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Tonteria La Spezia

Studio USA del 2007 sugli additivi


9 messaggi in questa discussione

No, i fumatori non hanno proprio idea di quel che si fumano.

Ho tradotto questo studio:

Pharmacological and Chemical Effects of Cigarette Additives
Michael Rabinoff, DO, PhD, Nicholas Caskey, PhD, Anthony Rissling, MA, and Candice Park, BS

Effetti farmacologici e chimici degli additivi nelle sigarette

Abstract
We investigated tobacco industry documents and other sources for evidence of possible pharmacological and chemical effects of tobacco additives.
Our findings indicated that more than 100 of 599 documented cigarette additives have pharmacological actions that camouflage the odor of environmental tobacco smoke emitted from cigarettes, enhance or maintain nicotine delivery, could increase the addictiveness of cigarettes, and mask symptoms and illnesses associated with smoking behaviors.
Whether such uses were specifically intended for these agents is unknown. Our results provide a clear rationale for regulatory control of tobacco additives.

- Riassunto
Abbiamo esaminato documenti dell’industria del tabacco ed alter fonti per mettere in luce possibili effetti farmacologici e chimici degli additive del tabacco stesso.
Le nostre risultanze sono che più di 100 additivi delle sigarette hanno effetti farmacologici che nascondono l’odore del fumo del tabacco emesso dalle sigarette, e mascherano i sintomi e le malattie associate al fumo.
Se queste sostanze siano deliberatamente utilizzate per ottenere ciò, non si sa. I nostri risultati costituiscono un chiaro fondamento per una regolamentazione degli additivi nel tabacco.

ACCORDING TO THE WORLD Health Organization, there were approximately 1.3 billion smokers worldwide in 2003, and that number is expected to increase to 1.7 billion by 2020.1 It is estimated that about 1 billion people will die from smoking in the 21st century.2 Research conducted over the past several decades indicates that tobacco companies have engaged in extensive efforts, including developing genetically engineered tobacco to enhance nicotine delivery3–6 and using reconstituted tobacco and nicotine extracts, to manipulate cigarette nicotine levels and influence people’s smoking behaviors.

- SECONDO L’ORGANIZZAZIONE mondiale della Sanità c’erano circa un miliardo e trecento milioni di fumatori nel 2003 nel mondo, e probabilmente saranno un miliardo e settecento milioni nel 2020. Si calcola che in questo secolo ventunesimo ne morirà, a causa del fumo, un miliardo.
Ricerche condotte negli ultimi decenni indicano che le aziende del tabacco si sono impegnate fortemente, anche sviluppando tabacchi geneticamente modificati per aumentare il rilascio di nicotina ed usando tabacco “ricostituito” ed estratti di nicotina per manipolare i livelli di nicotina nelle sigarette ed influenzare i comportamenti dei fumatori.

Reconstituted tobacco, referred to as “sheet,” is a major ingredient in modern cigarettes; sheet is manufactured from recycled stems, stalks, scraps, collected dust, and floor sweepings.7 Those materials are ground up, nicotine is extracted from them, and chemicals, fillers, glue, and other agents are added to the slurry. The sheet is then pressed out and puffed, with the previously extracted nicotine sprayed onto it, and ground into tiny curls before being incorporated into cigarettes at the desired level.7 Tobacco companies have studied nicotine extracts as a method to augment nicotine levels in cigarettes.8–14
In addition, tobacco companies have devoted a significant amount of research and development to the use and inclusion of additives in cigarettes, and the industry has acknowledged using 599 different cigarette additives.15,16 According to various tobacco company documents, many of these additives are used to improve taste and decrease harshness.17 We propose that, in contrast, tobacco companies have expended resources to exploit the pharmacological and chemical effects of cigarette additives.

- Il tabacco ricostituito, detto “foglio”, è il principale componente delle sigarette moderne; il foglio è fabbricato assemblando gambi riciclati, steli, scarti, polveri recuperate e frammenti scopati sul pavimento. Questi elementi vengono macinati, la nicotina viene estratta e vengono aggiunti riempitivi, sostanze chimiche, colla ed altri componenti. Il foglio viene poi pressato [and puffed] ed irrorato dalla nicotina precedentemente estratta, infine macinato e ridotto in scaglie, prima di essere incorporato nelle sigarette nella quantità desiderata. Le aziende produttrici hanno studiato gli estratti di nicotina come metodo per aumentarne il livello nelle sigarette.
Come se non bastasse, le aziende del tabacco hanno dedicato ingenti risorse in ricerca e sviluppo per l’aggiunta di additivi nelle sigarette, e l’industria le ha assecondate mettendo a disposizione ben 599 diversi prodotti. Secondo parecchi documenti delle majors del tabacco, molti di questi additivi sono usati per migliorare il gusto e ridurre l’asprezza. Noi, al contrario, siamo dell’opinione che queste aziende hanno investito capitali per sfruttare gli effetti farmacologici e chimici degli additivi nelle sigarette.

The tobacco industry used few additives in US cigarettes before 1970.18 However, current US-style cigarettes generally contain about a 10% level of additives according to weight, mostly in the form of sugars, humectants, ammonia compounds, cocoa, and licorice.19,20 Most other additives are used in small amounts, less than 0.01% of total weight. There is evidence that the percentage of additives by weight may have increased in the 1990s, especially the use of sweeteners (which many researchers believe were added to entice younger people to smoke).18 Those increases roughly coincided with the controversial Joe Camel cigarette advertising campaign initiated by RJ Reynolds in 1985.

- L’industria del tabacco usava pochi additivi, nelle sigarette made in USA, prima del 1970. Comunque, generalmente le sigarette di oggi negli Stati Uniti contengono, in peso, il 10% di additivi, principalmente sotto forma di zuccheri, umettanti, ammoniacati, cacao e liquerizia, mentre la maggior parte degli altri additivi è presente solo per lo 0,01% del peso totale. Si evidenzia che la percentuale di additivi contenuti rispetto al peso potrebbe essere aumentata negli anni Novanta, specialmente utilizzando dolcificanti, che molti ricercatori pensano siano stati aggiunti per invogliare molti giovani a fumare. Quegli incrementi coincisero con la controversia sulla campagna pubblicitaria di Joe Camel, iniziata da RJ Reynolds nel 1985.

Previous studies have reviewed the use of ammonia technology to increase levels of nicotine and free base nicotine in cigarette smoke18; the use of additives with additional or synergistic addictive potential, anesthetic properties, or bronchodilator effects; and the use of additives that decrease environmental tobacco smoke (ETS) odor, visibility, and irritation without equivalent efforts to decrease the harmful effects of ETS.18,21,22 These tobacco industry practices, motivated by awareness of public concern regarding ETS, may have led to nonsmokers as well as smokers being unaware or less aware of the presence of hazardous substances associated with ETS.23–27
In this study, we examined the tobacco industry’s use of additives that inhibit nicotine metabolism and increase the addictive potential of cigarettes, with a particular focus on the neurological techniques used by Philip Morris to assess the effects of additives on smokers’ central nervous system functioning. We also explored the addition of antioxidants and mitigants to cigarettes in an attempt to prevent illness, genetic modifications of tobacco to increase levels of beta-carotene and incorporate molecules intended to decrease carcinogenic tobacco-specific nitrosamines, the use of other “beneficial” additives and specific chemical additives, and the tobacco industry’s objections17 to scientific discussions18 about additives used for cigarette engineering and nicotine addiction.

- Studi precedenti hanno riconsiderato l’uso della tecnologia dell’ammoniaca per aumentare i livelli di nicotina nel fumo delle sigarette; l’uso di additivi con potenziali addizionali o sinergici assuefacenti, con proprietà anestetiche od effetti broncodilatatorii; infine l’uso di additivi che diminuiscono l’odore ambientale del fumo di tabacco e le sue visibilità ed irritabilità, senza però sforzi equivalenti per ridurre i danni da fumo passivo. Queste pratiche messe in atto dalle majors, motivate dalla preoccupazione per gli effetti dannosi del fumo passivo, possono aver portato fumatori e non fumatori ad una minor consapevolezza della presenza di sostanze dannose nel fumo stesso.
In questo studio esaminiamo l’uso, da parte dell’industria del tabacco, di additivi che inibiscono il metabolismo della nicotina ed aumentano il potenziale di assuefazione delle sigarette, con focus particolare sulle tecniche neurologiche adottate da Philip Morris per valutare gli effetti degli additivi sul funzionamento del sistema nervoso centrale dei fumatori.
Abbiamo anche indagato sull’aggiunta alle sigarette di antiossidanti e mitiganti, nel tentativo di prevenire malattie; sulle modificazioni genetiche del tabacco per aumentare i livelli di beta-carotene e per incorporare molecole deputate a diminuire le nitrosammine cancerogene specifiche del tabacco; sull’uso di altri additivi “benefici”, anche specificatamente chimici, ed infine sulle obiezioni dell’industria alle discussioni sugli additivi utilizzati nella progettazione delle sigarette e sulla dipendenza da nicotina.

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Agghiacciante :blink::shock
Grazie x la traduzione!

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molto interessante ,anche se abbiamo sempre saputo che schifezze inalavavamo ma leggerle tutte insieme fa' venire la pelle d'oca ...quanta werda abbiamo inalato per una vita intera....agghiacciante davvero..:mur:mur:mur:mur:mur:shock:shock:shock

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grazie per la traduzione....

ottima lettura meglio continuare a svapare...

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 Citazione
Tonteria La Spezia ha scritto: No, i fumatori non hanno proprio idea di quel che si fumano.


Quando si parla di circa 40 sostanze cancerogene e 4000 (QUATTRO MILA) sostanze chimiche, a cosa dovrebbe pensare un fumatore?
Basta leggere un opuscolo qualsiasi dei centri anti fumo e delle fondazioni varie. Purtroppo sapere questo non basta, nella maggior parte dei casi, ad una scelta consapevole e piena di smettere.

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Ottimo 3D @Tonteria La Spezia, e poi c'è chi afferma che le e-cig facciano più male delle analogiche !!! Bah !!!!

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Rispolvero affinché si raffronti ogniqualvolta ci sparano in faccia nuovi studi anti-svapo deliranti :)

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Anche ieri un collega mi ha detto: guarda che la sigaretta elettronica fa male uguale alle sigarette, anzi forse forse!:umpf

La controinformazione funziona!!!

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