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PUFFCIGARETTE

APRIRE IN FRANCHISING

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95 messaggi in questa discussione

Inviato

PERCHE' APRIRE UN PUFF STORE IN FRANCHISING

Offriamo una soluzione chiavi in mano e tutto il know how necessario per massimizzare le vendite.
i nostri liquidi sono prodotti in italia e hanno ottenuto il massimo dei rating; i nostri hardwere sono selezionati tra i migliori produttori e certificati in italia.
il packaginge l'immagine sono fondamentali: Puff offre un portafoglio innovativo e di design.
i nostri partner sono il nostro principale valore: vogliamo costruire insieme una strada verso il successo offrendovi un servizio totale.
il nostro contratto di franchising offre condizioni "soft" rispetto agli standard: aprire un puff store è semplice e l'investimento è ridotto e remunerativo.


L'offerta di affiliazione Puff Cigarette

NO ROYALTIES PER I PRIMI 12 MESI
FATTURATO MINIMO GARANTITO ABBORDABILE
INVESTIMENTO PER START UP CONTENUTO, CON DETTAGLIO COMPLETO DELL'ALLESTIMENTO (ACQUISTABILE DIRETTAMENTE DALL'AFFILIATO)
BUSINESS OPERATIVO A PARTIRE DA 15.000€DI INVESTIMENTO (INCLUSO ALLESTIMENTO TOTALE DEL NEGOZIO E STOCK PRODOTTI)


Riepilogo:

Marchio: Puff Cigarette
Settore: Sigarette Elettroniche
Investimento minimo: € 15,000


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Inviato

ciao roberto, splendida iniziativa per chi ha un pò di soldini da invenstire per un nuovo lavoro :sisi
ho dato un rapido sguardo al link che hai postato e devo dire che spiega abbastanza bene, e se posso vorrei farti una domanda:
nei 15.000 euro è inclusa anche la spesa della partita iva, dei contributi INPS e dell'affitto per i locali? :)

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Inviato

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Fumetta ha scritto: ciao roberto, splendida iniziativa per chi ha un pò di soldini da invenstire per un nuovo lavoro :sisi
ho dato un rapido sguardo al link che hai postato e devo dire che spiega abbastanza bene, e se posso vorrei farti una domanda:
nei 15.000 euro è inclusa anche la spesa della partita iva, dei contributi INPS e dell'affitto per i locali? :) Fumetta ti rispondo io......
Di solito i negozi in franchising ti danno nel pacchetto solo l'allestimento e qualche accessiorio per partire.
L'apertura partita iva è il minimo.
Le cose da tenere presente SEMPRE sono: le spese di gestione, affitto, bollette varie commercialista e tasse.
A TUO CARICO

Edit: Dimenticavo alcune affiliazioni pretendono l'acquisto dei solo loro prodotti da rivendere.
Quindi sei vincolato alla vendita esclusiva del loro marchio.

Se mi sbaglio attendo smentite da PUFFCIGARETTE

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Inviato

@tony grazie mille per la risposta (k)beh le spese non sono pochine, se non fossero così, mi sarebbe piaciuto tentare :rolleyes:

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Inviato

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Fumetta ha scritto: @tony grazie mille per la risposta (k)beh le spese non sono pochine, se non fossero così, mi sarebbe piaciuto tentare :rolleyes: Di nulla.....e in questo caso PUFFCIGARETTE mette nel contratto anche il ROYALTIES dopo 12 mesi

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Inviato

abbi pazienza non mi chiamare scocciatrice :D perchè davvero non ne capisco nulla di queste cose :* , cosa sarebbe il ROYALTIES? grazie :*

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Inviato

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Fumetta ha scritto: abbi pazienza non mi chiamare scocciatrice :D perchè davvero non ne capisco nulla di queste cose :* , cosa sarebbe il ROYALTIES? grazie :*
http://www.betheboss.it/franchising_news_june_2006/Aspetti-economici-del-franchising-62.cfm
http://www.internet-01.com/franchising/info-franchising.html

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Inviato

royalties: percentuale, solitamente variabile in base ai numeri, sulle vendite.

Nel mio mondo professionale un progetto viene pagato in due modi:
1) tutto e subito e si perdono i diritti di rivalsa
2) con royal e cioè una percentuale su ogni singolo pezzo venduto viene corrisposta al progettista/designer.
posso immaginare che puff non richieda nulla per il primo anno(che è quello di avviamento) e chieda un percentuale sulle vendite dal secondo anno(come è comunque consuetudine in questi casi).
Nei franch è cmq quasi sempre scontata l'esclusiva del prodotto venduto (ma è ovvio).

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Inviato

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luka ha scritto:
posso immaginare che puff non richieda nulla per il primo anno(che è quello di avviamento) e chieda un percentuale sulle vendite dal secondo anno(come è comunque consuetudine in questi casi).
Non sempre è cosi, dipende dal tipo di affiliazione
 Citazione
luka ha scritto: Nei franch è cmq quasi sempre scontata l'esclusiva del prodotto venduto (ma è ovvio).
Anche qui non è detto, alcuni franchising pemetttono accessori da terzi, l'importante non andare a toccare il prodotto cardine dell'affilizione.
CIao

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Inviato

Grazie infinite a tutti e due (k)

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Inviato

Ciao Fumetta, scusa il ritardo nella risposta ma ero fuori sede...
allora riepilogo...
per aprire un punto PUFFCIGARETTE
9000 euro di prodotti iva esclusa (prima fornitura)
nella calcolazione fatta di 15.000 abbiamo previsto (ma non vincolante) l'arredamento come il nostro, il gestionale cassa e
insegna. L'arredamento puo' essere diverso e scelto a discrezione del franchisee ma con il vincolo del colore bianco mentre bianco e azzurro il colore del locale.
Le royaltes dopo i primi 12 mesi sono calcolate in 3% (su un minimo fatturato garantito di 4000 euro mensili)
e 3% marketing (percentuale che viene riutilizzate in promozione e comunicazione della rete)

VINCOLO: la vendita solamente dei prodotti marchiati e certificati PUFFCIGARETTE (se negozio a marchio PUFF)
oppure la vendita (corner) presso attività esistente ma con l'obbligo dei soli prodotti PUFF per quanto riguarda il fumo elettronico

In buona sostanza, tolti i costi di avviamento di un locale per iniziare con PUFF servono 9000 euro.

Roberto

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Inviato

ok grazie roberto:ciao...diciamo che appunto la mia domanda era ancora più ampia perchè comprendeva appunto anche le spese di apertura e mantenimento della partita Iva ecc...ecc...
quindi sono un totale di 6% di provvigione sugli articoli se il venduto è di circa 4000 euro al mese, ho capito bene? :*

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Inviato

i costi di avviamento variano molto a seconda della scelta del locale (bastano anche 15 mq) e della città chiaramente...
sui costi gestionale della partita iva conviene sentire un commercialista perchè anche quelli possono variare.
Stessa cosa dicasi per le tasse sull'insegna che variano da città a città.
Per aver un quadro completo dovresti compilare un business plan inserendo oltre ai dati noti (i nostri )
anche la varie spese simulate su un ipotetico punto vendita della tua zona.
La percentuale dal 13esimo mese in poi è calcolata ipotizzando una soglia minima di fatturato mensile di 4000 euro.
Qualora il punto vendita fatturasse meno di 4000 euro la percentuale sarebbe comunque calcolata sempre su 4000 euro.
Tengo a precisare che la prima fornitura di kit,liquid e ricambi è decisamente sostanziosa che consente un'autonomia
interessante considerando che lo start-up di un punto vedita prevede un periodo fisiologico in cui la gente deve capire che quel punto esiste e che tratta la sigaretta elettronica, poi la strada diventa in discesa in quanto abbiamo potuto constatare che il passaparola generato da un cliente supera la media del 1a3 di gran lunga.

Roberto

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Inviato

grazie per le info Roberto (k)

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Inviato

4000 euro al mese? Che ottimismo!

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Inviato

 Citazione
liuis ha scritto: 4000 euro al mese? Che ottimismo!
francamente non capisco se è una battuta la tua oppure se parli seriamente...comunque, 4000 euro di incasso mensili
sono la soglia minima e posso confermarti (nel caso la tua fosse una considerazione seria) che si va decisamente oltre.
Ma calcolando che nei primissimi periodi di start up, i clienti devono capire che il negozio ''esiste'' 4000 è un buon target.
Chi si dedicherà a questo lavoro vedrà delle facce assurde davanti alla vetrina, ricordo che il 99% delle persone che passeggiano davanti ad una vetrina non conoscono quasi l'esistenza della esig...quindi non ragionate da web forum ma pensate ad un enorme mercato che aspetta solo di essere preso. Io passo sempre un po di tempo in negozio per capire e vedere, e i feedback sono eccezionali.
Morale...tutti si stanno accanniscono per fare shop online...ma la vetrina su strada è un altro pianeta.

Fate mente locale a quante persone nel vostro percorso di svapo avete ''contagiato'' ...solo perchè l'hanno provata da voi
altrimenti non ne sarebbero mai venuti a conoscenza, bene un negozio funziona cosi. Entra un cliente scettico, la prova..cambia immediatamente espressione, esce felice (e non scherzo) e nel giro di 4/5 giorni ti manda minimo 3 persone.

Roberto

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Inviato

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PUFFCIGARETTE ha scritto: 4000 euro di incasso mensili
certo è una soglia minima ..... ma minima ! 4000€ di incasso non sono 4000€ di ricavi !
Teniamo conto affitto, tax e spesucce varie .... un normale negozio non credo sopravviverebbe con quel fatturato mensile.
la soglia del minimo garantito che viene richiesto da Mr.Puff (Roberto) è molto onesto e sarebbero pari a 120€ mese !

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Inviato

La vetrina su strada se la può permettere solo chi ha alle spalle un sito che gliela paga. L'investimento per aprire uno shop online è dieci volte inferiore, il costo di mantenimento è quasi zero e il bacino di potenziale clientela è mille volte superiore, per quello che è allo stato attuale un mercato assolutamente di nicchia.

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Inviato

il costo quasi zero???? e le certificazioni, analisi e tutto il resto??? ....scusate ma non state considerando alcuni ''piccoli'' dettagli...
comprare in cina e rivendere non basta...forse non vi è ancora chiaro questo concetto.
Roberto

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Inviato

Il web a oggi è già bello che massacrato qui in italia, considerando che tutti lo possono fare con un template e comprando kit direttamente in cina, l'unica gioco che rimane da fare è la guerra del prezzo...solo che giocare al ribasso per vendere non porta da nessuna parte.
Tenete presente che 8 volte su 10 i cinesi ti inviano una fattura proforma con il prezzo corretto da pagare (es. 1500 dollari)
e poi per evitare che in dogana ad Hong Kong venga controllata allegano una fattura di un centinaio di euro esagerando...
tanto loro prendono i soldi prima di spedire e una volta che la merce ha lasciato la cina se ne lavano le mani.
Ovviamente il pacco arriva e si pagano pochi euro di sdognamento e iva rispetto magari ai reali 300/400 da pagare.
A questo punto un kit è costato poco, ma si tratta di evasione fiscale...
Guardate che non vi sto raccontando le favole, se volete vi dico quante rettifiche doganali abbiamo dovuto sostenere per evitare di essere multati. Le ultime due proprio ieri.
Se non si dispone di fornitori affidabili e di codici doganali il rischio di perdere soldi è molto alto.
Dopodichè le disposizioni sono molto chiare, i prodotti che vengono venduti in Italia richiedono una certificazione di analisi sulla tossicitò, marchiatura relativa all'azienda importatrice, garanzia 24 mesi e istruzioni in italiano.
Ora chi ha comprato sul web un kit controlli se c'è il nome dell'importatore, le istruzioni e il paese di provenienza...
scommettiamo che tranne alcuni , altre confezioni non hanno nulla di nulla se non un marchio di fantasia ????

Roberto

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Inviato

Certo, però al rischio maggiore corrisponde un guadagno maggiore e la libertà di scegliere prodotti e fornitori senza prezzi imposti. Poi se non si è in grado di gestire un pacco dalla cina allora meglio lasciar perdere il mestiere dell'imprenditore.

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Inviato

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PUFFCIGARETTE ha scritto: il costo quasi zero???? e le certificazioni, analisi e tutto il resto??? ....scusate ma non state considerando alcuni ''piccoli'' dettagli...
comprare in cina e rivendere non basta...forse non vi è ancora chiaro questo concetto.
Roberto

Su questo non posso che quotare....Hai ragione.
Mahh............

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Inviato

Purtroppo io quoto Luis :sisi
il marchio di fantasia! ..ma non scherziamo! in un Italia dove la laurea di ingegneria e avvocatura si prende facendo i corsi online notturni, con padre mariano che spiega a qualche ignaro telespettatore che fa zapping fra i canali mentre cerca le conigliette...dove ci sono chiromanti che si spacciano per medici chirurghi...dove la testa d'asino poggia il sedere su poltrone in pelle umana e manovra leve di comando...
sinceramente? credo più al marchio di fantasia fatto da un brav uomo che mi dice: prendi questo kit, è buono, l'ho provato io :/

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Inviato

Mi piace il "purtroppo" fumetta :lol:

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Inviato

scusa fumetta ma non funziona cosi...non si parla di marchio di fantasia o di chi ha studiato un piano marketing...
ma mi riferisco al fatto che chi appone il proprio marchio si assume tutte le responsabilità sul prodotto importato e venduto...
se ti succede qualche cosa con il kit ''marchiato xy'' ...con chi te la prendi??? con il rivenditore subito...ma la legge vuole e deve poter arrivare al produttore o almeno all'importatore (in questo caso lo stesso rivenditore) ...quindi???? suo kit dovrebbe esserci riportato il nome dell'importatore...almeno.
In negozio è arrivato un cliente con un kit anonimo e 3 flaconi da 100 ml di liquidi con nicotina senza nessuna, ripeto nessuna etichetta...e se questa persona se ne fosse rovesciato uno addosso????? non sapendo nemmeno il contenuto dei flaconi che succederebbe??? ...

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