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Tesla invader iv 280w


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Questo kit mi è stato gentilmente mandato da Sourcemore -che ringrazio- in cambio di una recensione.

Il prodotto che andrò a recensire lo potete trovare al seguente link:

https://www.sourcemore.com/tesla-invader-iv-280w-starter-kit-red.html

Inoltre sarà possibile anche sfruttare uno sconto dell’8% inserendo il codice SVAPO8 -anche su prodotti già scontati-  con la possibilità di ottenere anche la spedizione gratuita, i tempi di consegna si aggirano tra i 10 e i 15 giorni.

 

Il Kit di cui vi parlerò è l’Invader IV kit – Teslacigs, composto da box + atom, ottimo per chi vuole fare del cloud chasing, con un’erogazione massima di 280W. In questo caso Sourcemore mi ha mandato quella di colore rosso, ma è disponibile anche in altre colorazioni. 

tesla-invader-colori.jpg

Teslacigs ha adottato un packaging molto semplice e diretto, nella parte sottostante abbiamo alcune indicazioni sul prodotto, lo “scratch and check” per verificare l’originalità del prodotto ed i vari marchi CE e smaltimento rifiuti. Aperta la scatola ci troviamo di fronte alla box e sotto abbiamo l’RDA

pack-fronte-t.jpg

retro-pack-t.jpg

Infine ci sono le spare parts, tra cui:

- 1*tagliando di originalità e qualità

- 1*manuale utente sia per la mod e per l’RDA, anche in lingua italiana

- 1*avvertenza su come devo essere le celle per essere usate in sicurezza

- 3*oring di ricambio

- 1*allen key

- 2*coppie di grani di ricambio, anche questi a testa esagonale

- 2*fused clapton coil

- 1*pad di cotone

- 2*adattatori per celle 18650

- 1*cavo usb

spareparts-t1.jpg

spare-parts-2.jpg

Il kit è interamente costruito in alluminio che gli conferisce leggerezza e resistenza, inoltre al tatto risulta molto gradevole. Unico difetto riscontrato utilizzando questo materiale è che la box possa risultare lievemente scivolosa, problematica che però è smorzata dalle dimensioni della mod stessa. Una cosa che invece ho apprezzato molto è la qualità costruttiva in quanto il kit dà una sensazione di solidità, anche le rifiniture sono molto buone.

INVADER IV Mod

La mod riuscendo a montare due celle 2*700 è delle giuste dimensioni le misure sono 92*60*28mm, con un peso a vuoto di 143g, è dotata di un attacco 510 con pin flottante e di varie protezioni, che vedremo in successivamente. Legge resistenze che vanno da un range dal minimo di 0.08 ad un massimo di 3.0 Ohm e ed eroga una corrente massima in uscita di 53A.

A piena carica possiamo raggiungere i 280w, watt che possono essere regolati attraverso un “dimmer” che ci permette di selezionare tra 5 livelli di potenza, 1 il più basso e 5 il più alto. Lo sportellino del vano batterie entra perfettamente nella sua sede -il gioco che si crea è veramente poco- ed è tenuto fermo da due potenti magneti. Cosa importate che voglio far notare è come Teslacigs abbia prestato attenzione alla sicurezza degli utenti dotando questo sportellino di due grandi asole e di altri sei fori dell’aria utili per un eventuale sfiato delle batterie. Infine è possibile usare anche le celle 18650 utilizzando l’apposito adattatore che viene fornito col kit.

vano-batteria-t.jpg

Nella parte frontale della mod abbiamo:

- Il tasto fire che ha una duplice funzione in quanto la box è una semi-meccanica, ovvero è dotata di un piccolo circuito che gestisce sia l’accensione/spegnimento della mod, con i classici 5 click, sia l’erogazione. Tasto che si clicca molto bene però in questo caso le tolleranze sono un po’ troppo abbondanti.

- Una barra led che ci indica lo stato della carica delle batterie e può assumere tre diversi colori, blu dal 100-61%, verde dal 60-31% e rosso dal 30-0% di batteria.

- Un dimmer, del quale abbiamo già parlato.

potenziometro-t1.jpg

 

Infine per concludere ecco tutte le protezioni di cui dispone questa Tesla Invader IV Mod:

- Protezione da fumo eccessivo

- Protezione da connessione inversa

- Protezione da cortocircuito dell’atomizzatore

- Allarme di bassa tensione

- Protezione da surriscaldamento e da sovracorrente.

INVADER IV RDA

L’atom è un 25mm, che raggiunge un’altezza di 3.4mm drip tip compreso, il pin è placcato oro 24K, molto pronunciato così che possa essere utilizzato anche su altre mod meccaniche in completa sicurezza. L’alluminio riesce a dissipare molto bene il calore infatti l’atom non si surriscalda mai, a meno che non venga usato troppo compulsivamente.

Nella sua versione esplosa possiamo vedere come sia composto da tre componenti, da sinistra abbiamo:

- Il deck

- Il cap

- Il drip tip in resina

atom-tesla-esploso.jpg

 

Il deck è composto da tue torrette in stile velocity ma con una differenza, le viti di serraggio si trovato nella parte alta del post e non sul fianco, rendendo il serraggio dei fili estremamente rapido e semplice; la gambetta di ciascuna coil ha il suo foro. Le dimensioni dei “post holes” sono notevoli -1.5*3.0mm- e ci danno la possibilità di buildare il nostro RDA anche con coil molto grandi. Unica nota negativa di questo sistema dual post è che le coil non vengono perfettamente centrate ma restano leggermente spostate una verso destra e l’altra verso sinistra.

coilda-cotonare-t.jpg

Per buildare l’atom ho utilizzato le coil ed il cotone in dotazione; le coil sono delle fused clapton in Ni80 da 0.24 Ohm ciascuna (in dual 0.12 Ohm); il cotone è il classico pad di muji organico facile da lavorare e che restituisce un buon aroma. Le resistenze sono costruite molto bene e lavorano perfettamente.

coil-cotonata-t.jpg

Parliamo adesso dell’airflow, la regolazione dell’aria avviene attraverso due asole contrapposte situate nella parta bassa del cap, con la possibilità di parzializzare l’aria. Teslacigs per il suo RDA ha optato per un “bottom airflow” grazie ad un piccolo scasso presente alla base del deck. Unica e piccola pecca di questo sistema è che il tiro risulta po’ rumoroso e se si cerca di silenziarlo parzializzando l’aria, l’aroma diminuisce e non di poco.

dettaglio-deck-t.jpg

L’aroma che viene restituito da Invader IV RDA è buono, leggermente sotto la media degli altri dripper di questa fascia, però tende ad impastare un po’ troppo i sapori restituendo un aroma, a volte, indefinito. Invece per quanto riguarda il vapore la produzione è abbondante, molto abbondante, e umido rendendo la svapata soddisfacente. Come valutazione do un 6.5/7 all’aroma -valutazione un po’ bassa per essere un dripper- e 8 al vapore.

 

Partiamo da un presupposto, il kit ha un prezzo abbastanza basso sui 55$ (a cui va tolto l’ulteriore sconto di Sourcemore) è vero che l’atom non è superlativo ma credo che ci si debba concentrare sul pezzo forte di questo insieme, la Mod, in quanto mi viene da pensare che l’RDA venga quasi venduto come un “accessorio” per completare il kit.

La Invader IV per chi ama il cloud e la 2*700 è davvero un buon punto di incontro tanta potenza, tanta autonomia e tanti nuvoloni. Esteticamente la trovo molto gradevole -anche di più della sorella minore la Invader III che era fin troppo neutra- ma soprattutto accattivante; l’alluminio al tatto mi piace dà un bel feeling.

A mio parere è anche un ottimo kit per chi si vuole approcciare al cloud ed è alle prime armi in quanto può fare affidamento sia su una lunga lista di protezioni sia sulla facilità di utilizzo, visto che una volta selezionata la potenza desiderata non ci resta altro che premere il tasto fire.

Ma nascendo come kit per il cloud chasing la vera domanda da porsi è… Spinge? C’è solo una risposta… Spinge, spinge.

 

Per concludere le mie personali opinioni voglio ringraziare Sourcemore ancora una volta per avermi messo a disposizione questo prodotto.

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