. 9-bis del D.L. n. 52/2021 individua, le “attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, di cui all’articolo 8-ter”. Ciò posto si evidenzia che ad essere sottoposte a tale specifica disciplina, sono anche gli esercizi commerciali che offrono, oltre all’attività di gioco, ristorazione al tavolo o attività di altro tipo, elencate dalla norma. Pertanto, si rende noto che, nell’espletamento delle ordinarie attività di controllo nei confronti dei suddetti esercizi, i funzionari verificatori nell’esercizio dei poteri e delle competenze ad essi conferiti, potranno procedere alle predette verifiche qualora, in occasione delle ordinarie attività di controllo presso gli esercizi autorizzati da questa Agenzia, accedano a luoghi e locali in cui sono assicurati altresì i servizi o le attività indicati al già citato art. 9-bis del decreto-legge n. 52/2021. Al comma 4 del sopra citato, art. 13, in ultimo, si fa riferimento alla verifica dell’identità del soggetto che presenta la certificazione verde, la circolare del Ministero dell’Interno n.15350/117/2/1 Uff. III-Prot.Civ. del 10 agosto 2021 chiarisce i casi e le modalità con le quali procedere“. L'articolo Green Pass per le sigarette elettroniche? In alcuni casi è obbligatorio proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  23. La sigaretta elettronica è in tour attraverso l’Europa. Lo sta facendo a bordo del bus di World Vapers’ Alliance che ha come prima tappa la città di Barcellona. I rappresentanti dell’associazione europea dei consumatori rimarranno in città sino a domani, venerdì 20 agosto, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici della vaping e sul suo ruolo in ottica di riduzione dei danni causati dal fumo di sigaretta. Michael LandlLa seconda tappa prevede la sosta a Milano, capitale economica del nostro Paese: l’arrivo è previsto per mercoledì 25 agosto in piazza del Duomo. Il bus raggiungerà anche alcuni punti vendita di sigarette elettroniche rimasti aperti nonostante il periodo vacanziero. Lasciata l’Italia il bus entrerà in Germania dove sono previste due tappe: primo settembre a Monaco e 6-7 settembre a Berlino. Quindi andrà a Bruxelles, Londra, per chiudere poi a Ginevra. “Abbiamo bisogno – spiega Michael Landl, presidente di World Vapers’ Alliance – che i politici mondiali vedano le prove e l’opportunità di salute pubblica del vaping, dimostrando loro che il vaping salva la vita. Dobbiamo assicurarci che questi legislatori capiscano le storie di vita reale dei vapers che sono riusciti a smettere. Dobbiamo trasmettere un messaggio chiaro ai capi di governo di tutto il mondo: il modo migliore per sconfiggere il fumo è sostenere il vaping”. L'articolo Eurotour in bus della sigaretta elettronica: subito Barcellona, poi Milano proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  24. “Ringrazio ed elogio il lavoro svolto giornalmente dalla direttrice Angela Paravati e dalla Polizia penitenziaria tutta. La nostra presenza come Associazione Nazionale Anpvu, oltre a segnare un punto di vicinanza con le priorità di Bernardini e D’Elia a sostegno dei più deboli è dovuta anche per rispolverare una circolare di dicembre 2016 firmata dall’ex Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), l’avvocato Santi Consolo, con cui si autorizzava il via libera alla diffusione delle sigarette elettroniche, con e senza nicotina, negli istituti penitenziari, sia nei locali pubblici o aperti al pubblico che nei pubblici uffici“. Parole di Carmine Canino, presidente dell’associazione dei consumatori di sigarette elettroniche, al termine della visita fatta al carcere di Catanzaro. L’accesso alla struttura è stata consentita grazie all’impegno della presidente e del segretario dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini e Sergio D’Elia. In delegazioene anche Giovanna Canigiula, Sabrina Renna, Gianmarco Ciccarelli, Giuseppe Candido, Antonio Coniglio, Antonio Giglio. “Le difficoltà dare seguito alla Circolare Consolo – continua Canino – sono insorte nel momento in cui si non si è riusciti a trovare un modello idoneo con le misure di sicurezza delle carceri. Oggi, però, il mercato offre varie tipologie di device, che potrebbero essere idonei con le misure di sicurezza degli istituti penitenziari. Progetti analoghi sono già stati avviati con successo in Francia e Regno Unito ed auspichiamo e ci mobiliteremo affinché anche in Italia la situazione possa sbloccarsi al più presto in quanto la sigaretta elettronica allevierebbe i danni per la salute sia dei detenuti ex fumatori che dei loro compagni di cella, costretti fino ad oggi ad intossicarsi respirando il fumo da combustione, sia del personale amministrativo“. Durante le circa sei ore della visita, la delegazione ha parlato con tutti i detenuti presenti, verificando di persona i limiti e le carenze della struttura. Come ha spiegato Rita Bernardini al termine dell’incontro, anche se ci sono grandi eccellenze come un centro clinico di sette posti e una piscina per l’idroterapia “il sistema non funziona a livello centrale, abbiamo incontrato tantissimi detenuti incompatibili col sistema carcerario. La magistratura di sorveglianza non è capace di gestire il trattamento del singolo detenuto e si limita a respingere tutto. Nonostante il quadro poco buono mi sento di poter elogiare la direttrice Paravati e la Polizia penitenziaria per come riescono a gestire con tante lacune oggettive questo istituto dove c’è per esempio una pasticceria eccezionale guidata da uno chef vero che si dovrebbe implementare“. “È un reperto archeologico – rincara Sergio D’Elia – siamo in una dimensione fuori dal tempo: a questo punto della storia dei diritti umani questa struttura nulla hanno a che fare con la vita, con la sicurezza. Va trovato qualcosa di meglio e nutro fiducia nella Ministra Cartabia che quanto meno culturalmente parla di una dimensione diversa, quella di una giustizia riparativa: qui però non si ripara nulla, qui si distrugge“. L'articolo Anpvu e Nessuno Tocchi Caino in visita al carcere di Catanzaro proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine
  25. L’emergenza pandemica sta lentamente rientrando. Ma le misure di sicurezza dovranno essere mantenute ancora per molto tempo. E non possono che riflettersi anche sul mondo del vaping e sulle abitudini a cui erano ormai abituati operatori e consumatori. A partire dalle prove dei liquidi all’interno dei negozi: precauzione e coscienza hanno spinto tutti i negozianti a fare quadrato e vietarle; cosa che con tutta probabilità verrà mantenuta anche a emergenza terminata. In autunno ripartiranno anche gli eventi fieristici: anch’essi saranno certamente di altro tenore rispetto agli scenari cui eravamo abituati sino al 2019. VapExpo Parigi ha diffuso le regole di ingresso. Nonostante la fiera si terrà fra due mesi (dal 16 al 18 ottobre), gli organizzatori hanno comunicato che l’ingresso sarà riservato soltanto ai possessori del passaporto vaccinale, il cosiddetto green pass. La regola varrà sia per il personale delle aziende espositrici che per i visitatori. Anche in questo caso saranno vietate le prove dei liqudi e l’ingresso sarà contingentato secondo le regole stabilite dal governo francese. Gli organizzatori hanno però previsto un corner informatico attraverso cui poter scaricare il documento nel caso in cui non l’abbiano in formato cartaceo. Al momento, sono soltanto tre le aziende italiane che hanno formalizzato la presenza e sono già inserite nel catalogo ufficiale di VapExpo: FlavourArt, Tnt e Kiwi. Lo scenario regolatorio del VapExpo sarà probabilmente analogo a quello che dovremo aspettarci al Vapitaly di Roma ma che si terrà due settimane prima (2-3 ottobre). Anche in questo caso l’organizzazione italiana dovrà adeguarsi alle disposizioni che saranno imposte dal governo e dalla Regione Lazio. L'articolo Sigarette elettroniche, Parigi: in fiera solo con green pass proviene da Sigmagazine. Articolo importato automaticamente da Sigmagazine