Nicolasan

Utente Gold
  • Numero contenuti

    3.340
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Nicolasan

  1. Dicodes - sbs box 80w

    Contatta direttamente Dicodes o lo shop dove l’hai acquistata. Se non ricordo male mi era capitata una cosa simile conla mia prima 21700. Avevo risolto forzando la filettatura (aiutandomi con una pinza se necessario) ed a furia di avvitare e svitare la filettatura del tappo batteria era tornata a funzionare a dovere. In caso di necessità potresti anche lubrificare le filettature con prodotto idoneo avendo cura che il liquido non cadi sulla board
  2. Le classiche Sony (murata) verdi significa poco. Che modello sono? Hai verificato che durante la carica il charger termina con mAh compatibili con la cella? Hai verificato il drop del voltaggio durante il tiro? Quelle stesse celle come si comportano con altre box? In giro ci sono parecchie Sony false e le batterie sono molto scadenti: perdono tanti mAh già dopo pochi cicli di carica/scarica ed anche con coil intorno all’ohm con wattaggi piuttosto modesti hanno in voltage drop pauroso (0.4~0.5 ohm).
  3. Era da un po' che avrei voluto buttar giù due righe su queste box tedesche. Nonostante abbiano riscosso un discreto successo, ancora oggi, leggo di utenti spaventati dall'interfaccia dei menu e di difficltà nei settaggi della modalità termocontrollata. Premetto che questo post non vuole essere una guida vera e propria ma una semplice discussione in cui, mi auguro, un buon numero di utenti possano interagire e scambiarsi informazioni generando un thread che, si spera, possa risultare di aiuto a tutti coloro che incontrano delle difficoltà nell'approccio ai dispositivi Dicodes. Dal mio punto di vista, una volta assimilata l'interfaccia di navigazione, tutto dovrebbe iniziare a risultar più semplice ed intuitivo di quanto si possa immaginare. Prima cosa da fare: sbloccare l'expert mode Extended Function>Mod Menu>Expert mode e portare il valore da 0 a 1. Inoltre, dai menu delle Extend Funct consiglio di modificare i seguenti settaggi come segue: Con questi parametri la navigazione dovrebbe risultare più veloce, intuitiva e facile. Magari in un secondo momento ritorneremo su questi e gli altri parametri dei sottomenu dell'Extend. Funct. andando ad analizzarli uno ad uno per capire come meglio personalizzare l'interfaccia secondo le nostre esigenze/preferenze. Ora, invece, proviamo a simulare la procedura di inizializzazione della nostra coil nella modalità termocontrollata. Io sto usando una coil girata con SS316L zivipf da 0.71 ohm. L'atom è un Gus ibrido composto da base 2*0.8 con fori rialzati e tiny set v1. Cotton bacon v2 ed un 45/45/10. I deck gus non sono semplicissimi da cotonare (inoltre sono atom che non permettono di utilizzare Heat Flux troppo elevati. Generalmente li utilizzo tra i 180 ed i 200 mW/mm2 come nell'esempio sopra riportato) ma sono tra i più precisi in assoluto in TC. Valori della res molto stabili anche dopo aver torturato la coil con una pulizia aggressiva! Altri atom (tipo i FEV... anche loro molto precisi a patto che le coil siano ben serrate) permettono di sfruttare una coil analoga a wattaggi anche maggiori (18-20 watt) con Heat Flux di 250-260 mW/mm2 (in passato mi spingevo anche sui 300 con cotonature che mi permettevano di stare comunque al di sotto dei canonici 230 gradi impostati). La prima cosa da fare è impostare il TCR a 100 dato che nei profili già esistenti i valori del TCR relativi all'acciaio sono tutti differenti (88 per l'SS316, 92 per l'SS316L e 105 per l'SS304) rispetto a quello suggerito da zivpif (100). Il TCR dei profili preinstallati non sono modificabili quindi l'unico modo che abbiamo per utilizzare un valore custom è quello di andare a modificare quello relativo al profilo 'other'. Extended function>Heather menu>Temp Coeff A questo punto andremo ad attivare la modalità TC e subito dopo verrà attivato il menu di selezione del profilo del wire che andremo ad utilizzare (other 100 nel nostro caso) Ora siamo pronti per effettuare la lettura della coil (per avere i migliori risultati possibili è importante farlo in un ambiente a temperatura costante e quanto più vicina possibile ai 20 gradi) doppio click per passare a TempCal Confirm (costituisce uno step intermedio onde evitare inizializzazioni indesiderate)>Temp Call Process A questo punto, scorrendo le voci del menu principale, tra TempCal Init e Ub0 [vaore in Volt] e UbL [vaore in Volt] (anche di questa schermata parleremo in un secondo momento) troviamo una schermata in cui il display ci mostra sia una temperatura sia un valore in ohm. Questi dati rappresentano la lettura in tempo reale della coil in uso con la relativa temperatura corrispondente a quel valore della resistenza (in base alla inizializzazione). A questo punto siamo pronti ad una prima attivazione (dopo l'inizializzazione consiglio di fare 5-10 attivazioni di prova... per poi attendere che la coil torni alla temp ambiente e verificare che il valore si assesti nuovamente a quel R 0.71 ohm T 20 gradi. Nel caso in cui ció non dovesse accadere dobbiamo ripetere l'operazione di lettura a freddo [TempCal Init>TempCal Process] ). Ogni volta che attiveremo la nostra coil, la board ci riporterà a questa schermata (attiva per qualche istante) in cui vengono mostratii un po' di dati rilevati nell'istante in cui la board smette di erogare. Nel caso della coil che sto utilizzando io, troviamo: 212 gradi celsius che è l'ultima temperatura rilevata 4.0V che è il valore della carica residua (a riposo... sotto carico durante l'attivazione... ma devo verificare) della cella in uso 15 watt che è quanto stesse erogando la box prima di rilasciare il tasto fire 0.8 ohm è l'ultimo valore della resistenza della coil in uso rilevato durnate l'attivazione (questo valore è espresso in decimi nei dispositivi Dicodes con schermo piccolo mentre nella 21700 ed anche nei dispositivi che montano BF-60/FL80, micro inclusa, riporta anche i centesimi) Questi son dati che si aggiornano in tempo reale quindi li vedremo cambiare durante tutta la durata del tiro sino a fermarsi dopo l'attivazione. Premettendo che avevo impostato 15 watt [Power] e 230 gradi celsius [Temp] come temperatura massima, dai dati si evince che durante tutto il tiro la board ha erogato il wattaggio desiderato senza effettuare alcun taglio di erogazione (non è detto... andrebbe verificato istante per istante ma... con una temperatura tanto più bassa rispetto a quella impostata son sicuro che non sia questo il caso) perchè la temperatura raggiunta dalla coil durante l'erogazione è ben inferiore rispetto al valore di temp protection impostato. Quando non si conosce bene l'atom e la coil che stiamo utilizzando, oltre alla raccomandazione di consultare sempre i soliti calcolatori, consiglio di tenere sempre sott'occhio la schermata R (valore res) T (temperatura corrispondente) Conosco piuttosto bene la coil che sto utilizzando con i Gus e so che lavora nel range 0.71 ohm~0.85 ohm (con la mini è difficile individuare questo valore... lo conosco perchè spesso utilizzo la micro o la 21700). Sappiamo che 0.71 ohm è il valore della res a 20 gradi mentre 0.85ohm corrisponde ad un valore molto vicino ai 220 gradi. Riporto un paio di schermate prese dopo una attivazione in momenti differenti: Questa è presa dopo pochi istanti dall'attivazione... il valore della res scende quasi immediatamente dai 212 gradi raggiunti alla fine del tiro arrivando a 114 gradi con i corrispondenti valori della res che sono calati da 0.85 ohm (valore corrispondete a 212 gradi) a 0.78 ohm (valore corrispondete a 114 gradi) Attendo un paio di secondi e, sempre senza attivare, riaccedo alla schermata il valore della res è sceso ancora sino a 0.72 ohm con una temperatura della coil di 40 gradi. Attendo una decina di secondi e non lasciamoci ingannare. Lo schermo non riporta i millesimi... ed ecco spiegato il motivo per cui a 0.72ohm (magari nel primo caso era 0.725 e nel secondo 0.721 ohm) sembrano corrispondere due temperature differenti. Lascio la box ferma per qualche minuto e... Riecco nuovamente il valore iniziale. Con una coil come quella in uso che non ha un TC precision molto elevato... piccole variazioni di temperatura ambiente non vengono riscontrate ed avremo l'impressione che la board stia lavorando in maniera più precisa rispetto a coil dal TC precision più elevato. Usando coil in Nife48, Resistherm o anche coil in SS con più spire o con fili più sottili sarà un po' più complicato ritrovarsi esattamente con il valore dell'inizializzazione. Differenze, sia in negativo sia in positivo, di 4-5 gradi non compromettono minimamente il corretto lavoro del TC. Nel caso in cui, invece, dovreste riscontrare differenze più importanti (maggiori dei 4-5 gradi prima riportati) è il caso di rieffettuare la lettura della coil [TempCal Init ecc ecc]. Ma dovete farlo solo se site certi che la coil sia a temp ambiente altrimenti la lettura sarà sballata perchè 'starata'. Potrei dilungarmi ulteriormente spiegando i motivi ed i casi in cui i valori delle res si 'sballano' ma l'argomento rischia di essere troppo lungo ed i forum (questo.. ma anche altri) sono pieni di post in cui tutto vien spiegato dettagliatamente.
  4. Consiglio atom mtl con vapore grasso

    Ma sei proprio sicuro che per vaporizzare tabacchi chiari e valorizzarli hai bisogno di un atom dal vapore umido? Generalmente si tende ad usare sitemi di alimentazione secchi. Più secchi di quelli in tuo possesso che tento secchi, a mio modo di vedere, non sono! Ed infatti li si utilizzano di solito proprio con tabacchi fire cured che spesso sono mortificati da atom dal vapore asciutto e rarefatto. Personalmente, per tabacchi chiari e misture che lo contengono uso sistemi come il fev vs (che tento secco non è), il taifun GTR, lo Spica pro o configurazioni gus più secche. Se invece sei convinto di aver bisogno di un atom che produce vapore più umido di quelli in tuo possesso mi procurerei qualche gus più arioso come il momentous, uno zest (che meriterebbe un discorso a parte dato che non lo definirei atom dal vapore grasso). Restando in Grecia potresti provare il Caspardina di GG. Saltando in Turchia, resta il penodat che ti hanno già citato. Anche se molto difficile da trovare, una prova la meriterebbe anche il Pico v2 (atom coreano mi pare anche se era distribuito da un negozio jap).
  5. Dicodes e controllo di temperatura

    Intendo che con tutte le restrizioni che stanno per arrivare (e probabili altre in arrivo in futuro) sarebbe meglio puntare su qualcosa di più longevo, ovvero con batteria estraibile. Io prenderei un paio di pico75 (al momento mi pare si trovano le plus) che costano poco meno di trenta euro per poi sperare che durino il più a lungo possibile. Una box con cella separata ti consente di fare tutto ciò che ti permette una box con cella integrata. Puoi anche lasciarla sempre inserita (ma anche no! Meglio estrarla se la box non è in uso per lungo tempo) e cambiarla solo quando la cella inizia a manifestare cedimento per età e numero di cicli carica/scarico. Inoltre un box con cella integrata, se scarica, ti obbliga alla ricarica mentre con box che permettono di estrarle hai la flessibilità di poter continuare ad usufruire della tua box cambiando cella.
  6. Dicodes e controllo di temperatura

    Con batteria integrata, considerando anche il particolare periodo storico del settore, sarebbe un clamoroso autogol…
  7. Aromi tabacchificio 3.0

    Vi dirò di più… alcuni aromi (mi viene in mente il vecchio oriental lt…. Ne ho ancora un paio di boccette per 2021 da miscelare… quello con nuove etichette mai preso e mai lo prenderò) li preferisco quando la coil… o meglio dire il cotone… è un po’ sporco! Prima di tutto bisogna fare una distinzione, come già accennato, tra cotone sporcato da residui di vaporizzazione, cotone bruciato e coil incrostata. E riguardo quest’ultima c’è da fare una differenza tra coil annerita dal liquido (basta passare un po’ di carta assorbente per pulirla) e coil incrostata. Quando arrivavo a vaporizzare pochi ml con una coil (chiaramente senza pulirla e aenza ricotonarla) mi ritrovavo una coil ultraincrostata con una marea di residui, anche di dimensioni generose, attaccati al wire. Il grosso dei saporacci deriva da queste incrostazioni che tendono a diventare quasi incandescenti durante la vaporizzazione finendo per fondersi con il wire e rovinare irrimediabilmente il cotone. Gi atom che sto usando di più negli ultimi mesi sono lo chariot (con estensione arrivando ad una capienza di circa 5ml), il fev 4.5. Ogni tanto riprendo il by ka v10 che è l’ultimo atom che ho preso (e che secondo me, almeno il mio esemplare, ha un problema che non riesco a risolvere e che lo porta a deteriorate pesantemente l’aroma), il by ka se in versione nano (ne ho due… il primo che ho fisso in versione standard non lo prendo da un bel po’) ed immancabile un giro di tanto in tanto con uno dei miei gus. Spesso uso anche il taifun GTR ma non lo prendo da un po’ perché ultimamente sto usando prevalentemente Kentucky, latakia e mix che li contengono. Da un anno ho ripreso a pescare. Questa passione mi porta spesso a passare in spiaggia molte ore (sino a 12 ore… più altre 3-4 per gli spostamenti) e spesso in condizioni abbastanza ‘difficili’. Vento, freddo/caldo a seconda della stagione, salsedine, buio, mani sporche e maleodoranti, sabbia che si intrufola ovunque, pioggia ecc ecc. In un primo momento avevo iniziato ad usare qualche tabacco chiarificato. Ma dato che questo non mi hanno mai convinto son subito ritornato ai miei cari estratti. La box di fiducia per queste occasioni è una vecchia Pico che con mia sorpresa sta reggendo ancora. Si è spanata la filettatura del tappo batteria (probabile causa sabbia che si intrufola ovunque… non ho provato ma credo che anche la porta usb sia fuori uso) che ho sostituito con quello di una ancor più vecchia squeeze. L’atom che mi accompagna è lo chariot (1a versione… ha anche la seconda ma non ho ancora nemmeno spacchettato il cartone in cui vbar me lo ha inviato! Preso per precauzione insieme a qualche spare part) con estensione. Questo perché in quelle condizioni, il refill diventa una operazione delicata e meno ne faccio meglio è. Generalmente me la cavo con un solo refill… nelle giornate più mosce ne faccio 2. Una 18650 carica e montata prima di uscire e due di ricambio. Generalmente me la cavo con due ma capita che debba montare anche la terza (questo in passato… ultimamente ho ridotto i consumi e capita raramente). Chubby da 60ml con almeno una ventina di ml di liquido a completare la dotazione. Cerco sempre di rigenerare prima di uscire… ma spesso capita che nel week end esco di casa alle 3.30/4 del mattino e per pigirizia capita anche che mi limito a pulire la coil e l’atom (a secco aiutandomi con il jig, un piccolo cacciavite ed un po’ di scottex) ed a ricotonare al volo! La coil che uso sullo chariot è in ss316l zivipf awg28 (un buon compromesso… i fili più sottili si incrostano più rapidamente… l’awg27 spesso non è il massimo per i tabacchi che utilizzo (e per lo chariot) e mi porterebbe anche a consumare inevitabilmente più batteria. Coil tra 0.7 e 0.8 ohm (7~9 spire a seconda del diametro della coil) che utilizzo generalmente ad una 15ina di watt. Qualche watt in più magari con il primo tank (max 17) e scendo gradualmente (sino a 12 watt… poco meno per gestire le emergenze). Considerando le scarse condizioni di luce a volte capita anche di fare qualche tiro a tank vuoto… per fortuna ho imparato a percepire quando la coil stia diventando secca senza mai arrivare ad una steccata che sarebbe fatale per il cotone. Ovviamente bisogna cercare di vaporizzare sempre con coil molto ben irrorata. In genere la ghiera dell’aria la tengo lasciando scoperti o due soli fori contrapposti (uno per lato) o posizionando la ghiera senza i fori contrapposti e scoprendo solo un foro. Perchè lo chariot? Per la capienza come già accennato, per la versatilità e perché è quasi impossibile farlo perdere! Inizialmente anche il costo aveva inciso parecchio nella scelta… oggi la cosa è relativa perchè per me è un atom davvero prezioso! E sta rispondendo bene anche dal punto di vista estetico e strutturale. Non presenta graffi evidenti (una volta ho portato il fev 4.5 e si è leggermente graffiato a causa della sabbia!) ed ho dovuto sostituire la campana qualche mese fa perché non riuscivo più a smontarla e, per farlo, l’ho rovinata irrimediabilmente! Per il tipo di alimentazione i due fev mi consentono di mantenere la coil più pulita ma, se non trattati con cura e qualche accortezza, qualche perdita può capitare. Il cotone con cui mi trovo meglio è il bacon v2. Cerco cotonature mai troppo abbondanti per favorire il flusso di liquido ma senza sfociare nella sovralimentazione. Come heat flux cerco di stare tra i 180 ed i 200 mw/mm2. Qualcosa in più a coil nuova per poi scalare man mano che sento qualche cedimento della coil. Magari abbasso un po’ quando il tank è agli sgoccioli (oppure faccio un refill anticipato) dato che l’alimentazione spesso ne risente un po’ in questa circostanza ed anche perché spesso il fondo del tank finisce per avere il liquido un po’ contaminato dai residui di vaporizzazione. Considerate che anni fa una 0.7 awg28 inox la mandavo ad una ventina di watt! poi dipende molto anche dall’atom… con un fev vs quella coil la si può usare tranquillamente a 17 watt (l’atom scalda ma non è un problema… anzi quell’atom secondo me ha bisogno di calore!)… con un gus performa anche a 11-12 watt. Bisogna abituarsi ad un vapore meno caldo (che spesso porta anche ad una percezione dell’aroma differente), ad un colpo in gola meno aggressivo (sono a 1.5/2 mg/ml). Inizialmente, con l’abbadsamento dei watt, compensavo con tiri talmente lunghi che mandavo la Pico costantemente in protezione per il raggiungimento dei 10 sec (20 sulle Dicodes con cui non avevo questo inconveniente) di attivazione. Oggi non mi capita più nemmeno con la Pico quindi mi sono abituato a tiri più corti anche con wattaggi medio bassi. Ho scritto tanto in passato sull’argomento… il primo passo che avevo fatto era di aumentare il numero di spire senza aumentare il wattaggio (quindi riducendo il flusso di calore usato). Poi ho iniziato ad assestarmi sulle 7-8 spire e con l’aiuto del TC ho incominciato a studiare il comportamento delle coil con i vari atom cercando di trovare un compromesso tra prestazioni e longevità. in linea di massima cambio comunque coil (o pulisco… dry burn vietato… solo una grattata alle spire, le smuovo un po’ passando il jig all’interno, e passata con scottex e cotone con cui pulisco anche eventuali residui nel deck, campana e camino… prima di ricotonare) ogni giorno vaporizzando in media una decina di ml al dì.
  8. Kayfun - tutte le versioni

    Io resterei sul fev 4.5. Lo puoi settare tranquillamente con un tiro da flavour utilizzandolo tra i 20 ed i 25 watt. Forse anche qualcosa in più… ma utilizzando estratti macerati ti conviene stare basso con il wattaggio. Ti sconsiglio l’uso delle complex con gli estratti/macerati perché a mio avviso si rovinano prima delle coil semplici. Se vuoi utilizzare aromatizzati fruttati… c’è poca roba in giro migliore del fev…e quest’ultimo è sicuramente più versatile!
  9. Aromi tabacchificio 3.0

    Prima qualcosa la facevo al 10%. Poi al 15%. Ora vado sempre al 20% o leggermente meno. Quelli che sporcano un po’ di più, abbasso un po’ il wattaggio e generalmente faccio 8/10 ml con una coil. Con quelli che sporcano di meno arrivo anche oltre i 15ml. Inizialmente anche io facevo 3-5 ml con una coil. Poi ho lavorato tantissimo sul capire come rendere le coil più longeve (cotonatura, uso di h2o, wattaggio) ed oggi riesco tranquillamente a gestire una sola coil anche per 12/16 ore con liquidi molto ‘sporchi’ ed una Pico in vw.
  10. Aromi la tabaccheria

    Lascia perdere i la tabaccheria e vai tranquillo con i t3.0, i blendfeel (che al momento si trovano ancora), gli azhad, i clamour vape, officine svapo o i black note/vaporificio. Anche qualche liquido di scolari (vapor cave o tvgc) non è male ma alcuni non li digerisco per nulla! Anche nel mio caso la mia em preferita è la clamour vape. Notturno inglese e 1000 di azhad anche meritano una possibilità. Ottimo il consiglio di chi mi ha preceduto di provare e conoscere i tabacchi singoli. Una volta imparato a riconoscerli non dovrebbe essere difficile capire quali siano le mixture da provare.
  11. Aromi la tabaccheria

    Questa è una cosa che sto riscontrando sempre più spesso. Ed un po’ con tutti i brand anche se con alcuni è decisamente più evidente rispetto ad altri. Estratti ottimi se consumati entro le prime 24 ore per poi iniziare a perdere parecchie sfumature sino a stabilizzarsi sotto una forma piuttosto anonima.
  12. Iatty reloaded

    Non ne ho idea e non ho mai cambiato alcun oring su questo atom da quel che ricordo. Hai conservato quello rotto? Quando mi capitano queste cose, provo a vedere tra gli oring degli altri atom in mio possesso e faccio delle prove sino a quando non ne trovo uno che funga ugualmente. A volte, procedendo in questo modo, ho trovato soluzioni migliori di quelle originali.
  13. Byka v10 vape system

    Secondo me, gran parte dei problemi vengono proprio da quella contaminazione…
  14. Byka v10 vape system

    Sto avendo difficoltà a valutare questo atom perché riscontro un grosso problema con il tank! L’ho lavato accuratamente almeno 3 volte. Ci ho vaporizzato almeno una quindicina di tank (versione standard) con aromi abbastanza forti e persistenti come Kentucky, old london (t3.0 20%), latakia (t3.0 20%). Appena lavato sembra ok ma dopo un po’ il materiale del tank inizia a rilasciare un odore plastico molto persistente e fastidioso. Il tipo di materiale mi sembra diverso dal passato. O forse è il tipo di trattamento. Magari è spazzolato per renderlo molto lucido tanto da sembrare vetro! Qualcuno ha riscontrato lo stesso tipo di problema?
  15. Dicodes sbs18350qi (wireless charging)

    Dipende ovviamente dalle celle che non hanno minimamente prestazioni paragonabili alle 18650 (o addirittura 21700) che usi con le altre Dani in tuo possesso. Ho anche io questo box ed alla fine la sto usando quasi soltanto con l‘estensione 18650 (in abbinamento al fev 4.5 in configurazione S+). Se vuoi usare 18350 e 18500 ti consiglio di utilizzare coil che necessitano poco sforzo delle celle ed a wattaggi piuttosto contenuti (max 12-13 watt). Solo così riusciresti a sfruttarle un po’ di più anche se la durata resterebbe comunque piuttosto limitata. L’impressione è che si tratta di formati di celle ormai abbandonati dai produttori e che non hanno avuto nel tempo lo stesso tipo di evoluzione che oggi riscontriamo con le 18650 e 21700. A mio avviso potrebbero avere un senso soltanto to se il tuo uso della box/atom è piuttosto limitato con una decina di tiri intervallati da un inutilizzo di almeno 30 minuti!
  16. Display vt inbox 75

    https://it.aliexpress.com/item/1005005069302596.html?spm=a2g0n.detail.1000014.1.2e58111d7Trx57&gps-id=platformRecommendH5&scm=1007.40000.326746.0&scm_id=1007.40000.326746.0&scm-url=1007.40000.326746.0&pvid=b35ee496-75c8-46ae-8c56-c5a6e0ba1a3a&_t=gps-id:platformRecommendH5,scm-url:1007.40000.326746.0,pvid:b35ee496-75c8-46ae-8c56-c5a6e0ba1a3a,tpp_buckets:668%232846%238113%23618&pdp_npi=4%40dis%21EUR%212.92%212.77%21%21%213.11%212.95%21%40211b801617055702044607635e2a11%2112000031516448875%21rec%21IT%21%21AB Sembra questo. Mai comprato su ali ma mi pare che qui ci siano diversi utenti ( @Mtl88) che si servono regolarmente su quella piattaforma. Ho dato un rapido sguardo ai siti italiani e sembra esaurito ovunque. Il prezzo si aggirerebbe tra i 15 ed i 20 euro. A quel prezzo si trova anche su Amazon (un po’ di più se consideri le ss) https://www.amazon.it/Original-Evolv-Display-DNA-Board/dp/B09KLLWV8N
  17. Byka v10 vape system

    Il pin da 0.9 credo sia eccessivo per il se. Io, mi sembra che uso quello da 1.2mm nella versione standard e quello da 1.3mm in quello nano (ne ho due in configurazione diversa) e mi sembra che sia già al limite con quei pin. Due atom molto diversi ed al momento, per quelle che sono le mie prove di 3-4 giorni, direi che il se è molto più indicato per valorizzare i tabacchi con una resa abbastanza equilibrata ma tendente al secco.
  18. Byka v10 vape system

    Quel retrogusto terribile ora sembra essere del tutto svanito. Stamani ho cambiato coil (8@ awg28 id2.5) ed ho caricato Kentucky black note. Non riscontro note dolci ma la restituzione aromatica è palesemente grassa e densa. Una vera e propria antitesi di una restituzione secca ed asciutta. Le note di questo Kentucky piuttosto semplici ci sono tutte ed escono anche abbastanza prepotenti (soprattutto se ci si mantiene a wattaggi medio bassi) ma sono chiaramente in una chiave che poco si adatta a questo tipologia di tabacco. Potrebbe andar meglio con Kentucky americani molto affumicati a patto che non finisca per addolcire troppo. Da provare… Per certi versi mi ricorda un po’ il Caspardina che dopo qualche prova avevo accantonato perché bollato inadatto (per me) a vaporizzare i tabacchi che generalmente utilizzo.
  19. A quella domanda avevo già risposto ieri.
  20. Il vs è forse l’atom che ho utilizzato più di tutti. Per due anni quasi in maniera continuativa. Ultimamente lo uso di meno… un po’ perché ho tanti atom e vado a periodi e non amo tantissimo ruotarli. A volte passo anche più di 6 mesi con lo stesso senza aver voglia di cambiare. Altre ragioni che mi hanno portato ad accantonarlo un po’: scarsa capienza ed ultimamente preferisco usare atom più capienti, atom di difficile collocazione (box) e se non stai attento è facile che sgoccioli un po’ di liquido dal foro aria sporcando i vestiti (cosa che accade più raramente con il 4.5).
  21. Byka v10 vape system

    Non so se erano gli o-ring, isolatore o residui di lavorazione ma non avete idea cosa emanava il mio v10 lasciato volutamente con un tank mezzo pieno nella speranza che finisse per ‘prendere’ un po’ di sapore di una miscela di tabacchi (estratto). Fatto altro ennesimo lavaggio ed ora va un po’ meglio. Sto provando una miscela che conosco poco e nulla. Old Londin di t3.0 Forse quel tanfo non è ancora sparito del tutto ma ora riesco a vaporizzare senza grossi problemi. Ho lasciato il pin che aveva montato (1.4?). Un po’ ariosetto per i miei gusti ma il tiro è passabile. La restituzione aromatica mi sembra abbastanza completa e ad ampio spettro. Vapore non troppo denso ma parliamo di un tipo di resa umida. Forse più un’umida di un fev 4.5 con cui ho già vaporizzato qualche tank di questo liquido. Esaltazione delle note dolci (Virginia?) ma quel retrogusto potrebbe anche dipendere da una pulizia non ancora perfetta dell’atom. In questo caso ho usato l’awg27… con l’awg28 o 29 la situazione potrebbe migliorare.
  22. Se cotonato per bene, il tiro gli si avvicina molto ma non raggiunge la ‘perfezione’ del 4.5 dato che finisce per risultare sempre un po’ più turbolento. In una scala 1/10 il tiro del 4.5 vale per me 10/10 (e nessun atom in mio possesso raggiunge quel livello di fluidità). Quello del vs 8/10 come quello del menelaus e del by ka se. 7/10 quello dello chariot e del GTR. 9/10 quello del by ka v9. I tiri dei fev li valuto con coil da 2.5 e coil centrale sulle torrette. Con coil dal diametro diversi e con posizioni delle coil differenti la mia valutazione del tiro dei due fev cambia un po’.
  23. Secondo me ha senso per completare il tuo parco atom.
  24. Scuri è un po’ troppo generico. Ad ogni modo il vs rende molto bene con il latakia singolo ed anche con le mixture che lo contengono. Meglio magari se non troppo complicate. Rende abbastanza bene anche con i Kentucky (meglio con roba tipo toscano… meno con i Kentucky americani). Se la cava abbastanza bene anche con Burley ed american blend. Bene anche con alcuni aromatizzati tipo black cavendish, il black cherry o anche l’irish black.
  25. Menelaus RTA by gus

    Concordo su tutta la linea su ciò che è stato scritto da chi mi ha preceduto. Modder con poche idee che ha il vizio di riproporre vecchi atom con alcune differenze senza nemmeno segnalarlo. Prezzi che sono schizzati davvero troppo in alto. Che sia il prezzo da pagare per riproporre nuove batch di vecchi atom che, per nostra fortuna (dipende dai punti di vista), non vengono mai del tutto accantonati? Produzioni molto limitate che portano ad un ulteriore aumento dei prezzi? Forse… ma i prezzi richiesti iniziano ad essere davvero vergognosi! Ció non toglie che parliamo di un progetto che è stato sfruttato talmente tanto sino all’osso da aver portato alla luce alcune configurazioni che possono esser tranquillamente citate tra i migliori atom mai prodotti. Il Menelaus è senza dubbio uno di questi. Resta un atom di concezione preistorica con tanti limiti che richiedono dedizione ed impegno per poterlo sfruttare a dovere. Ma anche questo aspetto fa parte del suo ineguagliabile fascino.