Le peggiori bugie contro lo svapo

Riprendo, sintetizzo e traduco un interessante articolo apparso su http://vaping360.com perché ritengo che la conoscenza sia l'unica arma efficace da opporre all'ignoranza ed alla disinformazione.

La sigaretta elettronica fa male esattamente come quella analogica!

Indubbiamente la peggior menzogna di tutte. Ad oggi ci sono 36 milioni di fumatori nei soli Stati Uniti d’America e si stima che i fumatori di tutto il mondo abbiano superato il miliardo. Numeri impressionanti che rendono inconcepibile mentire su un prodotto che potrebbe benissimo salvare la vita, se non a tutti, quantomeno a moltissimi di loro. Pur non potendo affermare che il vapore non comporta nessun rischio per la salute, non c’è nessuna fonte scientifica che abbia anche solo lontanamente paragonato il fumo analogico al vapore digitale. Parlarne come se fossero la stessa cosa è operare un gravissimo disservizio pubblico a centinaia di milioni di persone.

Le aziende del Vaping stanno attirando i vostri figli!

La FDA vieta ai produttori di sigarette elettroniche (guarda caso) di pubblicizzare i loro prodotti dicendo che sono meno nocivi rispetto al fumo analogico. Questo divieto comporta che i pochi marchi che riescono a finanziare una campagna pubblicitaria debbano indirizzare la loro strategia di marketing su strade ben battute come l’utilizzo di celebrità ed immagini “glamour”. Tale strategia sarebbe, secondo i detrattori dello svapo, come una tecnica per attirare gli adolescenti.

Parrebbe di vedere, è proprio il caso di dirlo, il bue che dice cornuto all’asino considerando che per decenni il fumo analogico è stato pubblicizzato da attori famosi, cantanti, cinema, spettacolo, televisione, eccetera. Basterebbe dare la possibilità ai produttori di dire la verità e cioè che lo svapo fa meno male del fumo analogico e non ci sarebbe più bisogno di testimonial famosi.

Il vapore è pieno di formaldeide e di altri prodotti chimici spaventosi!

La paura della formaldeide sprigionata dalla sigaretta elettronica deriva da una lettera al New England Journal of Medicine degli autori di uno studio dell'Università dello Stato di Portland i quali avevano, nel loro esperimento, surriscaldato delle resistenze fino al punto di BRUCIARE il liquido da svapo, una pratica, ovviamente, che va ben ben oltre il normale utilizzo della e-cig. Dello stesso avviso anche il Royal College of Physicians il quale, in una esaustiva revisione dello studio di cui sopra, ha concluso che “nelle normali condizioni di utilizzo, i livelli di tossine presenti nel vapore elettronico sono probabilmente al di sotto dei valori limite per l’esposizione professionale e questo rende la possibilità di un danno significativo a lungo termine improbabile”.

Big Tobacco ha inventato le sigarette elettroniche e possiede l'industria del vapore!

Proprio per come è strutturato e si è sviluppato nel tempo il mondo del vaping, esso non può e non potrà mai appartenere ad un’unica società. Pensate alle centinaia di mod, di atom, di liquidi che vengono ideati e lanciati ogni giorno sul mercato ed all’altissima possibilità di personalizzazione di un hardware da svapo. Cosa che non può avvenire con le sigarette tradizionali realizzate, da sempre, tutte uguali e tutte dalle stesse grandi marche.

Sicuramente i big del tabacco stanno provando a prendersi una fetta del mercato anche del vaping ma, per il momento, sembrerebbero molto più interessati a realizzare prodotti che possano competere con le e-cig ma pur sempre a base di tabacco come l’ormai famoso IQOS.

Lo svapo causa ai polmoni l'insorgere del popcorn lung!

Sappiamo che diversi liquidi contenevano (prima che in Europa venisse vietato) una sostanza chiamata diacetile - che rende i suddetti liquidi più cremosi e "burrosi" - nonché l'acetilpropionile. Tali sostanze (assunte in grandi quantità) sarebbero fra le cause del "popcorn lung" e cioè la bronchiolite obliterante. Ciò nonostante ad oggi non risulta nessun caso di bronchiolite obliterante in un vaper ma, cosa assai più determinante, è che il fumo analogico contiene tra le 100 e le 750 volte concentrazioni maggiori di diacetile rispetto a quante ne contenevano i liquidi per sigaretta elettronica (il passato è d'obbligo considerando che qui da noi il diacetile è stata vietato).

La nicotina è più coinvolgente dell'eroina!

La nicotina può causare dipendenza, ma c'è molto dibattito sul fatto che "addictive" sia anche il termine giusto per un farmaco che non provoca danni permanenti alla maggior parte degli utenti. Nel fumo analogico, oltre alla nicotina, ci sono altre sostanze che creano dipendenza una su tutte l’ammoniaca. Secondo la FDA i prodotti farmaceutici a base di nicotina (come gomme e cerotti) non sembrano avere un significativo potenziale di abuso e dipendenza. In tal senso la sigaretta elettronica la quale, parlando sempre in termini chimici riferiti alla nicotina, viene considerata meno coinvolgente delle gomme da masticare e quindi non si riesce a comprendere come poterla paragonare al fumo analogico considerando la semplice classifica (sulla base della dipendenza creata) che si viene a creare: 1) fumo 2) prodotti farmaceutici 3) e-cig.

Le sigarette elettroniche esplodono e causano incendi!

Non riuscendo a provare i “gravi rischi per la salute” dei prodotti elettronici si cambia strategia e si alimenta, come di consueto, la paura. Negli ultimi tempi molti detrattori del fumo elettronico stanno denunciando la presunta pericolosità degli hardware da svapo affermando la loro tendenza ad esplodere ed a causare incendi. A ben guardare i casi concreti, invece, si evince come la situazione sia esattamente l’opposto. Sono molto pochi i casi di incendi od esplosioni causati da prodotti per lo svapo e la maggior parte di essi è stato causata da errori umani di errata gestione delle batterie.

Al contrario gli incendi causati dal fumo analogico rimangono un numero importante tant’è che la National Fire Protection Association ha stimato che nel 2011 oltre 90.000 incendi sono stati causati dalle sigarette tradizionali causando oltre 500 morti, 1.600 feriti e 621 milioni di dollari di danni (nei soli Stati Uniti d'America).

Lo svapo è una porta per il fumo analogico!

Sentiamo spesso che il vaping porta un adolescente non fumatore ad iniziare comunque ad utilizzare prodotti per lo svapo. Ciò, anche se in misura inferiore rispetto a quanto viene denunciato, possiamo confermarlo anche noi vedendo, ad esempio sul forum, come qualche non fumatore si voglia avvicinare al mondo dello svapo.

Tuttavia, come giustamente considerato da Clive Bates nei suoi studi sul “gateway”, un adolescente che potenzialmente inizia a svapare è probabilmente anche un soggetto che inizierebbe a fumare o bere alcol e quindi lo svapo sarebbe un’alternativa decisamente migliore e più salutare.

La varietà di gusti e sapori sono solo un escamotage per attirare i più giovani!

Secondo esimi membri del Senato degli Stati Uniti, la varietà di gusti con cui è possibile svapare non sarebbe altro che un vile trucco per attirare utenti sempre più giovani. La verità, invece, è che lo svapo permette un’esperienza degustativa a cui il fumo analogico mai potrà aspirare tant’è che proprio dopo aver provato gusti e sapori differenti che un ex fumatore dichiara ancor più convintamente di non voler ritornare al fumo analogico proprio perché disgustato da quel sapore. E questo vale sia per i giovani che per i meno giovani.

Fonte: Liberamente tratto da http://vaping360.com/vaping-lies/