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Quattro argomenti per non tassare i prodotti del vaping


14 messaggi in questa discussione

(tratto da Sigmagazine bimestrale numero 2 maggio-giugno 2017)

di Daniele Capezzone

Dunque, neanche fossimo dinanzi a cicliche riedizioni dei governi balneari della Prima Repubblica, si risente parlare – carsicamente – di un possibile aumento del prezzo delle sigarette (e di ogni altro tipo di accise: sui prodotti da vaping, eccetera). Un giorno sembra che l’intenzione sia chiara, il giorno dopo la cosa – è il caso di dire – evapora, ma una smentita netta, chiara, definitiva, non è ancora giunta. È il caso di contrapporre a questa logica quattro ordini di argomenti.
Il primo è quello di fondo. La si può girare come si vuole, ma si tratterebbe di un ennesimo aumento di tasse. E, peggio ancora della tortura fiscale verso i cittadini, c’è la logica che sta dietro questo eterno approccio: servono soldi? E allora usiamo i contribuenti come un bancomat. Per decenni, il rubinetto delle accise è stato tenuto aperto e maneggiato esattamente in questo modo.
Il secondo argomento ha specificamente a che fare con il mercato del tabacco. Se proprio vuoi fare la follia di decidere un ulteriore aumento (e non dovresti farla, ovviamente!), almeno dovresti farlo in modo omogeneo rispetto alle diverse tipologie di tabacchi e sigarette. Ma se invece intervieni premiando o punendo (in misura maggiore o minore) i tabacchi di qualità più o meno elevata, aumentando le accise in modo differenziato, inserisci nel mercato un elemento distorsivo, che favorirà alcuni produttori a scapito di altri. La cosa diventa addirittura paradossale se per caso decidi di alzare le accise sui tabacchi di qualità più bassa: in questo caso, fai un favore a un altro “operatore”: il mercato nero. A cui non sembrerà vero di ricevere questo regalo, che renderà le sigarette illegali più convenienti di quelle legali di fascia bassa.
tassazione.jpgIl terzo argomento è la confutazione delle tesi “salutiste”: bisogna tassare di più questi prodotti a scopo educativo e dissuasivo – dicono –  perché si tratta di un consumo che fa male alla salute, il che è vero. Ma qui entra in gioco una questione di fondo: il tipo di Stato in cui si vuole vivere. Io non credo che sia compito dei governi usare la fiscalità come un “martello etico” con cui colpire i comportamenti che qualcuno ritiene devianti. Al massimo, in una concezione liberale, lo Stato potrà promuovere una conversazione pubblica, un dibattito informativo per rendere i cittadini sempre più consapevoli dei rischi che corrono, ma poi ciascuno deve essere libero (senza trattamenti fiscali peggiorativi) di regolarsi come crede. Altrimenti, entriamo dritti dritti in una logica da “fiscalità etica”, nella cornice – appunto – di uno Stato etico. Peraltro, l’ipocrisia che sta dietro questo ragionamento è svelata proprio quando vengono colpiti i prodotti da vaping, che non contengono tabacco, non emettono fumo, e a volte non hanno nemmeno nicotina al loro interno. Cionondimeno, sono equiparati al tabacco.
E allora viene fuori il quarto e ultimo argomento, che demistifica il ragionamento di un certo tipo di legislatore statalista e tassatore: c’è una volontà perversa di colpire tutto ciò che si muove positivamente e dinamicamente nell’economia reale. Lo diceva il grande Ronald Reagan attaccando la mentalità degli statalisti e riassumendone così le tre perversioni: “Se qualcosa si muove, tassalo; se si muove ancora, regolamentalo; se non si muove più, sussidialo”. Questo è purtroppo lo spirito di alcuni: non appena il mercato, nella sua vibrante vitalità, dà vita a una nuova (magari piccola ma significativa) produzione di ricchezza, uno Stato onnivoro e impiccione vuole la sua “tangente”.

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46 minuti fa, Svapo ha scritto:

bisogna tassare di più questi prodotti a scopo educativo e dissuasivo – dicono –  perché si tratta di un consumo che fa male alla salute, il che è vero. Ma qui entra in gioco una questione di fondo: il tipo di Stato in cui si vuole vivere. Io non credo che sia compito dei governi usare la fiscalità come un “martello etico” con cui colpire i comportamenti che qualcuno ritiene devianti.

infatti un comportamento del genere si chiama dittatura

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1 ora fa, Svapo ha scritto:

non appena il mercato, nella sua vibrante vitalità, dà vita a una nuova (magari piccola ma significativa) produzione di ricchezza, uno Stato onnivoro e impiccione vuole la sua “tangente”.

Questa invece si chiama democrazia...! :) 

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2 ore fa, Svapo ha scritto:

 

Di Daniele Capezzone, e già andiamo molto male.

Passiamo ai contenuti: L'articolo, che immagino contenga le dichiarazioni di Capezzone, è una reprimenda contro ulteriori tassazioni delle sigarette con solo un accenno al fenomeno del vaping. Le sigarette sono tassate perchè estremamente nocive e perchè non si può evadere la tassazione imposta sui beni di consumo in regime monopolistico statale. Lo stato non vuole importi la sua etica, se lo volesse fare potrebbe proibire la produzione e il consumo di tabacco sul suolo nazionale, come già fà per le droghe. Lo stato vuole disincentivare il consumo di prodotti nocivi imponendo una tassazione che spinga il consumatore a riflettere non solo sul lato salutistico del fumo ma anche su quello economico. In UK e USA, paesi estremamente liberisti in materia economica, le sigarette costano in media molto più che da noi.

Breve riflessione: Non si possono evadere le imposte sui beni di consumo in regime monopolistico statale. L'Italia è il paese europeo con la più alta tassazione perchè lo stato è impiccione e vampiro? No, perchè abbiamo un'evasione fiscale elevatissima e pertanto, visto che i servizi di base lo stato deve comunque offrirli, deve aumentare la tassazione possibilmente su coloro i quali non possono evadere il fisco, ovvero fumatori, lavoratori dipendenti e via dicendo. L'onorevole Capezzone ci può spiegare, appena ha finito di berciare su sigarette e vaping, come mai i governi Berlusconi di cui lui faceva parte non hanno mai pensato di combattere seriamente l'evasione fiscale permettendo un reale alleggerimento delle imposte?

Edit: Con questo non voglio dire che è giusto tassare sigarette e, soprattutto, prodotti da vaping ma volevo dare uno spunto di riflessione: I prodotti da vaping comunque creano, o soddisfano, una dipendenza e non è detto che siano innocui pertanto lo stato ha ragione a tassarli come tassa altri prodotti che creano dipendenza e sono nocivi per se stessi e per l'ambiente (carburanti). Inoltre spesso la colpa dell'aumento della tassazione non è imputabile allo stato nel suo complesso ma al malfunzionamento di alcuni apparati dello stato, inefficaci nella lotta all'evasione fiscale. Se l'evasione fiscale diventa dilagante lo stato è costretto ad aumentare la tassazione e noi ci troviamo in questa situazione.

PS: Un'aumento delle imposte è prevedibile nel breve periodo per la famosa "manovrina" di Padoan e nel medio periodo per la fine del quantitative easing della BCE, prevedo che ci saranno altri articoli simili a breve...

Modificato da Pierfrancesco198
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2 ore fa, Svapo ha scritto:

di Daniele Capezzone

Ad una prima lettura non avevo fatto caso all'autore, ma se il Daniele Capezzone di cui sopra è il politico di professione Daniele Capezzone che dal 1993 ad oggi ha cambiato sei partiti/gruppi saltando dai radicali di Pannella (non certo un partito di destra) a Forza Italia/PDL di Berlusconi per poi litigare pure con quest'ultimo e passare al gruppo di Fitto, bhè le belle parole di cui sopra assumono un tutt'altro significato.

Sarò sicuramente un becero qualunquista ma, chissà perché, quando un concetto condivisibile è espresso da un politico di professione mi aspetto sempre il cetriolino nascosto da qualche parte :mist :mist :mist

 

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Ma infatti lo svapo nei primi anni di vita aveva preso la strada giusta, cioè quella di soluzione alla "malattia" o vizio nocivo del tabagismo. I primi anni, il primissimo svapo lo trovavamo in farmacia.
Se riuscissimo ad inserirlo come un qualcosa di terapeutico dove effettivamente dovrebbe essere posizionato lo svapo, la tassazione dovrebbe cambiare, tra un vizio (svapo per fare le nuvole) e "cercare di smettere di fumare" c'è molta differenza e lo stato non dovrebbe tassare molto, come non tassa molto i cerotti nicotizzati, o gli spray che fanno passare la voglia di fumare.

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3 ore fa, Svapo ha scritto:

 

di Daniele Capezzone

 

Ingenuamente pensavo ad un caso di omonimia .... poi dai commenti ho capito che  è proprio lui :shock:   .... sine verba

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1 ora fa, Pierfrancesco198 ha scritto:

Lo stato vuole disincentivare il consumo di prodotti nocivi imponendo una tassazione che spinga il consumatore a riflettere non solo sul lato salutistico del fumo ma anche su quello economico.

ciao, scusa se mi permetto condivido in gran parte ma :

 le tasse sui carburanti sono sempre per disincentivare l uso dei mezzi con motore a scoppio?

se la totalità della tassazione andasse in infrastrutture per i trasporti pubblici sarei d accordo ma non essendo così non posso che considerare tali tasse ed il loro valore percentuale sul bene un dissanguamento legalizzato.

non voglio far polemica, ci mancherebbe, ma solo esprimere il mio punto di vista.

buon pomeriggio :ciao

 

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6 ore fa, FnZ ha scritto:

ciao, scusa se mi permetto condivido in gran parte ma :

 le tasse sui carburanti sono sempre per disincentivare l uso dei mezzi con motore a scoppio?

se la totalità della tassazione andasse in infrastrutture per i trasporti pubblici sarei d accordo ma non essendo così non posso che considerare tali tasse ed il loro valore percentuale sul bene un dissanguamento legalizzato.

non voglio far polemica, ci mancherebbe, ma solo esprimere il mio punto di vista.

buon pomeriggio :ciao

 

Si, le tasse sul carburante servirebbero a disincentivare l'utilizzo di autovetture private. In alcuni casi della storia italiana sono state introdotte accise sui carburanti per fare fronte a necessità economiche causate da eventi straordinari (accisa per la guerra in abissinia, terremoto in irpinia ecc...). In linea teorica le entrate provenienti dalle tasse sul carburante dovrebbero essere investite sulla mobilità pubblica, come i proventi della tassazione su alcool e tabacchi dovrebbero essere investiti per campagne di dissuasione e per la cura di coloro i quali hanno avuto problemi di salute dovuti a questi prodotti. La stortura è che tutto questo non succede, le accise sui carburanti per il terremoto in irpinia sono rimaste nonostante l'emergenza sia rientrata già da un po' e i proventi della tassazione da alcool e tabacchi non vengono usati per far campagne di dissuasione (seriamente, ne hai mai vista una?). Io mi trovo perfettamente d'accordo con te, ma coi tempi che corrono un aumento della tassazione su un bene in regime monopolistico statale non mi sorprende nemmeno un po'.

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4 minuti fa, Pierfrancesco198 ha scritto:

Si, le tasse sul carburante servirebbero a disincentivare l'utilizzo di autovetture private. In alcuni casi della storia italiana sono state introdotte accise sui carburanti per fare fronte a necessità economiche causate da eventi straordinari (accisa per la guerra in abissinia, terremoto in irpinia ecc...). In linea teorica le entrate provenienti dalle tasse sul carburante dovrebbero essere investite sulla mobilità pubblica, come i proventi della tassazione su alcool e tabacchi dovrebbero essere investiti per campagne di dissuasione e per la cura di coloro i quali hanno avuto problemi di salute dovuti a questi prodotti. La stortura è che tutto questo non succede, le accise sui carburanti per il terremoto in irpinia sono rimaste nonostante l'emergenza sia rientrata già da un po' e i proventi della tassazione da alcool e tabacchi non vengono usati per far campagne di dissuasione (seriamente, ne hai mai vista una?). Io mi trovo perfettamente d'accordo con te, ma coi tempi che corrono un aumento della tassazione su un bene in regime monopolistico statale non mi sorprende nemmeno un po'.

a no, ma la storia ci insegna (o almeno dovrebbe ahimè) che se non si alza la testa si finesce per dire che la m••••• che abbiamo sotto il naso è buona ;) 

sono troppo orgoglioso e amante di me stesso per subire in silenzio (ho provato anche ad entrare nei sindacati aziendali per dire la mia...ero un illuso pieno di speranze e buone intenzioni :sisi:) ci hanno fatto venire pure paura di respirare...in questo caso svapare :) 

Modificato da FnZ
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5 minuti fa, FnZ ha scritto:

a no, ma la storia ci insegna (o almeno dovrebbe ahimè) che se non si alza la testa si finesce per dire che la m••••• che abbiamo sotto il naso è buona ;) 

sono troppo orgoglioso e amante di me stesso per subire in silenzio (ho provato anche ad entrare nei sindacati aziendali per dire la mia...ero un illuso pieno di speranze e buone intenzioni :sisi:) ci hanno fatto venire pure paura di respirare...in questo caso svapare :) 

Di fronte all'evasione fiscale e, ovviamente altre forme di sperpero di denaro pubblico, lo stato non può far altro che alzare le tasse o iniziare una seria lotta agli sprechi e una seria campagna di recupero dei crediti evasi (le famose spending review, nessuna è andata a buon fine ed ha avuto effetti concreti, lotta all'evasione fiscale non pervenuta.). Una tassazione più alta è uno stimolo all'evasione fiscale che a sua volta è uno stimolo per un aumento di tassazione e così via. Lo stato si rifugia pertanto nella tassazione dei beni sui quali le imposte non possono essere evase. Si dovrebbe alzare la testa ma, spesso, non si comprende che il nemico non è lo stato tassatore ma coloro i quali drenano risorse pubbliche per non far aver alcun beneficio alla comunità.

Non parliamo di mercato del lavoro, ce ne sarebbe da dire pure su quello...

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6 minuti fa, Pierfrancesco198 ha scritto:

Di fronte all'evasione fiscale e, ovviamente altre forme di sperpero di denaro pubblico, lo stato non può far altro che alzare le tasse o iniziare una seria lotta agli sprechi e una seria campagna di recupero dei crediti evasi (le famose spending review, nessuna è andata a buon fine ed ha avuto effetti concreti, lotta all'evasione fiscale non pervenuta.). Una tassazione più alta è uno stimolo all'evasione fiscale che a sua volta è uno stimolo per un aumento di tassazione e così via. Lo stato si rifugia pertanto nella tassazione dei beni sui quali le imposte non possono essere evase. Si dovrebbe alzare la testa ma, spesso, non si comprende che il nemico non è lo stato tassatore ma coloro i quali drenano risorse pubbliche per non far aver alcun beneficio alla comunità.

Non parliamo di mercato del lavoro, ce ne sarebbe da dire pure su quello...

quoto in toto sta volta :) 

sdrammatizziamo un secondo: vedi, se non lo hai già fatto, l ora legale con ficarra e picone.... grazioso quadretto dell italianità :) 

Modificato da FnZ

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Oltre al fastidio di veder tassati i prodotti di vaping alla stregua dei prodotti da fumo analogici, condivido una generale intolleranza alla tassazione sui beni e sulle attività che producono economia sana (in termini di legalità) e dinamica. Più tasse, meno dinamismo economico, meno equità sociale e, quindi fiscale (perdonatemi la sintesi ma qui non possiamo certo scrivere un trattato). Ho capito che molti degli utenti del forum sono d'accordo su questo.

Però un discorso sull'etica e il ruolo dello Stato è, per definizione, un discorso astratto. Che DEVE, poi, essere messo in pratica da chi governa il Paese in un breve mandato elettorale e da chi lo amministra quotidianamente a vita. Quando questo non avviene, o avviene il contrario di ciò che si argomenta in astratto, allora l'etica va a farsi benedire e diventa mera retorica (che un tempo aveva un valore positivo).

Dunque, come già detto nel topic, la questione è molto più ampia di quel che riguarda i monopoli di stato e la tassazione, attiene alla geografia del mondo, alla cultura e alla storia dei popoli, alla loro etica e alle loro forme di autogoverno.

Siamo passati dai capi tribù ai principati, alle oligarchie, alle monarchie, alle dittature, alla democrazia. Oggi la forma di governo più diffusa nel mondo occidentale sembra non essere più la democrazia, bensì un'altra più evoluta e strutturata, più subdola, chiamata CLEPTOCRAZIA.

Il termine è stato coniato da Jared Diamond (fisiologo, biologo e biogeologo) in "Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi 13.000 anni", edito per i tipi di Einaudi.

Leggetelo, e magari poi della tassazione dei prodotti del vaping (pulviscolo nell'universo) ne riparliamo con maggiore cognizione di causa.

Che lo svapo sia con noi  :esmoke:

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Le tasse sui carburanti dovrebbero servire per disincentivare l'uso delle auto private... Le tasse sui prodotti da fumo dovrebbero servire per migliorare il servizio sanitario nazionale... I proventi delle multe dovrebbero servire per migliorare le opere viarie... E chi più ne ha più ne metta: mia figlia ha 9 anni, è in dubbio se babbo Natale esista o meno ma sugli aspetti di cui sopra son sicuro che ha gia le idee chiare. Ragazzi come funziona il meccanismo penso sia chiaro a tutti, se non lo fosse beh, penso significhi avere seri problemi di vista. Un consiglio spassionato, non mettiamoci dentro la politica, il Berlusconi o renzi o d'alema di turno che altrimenti finisce in rissa.

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