Zibi

Dry burn si o no?


66 messaggi in questa discussione

Usando solo coil con fili semplici in acciaio, quando mi capita di ri-cotonare ma non ho voglia di rifare la resistenza, imposto la temperatura del TC al massimo consentito e faccio un paio di attivazioni prolungate. Non sarà efficace come il dry burn però gran parte dei residui va in fumo senza annerire il filo. 

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2 ore fa, seven ha scritto:

se non sei morto dopo tutte le sigarette che ti sei fumato, non morirai certo per il dryburn :D

ricordo che quando svapi, la resistenza (con o senza dryburn) non lavora mica a secco, ma bagnata. E che il materiale di cui è composta la coil, a causa del dryburn è più tenero di quando era vergine (e vorrei vedere che non fosse così!) ed ha la disposizione degli atomi diversa, non produce mica raggi gamma...

svapa sereno, che i problemi con lo svapo non son mica quelli del dryburn ;)

Altro che sigarette... Tra roor e cillum altro che dry burn hahaha ma ora praticando attività sportiva 5/6 volte a settimana preferisco tenere i polmoncini il più sani possibile... Ma anche ben aromatizzati ovviamente :D

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Il problema se così si può dire della pratica del dry burn è che se fatto male vi è potenzialmente il rischio di inalare micro particelle di ossidi che potrebbero  staccarsi dalle coil, se sottoposte ovviamente  a temperature talmente elevate  da alterarne la struttura superficiale. Vi sono  materiali come il kanthal che dovrebbero  resistere meglio alle alte temperature (la temperatura critica è circa di 1400 gradi) e materiali invece come il titanio per il quale oltre i 600 gradi  lo strato compatto di ossido superficiale  (il biossido di titanio che normalmente  serve a prevenire l'aggressione da parte di agenti chimici ed ossigeno) tende ad ingrossare,  diventando relativamente fragile (col rischio di sfaldarsi ed essere inalato). 

Ho visto in un altro forum dedicato allo svapo le immagini al microscopio di una coil in titanio sottoposta a numerosi dry burn a temperature sia inferiori che superiori alla soglia  critica del materiale  (600 gradi). Nel primo caso dopo diversi dry burn  sul filo era appena percettibile una lieve presenza di tracce di ossido, nel caso di superamento della temperatura critica invece cominciavano ad intravedersi delle scagliette di biossido di titanio infragilite.  

Ovvio che nella pratica quotidiana  nessuno fa un numero elevato di dry burn alla stessa coil, ne ci illumina a giorno la stanza arroventando la resistenza,  tuttavia non credo sia corretto dire semplicemente  che il dry burn è totalmente  esente da rischi. 

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Il titanio va usato solo ed esclusivamente in TC proprio per evitare la produzione di ossidi pericolosi. Usarlo in VW è rischioso, fare il dry burn (col titanio) è da incoscienti... sempre che la coil non prenda letteralmente fuoco. 

Modificato da Paolo Svaper
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3 ore fa, asa ha scritto:

Il problema se così si può dire della pratica del dry burn è che se fatto male vi è potenzialmente il rischio di inalare micro particelle di ossidi che potrebbero  staccarsi dalle coil, se sottoposte ovviamente  a temperature talmente elevate  da alterarne la struttura superficiale. Vi sono  materiali come il kanthal che dovrebbero  resistere meglio alle alte temperature (la temperatura critica è circa di 1400 gradi) e materiali invece come il titanio per il quale oltre i 600 gradi  lo strato compatto di ossido superficiale  (il biossido di titanio che normalmente  serve a prevenire l'aggressione da parte di agenti chimici ed ossigeno) tende ad ingrossare,  diventando relativamente fragile (col rischio di sfaldarsi ed essere inalato). 

Ho visto in un altro forum dedicato allo svapo le immagini al microscopio di una coil in titanio sottoposta a numerosi dry burn a temperature sia inferiori che superiori alla soglia  critica del materiale  (600 gradi). Nel primo caso dopo diversi dry burn  sul filo era appena percettibile una lieve presenza di tracce di ossido, nel caso di superamento della temperatura critica invece cominciavano ad intravedersi delle scagliette di biossido di titanio infragilite.  

Ovvio che nella pratica quotidiana  nessuno fa un numero elevato di dry burn alla stessa coil, ne ci illumina a giorno la stanza arroventando la resistenza,  tuttavia non credo sia corretto dire semplicemente  che il dry burn è totalmente  esente da rischi. 

Ma tu pensi che fare rossa una resistenza su una box messa a 20w porti la coil a 1400 gradi? :D

Penso che chi parla di queste amenità siano gli stessi che comprano bulloni di rame da 30 euro per misurare la resistenza interna dei cablaggi del DNA giocando a chi c'è l'ha più lungo... 

Non dar retta, sient'ammè, primo perché il titanio,, il berillio e l'iridio lo usano solo loro per fare coil, tutti gli altri che invece usano acciaio e kanthal se fanno na risata per queste stupidaggini e svapano felici fregandosene se la resistenza interna del DNA è 0.09 e non 0.05

 

Sopratutto dopo aver fumato per 30 anni quintali di tabacco e carta... 

Modificato da seven
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22 minuti fa, seven ha scritto:

Penso che chi parla di queste amenità siano gli stessi che comprano bulloni di rame da 30 euro per misurare la resistenza interna dei cablaggi del DNA giocando a chi c'è l'ha più lungo... 

casomai a chi ce l'ha più corto (il gap).

E comunque io il bullone di rame per testare la mia box lo vojo, ecco (gratis, però).

:ghgh:

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5 ore fa, seven ha scritto:

Ma tu pensi che fare rossa una resistenza su una box messa a 20w porti la coil a 1400 gradi? :D

Non dar retta, sient'ammè, primo perché il titanio,, il berillio e l'iridio lo usano solo loro per fare coil, tutti gli altri che invece usano acciaio e kanthal se fanno na risata.....

Concordo sul fatto che il kanthal  ha una temperatura critica talmente elevata da essere abbastanza sicuro se sottoposto a dry burn, tant'è che nel post precedente non credo di averlo messo in dubbio :umpf                 Ho riportato quel test sul titanio solo perchè quello avevo trovato, tuttavia (imho) non credo sia l'unico tipo di filo al quale bisognerebbe prestare un minimo di accortezza quando si fa un dry burn, tutto qui.   Personalmente svapo di guancia e  non utilizzo fili spessi o complessi quindi per il mio utilizzo il dry burn è superfluo, tuttavia per chi volesse praticarlo,  volevo semplicemente dire,  non penso sia così sbagliato in termini assoluti consigliargli di farlo con un minimo di criterio, tradotto:"brevi attivazioni e wattaggi moderati in funzione della sezione del filo" (sempre secondo la mia personale opinione).

Modificato da asa

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E del ni80 che mi dite?? Anche quello è molto usato nella costruzione di fili complessi

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Il 14/2/2018 alle 01:36 , MatteoSvapo96 ha scritto:

È colpa di @BuilderCo che mi ha messo una scimmia esagerata per i fili complessi 1f602.png infatti mi piacerebbe avere anche il suo parere, su come si comporta abitualmente con questi fili dato che svapa solo con quelli.

Intanto ringrazio tutti per aiuti, opinioni e pareri! 

Svapando con coil complesse il dry burn è praticamente obbligatori (rifare una Alien ci vuole un po’ di tempo).

Comunque usate wattaggi bassi (circa 1/2 della potenza di alimentazione) niente shock termico (prima di sciacquare fare raffredsare bene) e usate lo scovolino. Così facendo i metalli dovrebbero mantenere le loro proprietà.

5 ore fa, seven ha scritto:

Ma tu pensi che fare rossa una resistenza su una box messa a 20w porti la coil a 1400 gradi? :D

Penso che chi parla di queste amenità siano gli stessi che comprano bulloni di rame da 30 euro per misurare la resistenza interna dei cablaggi del DNA giocando a chi c'è l'ha più lungo... 

Non dar retta, sient'ammè, primo perché il titanio,, il berillio e l'iridio lo usano solo loro per fare coil, tutti gli altri che invece usano acciaio e kanthal se fanno na risata per queste stupidaggini e svapano felici fregandosene se la resistenza interna del DNA è 0.09 e non 0.05

 

Sopratutto dopo aver fumato per 30 anni quintali di tabacco e carta... 

Io il cazzillo in rame l’ho comprato ....

Modificato da BuilderCo

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2 minuti fa, seven ha scritto:

1400 gradi è temperatura da altoforno non da ecig e chi ha messo in giro quella storia ha fatto puro e becero terrorismo. Leggere qualcosa in rete e non capire quello che si legge è tipico degli analfabeti funzionali.

Quando svapavo di guancia, il mio filo preferito era lo 0,25 e con i tabacchi non facevo il dryburn NON per timori per la mia salute, ma perché coi macerati che svapavo, l'aroma era differente, e la cosa non mi piaceva. Oggi che svapo di polmone e solo cremosi commerciali ed il filo più sottile che uso è lo 0.50mm, il dryburn lo faccio tranquillamente e non avverto nessuna differenza tra una coil vergine ed una coil che ha fatto un dryburn, e con i fili ancora più spessi, ne faccio pure più di uno di dryburn senza avvertire differenze aromatiche.

Io, e quelli come me che vengono dalle sigarette, non dovrebbero proprio preoccuparsi di queste emerite stupidaggini salutari, perché, per chi non l'avesse ancora capito, LO SVAPO NON E' SALUTARE a prescindere dal dryburn, dal diacetile, dalla wick (ma ve lo ricordate il terrorismo sulla wick e sul fatto che svapavamo frammenti di silice etc etc?) per non parlare della pericolosità del cotone, quando un somaro sale in cattedra e fa un video come questo

partendo dal principio che il cotone brucia se non lo si bagna si incendia (ma va'? e chi l'avrebbe mai immaginato che il cotone si incendia se non lo si bagna! :D ) e lancia il sasso sulla pericolosità di svapare cotone bruciato, come lo si può definire un personaggio del genere? E oggi, questo personaggio e come tutti noi, svapa SOLO a cotone... ma allora, il senso di queste (scusatemi ma lo devo dire) EMERITE MINCHIATE, qual'è? Semplice, fare il saccente! Darsi un tono di "esperto ricercatore", fare il professore dal basso della propria ignoranza nonché analfabetismo funzionale, ignorando che un'auto, se non ci metti l'olio, brucia il motore. Ma chi sano di mente si mette in auto e guida senz'olio nel motore? Ma chi quando rigenera, mette il cotone, chiude l'atom e si mette a svapare senza averlo bagnato il cotone?

Lo svapo fa meno male della combustione del tabacco, questo è sicuro al 100%. Ma che sia tutta salute è una favola che i salutisti si devono cacciare in testa! I nostri polmoni non son stati fatti per respirare pg e vg e non è come respirare aria di montagna! Se non siamo ancora morti per tutti i veleni che per decenni abbiamo buttato giù con le sigarette, non sarà il dryburn o il diacetile o il cotone ad ammazzarci...

Svapa sereno, e quando vedi questo tipo di post, fatte na risata e passa avanti!

Non continuare la catena di sant'antonio alimentando questo terrorismo che non serve a nessuno, men che meno a noi svapatori, sopratutto oggi, per tutta la m••••• che stato e lobbies ci tira addosso nel tentativo di farci tornare alle sigarette.

:)

 

Concordo con il tuo discorso ma... Se non si domanda non si può conoscere no? Purtroppo è difficile trovare tempo di informarsi (è quasi un giorno che non svapo perché non ho tempo di mettermici dietro hahah) però voglio sapere se posso evitare una pratica che potrebbe essere nociva. 

Diciamo che è una curiosità, capire cosa faccio ed in base alle informazioni in possesso, logica e buon senso decidere come proseguire il mio svapo :)

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Grande @seven dry burn, diacetile, cotoni più o meno “buoni” .... e poi sento dire “bhe ma una paglia dopo mangiato ....”

Svapate sereni e non dimentichiamoci l’obbiettivo ... smettere prima di fumare e poi anche di svapare.

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1 ora fa, BuilderCo ha scritto:

Grande @seven dry burn, diacetile, cotoni più o meno “buoni” .... e poi sento dire “bhe ma una paglia dopo mangiato ....”

Svapate sereni e non dimentichiamoci l’obbiettivo ... smettere prima di fumare e poi anche di svapare.

Ognuno ha i suoi obbiettivi... per quanto mi riguarda non è tra le cose che voglio eliminare lo svapo, anzi... ho iniziato a svapare dopo 4 anni di stop proprio per il gusto di farlo. Quindi cerco di limitare i danni, TC, diacetile, dryburn ecc ecc 

Svapo poco, ma lo faccio con gusto perchè mi piace :) 

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Inviato (modificato)

1 ora fa, seven ha scritto:

qual'è

:rotfl

Scherzi a parte, ovviamente il discorso di @seven non fa una piega, tuttavia la curiosità è lecita. Come detto, io non faccio il dryburn perché lo trovo scomodo e a me costa meno (fatica, tempo, spazio mentale, nonché economicamente non ci perdo granché) riarrotolare il filo, che sia 20GA su aromamizer plus o 30GA su speed, lo riarrotolo e bon.
Su fili complessi non lo farei, anche se economicamente può aver senso, per i motivi sopra esposti (imho non si puliscono bene). Vero, meglio delle catramose, infatti quando mio fratello @Losqueso mi ha offerto un liquido fatto con il diacetile ho pensato dentro di me "chissenefrega", seguito dal ragionamento di seven tale e quale.

Tuttavia, credo che farsi certe domande sia più che lecito, non per altro, ma per avere consapevolezza.

 

Modificato da mocassino
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19 minuti fa, mocassino ha scritto:

:rotfl

Scherzi a parte, ovviamente il discorso di @seven non fa una piega, tuttavia la curiosità è lecita. Come detto, io non faccio il dryburn perché lo trovo scomodo e a me costa meno (fatica, tempo, spazio mentale, nonché economicamente non ci perdo granché) riarrotolare il filo, che sia 20GA su aromamizer plus o 30GA su speed, lo riarrotolo e bon.
Su fili complessi non lo farei, anche se economicamente può aver senso, per i motivi sopra esposti (imho non si puliscono bene). Vero, meglio delle catramose, infatti quando mio fratello @Losqueso mi ha offerto un liquido fatto con il diacetile ho pensato dentro di me "chissenefrega", seguito dal ragionamento di seven tale e quale.

Tuttavia, credo che farsi certe domande sia più che lecito, non per altro, ma per avere consapevolezza.

 

non sono un ricercatore accademico laureato all'accademia della crusca... l'ho già detto...

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Inviato (modificato)

2 ore fa, seven ha scritto:

Quando svapavo di guancia, il mio filo preferito era lo 0,25 e con i tabacchi non facevo il dryburn NON per timori per la mia salute, ma perché coi macerati che svapavo, l'aroma era differente, e la cosa non mi piaceva.

Esattamente la stessa cosa che ho notato io. Infatti, notai che l'aroma perde e non poco se si effettua il dryburn su fili molto sottili (Uso solo il 30 e il 29 GA per il mio svapo).

Vorrei sottolineare che quando si arroventa il filo per effettuare il dryburn si nota che il filo diventa rosso. Ciò indica che il materiale in questione ha raggiunto il calor rosso (c.a 700° C). Se qualcuno riuscisse a far raggiungere il filo la temperatura di 1400° C noterebbe un cambio di colore; infatti a quella temperatura non si è più nella zona del calor rosso ma del calor bianco (con un'ovvia colorazione bianca del filo). Per concludere: svapate tranquilli e fatevi tutti i dryburn che ritenete necessari.

Per approfondimenti su calor rosso/bianco:https://it.wikipedia.org/wiki/Irraggiamento

Modificato da Pierfrancesco198

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