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Lara

Ecig: un nuovo studio epocale ne dimostra l’efficacia


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Ecig: un nuovo studio epocale ne dimostra l’efficacia

La ricerca compie un altro passo avanti importante verso la rivoluzione, un mondo senza fumo è sempre più vicino. Pubblicato, infatti, pochissimi giorni fa sul The New England Journal of Medicine (NEJM) uno studio epocale che dimostra che le sigarette elettroniche sono lo strumento più efficace per smettere di fumare, meglio di altri prodotti come cerotti e gomme alla nicotina. 

Condotta, senza stupore, in Inghilterra la ricerca è stata finanziata dal National Institute for Health Research and Cancer Research UK. Sono state coinvolte 886 fumatori che volevano smettere e a ciascuno di loro è stato assegnato, casualmente, l’utilizzo delle sigarette elettroniche o di sistemi più tradizionali a base di nicotina. 

Il risultato è stato che il 18% di chi ha usato le e-cig ha smesso di fumare mentre solo il 9,9% di chi ha usato i metodi tradizionali ha definitivamente abbandonato le sigarette convenzionali. 

Ai volontari di entrambi i gruppi è stato richiesto di partecipare ad almeno quattro incontri settimanali per verificare i loro progressi e affrontare le difficoltà, anche dal punto di vista psicologico. Periodicamente, i ricercatori hanno misurato la quantità di monossido di carbonio nel respiro dei partecipanti, per misurare in modo più oggettivo i progressi nella riduzione del numero di sigarette tradizionali fumate. Insomma, l’uso di e-cig è stato associato al counselling ed il binomio tra i due ha consentito ad una percentuale maggiore di fumatori di smettere. 

Peter Hajek, autore principale dello studio e professore di psicologia clinica presso la Queen Mary University di Londra, intervenuto anche tra le pagine del New York Times, ha spiegato: “I professionisti della salute sono stati sempre riluttanti a raccomandare l’uso di sigarette elettroniche vista la mancanza di prove confermate da studi randomizzati e controllati ma adesso finalmente questo cambierà“

“Si tratta – commenta stamane Riccardo Polosa direttore del CoEHAR dell’Università degli Studi di Catania – di un risultato epocale. Per la prima volta l’efficacia dell’utilizzo delle e-cig per smettere di fumare è testimoniata da uno studio condotto seguendo standard clinici. E casualmente, quando si seguono le regole, i risultati sono positivi. Il gruppo del collega Hajek offre finalmente risposte non equivocabili a chi in questi anni ha spostato l’attenzione dalla questione principale: le e-cig sono un’opportunità per la salute dei fumatori perché aiutano a smettere e ridurre i danni da fumo”. 

Grazie a questa nuova ricerca, inoltre, si testimonia nuovamente l’importanza della motivazione e del counselling psicologico. Elementi ampiamenti condivisi e provati dagli studi condotti all’interno dei laboratori dell’Università degli Studi di Catania. “La motivazione e l’interesse a smettere sono infatti un elemento fondamentale quando si vogliono abbandonare le sigarette convenzionali” – ha ricordato Pasquale Caponnetto, coordinatore del Centro Antifumo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. 

“A Randomized Trial of E-Cigarettes versus Nicotine-Replacement Therapy” cosi è denominato il nuovo studio, è accompagnato anche da due editoriali di commento.

Uno parla degli aromi pericolosi delle sigarette elettroniche e avverte che l’80 per cento dei partecipanti che avevano smesso grazie alle sigarette elettroniche in realtà ha continuato a fumare utilizzando questi dispositivi, anche ad un anno di distanza dalla fine dello studio.  

E l’altro analizza l’efficacia delle e-cig per smettere di fumare ricordando che la loro non approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) in realtà non è del tutto coerente. Milioni di americani oggi usano le e-cig. Ed il risultato è stato che la prevalenza del fumo di tabacco negli Stati Uniti è scesa al 14,0%, anche se supera ancora il 25% tra i sottogruppi ad alto rischio.

Parlando di FDA, molti giornali hanno oggi ricordato il caso JUUL, l’azienda di sigaretta elettroniche accusata dall’FDA di aver provocato la cosiddetta “epidemia” tra gli adolescenti di “juuling”.

In realtà, come da noi spesso affermato, i numeri relativi alla frequenza di utilizzo o alle abitudini di juul non dimostrano la prevalenza del consumo di sigarette convenzionali rispetto alle e-cig tra i giovani perché non si è dimostrato quanti di questi giovani di fatto siano passati dal fumo allo svapo, migliorando quindi le loro aspettative di vita.

Fonte

 

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Scusa @Lara ma c'è già un thread attivo al riguardo:

Per Favore, prima di postare, controlla che l'argomento non sia già stato trattato. Grazie.

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