Spica pro mtl rta clone

bhe signori visto che siamo qui.....

fori alimentazione storti come tanti , il mio si alimenta bene anche se lascio una finestrella non sopra l unico foro visibile ma direttamente sulla campana , come in foto.

preferisco buildarlo con kanthal 0.30  , ho preferito 5 spire anziche' 6 ma ovviamente bisogna fare attenzione a distanziare bene il cotone dall aria ,il tutto chiaramente in punta da 2, coil abbastanza bassa .preferisco anche io i tiri lunghi su questo atom .

a campana tutta abbassata ho avuto qualche schizzetto sulla lingua a fine tiro , la tengo leggermente sollevata con gli scuri.

lo uso con pin  a 7 foglie , aria tutta aperta , questo a mio modesto pare e' l' ideale di tiro  su un atom, non chiuso soffocato ma liscio e contrastato al modo giusto dalla strabiliante depressione del tank.

lo adoro 

@stelubi

quando serri la leg, falle fare un giro di 180 gradi intono alla vite in modo tale che, quel minimo di eccedenza che inevitabilmente spunta da sotto la vite, te la ritrovi rivolta verso l’interno del deck e non all’esterno dove potrebbe toccare o sfiorare il cap. Se hai agito sull’altezza del top della campana, verifica inoltre che sia sufficientemente alta da non toccare la coil stessa. Sul clone, come sull’originale del resto, non c’è un fine corsa ed abbassandola potrebbe capitare di mandare in corto la res.

@ginepraio

bene: sembra io non sia il solo ad apprezzare anche il clone.

Al fine di dare un senso chiarificatore a questa nuova discussione (una lettura di tutto quello relativo all’originale potrebbe comunque avere un senso ed invito a farlo), trovo sia utile riassumere, per chi ne avesse voglia, l’esperienza avuta con il proprio clone.

Giusto due righe! Inizio io:

-esperienza positiva

Pro

-buona fattura generale 

-letture stabili 

-filettature e viti ok

Contro

-O-ring troppo morbidi ed ho dovuto combattere con quello del top cap leggermente fuori misura e che finiva per andar leggermente fuori sede serrandolo e rendendo lo svitarlo particolarmente ostico (complice anche una non ottima ‘presa’ che il clone eredità dall’originale. L’o-ring incriminato, con il tempo, ha finito per cedere quanto basta prima ancora che finissi per dedicidermi a sostituirlo.

-allineamento fori di alimentazione accettabile (un fori completamente scoperto ed il secondo coperto dalla campana per circa 1/3. La cosa non sembra compromettere più di tanto l’alimentazione che sembra solo leggermente più schizzinosa rispetto a quella dell’originale.

-tiro con il 7 punte è ok. Non toccando la ghiera il tiro è sì contrastato ma fluido e delicato (usando il suo tip... non ha molto senso usarne un altro imho). Talmente azzeccato che sull’originale (piú arioso... troppo arioso per i miei gusti con il 7 punte senza ostruire almeno tre fori delle prese d’aria) ricerco quel medesimo contrasto!). Non ancora pervenuto il 5 punte ed il 3 (che probabilmente troncheró per provarlo con un giro d’aria classico).

NOTA IMPORTANTE

a causa dei giudizi piuttosto contrastanti tra gli utenti che hanno provato il clone, è evidente che i cloni soffrano di una produzione non costante e con evidenti differenze tra un esemplare ed un altro.

Scanalature dei pin troppo strette e un non corretto allineamento della coppia di fori di alimentazione (4 totali) speculari rispetto alle 2 finestre della campana, le 2 caratteristiche che sembrano incidere maggiormente sulla buona resa del clone.

Ecco perché pur facendo il loro nel mio esemplare, sono state inserite nei contro. Altro motivo é una palese infedeltà rispetto all’originale. 

Ultimamente è stato segnalato anche qualche problemino sulle filettature delle due viti (molto piccole sia su originale sia sul clone) con cui si serrano le legs della coil.

Rigenerazione Niolasan

Clone Coppervape mie prime impressioni

Pin agiuntivi coppervape mai podotti

Prime prove con pin tranciato e utilizzo del foto sotto coil da 2.5mm, soluzione alla lunga poi abbandonata

Prime prove con pin tranciato e con riduttore di Morici per Expromizer v3 da 1.2mm

Scatola del clone Coppervape

Primi dubbi su l'utilizzo del clone con il solo pin tranciato e foro sotto coil da 2.5mm
 

Cita

Ritorno un attimo su questo Atom per dire che a malincuore ho dovuto scartare la possibilità di utilizzarlo con pin tranciato e quindi foro sotto la coil tutto libero.

Il flusso d'aria in questo caso non è ottimale, l'aria che esce da sotto con quell'apertura esce con meno forza, meno velocità e la coil viene investita da questo flusso in maniera troppo flebile, insomma le proporzioni tra entrata e uscita non sono giuste.

Ma la cosa più fastidiosa sono le perdite che possono essere copiose perché il liquido trova un bel foro largo da dove passare, cosa che non succede con i pin a foglia che hanno il pregio di frenare eventuali perdite grazie ai piccoli spazi che lasciano per il passaggio dell'aria ma che haimé non mi hanno convinto in particolare per precoci annerimenti della coil .

Cercherò altre soluzioni, come  TC o una riduzione artigianale del foro sotto coil.

Questo Atom fa 30 ma non ne vuole sapere di fare 31

Prima soluzione con foro sotto coil fatto da microcoil e pin tranciato

Prime Comparative tra clone e originale di Nicolasan
 

Cita

Dopo una giornata passata con entrambi, clone ed originale devo dire che il pin a 7 punte dell’originale è chiaramente più arioso.

I tagli sono più profondi... ma se si abbassa molto la coil e si mette un filo di cotone in più, il tiro si soffoca anche sull’originale!

l’originale, una volta ben lubrificati tutti gli o-ring gira meglio, molto meglio, tutto funziona egregiamente: più semplice e meno capricciosa la cotonatura, si alimenta meglio, difficile farlo perdere e non bisogna star lì a perder troppo tempo a regolare il flusso del liquido in modo ottimale: le asole ed i fori di alimentazione mi sembrano più grandi e sono centrati rispetto all’asola mentre sul mio clone uno resta parzialmente scoperto!

È talmente vera questa cosa che, dopo esser passato dall’originale al clone, ho avuto problemi a ritrovare il mio set up!

Dopo aver rifatto e ricotonato un paio di coil, ho ritrovato la quadra anche sul clone Cooper.

sembra 1:1 ma differiscono per piccoli dettagli che risultano determinanti per la facilità di utilizzo, per la praticità e per un più rapido apprendimento su come utilizzarlo.

per tutti questi motivi l’originale risulta più flessibile, versatile, facile!

E la resa?

talmente capriccioso il clone che basta un minimo per compromettere il set up ideale: ora lo sto usando con una 9 spire (  ) da 2 di awg29 ss317L : 0.92 ohm circa e 20 watt (tiè!) (con sto set up mi sa che ho trovato finalmente l’atom da passare sul mio carissimo vecchio Dani extreme!).

I tagli del pin son talmente sottili che non nascondo possano esserci minime differenze tra clone e clone.

il mio clone 7 spire tutto aperto credo coincida con un 7 spire e 2 solo fori aperti sull’originale (ma ripeto: basta un pizzico di cotone in più o un minimo di sovralimentazione che finisce per ‘tapparsi’ ed indurirsi) e la resa mi sembra la medesima... ma trovarla sul clone puó richiedere tempo e pazienza... sull’originale molto più semplice beccarla al primo colpo!

Per tutto queste ragioni promuovo entrambi ma consiglio caldamente l’originale! Soprattutto se non siete tra coloro che amano ‘sbariare’ e star dietro ad un atom prepotente e capriccioso!

Comparativa tra pin clone coppervape a 7 foglie e quello originale

Come togliere la base sotto il deck

Comparativa dimensionale e di finiture tra clone e originale

Mie considerazioni di svariati giorni sulle differenze tra clone e originale in particolare a livello di resa
 

Cita

Appurate le differenze a livello costruttivo fra i due atom, originale e clone coppervave ho iniziato dei test realizzando sugli atom sempre la medesima resistenza, usando lo stesso cotone, la stessa potenza e calibrando il tiro tramite la ghiea dell'airflow in modo da renderli praticamente uguali.
La campana interna per la riduzione del volume della  camera è stata mossa poche volte e quando è stata mossa lo è stata in entrambi gli atom, in quasi tutte le prove ho comunque preferito tenere la campana alta.
Sull'originale ho mantenuto il pin a 7 foglie, sul clone il mio riduttore da 1,5mm, primi 2 fori aperti della ghiera, o 2 e solo una micro apertura del terzo per equilibrare il tiro fra i due atom.

Essenzialmente ho provato 3 tipi di coil, 5 spire di 0.30mm ka1 su diametro da 2.25mm con leg alte, 6 spire di 0.32mm ss su punta da 2mm con leg basse, 6 spire di 0.28mm ni80 su punta da 2mm con leg alte.

Una primissima impressione mi ha fatto notificare a Nicola che fra i due atom non vi fosse differenza sulla gestione sul versante cotonatura e altezza della coil per non incappare in eventuali perdite, cosa che può succedere visto che l'atom richiede una certa perizia sulla costruzione della coil, la quantità di cotone da mettere e la sua distribuzione.
Poi finiti i test devo dire che entrambi gli atom hanno una resa più marcata se il cotone è poco e li si porta vicino alla sovralimentazione, cercando di fare questo per ottenere la massima resa possibile il clone è più incontinente dell'originale, in questo caso il difetto del clone sta nell'avere una regolazione del flusso del liquido che non è così precisa come quella dell'originale e nell'avere nel mio caso un foro sotto la coil di 1,5mm che permette il trafilare del liquido dal deck alla camera AFC che sta sotto, cosa più difficile che succeda sull'originale visto che con le micro aperture dei pin a foglie è più difficile che il liquido trafili dal deck all'AFC.

Detto questo li ho provati con English mixture LT, Senese Azhad, Brenta V.C., Kentucky USA LT, American blend LT, Calima VGC, Flake Blendfeel, Black Cavendish LT.

C'è poco da dire i due atom hanno la medesima resa, la stessa, tanto che a occhi chiusi nessuno fra quelli che li ha potuti provare avrebbe saputo riconoscerli l'uno fra l'altro.
Ho provato anche a mettere il pin a sette foglie dell'originale sul clone e ci stava e il risultato è stato che non è cambiato nulla a livello aromatico, quello che cambia invece, niente di così stravolgente,  se si decide per una col un pò più alta, quindi più lontana dai flusso dell'aria, il pin artigianale con un singolo foro garantisce una maggiore aromaticità, diciamo mezzo punto, probabilmente il flusso dato da questo tipo di pin riesce meglio ad incrociare la coil se si trova ad una altezza maggiore, mentre l'altro è più dispersivo e a mio avviso richiede proprio che la coil gli sia vicina.

Per quanto riguarda il clone o i cloni di questa casa, qui nel topic abbiamo potuto vedere come possono variare nella lavorazione delle asole della campana, che si traducano nella possibilità di vedere un unico foro del deck per l'alimentazione, o addirittura neanche uno.

Una delle build che soddisfa maggiormente Nicolasan

Soluzione sul pin da parte di @Il Faro

Rigenerazione, mia build più usata

Aggiungo le mie impressioni da neofita dei rigenerabili. Il clone dello Spica Pro è infatti il terzo che posseggo dopo Skyline e ByKaV7 (sempre cloni). Per gli altri neofiti come me che volessero buttarsi su questo atom va detto subito che i predetti Skyline e ByKaV7 sono roba da ragazzi rispetto allo SPica Pro. Il deck dello Spica è infatti mooolto più piccolo dei predetti ai quali ero abituato. Per questo motivo la coil va fatta in genere su punta da 2mm e questo richiede anche un po' più maestria nella cotonatura. In quanto a perdite ho notato che questo clone tende a sovralimentarsi e quindi va regolato bene l'afflusso del liquido che come detto da tutti dipende anche da come avete il posizionamento dei fori sul vostro clone. Veniamo ai pin a foglie che sono un po' il punto dolente poichè, in caso di sovralimentazione, di cattiva od eccessiva cotonatura, di coil posizionata troppo in basso, tendono a tapparsi. Quello a tre fori è da escludere. Quelli a cinque o a sette vanno decentemente bene sul mio clone. Attenzione poi a tagliare bene le gambette della coil perchè data la campana molto piccola i contatti sono facili e l'atom va in corto. Con tutto ciò non voglio spaventare nessuno ma come mi disse @delrinqualche giorno fa sconsigliandomi di prenderlo, non è un atom da principianti. Io comunque non l'ho ascoltato e sto imparando un sacco di cose  ma ci vuole un po' l'anima del pioniere... 

Tutto ciò premesso questo Spica Pro consente di sentire i tabacchi come forse non li avete mai sentiti con un tiro MTL contrastatissimo ma piacevole appunto con certi tabacchi importanti come Kentucky LT o EM LT. Con gli aromatizzati tende chiaramente a ridurre la nota aromatica e ad esaltare la parte tabaccosa. Ho un Persian Apricot che deve ancora maturare un paio di mesi (ne ha uno solo) che sullo Spica è già discreto mentre sul ByKaV7 esalta ancora troppo l'albicocca.

Ho usato forse un linguaggio poco tecnico ma volevo portare anche le impressioni di un neofita dei tank rigenerabili alle volte qualcun'altro si volesse cimentare.