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dirtysvapo

I nostri macerati casalinghi


5.036 messaggi in questa discussione

Inviato (modificato)

Grazie a te @Sundaynista...io cm te mi sono letto e riletto tutto il mappozzo delle pagine addietro...e ho cominciato da zero con uno dei miei tabacchi preferiti, il Kentucky.

Cmq x i più viaggiati...ho in macerazione degli antichi toscani in pg senza uso di Alcol da ormai 6 mesi... l'aroma che ne deriva quindi è un macerato...che tempi di maturazione in base neutra consigliate prima di poterlo svapare? Almeno 3 mesi? Grazie x le risposte

Modificato da Cece80

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@Cece80 complimenti per la pazienza! 6 mesi mi sembra un tempo importante. Io filtrerei ora! Si dice che con i macerati i tempi di maturazione siano lunghi. Ma io farei delle prove per vedere se e come il sapore cambia. A partire da un paio di ore dopo la miscelazione. Con dei toscani non mi aspetto che tu ottenga quel fastidioso sapore dolciastro tipico dei macerati.

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vabbè però così non vale. rumando nei cassetti trovo un american blend trinciato da pipa (blackwood) e un sigaro cubano di quelli cattivi che si fumano i locali.

ho già liberato due contenitori...

altra cosa che ho dimenticato. vi siete attestati tutti su una certa quantità di etanolo da utilizzare. mi pare di aver capito che "coprite il tabacco" e morta lì. avete mai valutato un rapporto preciso? 

sono riuscito finalmente a leggere le pubblicazioni dell'alkemico e lui consiglia per 1:10 mg tabacco/ml etanolo, che a mio avviso, così a naso in base all'esperienza di laboratorio è un po' più della quantità che serve solo a coprire una polvere tritata. dovrebbe esserci una parte di solvente abbastanza libera... (spero di essermi spiegato)

bisogna valutare che il sovente non vada in saturazione. capisco che evaporare etanolo a temp ambiente sia una palla, ma usarne troppo poco si rischia di mandarlo in saturazione e a un certo punto si blocca il processo l'estrazione...

mi sembra di rinascere. ora ritiro fuori gli occhiali da laboratorio...

 

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1 minuto fa, Sundaynista ha scritto:

vabbè però così non vale. rumando nei cassetti trovo un american blend trinciato da pipa (blackwood) e un sigaro cubano di quelli cattivi che si fumano i locali.

ho già liberato due contenitori...

altra cosa che ho dimenticato. vi siete attestati tutti su una certa quantità di etanolo da utilizzare. mi pare di aver capito che "coprite il tabacco" e morta lì. avete mai valutato un rapporto preciso? 

sono riuscito finalmente a leggere le pubblicazioni dell'alkemico e lui consiglia per 1:10 mg tabacco/ml etanolo, che a mio avviso, così a naso in base all'esperienza di laboratorio è un po' più della quantità che serve solo a coprire una polvere tritata. dovrebbe esserci una parte di solvente abbastanza libera... (spero di essermi spiegato)

bisogna valutare che il sovente non vada in saturazione. capisco che evaporare etanolo a temp ambiente sia una palla, ma usarne troppo poco si rischia di mandarlo in saturazione e a un certo punto si blocca il processo l'estrazione...

mi sembra di rinascere. ora ritiro fuori gli occhiali da laboratorio...

Io di solito copro il tabacco (10 gr) con etanolo. Giusto un dito di piu'. Lascio in infusione qualche ora e poi trito. A quel punto il tabacco riduce il volume e quindi ci sono almeno 2 dita di etanolo sopra la superficie del tabacco. Credo che basti ... ma su base empirica ... Il rapporto preciso lo rispetto col PG: 1 ml per 1 gr.

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Ecco, visto che parlate anche di "tritare" il tabacco ... per i due estratti che ho fatto fino ad ora ho tritato il tabacco con un grinder manuale ('na palla!) per cui ho ottenuto dei "coriandoilini" di circa 1 o 2 mm di lato, troppo grosso ? bisogna arrivare a polverizzarlo ? 

Alla fine gli estratti sono venuti molto buoni ma se si può migliorare ... ;)

Per "strizzare" il tabacco ho comprato uno strizza-aglio (o come si chiama) come suggerito da un collega estrattore qualche pagina fa, per chi ancora non l'avesse lo consiglio vivamente! 

P.S. Anch'io ti seguo con interesse @Sundaynista, finalmente qualcuno con una base scientifica insieme a questa banda di "intrugliatori"! :D 

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2 ore fa, stefanoc ha scritto:

Ecco, visto che parlate anche di "tritare" il tabacco ... per i due estratti che ho fatto fino ad ora ho tritato il tabacco con un grinder manuale ('na palla!) per cui ho ottenuto dei "coriandoilini" di circa 1 o 2 mm di lato, troppo grosso ? bisogna arrivare a polverizzarlo ? 

Alla fine gli estratti sono venuti molto buoni ma se si può migliorare ... ;)

Per "strizzare" il tabacco ho comprato uno strizza-aglio (o come si chiama) come suggerito da un collega estrattore qualche pagina fa, per chi ancora non l'avesse lo consiglio vivamente! 

P.S. Anch'io ti seguo con interesse @Sundaynista, finalmente qualcuno con una base scientifica insieme a questa banda di "intrugliatori"! :D 

sono io che seguo voi con ammirazione. il livello raggiunto è praticamente professionale. Non avete nulla da imparare da nessuno.

il miglioramento di un qualsiasi processo "chimico" passa per diverse prove e test che andrebbero organizzate nella maniera più scientifica possibile con documentazione e batch parallele di prodotto in cui si varia solo un parametro alla volta partendo da un processo base.

ieri ho messo i due tabacchi che avevo a macerare. non ho resistito. al momento ho triturato il materiale grossolanamente (intendo non polverizzato), messo in alcool circa 1:10 rapporto di materia prima/solvente. Ho deciso di lasciare a macerare per 7 gg. Poi procederò agli altri passaggi così come voi li avete descritti. 

Il grosso del nostro processo sta tutto nella fase di estrazione del solvente. Quindi è li che bisogna agire se vogliamo migliorare la resa. Il solvente non possiamo cambiarlo, è forzato, probabilmente esistono solventi migliori ma che poi non sarebbero sicuri per la salute. Quindi dobbiamo agire sul processo "meccanico".

Ho in mente appunto alcune variabili da considerare:

-grado di triturazione della materia prima

-torchiatura delle fecce

-tempo di macerazione

-essicazione aggiuntiva del tabacco prima della macerazione

-utilizzo di enzimi digestivi tipo pectinasi (utilizzati anche per la produzione di vino) che aiutano il processo di digestione enzimatica delle pareti cellulari

-pensare di mettere in piedi un sistema casalingo di percolazione e vedere se il processo è più efficace della macerazione statica

Sarebbe bello avere il tempo di provare tutte queste soluzioni.

Vado con calma

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3 ore fa, stefanoc ha scritto:

questa banda di "intrugliatori"! :D 

Si dice intruglieri. 

4 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

Sarebbe bello avere il tempo di provare tutte queste soluzioni.

Più che altro, sarebbe bello avere tutto il tabacco necessario... Siccome si intruglia anche per risparmiare, aspettiamo le prove altrui. 

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Inviato (modificato)

@Sundaynista bello questo entusiasmo 😀 confesso che a me con il tempo e' un po' passato.

11 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

-tempo di macerazione

A questo proposito io devo dire che in termini di resa finale non ho mai notato differenze apprezzabili tra un estratto rimasto in macerazione 2 giorni e uno rimasto in macerazione 10 giorni. E' vero che le estrazioni canoniche in alcool dovrebbero durare settimane. Ma mi sono fatto l'idea che per i nostri scopi la parte buona esce nei primi giorni. Quello che esce dopo non aggiunge molto.

11 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

-essicazione aggiuntiva del tabacco prima della macerazione

questo e' un passo importante. Uno stesso tabacco essiccato e non restituisce aromi diversi. Ho avuto la prova del 9 con uno Special Latakia Flake. La prima volta non ho aspettato che si seccasse e l'ho messo subito in alcool. Fatta la procedura e buttato tutto. Sembrava di svapare dei funghi porcini. C'era un aroma di sottobosco umido di fondo davvero fastidioso. La seconda volta il tabacco era ormai secco. Stessa procedura ed e' finalmente uscito fuori l'aroma che mi aspettavo.

Modificato da Euler
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Scusatemi, una domanda, anche vorrei iniziare a fare delle piccole estrazioni con il metodo della concreta.

Ma per i tabacchi, come faccio a scegliere quelli non lavorati con roba chimica? Si può leggere sulla scatola?

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Adesso, JackaL ha scritto:

Scusatemi, una domanda, anche vorrei iniziare a fare delle piccole estrazioni con il metodo della concreta.

Ma per i tabacchi, come faccio a scegliere quelli non lavorati con roba chimica? Si può leggere sulla scatola?

purtroppo no. Puoi dare un'occhiata al sito del monopolio (https://www.adm.gov.it/portale/monopoli/tabacchi/tabacchi_lav/produttori). Anche il blog di Alkemiko svapo riporta informazioni utili (http://www.alkemikosvapo.com/2018/03/25/la-selezione-dei-tabacchi-lavorati/)

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25 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

sono io che seguo voi con ammirazione. il livello raggiunto è praticamente professionale. Non avete nulla da imparare da nessuno.

il miglioramento di un qualsiasi processo "chimico" passa per diverse prove e test che andrebbero organizzate nella maniera più scientifica possibile con documentazione e batch parallele di prodotto in cui si varia solo un parametro alla volta partendo da un processo base.

ieri ho messo i due tabacchi che avevo a macerare. non ho resistito. al momento ho triturato il materiale grossolanamente (intendo non polverizzato), messo in alcool circa 1:10 rapporto di materia prima/solvente. Ho deciso di lasciare a macerare per 7 gg. Poi procederò agli altri passaggi così come voi li avete descritti. 

Il grosso del nostro processo sta tutto nella fase di estrazione del solvente. Quindi è li che bisogna agire se vogliamo migliorare la resa. Il solvente non possiamo cambiarlo, è forzato, probabilmente esistono solventi migliori ma che poi non sarebbero sicuri per la salute. Quindi dobbiamo agire sul processo "meccanico".

Ho in mente appunto alcune variabili da considerare:

-grado di triturazione della materia prima

-torchiatura delle fecce

-tempo di macerazione

-essicazione aggiuntiva del tabacco prima della macerazione

-utilizzo di enzimi digestivi tipo pectinasi (utilizzati anche per la produzione di vino) che aiutano il processo di digestione enzimatica delle pareti cellulari

-pensare di mettere in piedi un sistema casalingo di percolazione e vedere se il processo è più efficace della macerazione statica

Sarebbe bello avere il tempo di provare tutte queste soluzioni.

Vado con calma

Poi possiamo fare concorrenza a La Tabaccheria ed ad Azhad :ghgh:

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Adesso, MaPe ha scritto:

Poi possiamo fare concorrenza a La Tabaccheria ed ad Azhad :ghgh:

per i miei gusti (che non sono quelli di tutti ovvio) Azhad si supera a occhi chiusi. Non parlo di aromatizzati, ma di tabacchi puri. La Tabaccheria al contrario e' una lotta impari 😉

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3 minuti fa, Euler ha scritto:

per i miei gusti (che non sono quelli di tutti ovvio) Azhad si supera a occhi chiusi. Non parlo di aromatizzati, ma di tabacchi puri. La Tabaccheria al contrario e' una lotta impari 1f609.png

Confesso che non ho provato tutti i prodotti di Azhad, ma alcuni non mi dispiacciono. Oggi dovrebbe arrivarmi il Latakia insieme all'assolo di Latakia, così potrò confrontarli con quello che sto macerando.

Per quanto riguarda LT concordo pienamente con te, gli estratti sono inarrivabili. Per avere un confronto con i nostri macerati casalinghi possiamo avere come paragone la nuova linea degli Assoli.

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2 minuti fa, MaPe ha scritto:

Confesso che non ho provato tutti i prodotti di Azhad, ma alcuni non mi dispiacciono. Oggi dovrebbe arrivarmi il Latakia insieme all'assolo di Latakia, così potrò confrontarli con quello che sto macerando.

Per quanto riguarda LT concordo pienamente con te, gli estratti sono inarrivabili. Per avere un confronto con i nostri macerati casalinghi possiamo avere come paragone la nuova linea degli Assoli.

con tecniche casalinghe i LT non sono avvicinabili. Ma dipende anche dai tabacchi. Un Latakia in purezza estratto in alcool e diluito al 10% si avvicina moltissimo al Latakia LT diluito al 5-6%. Io non mi accorgerei della differenza. Ma questo vale per il Latakia che e' un tabacco molto prepotente. Per quelli piu' leggeri il discorso non vale.

Il tuo Latakia e' macerato in PG o estratto in alcool?

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18 minuti fa, Euler ha scritto:

per i miei gusti (che non sono quelli di tutti ovvio) Azhad si supera a occhi chiusi. Non parlo di aromatizzati, ma di tabacchi puri. La Tabaccheria al contrario e' una lotta impari 😉

A dire il vero i sigari che ho estratto sono venuti molto simili al Matafina di LT, siamo veramente vicini,

 

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Adesso, stefanoc ha scritto:

A dire il vero i sigari che ho estratto sono venuti molto simili al Matafina di LT, siamo veramente vicini,

 

vero, dimenticavo. Forse perche' a me i sigarosi proprio non piacciono. Ma per quel che ho provato anche su quel fronte ci si avvicina molto.

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8 minuti fa, Euler ha scritto:

con tecniche casalinghe i LT non sono avvicinabili. Ma dipende anche dai tabacchi. Un Latakia in purezza estratto in alcool e diluito al 10% si avvicina moltissimo al Latakia LT diluito al 5-6%. Io non mi accorgerei della differenza. Ma questo vale per il Latakia che e' un tabacco molto prepotente. Per quelli piu' leggeri il discorso non vale.

Il tuo Latakia e' macerato in PG o estratto in alcool?

26 minuti fa, Euler ha scritto:

 

C'È una citazione che non riesco a togliere dal telefono, chiedo scusa.

Gli estratti, secondo la mia opinabile opinione, non sono adatti per essere utilizzati come metro di paragone, cosa diversa per gli Assoli. Sto macerando in PG, con una settimana in alcol all'inizio del processo per disinfettare ed aprire la matrice vegetale (sei sono praticamente pronti, dovrei solo filtrarli).

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30 minuti fa, MaPe ha scritto:

C'È una citazione che non riesco a togliere dal telefono, chiedo scusa.

Gli estratti, secondo la mia opinabile opinione, non sono adatti per essere utilizzati come metro di paragone, cosa diversa per gli Assoli. Sto macerando in PG, con una settimana in alcol all'inizio del processo per disinfettare ed aprire la matrice vegetale (sei sono praticamente pronti, dovrei solo filtrarli).

Boh, può essere, non sono un esperto, però quelli che ho fatto con il metodo della concreta sono stati subito buoni da svapare, non c'è stato bisogno di maturazione, proprio come con gli estratti. 

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43 minuti fa, stefanoc ha scritto:

Boh, può essere, non sono un esperto, però quelli che ho fatto con il metodo della concreta sono stati subito buoni da svapare, non c'è stato bisogno di maturazione, proprio come con gli estratti. 

Indipendentemente dal metodo che utilizziamo se il risultato ci piace c'è anche la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro. Ho valutato il metodo della concreta però poi ho optato per la macerazione a freddo con l'utilizzo dell'alcol, le prossime macerazioni voglio provare a farle senza alcol direttamente con il PG

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grazie @Sundaynista per il tuo contributo, e seguirò con interesse gli sviluppi di questa discussione, anche se in verità son mesi che estraggo più nulla :/

invece vorrei riportare la mia esperienza con un estratto di sestriere (nostrano del brenta) ad alcool col metodo di @StefSwiss a gennaio 2018... qualche settimana fa ne ho diluito un po' e l'ho trovato notevolmente cambiato in peggio... piuttosto acre e pungente... è capitato qualcosa del genere anche a voi? avete notato instabilità nel tempo degli estratti?

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1 minuto fa, marcogg ha scritto:

invece vorrei riportare la mia esperienza con un estratto di sestriere (nostrano del brenta) ad alcool col metodo di @StefSwiss a gennaio 2018... qualche settimana fa ne ho diluito un po' e l'ho trovato notevolmente cambiato in peggio... piuttosto acre e pungente... è capitato qualcosa del genere anche a voi? avete notato instabilità nel tempo degli estratti?

gli estratti con la concreta li faccio a batch di 10 ml e quindi nel giro di 3-4 mesi - ammesso che mi piacciano - li finisco. In questo tempo non ho mai notato cambiamenti apprezzabili. Quando maceravo in PG facevo "litrate" di aroma, che stazionavano a lungo. In quel caso mi e' capitato di notare un evidente appiattimento dell'aroma, che alla fine buttavo ...

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grazie @Euler per la risposta

in realtà mi erano rimasti 3 ml, praticamente dimenticati :)... l'appiattimento magari ci sta col passare del tempo, ma qui sembra quasi "inrancidito"... non da renderlo proprio insvapabile, ma sicuramente peggiorato e dopo un tank scarso anch'io ho deciso di eliminarlo...

forse nei processi industriali per l'estrazione ci sarà qualche accortezza che permette stabilità e longevità, che nei nostri prodotti domestici manca

 

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32 minuti fa, marcogg ha scritto:

grazie @Euler per la risposta

in realtà mi erano rimasti 3 ml, praticamente dimenticati :)... l'appiattimento magari ci sta col passare del tempo, ma qui sembra quasi "inrancidito"... non da renderlo proprio insvapabile, ma sicuramente peggiorato e dopo un tank scarso anch'io ho deciso di eliminarlo...

forse nei processi industriali per l'estrazione ci sarà qualche accortezza che permette stabilità e longevità, che nei nostri prodotti domestici manca

 

l'utilizzo di conservanti e stabilizzanti non é impensabile anche a livello casalingo. d'altronde la nonna ci mette l'acido acetilsalicilico nella pummarola no? 

che base usi? hai acqua all'interno? potrebbe essere quello. il macerato casalingo rispetto al liquido industriale potrebbe portarsi dietro sostanze che nel tempo si ossidano e decompongono. probabilmente partendo da tabacco non perfettamente essiccato ci si porta dietro comunque una piccola percentuale di acqua che porta a processi fermentativi. il fatto che tu dica proprio irrancidimento mi fa pensare che dipenda proprio dall' acqua 

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grazie per la risposta @Sundaynista!

8 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

l'utilizzo di conservanti e stabilizzanti non é impensabile anche a livello casalingo. d'altronde la nonna ci mette l'acido acetilsalicilico nella pummarola no? 

quindi se ci sbriciolo dentro un'aspirinetta ve bene? 😂... scherzo, eh 😉... sarebbe interessante se i vari brend utilizzino qualche conservate

9 minuti fa, Sundaynista ha scritto:

che base usi? hai acqua all'interno?

non era diluito... era stato conservato l'estratto no diluito, quindi circa 3 ml di solo PG, e il tabacco era stato essiccato bene vicino al termosifone prima di sminuzzarlo, tanto che si sbriciolava agevolmente con le dita... invece penso più l'altra ipotesi che hai detto, ovvero quello di aver estratto anche sostanze che si ossidano... oppure l'altra ipotesi che mi è venuta in mente adesso è che potrebbe essere la colla usata per il wrap... sarebbe da riprovare a estrarre solo il filler eliminando il wrap e vedere se cambia nel tempo

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