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Direttoriale ADM, Paciaroni (Unis): “Chiediamo rimborso imposta di consumo per scorte invendute”


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All’open hearing organizzato dall’agenzia delle Dogane e Monopoli ha partecipato anche Unis, il consorzio di negozianti presieduto da Roberto Paciaroni. Come da indicazioni dei funzionari statali, i contenuti delle osservazioni espresse verbalmente sono state inoltrati in forma scritta. Questo il contributo di Unis firmato dal presidente Paciaroni:
Premesso che in quanto rivenditori di vaporizzatori personali e di prodotti liquidi da inalazione abbiamo l’orgoglio di poter affermare che nell’ultimo decennio abbiamo aiutando molti ad uscire dal tabagismo, non capiamo per quale motivo i PLI debbano essere trattati normativamente come equivalenti al tabacco dato che ne sono l’opposto. Dovremmo, al pari degli altri prodotti a base di nicotina volti a contrastare il tabagismo, godere di regimi fiscali agevolati e non essere sottoposti ad una super-tassazione. Schermata-2021-02-05-alle-10.21.20.pngCome membri di una comunità di Stato di diritto, rispettiamo le normative vigenti ma ci riserviamo di contrastarle nelle opportune sedi“. Di conseguenza, Unis chiede all’Agenzia, “essendo le “parti di ricambio” elementi prioritari ed essenziali al funzionamento delle e-cigs, secondo quale logica sono state escluse dalla “prevalenza”? Suggeriamo che il tema venga rivisto con maggiore buon senso. Come già segnalato alla vostra attenzione da parte di associazioni ed esercenti, molti negozi di vicinato trattano liquidi da inalazione se pur palesemente non rispettino il principio della prevalenza (negozi di elettrodomestici, cartolerie, edicole). È necessario che si intervenga in modo rapido per verificare e risolvere queste situazioni di “concorrenza sleale”. Visto che, a nostro parere ingiustamente, i PLI vengono normati in maniera simile al tabacco, come è possibile che quest’ultimo non sia acquistabile sul web, mentre i primi sì? Noi negozianti specializzati, a differenza di altri soggetti economici che pur trattano i PLI, offriamo di regola un numero di referenze molto ampio, alcune delle quali a bassa rotazione. Vorremmo avere la garanzia di non doverci trovare a gettare prodotti sui quali abbiamo già versato l’imposta di consumo. Per questo vi chiediamo – conclude Paciaroni – di valutare tempi congrui, minimo un anno, per lo smaltimento dei liquidi non bollinati e la successiva possibilità di far bollinare i PLI rimasti invenduti. Poiché i liquidi da inalazione hanno data di scadenza, chiediamo una procedura per il rimborso dell’imposta di consumo per i prodotti giunti a scadenza e rimasti“.

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