lore6

Lo stato, i suoi aguzzini e la sindrome di stoccolma.


10 messaggi in questa discussione

Leggendo un'intervista al prof. Fabio Beatrice ho fatto una riflessione che vorrei condividere con voi.

Si tratta di tasse. So che ci sono già moltissimi thread che parlano di tasse ma questo non sarebbe pertinente in nessuno di loro. Voglio mostrarvi una prospettiva diversa che può essere anche una nuova prospettiva di difesa della sigaretta elettronica e della sua libertà di utilizzo e di commercio.

I tabacchi hanno un'accisa e per quanto ne sappiamo noi contemporanei c'è sempre stata. Sappiamo che è aumentata nel tempo e che è giustificata, attualmente dalla necessità per esigenze di salute pubblica di limitare il consumo di tabacco e la diffusione dell'abitudine di fumare. Sappiamo anche che l'accisa sul tabacco è un'importante entrata tributaria dello stato ma che una volta non c'era; in precedenza il bilancio dello stato doveva fare a meno di questa entrata e vi avrà sopperito con le altre modalità.

La sindrome di Stoccolma è un fenomeno in cui la persona sequestrata si sente solidale con il suo rapitore, lo crede proprio alleato e desidera aiutarlo. Il ragionamento della persona sequestrata è banale ed istintivo: il rapitore la tiene reclusa però le porta da mangiare.

Il tabacco crea dipendenza, costringe i cittadini a fumare, però nutre lo stato.

Nel tempo si è creato un sodalizio, non voluto, non programmato, tra il tabacco che danneggia la collettività ma la nutre e la società che vuole eliminare il tabacco ma ne dipende economicamente per le entrate pubbliche. Le accise sul tabacco nel tempo sono diventate parte essenziale del bilancio dello stato; la persona sequestrata ha perduto l'abitudine e l'abilità di cucinare ed ha bisogno del rapitore, teme che tornando in libertà morirebbe.

Ho riflettuto sull'affermazione di Beatrice secondo cui il Ministero della Salute ha come obiettivo l'eliminazione del fumo e non considera l'alternativa della riduzione del rischio. Tradotto in pratica significa che vuole togliere il tabacco senza sostituirlo. Ma il Ministero della Salute ne ha parlato al Ministero delle Finanze? Sembra di no se quest'ultimo ha rilevato che lo spostamento verso le sigarette elettroniche comporta un danno alle entrate tributarie. Evidentemente la cessazione comporterebbe identico danno.

Nell'obiettivo della cessazione del fumo periodicamente lo stato aumenta l'accisa sui tabacchi e rileva con soddisfazione una diminuzione dei fumatori; le entrate complessive però, per effetto degli aumenti, non diminuiscono. Il sistema funzionerà fintanto che resterà un unico fumatore che dovrà pagare tutte le imposizioni da solo ma quando costui morirà come si sopperirà alle minori entrate? Ovviamente con le altre imposte.

Questa è una questione di ripartizione, strettamente politica di cui sarà bene non discutere. Diciamo soltanto che non tutti gli italiani sono ragionieri e la maggior parte pensa che togliere una tassa significhi pagare di meno, risultato ovviamente impossibile; si pagherà in altra forma ed all'opposto l'aumento dell'uno per cento dell'imposta sul reddito non significa necessariamente avere meno denaro da spendere.

Se veramente il Ministero della Salute ha come obiettivo la soppressione completa del fumo entro il 2050, è da presumere che ne abbia preventivato la spesa, difatti una minore entrata è una spesa. Vi chiedo adesso: a vostro parere non sarebbe opportuno, coerente ed anche produttivo sotto l'aspetto economico e tributario utilizzare proprio la sigaretta elettronica per sostituire gradualmente le entrate da accise in vista della diminuzione costante e inevitabile del consumo di tabacco? Non sarebbe meglio per questo rapito imparare un po' alla volta a procurarsi il cibo e cucinarlo invece di ritrovarsi traumaticamente libero, ma non accudito, nel 2050?

Il rischio è che nel momento prefissato per la liberazione il sequestrato implori il rapitore di tenerlo con se e di accudirlo ancora. Lascio alla vostra fantasia capire chi immagino come rapitori. Forse le due interpretazioni sull'atteggiamento dello stato che osteggia la sigaretta elettronica, cioè quella dell'interesse pubblico di cassa e quella dell'interesse privato, non sono in contraddizione. Lo stato dovrebbe sapersela cavare senza alleati privati opportunisti, ho invece l'impressione che ne stia cercando di nuovi per mantenere con loro i vecchi reciproci rapporti di convenienza, che stia cioè cercando nella sigaretta elettronica un nuovo finanziatore di tributi evitando di sostituire le entrate da accise con altri tributi equi e ben armonizzati nel sistema fiscale.

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Inviato (modificato)

interessante la riflessione. Per me però c'è un errore di fondo.
Ovvero... realmente si vuole togliere il "fumo" di sigaretta e similare ma non si vuole rinunciare a rimpinguare le casse.
Quindi lo svapo non è morto. Anzi. Ad oggi è la strada indicata per compiere questa operazione. Quindi si è fatto finta di nulla per farlo nascere crescere e proliferare per poi prenderselo in un solo colpo.
Ripeto...lo svapo non è morto. Sarà solo molto differente da come oggi noi lo interpretiamo con prodotti più semplice. Facilmente vendibili anche da un tabaccaio e prodotti realizzatinon da cantinari ma da multinazionali. Come vedi...salvate capre e cavoli ;)

E con buona pace per tutti quelli che in un solo colpo si sono visti crollare un'attività fatta con magari con molti sacrifici

Modificato da MaxXP

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Forse la vedo in modo un po' più ingenuo, ma non ci hanno sempre detto che la tassazione applicata ai tabacchi lavorati servisse per pagare le cure di chi sviluppa malattie in seguito all'utilizzo degli stessi?
Probabilmente non è così e capisco il tuo discorso, ma la percezione dell'uomo comune è questa.

Allora mi chiedo: diminuendo il numero complessivo di fumatori, non diminuisce banalmente anche la spesa della sanità pubblica? :) Il problema, da noi, è proprio il discorso della percezione...non voglio apparire populista, ma chiunque abbia viaggiato fuori dall'italia si sarà accorto che la presenza dello stato, all'estero, è generalmente molto più tangibile che da noi.
Infrastrutture, servizi pubblici e nel complesso tutto ciò che lo stato dovrebbe garantire, non è garantito...non come all'estero, almeno. Non tanto quanto una popolazione così tartassata come quella italiana si aspetterebbe.

Come si fa allora a chiedere al cittadino di comprendere questo discorso di ridistribuzione delle imposte?
Il tuo discorso è giusto se immaginato in un contesto ideale, ben lontano da quello in cui viviamo. :) 

Penso, come ho già scritto pochi giorni fa, che la situazione grottesca in cui ci troviamo sia frutto di una profonda ignoranza. 
Con lo stato che da una parte impone una tassazione fuori logica e decisamente poco furba (vedrete che fatta la legge, trovato l'inganno) e dall'altra fa di tutto per disincentivare l'utilizzo di questo benedetto strumento di riduzione del danno...prendendo quindi a capocciate l'intento di sopprimere completamente il fumo entro il 2050.

In altre parole è il classico papocchio all'italiana, frutto di scelte e decisioni prese da chi non ha le competenze per prenderle. ;) 

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Inviato (modificato)

22 minuti fa, Cilindro ha scritto:

non ci hanno sempre detto che la tassazione applicata ai tabacchi lavorati servisse per pagare le cure di chi sviluppa malattie in seguito all'utilizzo degli stessi?

No. Ci hanno detto che serve a disincentivare, moderare l'uso, oppure a risarcire il danno sociale che provoca, che è lo stesso ma il danno sociale non è soltanto la spesa per la cura, è anche il danno psichico da disagio, la minor produttività di ciascun singolo soggetto.

22 minuti fa, Cilindro ha scritto:

diminuendo il numero complessivo di fumatori, non diminuisce banalmente anche la spesa della sanità pubblica?

Quello diminuisce ma di poco, il danno complessivo invece è difficile da calcolare.

22 minuti fa, Cilindro ha scritto:

Infrastrutture, servizi pubblici e nel complesso tutto ciò che lo stato dovrebbe garantire, non è garantito...non come all'estero

Dipende dai paesi. In molti stati i servizi sono efficienti ma non sono pagati con le tasse, la spesa complessiva per il cittadino è maggiore perché paga alcune cose due volte, nel senso che paga la spesa pubblica e dopo i servizi pubblici separatamente.

22 minuti fa, Cilindro ha scritto:

Come si fa allora a chiedere al cittadino di comprendere questo discorso di ridistribuzione delle imposte?

Dipende da cosa intendi per ridistribuire. Ho parlato di spostare l'imposta su un'altra, la ridistribuzione a rigore è un cambiamento di soggetto passivo, riguarda chi le paga ed è proprio il discorso che volevo evitare. In entrambi i casi però le imposte da pagare restano tante uguale. E' vero che si tratta di percezione perché ogni razionalizzazione è percepita come un aumento, per conseguenza la politica deve usare i trucchi all'italiana per mettere imposte senza farcele vedere. E per questo il sistema tributario è iniquo ed irrazionale e sottoposto a ricatti come quello del tabacco.

22 minuti fa, Cilindro ha scritto:

frutto di scelte e decisioni prese da chi non ha le competenze per prenderle.

O forse l'autorità, dai ragionamenti che abbiamo fatto sembrerebbe che non abbia l'autorità per prenderle e debba arrangiarsi a raffazzonarle.

Modificato da lore6
Solito errore di ortografia, grazie Google mi eviti tante figure di m•••••.

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@lore6 ma un punto di vista un po global è utopia ipotizzarlo? in italia siamo i piu attrezzati sullo svapo, agevolare il mercato verso l'europa non avrebbe piu benefici che chiuderlo chiedendo i soldi agli italiani? in europa non sono di piu complessivamente di noi? 

ne faccio un mero discorso economico, sticavoli della salute, servono soldi allo stato? prendiamoli dagli altri stati sono piu di quelli che possiamo dare noi.

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57 minuti fa, paperboy ha scritto:

@lore6 ma un punto di vista un po global è utopia ipotizzarlo? in italia siamo i piu attrezzati sullo svapo, agevolare il mercato verso l'europa non avrebbe piu benefici che chiuderlo chiedendo i soldi agli italiani? in europa non sono di piu complessivamente di noi? 

ne faccio un mero discorso economico, sticavoli della salute, servono soldi allo stato? prendiamoli dagli altri stati sono piu di quelli che possiamo dare noi.

Che perle di saggezza......un visionario! Genio!

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9 ore fa, Cilindro ha scritto:

Penso, come ho già scritto pochi giorni fa, che la situazione grottesca in cui ci troviamo sia frutto di una profonda ignoranza.

Al contrario mi sembra spudorata scaltrezza: basta ragionare sul fatto che la finalità di queste leggi non è nè la salvaguardia della salute del cittadino nè le casse dello Stato (seppur a discapito della prima) quanto gli interessi delle lobby farmaco-tabagiste che, essendo i finanziatori dei partiti politici (o dei singoli politici), sono loro (e non il cittadino-pecora-elettore) il vero fruitore delle leggi prodotte.

Ovviamente non si poteva vietare senza motivo la e-cig perchè sarebbe sembrata una mossa troppo spudorata. Ma qualcosa mi dice che ci si sta attrezzando (e mi riferisco alle tecniche di comunicazione presenti nell'articolo).

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Ricordiamoci sempre che la Vicari è stata indagata per corruzione nell'inchiesta Mare Nostrum...ora... anche se realmente si fosse trattato di un regalo di ringraziamento e non di un atto di corruzione mi devono sempre spiegare perche un politico debba essere ringraziato per fare il proprio dovere. E ad ogni modo tutto questo dimostra che non è una "sprovveduta"

In ogni caso ripeto...mettiamoci l'anima in pace... lo svapo come lo conosciamo noi ha le ore contate. Oggi non c'è un giornale una televisione o qualcosa di importante a livello mediatico che parli di tutto ciò. Se non qualche articoletto di impatto mediatico pari a zero. Se effettivamente ci fossero realmente i numeri dichiarati delle persone coinvolte economicamente nel settore non si spiegherebbe tutto questo silenzio. Quindi o sono dati inventati... o chi doveva rappresentare la categoria è di una incapacità assoluta..oppure la situazione attuale è del tutto indifendibile.
E può essere anche che qualcuno ha preso i suoi... 30 denari e fa finta di nulla

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Dal giornale più fazioso e legato alle lobby che circola in Italia, il tenore dell'articolo non poteva che essere di questa tipologia qua. Già il titolo lascia trasparire tutta la faziosità dell'insieme testata giornalistica-articolo.

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28 minuti fa, MaxXP ha scritto:

Quindi o sono dati inventati... o chi doveva rappresentare la categoria è di una incapacità assoluta..oppure la situazione attuale è del tutto indifendibile.
E può essere anche che qualcuno ha preso i suoi... 30 denari e fa finta di nulla

io toglierei tutte le  "o"  ed i  "può essere"

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