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Tank, dripper, bottom feeder: atomizzatori per tutti i gusti


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tratto da Sigmagazine #3 Luglio-Agosto 2017

di Giovanni Favino

I vaporizzatori personali sono ormai entrati nella cultura di massa, che perlopiù è venuta a contatto con la classica “sigaretta elettronica cilindrica”. Non esiste però solo questa soluzione per quanto riguarda l’approvvigionamento di liquido. Gli atomizzatori possono infatti ricadere in tre grandi categorie: a tank, dripper e bottom feeder. Ognuno ha le sue caratteristiche, che potranno adattarsi o meno alle richieste di ogni utente.
I sistemi a tank, probabilmente i più diffusi, sono caratterizzati dalla presenza di un serbatoio con diverse capacità e grandezze. Questa tipologia racchiude al suo interno numerose “sottofamiglie”, differenziate in base a differenti aspetti tecnici, che vanno dalla vaporosità alla fedeltà aromatica, passando ovviamente per il peso e le dimensioni. atom-1.jpgSpesse volte il corpo esterno è di vetro pyrex, o comunque in materiale trasparente, per poter tenere d’occhio il livello del liquido all’interno.
Il grande successo di questi sistemi è sostanzialmente legato all’ottimo bilanciamento tra praticità e prestazioni. Garantiscono infatti una buona autonomia tra un rabbocco e l’altro, unita a una soddisfacente resa aromatica e a una buona produzione di vapore, talvolta ottima, nei modelli dotati di tiro più arioso. Di contro, per quanto piccoli, hanno sempre un ingombro che non può essere ridotto oltre un certo limite. Sono disponibili modelli sia a testine intercambiabili, sia rigenerabili, ampliando quindi le possibilità nei confronti dei consumatori.
La seconda tipologia è quella dei dripper, sistemi che fanno delle prestazioni il loro obiettivo primario. Sono atomizzatori in cui il serbatoio non esiste, e al massimo offrono una struttura di raccolta al loro interno, con una capacità di un millilitro circa nei casi più abbondanti. In questi modelli, in larga parte solo rigenerabili, si va a sgocciolare il liquido direttamente sul materiale assorbente e sulla resistenza. atom-smontato.jpgIl corpo esterno raramente presenta finestre o trasparenze per valutare la capacità residua, poiché di fatto si va a bagnare nuovamente l’interno a intervalli regolari, in base al numero di tiri effettuato e alla variazione percepita nel gusto. La resa aromatica e la vaporosità diventano di prim’ordine, poiché il tiro viene effettuato a pochi centimetri dall’elemento vaporizzante. Questo permette un’esperienza più ricca e completa, a chiaro discapito però della praticità d’uso, se paragonati ai sistemi con serbatoio. Sono infatti atomizzatori che richiedono il costante intervento dell’utente, per scongiurare eventuali tiri a secco, e che potrebbero soffrire di perdite dai fori dell’aria, come conseguenza dell’azione di “dripping”, che avviene dall’alto. Questi sistemi di alimentazione si ritrovano spesso nelle competizioni di “cloud chasing”, proprio in virtù dell’abbondante vaporosità che possono fornire. 
La terza categoria, che in un certo senso cerca di unire i pregi delle due tipologie precedenti, è quella del bottom feeder, spesso abbreviata in “BF”. La struttura dell’atomizzatore è sostanzialmente identica a quella dei dripper, differenziandosi solo nel polo metallico alla base, che risulta forato all’interno. rigenerazione.jpgLa traduzione dall’inglese di bottom feeder è “alimentazione dal basso”, e si riferisce al posizionamento del serbatoio. Il liquido viene infatti pompato nell’atomizzatore premendo una boccetta contenuta nel dispositivo stesso, tipicamente una box, dotata di un apposito foro sulla scocca esterna. La pressione applicata spinge il liquido attraverso un piccolo tubo fino al polo forato e quindi all’interno dell’atomizzatore. Questa tipologia offre l’ottima resa aromatica dei dripper, risolvendo al contempo il problema pratico dell’assenza di serbatoio. L’unico intervento richiesto all’utente è la pressione periodica della boccetta, per garantire la costante irrorazione della resistenza.
 Ogni vaper ha il proprio stile, ognuno cerca di soddisfare una richiesta pratica e considerando i punti di forza delle tre categorie è possibile identificare la tipologia di atomizzatore più adatto a ciò che cerchiamo.

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x me che sono un niubbo nel mondo della sigaretta elettronica questo topic è veramente super, mi ha chiarito tante cose!

grazie 1000 @Svapo 🙌👏

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