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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 30 dicembre al 5 gennaio


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di Pierluigi Mennitti

UsaCritiche all’allarmismo sul vaping fra i giovani, dal 2015 la tendenza è in calo
vaping-usa-300x162.jpgMalgrado i proclami ansiogeni di istituzioni come la FDA o il Surgeon General, la presunta epidemia del vaping fra i giovanissimi negli Stati Uniti si conferma nient’altro che un mito. È più di un anno che Food and Drug Administration e Surgeon General (di fatto portavoce del settore della sanità pubblica) diffondono allarmi e moniti contro la diffusione negli Usa dello svapo tra i giovani, alimentando una campagna ossessiva contro la sigaretta elettronica che trova acritica eco all’interno dei media generalisti, sempre alla ricerca di sensazionalismo da audience. Ma tali allarmi sono del tutto esagerati, come dimostra l’ultimo dato fornito dal CDC, Fact Sheet, Youth and Tobacco Use – Smoking & Tobacco Use, secondo cui, dopo il picco dei 3 milioni di utilizzatori registrato nel 2015, la tendenza all’uso di ecig da parte dei giovani è in discesa. Il 21% dei giovani ha provato una volta la sigaretta elettronica e non vi è alcuna ragione perché un unica esperienza provochi un’ondata di panico quale quella suscitata dalla FDA. Le reazioni dei funzionari federali possono portare a esagerare un problema che non esiste, ha scritto Hank Campbell in un articolo su Science 2.0, mentre andrebbe ricordato che il vaping sottrae molti (anche i giovani) dal vero flagello dei nostri tempi che è il tabagismo.

UsaFDA annuncia incontro con i produttori di sigarette elettroniche
Tuttavia la FDA non demorde neppure di fronte alla realtà dei numeri e il suo numero uno ha annunciato l’intenzione di incontrare i principali produttori di sigarette elettroniche, dal momento che alcune aziende sembrano voler rinunciare alla vendita dei prodotti del vaping ai giovani. Da tempo però i responsabili del settore (produttori ma anche commercianti) hanno adottato diverse misure per limitare la vendita delle ecig ai minorenni, senza concedere al boss di FDA nulla sui toni missionari adottati dall’agenzia.

SvizzeraL’ecig si è conquistata uno spazio rilevante nel dibattito pubblico
Il via libera alla vendita di liquidi con nicotina e lo sbarco in Svizzera di un gigante del vaping come Juul, decisa ad aprire a Zoug una sua succursale europea, ha rilanciato nella Confederazione il dibattito sul vaping, divenuto uno degli argomenti più trattati dai media sia per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute, che quelli riferiti all’economia. Lo ha evidenziato il sito di informazione economico-finanziaria Agefi, in un lungo articolo di fine anno nel quale si sottolinea, fra l’altro, come la sigaretta elettronica rappresenti la via più valida per consentire all’1,78 milioni di fumatori svizzeri di abbandonare il tabagismo. Con il 25% di fumatori in età superiore ai 15 anni, la Svizzera si annovera fra i pazienti più gravi in Europa, conclude Agefi, ma secondo un recente sondaggio il 61% di loro vorrebbe smettere e la sigaretta elettronica offre un’alternativa praticabile.

Gran BretagnaIn corso l’operazione svapo nelle carceri scozzesi
carcere-1-300x172.jpgSono 7500 i kit per il vaping distribuiti nelle prigioni scozzesi dai servizi carcerari del paese, nel quadro dell’iniziativa di proibire il fumo di prodotti di tabacco tra i detenuti partita due mesi fa. Lo ha rivelato un servizio della BBC del 2 gennaio. L’obiettivo è quello di contenere ed eliminare il fenomeno del tabagismo nelle carceri, una vera e propria piaga date le dure condizioni in cui vivono coloro che devono scontare delle pene. Basti pensare che a fronte del 18% di fumatori nella popolazione scozzese, la quota dei fumatori fra i carcerati sale al 72%. Per facilitare il successo dell’iniziativa, come accaduto in altre realtà europee, le autorità hanno pensato di ricorrere all’alternativa della sigaretta elettronica (i cui danni per la salute, è bene rammentarlo di tanto in tanto, sono del 95% inferiori rispetto a quelli del tabacco secondo studi britannici). Per l’acquisto di ecig e liquidi è stata destinata una somma di 100 mila sterline, un budget che sarà più che recuperato dai risparmi sulle spese mediche per curare le malattie derivate dal tabagismo.

Nuova CaledoniaAumento sigarette ed ecig fa crollare il numero dei fumatori
Primo bilancio della politica di aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco nella Nuova Caledonia francese, avviata nel gennaio di un anno fa con una crescita del 20% del prezzo per le sigarette e del 40% per il tabacco sfuso. Secondo i dati forniti dal governo relativi al marzo 2018, si è registrata rispetto a un anno prima una diminuzione del 16,7% del consumo di ogni genere di tabacco. In dettaglio, in un anno il calo è stato del 5,8 per il tabacco sfuso, del 28,6% per le sigarette europee, del 18,5 per le sigarette extra europee e del 22,2% per i sigari. Un ruolo decisivo lo ha avuto la sigaretta elettronica. Secondo quanto riportato dal rapporto governativo, fin dai giorni successivi all’aumento sensibile del prezzo del tabacco, i negozi di sigarette elettroniche sono stati presi d’assalto da fumatori in cerca di alternative. Il governo rivendica le misure adottate nel quadro degli sforzi intrapresi per combattere la piaga del tabagismo, sul modello di quanto sta avvenendo in Francia.

Nuova ZelandaParte l’aumento delle sigarette, autorità spingono per l’ecig
Anche la Nuova Zelanda si inserisce nella scia dei paesi che stanno impostando politiche di contrasto al fumo attraverso l’aumento del costo del tabacco. Dall’inizio del 2019 è scattato un primo aumento del 10% per i pacchetti di sigarette, all’interno di un programma che prevede ulteriori scatti entro il 2020. Già oggi un pacchetto di sigarette costa quasi un patrimonio ai fumatori: il suo prezzo medio oscilla attorno ai 20 dollari locali, con punte di 25 dollari per alcune marche più prestigiose. Le politiche sui prezzi del tabacco sono accompagnate da appelli delle autorità sanitarie a utilizzare gli strumenti di riduzione del danno, come le sigarette elettroniche. La notizia è approfondita su Sigmagazine, anche per la particolare attenzione alla popolazione maori, di cui abbiamo più volte parlato in questa stessa rubrica.

UsaJuul regala ai dipendenti 2 miliardi di dollari in azioni societarie
juul-300x178.jpgKevin Burns, patron di Juul, sa come rincuorare i propri dipendenti, soprattutto quelli che avevano storto il naso dopo l’ingresso di Altria (Philip Morris Usa) in società con il 35 per cento delle quote. Come d’abitudine nelle start up americane, i dipendenti riceveranno una parte di stipendio in nuove quote azionarie. Per l’esattezza, due miliardi di dollari che saranno divisi tra i 1500 dipendenti in funzione del numero di azioni già in loro possesso. Sigmagazine aggiunge qualche dettaglio.

UsaMassachusset, introdotto il divieto di vendita di ecig per i minori di 21 anni
Nuovo anno nuova legge negli Usa, per la precisione nello Stato del Massachusset, dove dal primo gennaio è entrato in vigore il divieto di vendita dei prodotti del vaping per i minori di 21 anni. L’interdizione riguarda in prima fila sigarette e prodotti del tabacco, ma la ventata proibizionista americana ha prodotto l’estensione della nuova normativa anche al vaping.

FranciaMultinazionali del tabacco, nuova strategia alla prova dei fatti
La dichiarazione non è nuovissima: l’industria del tabacco ha intrapreso una svolta strategica per far evolvere il proprio mestiere e divenire attori di un mondo senza tabacco. A pronunciarla, questa volta, il numero uno di Philip Morris France, Jeanne Pollès, durante la trasmissione Matinale di Radio Classique. Il calo dei profitti legati al tabacco rende tutti più disponibili ad annunciare futuri liberi da quel fumo che rappresenta una delle principali cause di morti nel mondo. Per rendere credibili quegli annunci se ne attendono di successivi: tipo ridurre consapevolmente e rapidamente la produzione di sigarette.

UsaPiper Jaffray, le sigarette tradizionali fanno forte Philip Morris
Quanto sia distante l’universo degli annunci dalla realtà dei fatti lo dimostra il rapporto ai propri clienti della società di analisi finanziarie Piper Jaffray, che ha offerto una valutazione positiva del profilo di Philip Morris. I recenti cali delle azioni della multinazionale del tabacco Usa in borsa sono esagerati e le nostre analisi per il 2019 restano ottimistiche, è scritto nel rapporto. Due i punti di forza: la crescita del riscaldatore di tabacco Iqos ma soprattutto la solidità costante nel comparto delle sigarette tradizionali di Philip Morris International. Come dire: tra il dire e il fare la strada è sempre molto lunga.

GermaniaMercato e medici fanno sperare in un 2019 positivo per il vaping
ezigaretten-300x192.jpgLa crescita del mercato del vaping, stimato dalla Bild intorno ai 600 milioni di euro per l’anno che si apre e le recenti prese di posizione da parte di molti ambienti del mondo sanitario fanno sperare in un anno positivo per il settore del vaping, che in Germania cresce nonostante la scarsa attenzione del mondo politico, che tuttavia finora ha anche evitato di mettere troppi bastoni tra le ruote del settore. Lo scrive la rivista Egarage, sottolineando però che proprio il maggior impegno della politica è oggi richiesto dagli operatori sanitari: sia dai medici cardiovascolari che da quelli generici, che si sono espressi nei mesi scorsi sia dai palchi dei congressi che dalle pagine delle riviste di settore. Politiche antifumo che prendano in considerazione i nuovi strumenti per la riduzione del danno come la sigaretta elettronica. E misure che inizino a prevedere l’intervento delle casse sanitarie a sostegno e rimborso delle spese per il vaping come mezzo per ridurre o smettere di fumare.

CinaMaglia nera del tabacco, con oltre 2 miliardi di sigarette prodotte ogni anno
Maglia nera alla Cina per la produzione di prodotti del tabacco. Con 2,368 miliardi di sigarette all’anno, il gigante asiatico è il primo produttore mondiale. Una quantità otto volte superiore a quella del secondo paese classificato, sempre asiatico, l’Indonesia con 308 miliardi. Al terzo posto la Russia, con 259 miliardi di sigarette che escono dalle fabbriche russe ogni anno. La China National Tobacco rappresenta da sola il 43% del mercato mondiale e non ha esitato a lanciarsi nel mercato borsistico sulla piazza di Hong Kong.

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