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Emendamento Vicari, De Luca (PLI): “La libertà di mercato è a rischio”


4 messaggi in questa discussione

di Stefano Caliciuri

E’ stato tra le colonne della cosiddetta Prima Repubblica. Parlamentare italiano per tre legislature, europeo per una, sottosegretario alle Finanze con i governi Goria, De Mita, Andreotti, Amato e Ciampi.  Stefano De Luca, liberale negli anni di governo, liberale negli anni più bui, oggi è il presidente nazionale del Partito Liberale. Italiano.
Apprendendo quando accaduto ieri in Senato, è intervenuto prontamente nel dibattito, condannando la scelta monopolistica del governo.
La corsa ad inseguimento della legge di stabilità, da un lato è infarcita di norme clientelari, dall’altro cerca di recuperare entrate a favore dell’erario riducendo sempre più la libertà dei cittadini e inserendo sempre ulteriori divieti. L’emendamento, che cerca di contenere la vendita di apparecchi elettronici e liquidi di ricarica con nicotina per coloro i quali faticosamente cercano di liberarsi dalla dipendenza dal fumo, ha l’intento di limitare la libertà del mercato di tali dispositivi per favorire un Monopolio statate che per i Liberali è già anacronistico anche per il fumo“.

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21 ore fa, renata1 ha scritto:

Salve,

a me pare che siamo in piena campagna elettorale e che le campagne elettorali costano, quindi per riscuotere bisogna pure pagare a qualcuno: la libertà del vaping è il totale; la cultura liberale c'entra poco se non nulla.

Questo è il paese delle lobby che non sono una cosa negativa in sè, ma lo diventano quando pensano e progettano da mafie.

Se non ci riusciranno pienamente questa volta, ci proveranno la prossima. Il vaping vale troppi soldi per i conti disastrati di uno Stato che è e continua a essere saccheggiato dai suoi amministratori, da italiani manigoldi, e che come sempre non ritiene di far tornare i suoi conti amministrando con giustizia e onestà ma tassando persino ciò che potrebbe essere un bene per i suoi cittadini. Non siamo la Gran Bretagna, se qualcuno non lo avesse capito, dove il vaping in questo periodo è promosso come alternativa meno dannosa del fumo analogico.

Se qualcosa è, è il modo di amministrare la cosa pubblica, arrogante e io sono io e voi non siete..., della nostra classe dirigente che ha origini storiche. L'ipocrisia delle classi dirigenti, che ha radici nella nostra cultura, per la quale si riscuote una tassa vendendo la morte delle sigarette analogiche, ci si inventa il modo per colpire l'alternativa. Andrà a finire, come per le cure sanitarie cui le persone in disagio economico rinuncerano compromettendo la loro vita, che coloro i quali pensano di smettere con l'aiuto della ecig, non lo faranno; e chi lo sta facendo, magari ci ricadrà. Però, dopo aver riscosso, ministri e compagnia cantante saranno là a predicare che dobbiamo smettere per noi stessi e perché il cancro da fumo pesa sui conti del SSN, le assenze sul lavoro ecc.; e se non lo facciamo, siamo noi fumatori meschini e irresponsabili. Si farà una bella colletta nazionale per la ricerca in mano ai baronati; piantine, frutta e sms e poi quello che abbiamo donato che non si trova più perché è andato a finire dove non doveva; in questo ospedale non si praticano queste cure perché contrario all'etica morale; perché invece colpire il vaping in questo modo, che si realizzi oppure no, è morale? Bene, ditelo a chi ha perso i propri cari a causa del cancro, delle malattie cardiovascolari ecc.

Saluti
 

il benessere degli individui non è il fattore che determina le scelte e le decisioni di questi soggetti,

la verità è che allo stato attuale in Italia ogni settore produttivo, grande o piccolo che sia, merita di essere aggredito senza indugio, se necessario spolpato e affossato dalla fiscalità statale, perché si guarda al risultato immediato, non ai possibili benefici in prospettiva.

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22 ore fa, renata1 ha scritto:

Se non ci riusciranno pienamente questa volta, ci proveranno la prossima. Il vaping vale troppi soldi per i conti disastrati di uno Stato che è e continua a essere saccheggiato dai suoi amministratori, da italiani manigoldi, e che come sempre non ritiene di far tornare i suoi conti amministrando con giustizia e onestà ma tassando persino ciò che potrebbe essere un bene per i suoi cittadini. Non siamo la Gran Bretagna, se qualcuno non lo avesse capito, dove il vaping in questo periodo è promosso come alternativa meno dannosa del fumo analogico.

Se passerà l'emendamento Vicari e con lo scellerato "parere" della Corte costituzionale sull' imposta da applicare anche ai liquidi senza nicotina, non si intende fare cassa ma solo far sparire lo svapo. Se si fosse voluto fare cassa avrebbero formulato un 'imposta di un euro per 10 ml di liquido magari progressiva rispetto alla nicotina contenuta (con ritocchi annuali come si fa per le sigarette) e aumentato i controlli per garantire che le norme in vigore fossero applicate. 

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