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Sigarette elettroniche, “Imposta ridotta e poi riforma normativa”


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di Stefano Caliciuri

Quale futuro per le sigarette elettroniche in Italia? Era questo il tema dell’incontro che si è svolto all’Hotel Radisson Blu, organizzato dall’associazione europea dei consumatori Consumer Choice Center.
A differenza degli analoghi incontri organizzati nelle maggiori capitali europee, che sono stati incentrati sulla salvaguardia della salute e sulle posizioni dell’Organizzazione mondiale di sanità, l’appuntamento italiano è stato appositamente modificato mettendo al centro del dibattito il mercato e la situazione fiscale. Autorevole il parterre e, fatto ancora più interessante, non già coinvolto in confronti o interlocuzioni passate.
La formula della tavola rotonda ha dato modo al pubblico di confrontarsi direttamente con i relatori che, di volta in volta, hanno esposto le loro posizioni o accolto gli spunti della platea.
Dopo l’intervento iniziale dell’organizzatore Luca Bertoletti, Daniele Capezzone ha incentrato il suo intervento sulla necessità di liberare il settore dall’ingerenza dello Stato: “Quando lo Stato interviene con manovre fiscali che tendono ad aumentare i prezzi si ha un solo risultato: rilanciare il mercato clandestino e l’illegalità. Lo strumento fiscale non può essere usato come un martello etico volto a premiare o a punire i comportamenti dei cittadini”.Capezzone ha però sottolineato di avere notato “un cambio di rotta sin da questa estate, quando si è tentato in sede di Decreto Dignità di aiutare il comparto ma un cavillo regolamentare ha interrotto la riforma”. “Invito tutti ad un sano confronto – ha concluso – e a non mollare, perché in fase di legge di bilancio vedo grandi opportunità“. “.
Un po’ più cauto l’onorevole Alessandro Colucci, componente della Commissione attività produttive e dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati: “Occorre intervenire presto con un intervento mirato a far riprendere il mercato. L’ipotesi potrebbe essere un immediato ritocco al ribasso dell’imposta di consumo per poi poter intervenire con più tranquillità alla riforma intera del comparto. È però fondamentale che la politica e le istituzioni possano confrontarsi con un soggetto unitario che possa portare avanti istanze generali“.
Stessa posizione espressa anche da Carolina Pellegrini (componente del Cda dell’Istituto Tumori di Milano) e da Giacomo Bandini (direttore generale del think tank Competere). “Quando si parla di scienza e medicina – ha commentato Pellegrini – occorre farlo con cognizione di causa. Per questo è necessario avere in mano evidenze scientifiche che dicano con chiarezza e una volta per tutte l’eventuale livello di nocività della sigaretta elettronica e dei riscaldatori di tabacco. Questi due strumenti riducono il danno ma non si può dire che non siano innocui. Certamente sono molto meno nocivi del tabacco combusto. Il Centro Tumori di Milano si mette a disposizone per colmare questa lacuna e fornire dati reali sulla base della scienza“.
Anche Giacomo Bandini ha sottolineato l’opportunità di creare un unico grande contenitore che possa rappresentare le richieste della filiera, così da facilitare anche l’incontro e il confronto con l’interlocutore istituzionale. “Sono un vaper – ha spiegato Bandini – e per questo ancora più  amareggiato per quanto è accaduto e sta accadendo in Italia. Si è posto l’interesse erariale al di sopra di quello sanitario. Credo che finalmente siano maturi i tempi per far capire alle istituzioni l’errore che è stato fatto in passato. Abbassare sin da subito la tassa serve per rilanciare il mercato dei liquidi pronti e per creare i presupposti per riparlare di come ri-normare il settore sulla base di conoscenze molto più ampie rispetto all’improvvisazione utilizzata finora“. In sala è circolata anche l’ipotesi di creare un intergruppo parlamentare. Esperienza già vissuta e che, francamente, non ha dato alcun i risultati attesi.
La tavola rotonda era aperta a chiunque avesse voluto intervenire. Oltre ad alcune multinazionali del tabacco e le maggiori società di consulenza lobbistica, erano presenti soltanto due rappresentanti della filiera del vaping: Antonella Panuzzo (presidente UniEcig) e Mosè Giacomello (presidente Vapitaly).  “Sono stata piacevolmente stupita – ha commentato Panuzzo a conclusione dell’incontro – dalla varietà di argomenti che sono emersi dalla tavola rotonda promossa da Consumer Choice Center. Ampio e costruttivo il dibattito tra le parti presenti, clima di apertura e curiosità verso un settore che ha ancora tanta strada da fare affinché venga riconosciuta la libertà di diffondere e promuovere nelle sedi opportune la sigaretta elettronica, un prodotto a rischio ridotto che serve per contrastare i danni del tabagismo, non un prodotto da tassare e vessare. Appuntamenti di questo tipo servono soprattutto per continuare a far parlare a livello istituzionale, e con interlocutori nuovi, di noi e del nostro settore. Anche per questo sono rimasta sorpresa di non aver visto nessun’altra associazione del vaping presente in sala“.

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