Svapo

Liquidi e aromi organici: esistono davvero?


13 messaggi in questa discussione

(tratto da Sigmagazine #6 Gennaio-Febbraio 2018)

di Stefano Caldarone

Si sente spesso parlare, nel mondo dello svapo, di liquidi ed aromi “organici”: un termine che, nonostante il significato incerto, ricorre tanto spesso nelle conversazioni tra appassionati e nelle vetrine dei rivenditori da chiedersi quanto sia effettivamente appropriato o lecito il suo utilizzo. In realtà, ciò che conta più di tutto è valutare il contesto in cui il termine “organico” viene utilizzato: una chiacchierata tra amici è infatti molto più libera da vincoli linguistici e normativi di un messaggio pubblicitario o un’offerta al pubblico. In lingua italiana, l’aggettivo “organico” indica genericamente qualcosa che ha rapporto con gli organismi viventi, animali o vegetali, ed è contrapposto a “inorganico”; è quindi un termine dal significato ampio ed incerto che, in relazione allo svapo, può significare tutto e niente.
usa-tobacco-300x220.jpgNonostante ciò, i vapers hanno da lungo tempo adottato l’aggettivo “organico” per indicare i liquidi e gli aromi estratti direttamente da piante e frutti, al contrario dei “sintetici”, che sono quelli creati in laboratorio. A ben vedere, l’utilizzo del termine è improprio, perché anche gli aromi sintetici, da un punto di vista chimico, sono a tutti gli effetti sostanze organiche; ma i vapers non hanno incertezze nel comprendersi, avendo attribuito a questo termine un significato specifico che va al di là del semplice significato chimico: l’utilizzo improprio del termine “organico” è quindi assolutamente accettabile in una conversazione tra appassionati di ecig e non pone alcun problema. Ben diverso è il discorso quando il termine “organico” viene utilizzato da un produttore o un rivenditore. La descrizione di un prodotto alimentare, come sono i liquidi e gli aromi da svapo, deve essere conforme alle numerose norme nazionali e comunitarie, oltre che ai principi di buona fede nei confronti dei consumatori.
A livello comunitario, gli aromi alimentari si suddividono in due grandi categorie: gli “aromi naturali”, estratti direttamente da materie prime esistenti in natura, e gli “aromi” (senza altra specificazione), che includono tutti gli aromi sintetizzati in laboratorio. La categoria degli “aromi natural-identici”, che includeva le molecole sintetiche identiche a quelle naturali, è stata eliminata dalla normativa europea ormai da diversi anni, e pertanto non è più utilizzabile. Non esiste, nella nostra normativa, una categoria degli “aromi organici”, e pertanto l’utilizzo di questo termine nell’elenco degli ingredienti è vietato dalla legge. Non è invece esplicitamente vietato utilizzare il termine su altre parti della confezione del liquido, oppure nelle comunicazioni commerciali, a patto che l’elenco degli ingredienti riporti correttamente la terminologia comunitaria (“aromi naturali” o “aromi”). Ma l’utilizzo dell’aggettivo “organico” da parte di un produttore o rivenditore è sempre sconsigliabile, perché è un termine che si presta a fraintendimenti, e quindi si rischia di carpire la buona fede del consumatore.
tabacco-pipa-300x204.jpgNon è corretto infatti proporre al pubblico un prodotto da svapo “organico” lasciando intendere che la sua origine naturale rappresenti una garanzia di salubrità: un aroma estratto da piante o frutti non è automaticamente “più sano” di un aroma sintetizzato in laboratorio. Addirittura, è spesso vero il contrario: i prodotti di origine naturale possono contenere pesticidi, o anche semplicemente sostanze naturali tossiche, che invece non son mai presenti negli aromi sintetici. Oltre che carpire la buona fede del consumatore, l’utilizzo distorto del termine “organico” può senz’altro costituire un mezzo di concorrenza sleale e può quindi essere perseguito in sede civile dalle aziende concorrenti danneggiate. Ancor più grave è poi l’utilizzo, da parte del venditore, del termine inglese “organic”: il vezzo tipicamente nostrano di utilizzare, spesso a sproposito, parole inglesi invece dei corrispondenti termini italiani, può costituire un pericoloso boomerang che può esporre l’azienda anche a gravi sanzioni. Il termine inglese “organic”, infatti, non si traduce con l’italiano “organico”, ma indica molto precisamente quel prodotto che noi definiamo “biologico” o “bio”. tabacco-1.jpgLa normativa italiana ed europea sui prodotti biologici è estremamente stringente, e richiede che il termine “biologico” sia utilizzato solo se l’intera filiera del prodotto, a partire dalle singole materie prime, sia stata certificata da un apposito ente esterno, da indicare obbligatoriamente sulla confezione. Le sanzioni per l’utilizzo fraudolento del termine “biologico” e del suo corrispettivo inglese “organic” sono pesanti e possono arrivare al divieto di commercializzazione del prodotto o l’obbligo di chiusura della linea produttiva (o, in caso di abusi particolarmente gravi e ripetuti, dell’intera azienda).
In sintesi, l’utilizzo improprio, in ambito professionale, dei termini “organico”, “organic” e “biologico” andrebbe evitato accuratamente: non solo perché i consumatori hanno da tempo imparato a diffidare dei produttori che accompagnano i propri prodotti con descrizioni roboanti e non veritiere, ma anche perché si lede gravemente la credibilità dell’intero settore, che invece richiede ogni possibile sforzo da parte di tutti gli operatori per garantire trasparenza sulla qualità del prodotto, rispetto della concorrenza e correttezza d’informazione al consumatore.

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@Paolo Svaper, @Euler, @StefSwiss, @renata1i, @Evarko voi siete gli user che vi cimentate con una certa frequenza e che nel tempo avete maturato una certa esperienza nella preparazione casalinga di macerati da matrice naturale.

Mi piacerebbe, se non vi crea disturbo, un vostro feedback sull'argomento trattato nell'articolo.

Grazie

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Ciao @dodi75

parlando con amici, ma credo di averlo scritto anche qui, da tempo vado sostendo che organico come lo intendiamo noi, o biologico come lo intenderebbe un inglese, sono una pia illusione. Il pensiero che ho e mi chiedi mi salta alla mente ogni volta che sul forum leggo la pretesa di liquidi di vero tabacco o la certezza che siano tali quelli di una marca piuttosto che di un'altra.

Le ragioni sono ovvie e per lo più sono inerenti la sicurezza degli aromi: purifica oggi purifica domani, auguri all'organico; ricordiamo che per molti aromi è possibile scaricare le schede di sicurezza; ricordo bene Vapor Cave Air e Vaporificio ma se mi chiedessi di trovarle ora, passo con tutto il rispetto. Non mi pronuncio su altri generi di produzione presenti anche nella bacheca del forum: non mi pronuncio perché non li ho mai usati, non mi sono mai documentata in merito e perché, pensando ad altri risvolti, qui è un tasto delicato come hanno già provato coloro che hanno fatto delle obiezioni.

Di quelli che produco io posso dire che sono completamente diversi da quelli commerciali. In meglio? In peggio? Il meglio dipende dalla materia prima. Il peggio dipende anch'esso dalla materia prima che è favolosa per profumi e sentori ma ahimè un ricettacolo di pesticidi, additivi ecc.

Per un anno ho svapato solo organici ma il mio corpo non ha interrotto il riprendersi dalle sigarette tradizionali. Da qualche tempo li svapo poco, non certo per timore ma perché mi hanno un pò annoiato.

La richiesta graditissima del feedback mi ha però fatto fare una riflessione: noi svapatori ci straziamo letteralmente l'anima a spiegare, giustificare, analizzare, confutare ecc. e non è mai abbastanza per noi nè per gli altri. La sigaretta tradizionale o i sigaretti o il tabacco da pipa, oltre le sue 70 sostanze cancerogene, in certe presentazioni ha una spopositata quantità di sostanze per addolcire, conservare, aromatizzare, umidificare - fra cui vg e pg - uccide 80.000 cittadini italiani all'anno e niente appare ancora come un toccasana.

Ti prego di non pensare che per quest'ultimo paragrafo mi sia rifatta al solito avete fumato 30 anni adesso...è un pensiero che va oltre e cerca di spiegarsi quest'ossessione, forse chissà riposta in una silente paura e insicurezza che tutti noi, per quanto esperti dello svapo, abbiamo o abbiamo avuto e per la cui risposta forse non si dovrebbe cercare nello svapo e le sue parti ma altrove. La butto lì: tecnica, piacere e salute. Vedi infine sono tornata al tuo articolo.

Saluti

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Articolo che spiega in maniera chiara e corretta l'utilizzo dei termini appropriati per definire gli aromi che usiamo. Purtroppo ha ormai preso piede la parola "organico" per indicare una produzione che parte da materia prima di origine vegetale, penso ai tabacchi o alla frutta.

Grazie @dodi75, d'ora in poi mi impegno ad usare la nomenclatura corretta ossia aroma naturale al posto di aroma organico, visto che la seconda si presta a fraintendimenti e può erroneamente essere accostata a produzioni di tipo "biologico". 

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Beh, sinceramente non mi sono mai riferito a questi tipi di aroma chiamandoli "organici", bensì semplicemente "estratti".
L'uso di questo termine, parlando di estrazioni da matrice vegetale non ha alcun senso..
Nel mondo della chimica si chiama organico tutto ciò che è legato agli atomi di carbonio attraverso un particolare legame (dovrebbe trattarsi del covalente se la memoria non mi inganna, ma non ne sono sicuro).

Certo è che in passato alcuni tra i più importanti aromatieri abbiano iniziato ad abusare di questa etichetta. Questo ha fatto sì che tali estratti siano passati, erroneamente, alla storia con il nome di "aromi organici". Ora, avrei sicuramente potuto giustificare questo errore durante il periodo pionieristico, quando ancora non si sapeva esattamente di cosa si stesse parlando (e come lo si stesse facendo!!).
Ad oggi però, leggere sui siti web di alcuni importanti produttori "aromi organici" per indicare questo tipo di estratti, lo trovo abbastanza seccante. A mio modo di vedere le cose, si sta continuando a drogare un mercato dove c'è già abbondante disinformazione, o peggio malainformazione.

Mi rivolgo anche a @renata1quando cita le famose "schede di sicurezza". Ricordo che attualmente non esiste una legge che regolamenta igiene e qualità in questo settore e che quindi una scheda di sicurezza lascia un pò il tempo che trova. Ogni produttore la redigerà a suo modo, non esistendo uno standard, andando a mettere in risalto solo quello che vuole far vedere o credere al pubblico consumatore.

La verità è che siamo abbastanza indietro in questo campo e secondo me la responsabilità più grossa per il fatto che il settore non si stia evolvendo, proprio sulla scia della disinformazione e grazie all'alone di mistero di cui si circondano questi produttori "alchimisti", è da imputarsi maggiormente ai consumatori.

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6 ore fa, renata1 ha scritto:

scaricare le schede di sicurezza

Ciao @StefSwiss

Le ho citate pensando ad altre discussioni in questo forum e al fatto che alcuni aromi non hanno neppure quelle grazie a una legge che come hai scritto, non c'è. In assenza di una legge si induce i consumatori a credere che il Monopolio garantisca sicurezza e cosi si legittima la vessazione fiscale appena perpetrata in Italia. Che le schede di sicurezza non siano sufficienti, l'ho sperimentato sulla mia pelle per altri componenti, purtroppo; ma d'altra di qualcosa bisogna pur fidarsi, o meglio abbiamo bisogno di fidarci di qualcosa ed ecco le schede di sicurezza non sempre corrette.

:ciao

 

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Inviato (modificato)

Ciao @dodi75 grazie per la segnalazione. L’articolo riporta osservazioni corrette principalmente se non esclusivamente su una questione di nomenclatura. Tutto vero e non escludo il fatto che dietro alla introduzione di questa terminologia ci sia molta malizia commerciale. Ricordo che quando iniziai a svapare rimasi molto colpito dalla linea statunitense di liquidi Kind, che vanta prodotti organic, ovvero bio

https://www.kindjuice.com/our-ingredients/

forse è anche vero quelli che dicono ma è chiaro che bisogna stare attenti a giocare con le parole, o meglio a saperle ben interpretare.

Modificato da Euler
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Inviato (modificato)

Ma soprattutto ricordiamoci che anche la parola "naturali" non significa più sani ... anzi 

Forse è su questo che si vuol creare confusione ... si aggiunge la parola naturali (o erroneamente organici) per trasmettere al consumatore un senso di sicurezza , di genuinità ... che in realtà non gli appartiene .

Aromi chimici , sintetici ... non sono parole che ci trasmettono sicurezza , quindi meglio evitarle .

Purtroppo la colpa è anche dei consumatori che non s'informano .

Queste delucidazioni io le trovai sul web già tre anni fà 

https://svaponumenor.blogspot.it/2015/06/ok-o-ko-capitolo-3-organico-o-sintetico.html?m=0

Per quanto riguarda i tabacchi 

https://svaponumenor.blogspot.it/2015/06/ok-o-ko-il-punto-sui-tabaccosi-organici.html?m=0

Lessi anche un'articolo di flavourart che spiegava le stesse identiche cose .

Ma diciamocelo anche a noi consumatori piace usare la parola aroma naturale ... forse perchè ci piace credere che siano più salutari dei sintetici .

Oppure perchè in mancaza di informazioni dettagliate , la parola naturali ci da un senso di sicurezza ... che è quello di cui abbiamo bisogno .

 

Modificato da Jango
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Concordo con tutti voi e in particolar modo con il distinguo fatto nell'articolo.

Relativamente alla precisazione fatta da @Jango, concordo con lui, un aroma naturale o sintetico può comportare comunque sia un rischio per la salute, soprattutto se utilizzato in modo improprio. L'unico vantaggio mostrato da un aroma naturale è solo dalla maggiore fedeltà a ciò a cui si ispira.

Facendo una rapida ricerca su Google è possibile verificare che gli aromi naturali o sintetico che siamo rappresentano un potenziale rischio di reazioni allergiche, e credo che ciò che dovremmo tenere presente nella preparazione dei nostri liquidi e un uso coscienzioso di queste sostanze, proprio per evitare di incorrere in reazioni avverse.

Come giustamente ha detto @StefSwiss tutte le sostanzee che hanno il carbonio nella struttura molecolare secondo la chimica vengono classificate come organiche, quindi anche il glicole propilenico per quanto ottenuto per sintesi chimica rientra in questa classe di sostanze chimiche.

Un aspetto importante invece è relativo agli aromi, quelli più intensi e golosi, presentano, secondo alcune recenti ricerche la possibilità di risultare nel tempo tossici per il nostro organismo, tra questi, i due aromi di cui si consiglia un consumo oculato sono: aromi alla vaniglia e alla cannella.

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Inviato (modificato)

@Jango @StefSwiss @dodi75 @Euler è stato un piacere leggervi: questi interventi sono istruttivi per chi si avvicina allo svapo e perché lo faccia con serenità e consapevolezza.

Da tempo, costretta dai miei problemi con il pg, aromatizzo pochissimo le mie basi, tanto che quando leggo di ml di aroma - 2 3 4 ml su 10 ml - sgrano gli occhi fra l'invidia e la perplessità. Non ritengo di aver fatto chissà che pensata, tuttavia dovremmo valutarlo quando scegliamo e dosiamo gli aromi. C'è chi sostenie che sola base e, per chi la usa,  nicotina sarebbe il modo migliore di svapare.

Voi che ne pensate?:ciao

Modificato da renata1
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6 minuti fa, renata1 ha scritto:

@Jango @StefSwiss @dodi75 @Euler è stato un piacere leggervi: questi interventi sono istruttivi per chi si avvicina allo svapo e perché lo faccia con serenità e consapevolezza.

Da tempo, costretta dai miei problemi con il pg, aromatizzo pochissimo le mie basi, tanto che quando leggo di ml di aroma - 2 3 4 ml su 10 ml - sgrano gli occhi fra l'invidia e la perplessità. Non ritengo di aver fatto chissà che pensata, tuttavia dovremmo valutarlo quando scegliamo e dosiamo gli aromi. C'è chi sostenie che sola base e, per chi la usa,  nicotina sarebbe il modo migliore di svapare.

Voi che ne pensate?:ciao

Al momento non esiste una formula di e-liquid perfetta e sicura al 100% per lo svapo, ognuno deve trovare o preparare quel liquido che gli permetta di svapare senza incorrere in problemi di salute, il più comune forse quello delle allergie o intolleranze.

Credo che la formula ideale di un liquido la si raggiunga dopo mesi o anni di prove, e ciò che per me può essere l'ideale, potrebbe risultare veleno per un altro.

Ciascuno di noi deve fare le sue sperimentazioni, ed il confronto aiuta a mettere a fuoco le criticità e le alternative.

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Inviato (modificato)

@renata1 a me basta sapere che svapare fa molto meno male delle sigarette analogiche , pur usando tabacchi macerati , che rappresentano penso la soglia più alta di pericolo per un vaper .

Detto ciò , non mi faccio troppe menate , se per me non comporta un grosso sacrificio di gusto rinunciare ad un tabacco macerato o estratto , lo metto da parte a favore di una maggiore sicurezza , infatti sin dall'inizio ho sempre cercato di non abituarmi a questo tipo di aromi  , poi valuto anche la frequenza con cui ho deciso di svapare determinati liquidi meno sicuri ... 

Solitamente per lo svapo giornaliero cerco orientarmi su aromi di aziende che lavorano con più trasparenza ... una tantum poi mi posso pure concedere (se ne vale la pena) qualcosa di più buono ma meno salutare .

Per me è importante la consapevolezza di quello che si fà ... poi ognuno è libero di scegliere ... 

P.S. anche io aromatizzo le basi con il minimo aroma indispensabile , e vado a gocce ... 10% per me si trasforma in 20/25gg di aroma per ogni 10 ml di base , 12% diventano 30/35 gg e solitamente non supero mai queste quantità , per non dover mettere più aroma uso anche basi 50/40/10 dato che il vg ti costringe ad usarne di più 😁 ... sto in pace così sapendo anche di svapare meno cose dalla dubbia provenienza ... che ripeto sono convito che faranno sempre molto meno male del tabacco combusto .

Modificato da Jango
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Credo che questo articolo di Sigmagazine del 28 ottobre 2015 offra ulteriori chiarimenti sulla classificazione degli aromi tra sintetici e naturali

“Liquidi organici? Non esistono”. Parola di aromatiere

L'articolo offre ulteriori chiarimenti anche sulle indicazioni relative ai componenti dei liquidi

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