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Colpo di scena: inammissibili gli emendamenti sigarette elettroniche


42 messaggi in questa discussione

Se faccio il conto di tutta la miscela messa nelle moto da cross.. nelle motoseghe nei decespugliatori la benzina di macchina e furgone moto da trial kart ecc forse il vajont lo ho pagato io da solo. E ne avanziamo per una birra per tutti..

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speriamo...........ma la vedo dura.....sempre le solite storielle è 70'anni che ci inforcano in tutte le salse..........

sempre proclami di grandi intenzioni....sempre propaganda......e sempre ciulati!!!

tanto le parole non costano niente e non si aspetta altro che ascoltare con piacere chi ti racconta quello che vorresti sentire...

fatti.........vedremo se almeno questo avrà un seguito positivo ma personalmente non credo + a nessun attore del teatro politico!!!

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4 ore fa, dodi75 ha scritto:

Non saltiamo alle solite conclusioni, aspettiamo di sapere se con il ricorso verranno riammessi

A quanto pare il ricorso è passato e l'emendamento è stato riammesso :ok

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speriamo.. (noi vaper e i 30.000 lavoratori del settore)..

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Il 23/7/2018 alle 20:15 , botafogo ha scritto:

'art.2 parla di accise sui "tabacchi lavorati diversi dalle sigarette". Quindi il comma 7 dell'emendamento prevede un  aumento delle accise sui liquidi

No, i tabacchi per quanto si lavorino rimangono solidi.

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Il 23/7/2018 alle 21:56 , Killer81 ha scritto:

Accise che tutti paghiamo quando facciamo benzina 

È un catodo...passa sempre e solo l’aumento since 1935 non aggiungo altro perché passo per estremista e non lo sono

• 1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
• 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
• 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione post disastro del Vajont del 1963;
• 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966;
• 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione post terremoto del Belice del 1968;
• 99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976;
• 75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980;
• 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
• 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
• 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
• 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
• 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009;
• da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura (ma molti parlarono di “cinema di quarta categoria…”) nel 2011;
• 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
• 0,0089 euro per far fronte all'alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011;
• 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
• 0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012;
• altri lievi ritocchi all’insù delle scorse settimane.

 

Mi spiace banalizzare una così accurata ricerca, per la quale mi complimento ma in conclusione hai scoperto soltanto che le accise sono un'imposta facile ed immediata.

Per far fronte ad improvvise necessità ci sarebbe anche l'IVA ma non si può aumentare l'IVA di zero virgola e non si può nemmeno aumentarla dell'uno percento per procurarsi qualche milione danneggiando irreversibilmente la tendenza della spesa privata. Si possono aggiustare le aliquote dell'imposta sul reddito (una delle due tipologie capaci di aderire perfettamente alle prescrizioni costituzionali in tema di finanziamento della spesa pubblica) ma i proventi arrivano dodici mesi dopo e alluvioni, terremoti e autoferrotranvieri non aspettano tutto quel tempo, per quanto che i tranvieri erano incazzati probabilmente s'era saputo già qualche giorno prima (questo aprirebbe un altro argomento sulla differenza tra gestione ordinaria e di emergenza, che in fondo dipende soltanto da quanto si sia in grado di prevedere certi fenomeni che sono ovvi, abitiamo una terra sismica e il terremoto arriverà, non è una sorpresa ma c'entra poco con lo svapo ed ho messo la parentesi solo per dire che me ne sono reso conto).

Il nostro problema non sono le accise, la questione è se un'accisa sul materiale per svapare sia adeguata nell'assolvere il compito delle imposte di indirizzare i consumi o se addirittura li indirizzi nel senso non desiderabile.

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Che ha detto il Matteo nazionale :x riguardo l'inammissibilità dell emendamento? :hum:

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lore,non x sminuire il tuo scritto che è veritiero e corretto ma x andare oltre lo sterile elenco.........

che importanza ha se un'accisa ha una motivazione contingente?magari è fasulla o solo una scusa,ma nulla cambia il fatto che se decidono possono resettare tutti i vari nomi e lasciare una generica frase,magari proprio accisa e noi pagheremmo lo stesso.

stanno usando il prelievo forzato dalle nostre tasche x impoverirci........a che scopo???noi non lo sappiamo con certezza,ci sono vari segnali......ma il fine lo sa chi tira i fili.

x il decreto vedremo dove porta questo tira molla.......

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22 ore fa, lore6 ha scritto:

Mi spiace banalizzare una così accurata ricerca, per la quale mi complimento ma in conclusione hai scoperto soltanto che le accise sono un'imposta facile ed immediata.

Per far fronte ad improvvise necessità ci sarebbe anche l'IVA ma non si può aumentare l'IVA di zero virgola e non si può nemmeno aumentarla dell'uno percento per procurarsi qualche milione danneggiando irreversibilmente la tendenza della spesa privata. Si possono aggiustare le aliquote dell'imposta sul reddito (una delle due tipologie capaci di aderire perfettamente alle prescrizioni costituzionali in tema di finanziamento della spesa pubblica) ma i proventi arrivano dodici mesi dopo e alluvioni, terremoti e autoferrotranvieri non aspettano tutto quel tempo, per quanto che i tranvieri erano incazzati probabilmente s'era saputo già qualche giorno prima (questo aprirebbe un altro argomento sulla differenza tra gestione ordinaria e di emergenza, che in fondo dipende soltanto da quanto si sia in grado di prevedere certi fenomeni che sono ovvi, abitiamo una terra sismica e il terremoto arriverà, non è una sorpresa ma c'entra poco con lo svapo ed ho messo la parentesi solo per dire che me ne sono reso conto).

Il nostro problema non sono le accise, la questione è se un'accisa sul materiale per svapare sia adeguata nell'assolvere il compito delle imposte di indirizzare i consumi o se addirittura li indirizzi nel senso non desiderabile.

Banalizza pure ci mancherebbe...era solo un’argomentazione al fatto che nessun aumento viene mai riassorbito

Non mi trovi d’accordo su tutto il modello fiscale italiano ne su alcune considerazioni da te espresse ma possiamo tranquillamente fregarcene e svaparci su ...non credo interessi ai più 

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Il 27/7/2018 alle 21:18 , airdesign ha scritto:

stanno usando il prelievo forzato dalle nostre tasche x impoverirci........a che scopo?

Per finanziare la spesa pubblica. Ed è normale che impoverisca, una spesa ..

So che rischio di andare fuori tema ma ancora non lo sono, tento solo di definire il limite della protesta, almeno da parte mia. Una cosa è dire che non bisogna tassare lo svapo, altra cosa è dire che le tasse non ci vogliono e sono dei furti. Inoltre, siccome le tasse ci vogliono, bisogna anche rendersi conto che protestare contro una tassa equivale a dire che quella parte di spesa devono pagarla gli altri. E' come andare dai nostri amici, dai vicini di casa, dai colleghi e dire "la bolletta della luce del lampione stanotte bisogna che la paghiate voi perché io non partecipo". Credo che sia comprensibile che una posizione così ostile vada giustificata un po' meglio che dicendo semplicemente che ci tolgono soldi.

Bene protestare contro la tassazione dello svapo, per i motivi che sono stati detti molte volte e conosciamo e che sono sostanzialmente collegati al fatto che le imposte lo disincentivano e lo mettono alla pari del consumo di tabacco.

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23 ore fa, lore6 ha scritto:

Per finanziare la spesa pubblica. Ed è normale che impoverisca, una spesa ..

So che rischio di andare fuori tema ma ancora non lo sono, tento solo di definire il limite della protesta, almeno da parte mia. Una cosa è dire che non bisogna tassare lo svapo, altra cosa è dire che le tasse non ci vogliono e sono dei furti. Inoltre, siccome le tasse ci vogliono, bisogna anche rendersi conto che protestare contro una tassa equivale a dire che quella parte di spesa devono pagarla gli altri. E' come andare dai nostri amici, dai vicini di casa, dai colleghi e dire "la bolletta della luce del lampione stanotte bisogna che la paghiate voi perché io non partecipo". Credo che sia comprensibile che una posizione così ostile vada giustificata un po' meglio che dicendo semplicemente che ci tolgono soldi.

Bene protestare contro la tassazione dello svapo, per i motivi che sono stati detti molte volte e conosciamo e che sono sostanzialmente collegati al fatto che le imposte lo disincentivano e lo mettono alla pari del consumo di tabacco.

ufficiosamente o ufficialmente è così..............almeno ce lo vogliono far credere,ma non ci credo,chi tira i fili non ha alcun problema di denaro......visto che lo manipola e crea a suo piacimento.

il denaro è il mezzo principe x controllare i popoli....

ora totalmente in mani private.....

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Chi ha il potere monetario del popolo cosa vuoi che gli frega di chi fa le leggi?

Lo diceva gia Jefferson "qualche" anno fa.

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47 minuti fa, Andre_282 ha scritto:

Chi ha il potere monetario del popolo cosa vuoi che gli frega di chi fa le leggi?

Lo diceva gia Jefferson "qualche" anno fa.

Sì ma Jefferson era scusato perché era americano.

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