Nessuno

Dryburn...questo sconosciuto...


39 messaggi in questa discussione

Salve a tutti!:esmoke:

Svapando aromi organici mi ritrovo a dover rigenerare spesso...Veniamo subito al dunque: come eseguire al meglio un dryburn?

Uso kanthal e per farlo tolgo il cotone, asciugo l'atom con carta assorbente, riscaldo la coil con diverse attivazioni, e ricotono...il problema è che rimane uno sgradevole sapore mettalico e se svapo tabacchi particolarmente infestanti questo risulta più accentuato...

Grazie!

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Ciao @Nessuno ...personalmente preferisco rigenerare direttamente altre coil , non ho mai fatto un dryburn e non sento la necessità..solo per risparmiare qualche cm in più di filo , secondo me , non ha senso..al massimo faccio un cambio cotone e poi rigenero tutto 

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Scusate riporto in alto questa discussione non ne trovo altre in merito.

Vorrei domandare ai più esperti e per svapo MTL,  quanti dryburn fate prima di rigenerare con filo nuovo per fili semplici tipo Ni80? e per coil complesse?

Io mediamente cambio cotone 3 volte con tanto di dryburn prima di rifare la coil, mentre per le resistenze con fili complessi molti più dryburn tipo quelle di Isaac.

È pericoloso? Me lo sono sempre chiesto...

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Ricordo quando lo facevo con il panthom, quanta acqua sotto i ponti........., ricordo comunque che i risultati non erano granchè

 

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14 minuti fa, Blink99 ha scritto:

Scusate riporto in alto questa discussione non ne trovo altre in merito.

Vorrei domandare ai più esperti e per svapo MTL,  quanti dryburn fate prima di rigenerare con filo nuovo per fili semplici tipo Ni80? e per coil complesse?

Io mediamente cambio cotone 3 volte con tanto di dryburn prima di rifare la coil, mentre per le resistenze con fili complessi molti più dryburn tipo quelle di Isaac.

È pericoloso? Me lo sono sempre chiesto...

Io per i fili semplici nn ne faccio neanche uno xchè nn ne vedo il senso, i residui quando lo fai si vedono ad occhio x cui secondo me nn vale manco la pena rischiare, l'unico filo su cui forse rischierei è l'acciaio, col nichrome assolutamente no..diverso il discorso x le complesse, li allora ha senso ma se fatto adeguatamente, io nn le uso x cui nn so darti buoni consigli 

Modificato da Onizuka

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Io con fili semplici uno o massimo 2 dryburn se sono pigro, con coil complesse tipo quelle di isac 10-12 dryburn, dipende da che liquidi uso, in genere nella descrizione della coil c'è scritto quanti ml durano.

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Con fili semplici il dryburn serve solo a diminuire ulteriormente la durata della coil.

Inoltre è preferibile evitare di mandare in escandescenza il wire.

Prova a spazzolare la coil sotto un getto d’acqua prima di ricotonare. Di solito basta a rimuovere le incrostazioni piuttosto rapidamente. Nel caso in cui non dovessero andar via, prova a grattare la coil con la punta di un cacciavite o utilizzando una spazzolina metallica (poco consigliabile soprattutto se dopo il deck non viene lavato e spazzolato accuratamente per eliminare tutte le micro polveri metalliche che sarebbe meglio non inalare).

Avendo l’accortezza di ricotonare frequentemente (ogni 3-4 ml), di alimentare adeguatamente la coil ed a non esagerare con i watt ti ritrovi coil che riescono a vaporizzare tranquillamente decine di ml.

Con le complesse è spesso più complicato pulire la coil accuratamente senza effettuare un dryburn (a bassi wattaggi, mi raccomando, evitando lunghe escandescenze senza arrivare ad un rosso troppo intenso). Generalmente spazzolo anche queste ultime per valutare se il db sia necessario. Se lo è, cerco comunque di rimuovere un po’ di sporco come con le semplici prima di effettuarlo. Inoltre procedo con ulteriore lavata/spazzolata dopo il db prima di ricotonare.

 

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Con pochi watt senza mandare in filo in escandescenza e subito dopo una spazzolata sotto l'acqua vengono via anche le incrostazioni più ancorate al filo, ma serve un po' di calore per riuscire a staccarle.

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A mio avviso non conviene far dryburn, non sapremo mai cosa andiamo a svapare, se residui di metalli o altro, che anche sotto l'acqua corrente non siamo riusciti a far andar via.

Fili semplici e via, si rigenera ogni giorno. In fondo in 5 minuti bene o male rigeneri di tutto...per la salute, questo e altro.

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Mai seguito questa tecnica, ho sempre preferito all'occorrenza rigenerare. 

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Ciao ragazzi, io ho trovato un modo efficace di pulire la coil manualmente quasi a riportarla nuova: uso un idropulsore per lavare i denti della Panasoni riempito con acqua depurata, fate prima qualche attivazione a bassi w e poi staccate l'atom e spruzzate acqua fredda o tiepida da non troppo vicino dentro e fuori la coil. Io la lascio addirittura montata nel deck così si lavano anche i residui del minidryburn. Occhi alla potenza del getto quindi allontanate o avvicinate, funziona molto bene e per ora con una coil da Speed mini usata solo con organici al 10% LT  5-6 ml ed è quasi nera, ora è la terza volta che l'ho lavata e sono ancora soddisfatto della resa perché ad occhio se lavata bene sembrerà come nuova provare per credere😀

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Il 30/6/2020 alle 08:29 , Nicolasan ha scritto:

 

Inoltre è preferibile evitare di mandare in escandescenza il wire.

Scusa Nicolasan se ti cito, ma giusto per aggiungere qualcosa all'argomento che fra l'altro è sparso in molti topic con le varie tesi.

Si parla tanto se fa bene o male mandare in escandescenze il filo, però non si cita mai la rigenerazione a mesh, dove tu ben sai è tutto un mandare in escandescenza il filo per sistemarlo dagli hot spot, spesso in modo prolungato e ripetitivo.

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Scusate sn molto ignorante in materia. Uso un filo complesso in mtl su integra. Finisco il tank cambio cotone, faccio dryburn, sciaquata sotto acqua corrente ricotono e via... Vorrei sapere é un procedimento dannoso? Quando capisco che la coil é andata? Sento di gente che cn la stessa coil fa anche 100 ml.... 

Grazie a mi aiuterá a capire

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33 minuti fa, Morgan00 ha scritto:

Scusate sn molto ignorante in materia. Uso un filo complesso in mtl su integra. Finisco il tank cambio cotone, faccio dryburn, sciaquata sotto acqua corrente ricotono e via... Vorrei sapere é un procedimento dannoso? Quando capisco che la coil é andata? Sento di gente che cn la stessa coil fa anche 100 ml.... 

Grazie a mi aiuterá a capire

Avvolte la gente esagera volutamente.

Io adopererei uno spazzolino da denti a setole morbide, leggero drybun, spazzolata sotto acqua, altro leggero drybun (1/4 della potenza utilizzata mentre svapi).

 

 

 

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Scusate le domande stupide, ma col tempo che si impiega a sfilare, sciacquare e pulire la coil, non si fa prima a rifarla?

Capisco il preservare una coil complessa, ma per un filo singolo quale sarebbe il risparmio effettivo, quei pochi centesimi di filo buttato?

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Il 23/12/2020 alle 17:37 , Sob870 ha scritto:

Scusa Nicolasan se ti cito, ma giusto per aggiungere qualcosa all'argomento che fra l'altro è sparso in molti topic con le varie tesi.

Si parla tanto se fa bene o male mandare in escandescenze il filo, però non si cita mai la rigenerazione a mesh, dove tu ben sai è tutto un mandare in escandescenza il filo per sistemarlo dagli hot spot, spesso in modo prolungato e ripetitivo.

Anche se e' un vecchio post, e' meglio levare il dubbio da subito

Nella mesh le basse attivazioni servono solo, utilizzate a bassissimi wattaggi, per controllare eventuali hotspot che si possono presentare. Quindi nessuna escandescenza, solo un riscaldamento del filo. Discorso totalmente differente se si utilizzano mesh e fili russi, nel qual caso e' d'obbligo sfiammare mesh e filo avvolto sulla stessa, prima di montare il tutto sui post. Una volta montata , sempre a wattaggi bassissimi, si controllano eventuali hotspot. Ovviamente, visto che il procedimento di costruzione della build impegna diverso tempo, si mantiene il tutto montato ( una volta terminato il liquido) e si utilizza la pratica del dryburn , con relativo spazzolamento con spazzolino da denti, per riutilizzarla senza smontare alcunchè.

Modificato da ConteRosso

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48 minuti fa, Claud19 ha scritto:

Avvolte la gente esagera volutamente.

Io adopererei uno spazzolino da denti a setole morbide, leggero drybun, spazzolata sotto acqua, altro leggero drybun (1/4 della potenza utilizzata mentre svapi).

 

 

 

Io faccio esattamente come te. Ma non é dannoso per la salute? Quanti ml riesci a farci cosí con una coil complessa? E come faccio a sapere quando la coil é da buttare se dopo il dryburn torna nuova? 

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@Sob870

perdonami ma avevo perso probabilmente la notifica non accorgendomi della tua domanda.

Effettivamente con complex e mesh (ma anche con fili semplici di grosso diametro) è inevitabile mandare in escandescenza il wire per verificare la presenza di hot spot.

Io tendo sempre a non farlo ma se mi accorgo che la coil ha qualcosa che non va, la prova di attivazione è quasi sempre il primo step che eseguo.

Se prestiamo particolare attenzione al procedimento, credo che non diventi dannoso.

Bisogna solo avere l’accortezza di farlo a bassi wattaggi e con brevi attivazioni.

Non ricordo in quale discussione @Rici aveva postato la rigenerazione a mesh di un genesis con una contact coil in cui le spire del wire che aveva utilizzato non erano minimamente annerite.

Inoltre lui fa sempre una prova di attivazione a secco ma se ti capita di vedere qualche foto di una sua coil il wire è sempre bello lucido. Come nuovo ed appena avvolto intorno alla res.

Comunque, qualsiasi cosa faccio, lavo e spazzolo deck e coil prima di cotonare. Serve effettivamente? Non lo so! Ma è diventata una abitudine.

Non mi farei quindi tutti questi problemi.

Le complex è da tanto che non le uso... perché ho smesso? 
Prevalentemente perché esaltano caratteristiche che io cerco di smussare con i miei set up con fili semplici. Non mi piace una eccessiva produzione di vapore e tendo a preferire una ‘botta aromatica’ che spesso le complex tendono ad affievolire.

Possono durare tanto ma, soprattutto con gli estratti/macerati dove tendiamo ad usare quelle più piccole, restano comunque molto delicate e necessitano di tanta manutenzione (pulendole quando non sono troppo incrostate altrimenti rischi di comprometterle).

Inoltre mi son presto reso conto che coil semplici girate con awg28 o awg27 fossero ben più longeve e rapidissime (ben più rapide di una complex) da pulire (il db non serve) facendo letteralmente cadere l’aspetto longevità.

Per i genesis non saprei... ho troppo poca esperienza... li uso (male) troppo poco e... uno degli aspetti che tanto mi ha frenato è proprio la totale assenza di flessibilità che ho con il cotone. Spesso mi è capitato che stessi ingranando... per poi ritrovarmi un set up completamente andato molto prima di aver terminato il tank senza poter intervenire. Aggiungi le innumerevoli difficoltà ad utilizzare un genesis in tc, la carenza di hit (rispetto a rta a cotone) ed ecco che finisco a giocarci per qualche ora per poi abbandonarli sino a quando mi torna lo sfizio di rigiocarci nuovamente!

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Dry-burn...fatto parecchie volte ai tempi dei 306LR Cisco, o dei primissimi CE. Con i primi rigenerabili (2012) si usavano fili troppo sottili ed era un attimo farli "svampare" nel tentativo di pulirli.

In generale non ho mai trovato particolare utilità facendo dry-burn. I vecchi atom "prefabbricati" se erano arrivati a fine vita non c'era molto da poter fare per resuscitarli (e senza poter cambiare quella specie di wick che c'era dentro...). Mentre i rigenerabili ho sempre preferito rigenerarli! Vuoi per qualche paranoia salutista che si era insinuata in me, vuoi per il fatto che, una volta imparato il giochino, avvolgere una nuova coil non l'ho mai giudicata la parte più "onerosa" di una rigenerazione. Infatti ho sempre impiegato più tempo a cotonare piuttosto che a preparare e piazzare le coil.

Quindi, oggi, dopo parecchi anni di rigenerazioni, una volta che ho imparato a conoscere un atom (e spesso c'è da imparare cose nuove ance dopo un po' che lo si possiede) non ci metto più di 5/10min a rigenerarlo e preferisco fare così piuttosto che stare a pulire, spazzolare ed impiegare comunque lo stesso solito tempo a ricotonare. Questione di abitudini svapatorie!:D

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Il ripristino di una coil già usata ma in buone condizione per me e passa principalmente dall'utilizzo di un spazzolino a setole morbide e acqua. Il dry burn successivo a 5W mi serve non a mandare in rosso la coil, ma semplicemente per scaldare il wire per fare evaporare residui di liquido (acqua, aroma o alcool se utilizzato) e levare le incrostazione più difficili da togliere soprattutto per posizione, ad esempio fra le spire o sotto la coil. In particolare con l'acciaio da 28ga o 27ga in se uso aromi a bassi contenuti di zuccheri, in particolare i Kentucky, con la stessa coil ci faccio tre tank.

Cosa da non sottovalutare sono la morbidezza delle setole e loro spessore, troppo dure spostano la coil e con setole scrisse non riesco a penetrare fra una spira e l'altra. E come il discorso del cacciavite, se non hai quello giusto non serri bene la legge e rovini la sede della vite.

Su eventuali ma leggeri cambi di colore del wire non ho riscontrato di dover aggiustare il setup in TC su DNA 75.

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Ragazzi mi dispiace ma non si possono smentire o ammorbidire le numerose attivazioni del wire sulla mesh atte a portare il filo, non appena rosso, ma proprio in escandescenza per verificare gli hot spot, di video ce sono pieni su YT e FB.

Quindi se in altri topic vengono proposti sistemi molto più soft per le coil in cotone per non forzate il wire a rilasciare qualcosa e a perdere parte della sua struttura iniziale, nel mondo a mesh questo non succede.

IMG_20210305_132726.jpg

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@Sob870

come già accennato precedentemente, il mio livello di conoscenza del mondo genesis è molto basso ed ho pochissima esperienza.

Dal mio punto di vista, da amante del tc, scarterei mesh e complex già per il solo fatto che sono set up molto più complicati da far lavorare in modalità termocontrollata.

Inoltre con una wick di quel tipo in linea teorica potresti continuare a vaporizzare anche alle temperatura in cui il cotone inizia a bruciare (nella pratica no perché prenderesti una sonora steccata).

Non ho le basi e le conoscenze per dimostrarlo e magari il mio ragionamento è del tutto campato in aria.

Credo comunque che i set up semplici a cotone (cambiandolo frequentemente... anche con sintetici e rimuovendo piuttosto spesso tutti i residui di vaporizzazione dalla coil e dal deck... in parole povere l’ideale è vaporizzare il più possibile con coil che mantengono l’aspetto di quando sono appena montate) in modalità termocontrollata (o anche senza una volta che si individua il wattaggio limite da non superare... generalizzando più riesci a stare basso con i flussi di calore meglio è... a patto che si riesca a garantire alla coil una alimentazione adeguata a quel wattaggio... bastano anche soli 5 watt per mandare in escandescenza le spire di una awg27 ss316l da 0.6 ohm) siano sulla carta la strada con minori rischi per inalare eventuali sostanze provenienti dal riscaldamento di un filo metallico.

Resta comunque il grosso punto di domanda sul pg, sul vg e, soprattutto, sugli aromi.

Su questi ultimi ne saltano fuori sempre di nuove ma, con rammarico, vedo che é un argomento che interessa poco (forse anche perché il discorso inizia a farsi ancor più tecnico ed è molto più difficile da seguire e da capire per chi non ha un minimo di conoscenze specifiche di base).

Ma una cosa è certa: se vaporizzassi base neutra sarei ancora più ‘tranquillo’.

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Il 4/3/2021 alle 13:15 , Claud19 ha scritto:

Avvolte la gente esagera volutamente.

Io adopererei uno spazzolino da denti a setole morbide, leggero drybun, spazzolata sotto acqua, altro leggero drybun (1/4 della potenza utilizzata mentre svapi).

 

 

 

Scusate ma io ancora non ho capito una cosa... Ma come faccio a sapere che la coil é da buttare se dopo ogni dryburn torna come nuova? 

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